| inviato il 16 Aprile 2015 ore 14:57
Ho portato un paio di mesi fa un Sigma 17-35 EX prima serie, per macchine a pellicola, quindi non il DG, che è fuori produzione da almeno 15 anni, dal mio negoziante di fiducia, per vedere se si poteva riparare. Il problema è il motorino dell' autofocus che è morto. Morale della favola, una settimana e 90 euro per la riparazione. Non ho mai considerato interessanti le ottiche non originali, però devo ammettere che da questo punto di vista si sono comportate in maniera molto più seria e rispettosa del cliente di quanto ho avuto modo di leggere su questo post. |
| inviato il 16 Aprile 2015 ore 15:19
Salve a tutti...purtroppo credo che non sia solo Canon ad attuare questa politica "consumistica". Qualcuno dovrebbe prendersi la briga di spiegare alle aziende che il periodo del consumismo è finito da diversi anni. Ho un paio di problemi di funzionalità su un corpo Pentax. Niente che ne pregiudichi la possibilità di utilizzarla ma è comunque "zoppa". Per tale motivo mi sono rivolto al centro assistenza pentax in Italia, suggeritomi addirittura da Pentax stessa a cui ho scritto una mail. Ebbene si sono rifiutati di ripararla perchè "fuori garanzia" e perchè acquistata in Inghilterra. Ma dico io......se pago la riparazzione che cazz....o ti frega dove l'ho comprata e se è fuori garanzia? Mi sembra che tutto il mondo è paese......quasi quasi torno all'analogico......era molto più facile ripararle e se un pezzo manca si ricostruisce anche! |
| inviato il 16 Aprile 2015 ore 17:37
E' il motivo per cui odio il digitale. A parte tutte le considerazioni tecniche, storiche ed emozionali, le digitali sono più nel campo dei computer che in quello delle fotocamere. Diciamo che sono computer travestiti da fotocamera. Il problema è che il loro scopo è quello che hanno i computer, ossia essere cambiati ogni 6 mesi. Con un aggiornamento che magari riguarda solo una presunta ma non reale miglioria del sensore, una funziona appositamente non fornita con un dato modello così da far comperare agli utenti quello ed il successivo piuttosto che un problema tecnico o elettronico. |
| inviato il 16 Aprile 2015 ore 17:53
ma chi è che cambia computer ogni 6 mesi???? che poi le aziende sviluppino ogni 6 mesi nuovi pc con nuovi processori...eccc.....questo è un altro discorso ma nessuno costringe nessuno a comprare nulla.... ovvio che un pc dopo dieci anni non si ripara più......ma a me la macchina fotografica analogica di venti anni fa l'hanno riparata eccome........in breve tempo e con una spesa del tutto accettabile..... d'altra parte è consumistico anche riparare... |
| inviato il 16 Aprile 2015 ore 19:45
Certo che è consumistico anche riparare....ed è anche tutto calcolato...mi spiego meglio: anni fa ho tentato lo studio come ingegnere e, una delle prime cose che il Prof di disegno di macchine disse è che le conoscienze attuali in termini di materiali e tecniche costruttive riguardanti qualsiasi cosa nel campo meccanico ed elettronico permetterebbero di costruire apparecchiature che potrebbero durare decenni senza mai dare un problema ma, ciò sarebbe antieconomico per le aziende che producono tali apparecchiature, pertanto tutto è progettato per avere una durata limitata nel tempo in modo da dover essere o riparato o sostituito. Il problema è che, secondo me, oltre un certo limite si parla di speculazione. Soprattutto li dove gli strumenti hanno impiego professionale e costano cifre importanti. In quel caso credo che un occhio di riguardo e un pò più di elasticità sia d'obbligo. |
| inviato il 16 Aprile 2015 ore 23:27
Si chiama "Strategia dell' obsolescenza pianificata".... e sono studi applicati praticamente in tutti i settori. E purtroppo è una strada obbligata se vogliamo continuare a lavorare per vivere. |
| inviato il 17 Aprile 2015 ore 1:14
