| inviato il 25 Aprile 2015 ore 10:53
Tra i paesaggisti c'è sia chi li usa, sia chi preferisce la via solo digitale, con ottimi risultati in entrambi i casi. L'elenco di chi li usa e non se ne separa credo che sia sterminato. Per restare su esempi di paesaggisti noti: Tom Mackie, Joe Cornish, David Noton e William Neill li usano tutti. Il corredo standard del paesaggista è Lee nel formato 100X100. Ma fare la conta di chi (motivatamente) li usa o (altrettanto motivatamente) non li usa non è un buon motivo per fare lo stesso. La cosa importante è capire qual è la soluzione con cui ci si trova, individualmente, meglio, considerando una serie di fattori: non ultimo il prezzo. |
| inviato il 27 Aprile 2015 ore 17:23
“ Potrebbe essere questa una "soluzione" alternativa? „ Ni...può essere una soluzione nella situazioni "standard", ma l'utilizzo di più scatti ti permette di avere le zone d'ombra più luminose con tutto il resto bruciato, perchè non ti interessa "il resto" che verrà giustamente esposto nello scatto successivo dove le zone d'ombra sono nere. La fusione di più scatti amplia la gamma cosa che non può fare il filtro di LR. |
| inviato il 27 Aprile 2015 ore 19:13
personalmente ho sempre utilizzato la fusione di più scatti ma, da un paio di mesetti, ho deciso di prendere un kit di filtri ND, solamente perchè sono condizioni non riproducibili su PS. Il filtro graduato era tra i miei pensieri ma, dopo averli provati per una settimana, li ho rispediti indietro perchè lo stesso effetto lo ottenevo in Lightroom o Photoshop lavorando su una foto sottesposta o sovresposta, a seconda di ciò che volevo ottenere. Quindi, a parere mio, i filtri digradanti possono essere esclusi dalla serie di filtri da portarsi dietro. Naturalmente ognuno ha i suoi pareri e metodi di fotografare, magari ti piace fare uno scatto soltanto e/o non lavorare in postproduzione, e allora il filtro è d'obbligo (con i suoi pro e i suoi contro). Quindi, in risposta alla tua domanda, ti dico: dipende da come fotografi e (se) lavori in pp ;) |
| inviato il 27 Aprile 2015 ore 19:28
Io non faccio paesagistica se non "in ferie", ma ho provato un gnd da 2 soldi preso su eBay e devo dire che per i miei gusti non è assolutamente preciso:D L'unico motivo per usarli è se vuoi partecipare al concorso del NG con le sue regole |
| inviato il 27 Aprile 2015 ore 20:11
Io uso la fusione, ti elenco vantaggi e svantaggi di entrambi, a mio parere. Filtri GND Vantaggi: scatti a mano libera, scatto pronto senza lavorarci più di tanto in post. Svantaggi: se non sono a lastra devi tenere l'orizzonte al centro; se sono a lastra sono di grande intralcio e rischi di romperli se non li smonti subito; prezzo se vuoi la qualità; non puoi montare il paraluce. Fusione Vantaggi: molto più precisa la sfumatura; decidi tu esposizione di cielo e paesaggio (con il gnd o esponi il cielo o il paesaggio); costo 0, risultato finale migliore. Svantaggi: la "rottura" (anche se a me piace) di perderci tempo in post; scattare per forza in treppiedi/appoggio. Se mi viene in mente altro aggiungo ;-) |
| inviato il 28 Aprile 2015 ore 10:24
I principali pro e contro sono quelli qui sopra. Una precisazione sull'orizzonte: il formato a lastrina è inevitabile solo se il filtro è del tipo "hard transition"; in quel caso è obbligatorio allineare esattamente la transizione sull'orizzonte. Se la transizione è morbida (e tutti quelli a vite sono così), non hai grandi restrizioni sull'orizzonte: né sulla posizione, né sulla pulizia. Nel mio post della pagina precedente ho linkato un esempio pratico, da cui si vede facilmente. |
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