Bhe certo....non ho detto che sia sbagliata a prescindere....se non ci fosse necessità di cambiarecon una certa frequenza non ci sarebbe nemmeno progresso o motivazione di miglioramento. Dico solo che ai livelli più alti, dove comunque vengono applicate tecnologie allo stato dell'arte (come molti costruttori amano dire) e materiali di pregio, magari una obsolescenza un pò più lenta (visto anche gli esborsi che si devono affrontare per avere il meglio) non sarebbe così sbagliata. Se oggi compro una macchina top di gamma a 100 e domani la stessa azienda propone una macchina di fascia più bassa con caratteristiche anche solo paragonabili, che di conseguenza scalza o intacca un pò il primato della top di gamma, a 30, allora la cosa mi indispettisce un pò. In questo settore di esempi ce ne sono diversi |
| inviato il 17 Aprile 2015 ore 7:43
Io non ci trovo nulla di scandaloso. Un professionista che compra il top e spende 7000 euro, si presume che amortizzi la spesa in pochi anni (altrimenti meglio che cambi lavoro) e che faccia lavorare al limite la stessa. Non credo che un prof continui a lavorare con reflex super usurate con 10anni di vita. E non credo che un prof vada a spendere 7/800 euro per riparare un otturatore ad una reflex che ha ormai 10 anni. Questo discorso lo fanno gli amatori che spendono cifre per loro importanti, ma paragonate al nuovo, misere, per comprarsi una top vecchia, solo per passione e solo per il gusto di possedere una reflex professionale. Magari super usurata. Poi ci sono quelli come me: che spendono tanto per il top e lo usano per lavoro, ma poi cambiano lavoro e si tengono la reflex. A me rosica sapere che non mi ripareranno la ds2 se si romperá, ma mi rosica anche spendere più di 1000 euro per una riparazione. A quel punto mi compro una 6d nuova. Tanto oggi lo faccio solo per hobby. |
| inviato il 17 Aprile 2015 ore 9:33
Gianluca,ciò che dice è in parte condivisibile. Ma non del tutto. Certamente,ci sono professionisti che usano le reflex fino all'estremo. Ed altri,ad esempio,che si occupano principalmente di fotografie meno"estreme". Magari senza mai farla uscire dallo studio... pertanto,uno strumento simile,nonostante abbia lavorato molto,è certamente nelle condizioni di fare/dare ancora molto. E magari a tale professionista,quel modello,per le sue esigenze basta ed avanza. Ed oggi giorno.... per quanto uno sia bravo,non so quante possibilità si anno di sostituire reflex ogni tot anni. Io credo che se uno può evitare di spendere 4/5/6000€,sia anche meglio! Ci pensa già lo Stato a spennarti.... e se ti avanzano,magari te li spendi più volentieri in un viaggio/vacanza. Quindi,perché privare di poter riparare? Perché quadruplicare il costo di un ricambio solamente per OBBLIGARCI a fare il ragionamento che hai fatto tu? Ma a prescindere da tutto questo... rimane comunque una politica sbagliata,che ci porta ad avere tutti il medesimo pensiero: una qualunque cosa dopo 10 anni,diviene automaticamente"vecchia/superata/obsoleta"e si ha la NECESSITA' di sostituirla. E a parer mio,10 anni non sono tanti. E ripeto che non dovrebbero esserlo assolutamente per una determinata fascia di prodotti. |
| inviato il 17 Aprile 2015 ore 9:53
Ribadisco che ho una ds2 e mi fa rosicare questa pilitica, ma non ci posso fare nulla. Mi tengo il fegato avvelenato? No! Ottimo il consiglio che ci hanno dato: trovare il ricambio e farla riparare da un tecnico che non sia cs. Se proprio si vuole tenere la reflex. Per quanto riguarda i prof non sono d'accordo. Uno si cambia la reflex anche per scaricarsi l'iva. Quindi, anche se usata solo in studio, viene sostituita per quel motivo. Io ho un pc rotto e non lo posso riparare perchè non trovo i pezzi. Ha 10anni, ma per le mie esigenze bastava ed era in avanzo. Ora devo cambiarlo solo perchè non trovo una scheda madre uguale. Mi avveleno? |
| inviato il 17 Aprile 2015 ore 10:17
Scusa il proprietario la vende da riparare perché io un pensierino ce Lo faccio se il prezzo è onesto |
| inviato il 17 Aprile 2015 ore 12:07
Lo dico per esperienza personale di vita vissuta. Anni fà ero in un negozio e si parlava delle varie fotocamere. Durante il discorso il gestore disse "...ma guarda che io guadagno con gli amatori che comperano top di gamma e/o fotocamere da collezione, in edizione limitata, ecc. ecc., non con i professionisti..." Una cosa del genere mi capitò anche in un negozio di strumenti musicali. C'è il professionista, non del campo, che può essere l'avvocato, il dentista, e così via, che non ha problema a spendere 4-5-6 mila euro per una fotocamera che userà più o meno. Ed a parte il discorso della riparazione, che non vedo perchè non debba essere effettuata se a prezzo giusto, è un discorso consumistico, come ha ben specificato Alimau. C'è il fatto che proprio per questo discorso la strategia delle case è di far costare la riparazione quasi come l'oggetto nuovo. A quel punto tutti decidono di cambiarlo. Ma io credo che se la gente decidesse comunque di farlo riparare, scenderebbero anche i prezzi delle riparazioni. Anni fà comperammo una stampante laser per l'ufficio che pagammo 450 euro. Dopo qualche anno si ruppe non ricordo cosa ed il centro assistenza mi disse che la riparazione costava 400 euro, guardacaso. Io l'avrei fatta riparare in barba a tutte le strategie possibili, ma si optò per la sostituzione. |
| inviato il 17 Aprile 2015 ore 12:22
Beh, il professionista non compra nel negozio. Credo si serva dai grossisti. Almeno io facevo così. Per quanto riguarda le politiche delle aziende, purtroppo funziona così. E purtroppo la attuano tutte le aziende. Mi è successo anche con un condizionatore. Si è bruciata la scheda dopo 3 anni e il venditore non è riuscito a trovarmi il ricambio. Ho dovuto cambiare il condizionatore e dato che c'ero pure il fornitore. |
| inviato il 17 Aprile 2015 ore 12:44
Salve a tutti, Ringrazio Fabio per le belle parole, credo che in un forum come questo il rispetto e la cordialità debbano essere punti fondamentali. Detto questo, la macchina che ho venduto a Fabio e poi ripresa, originariamente fu acquistata da mio padre nel luglio del 2006. In famiglia da mio nonno in poi siamo stati sempre amanti di fotografia in particolare per il marchio Leica e per la sua filosofia di unicità. Quando nel 2006 mio padre decise di "mettere da parte" la sua amata M6 e di passare al digitale, prese la radicale decisione di passare a un marchio Canon il quale in quel periodo era l'unico secondo la sua soggettiva opinione, capace di fornirgli requisiti minimi secondo lui indispensabili per il passaggio al digitale: il FF; in quel tempo di disponibile c'era solo la 1ds mark II e la 5d. Tuttora mi dice che l'esorbitante cifra di 5 mila euro che fece era stata fatta con l'intenzione secondo lui, che la macchina doveva durare nel tempo e di avere qualcosa di unico un pò come succede con i corpi Leica; da un certo punto di vista questo è vero nel senso che dopo nove anni la 1ds mark II è ancora una signora macchina con un buonissimo autofocus un ottimo sensore e la gestione del rumore ottima fino a 1600 iso sforna dei file unici nel suo genere con una gamma dinamica fantastica pur avendo 12 bit. Ma purtroppo non stiamo parlando di Leica infatti, dove i pezzi e anche l'otturatore della M3 (1956) di mio nonno si possono facilmente trovare; aimè l'iniziale idea di mio padre di acquistare qualcosa che fosse durato molto più a lungo di 9 anni è andata in fumo; non avrebbe mai di certo creduto che dopo nove miseri anni Canon gli avrebbe girato le spalle.. a senso quindi per un fotoamatore acquistare una serie 1 nuova sapendo che oltre a perderci i soldi visto che non ci lavora, deve avere la consapevolezza che dopo poco meno di 10 anni se si rompe un otturatore e non stiamo parlando del sensore che alla fine è anche comprensibile ma di un semplice otturatore la macchina è da buttare? Parafrasando il mio vecchio professore di filosofia Morale: orami il consumismo è diventato come l'aria che respiriamo.. l'abbiamo ovunque e non possiamo tra l'altro neanche più farne a meno. |
| inviato il 17 Aprile 2015 ore 12:53
Quindi tornando alla mia domanda la vendi per pezzi di ricambio o te la tieni e la sistemi? |
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