| inviato il 04 Marzo 2015 ore 15:58
Eeeeh lo so, Feininger per lungo tempo è stato la mia voce di costo più alta sul budget "cultura". Non sono certo che ci sia del vero assoluto nè nella teoria nè nella controteoria del buon Andreas. Trovo però verosimile che (sempre rapportandosi ai grandi numeri) il verso in cui si legge/scrive il testo influenzi il senso con cui si guarda anche una foto, e che sia percepito come genericamente "giusto" qualcosa che asseconda quella direzione. Scrivo da sinistra a destra --> guardo da sinistra a destra -> è giusto sinistra destra. Per lo stesso motivo, leggo dall'alto verso il basso ecc ecc ecc. |
| inviato il 04 Marzo 2015 ore 16:35
non è questione di regole,le regole in fotografia non esistono,come non esistono in nessuna altra "forma d'arte".Esiste lo stile,se fotografiamo da sfigati,molto meglio che andiamo avanti così.Se vogliamo fotografare alla "terry richardson",non basta che ci mettano davanti una delle top model più belle di sempre,magari nuda per tirar fuori una foto come lui,faremmo comunque una foto da sfigati.Tecnica,composizione,regole in fotografia non contano nulla. |
| inviato il 04 Marzo 2015 ore 16:42
Shambola.... sempre in perfetto equilibrio, tanto lessicale quanto concettuale.... Ecco una buona "regola", anche per un'immagine no?!? |
| inviato il 04 Marzo 2015 ore 16:43
ma cosa intendi per fotografia da sfigati? |
user39791 | inviato il 04 Marzo 2015 ore 16:43
Ti rispondo con una frase del Dalai Lama, mi pare che possa essere immodestamente adotta anche per scopi fotografici. "Dobbiamo imparare bene le regole in modo da infrangerle nel modo giusto." |
| inviato il 04 Marzo 2015 ore 16:45
grazie @filiberto, in effetti mi sembra una teoria molto sensata, condivido, come anche gli altri hanno detto... |
| inviato il 04 Marzo 2015 ore 17:07
le regole sono generalmente tranquillizzanti, se vengono seguite consentono al fotografo di sentirsi al sicuro da eventuali critiche, certamente infrangerle non è peccato ma si deve essere disposti ad accettarne le conseguenze, a volte poco piacevoli e difficilmente confutabili, si deve pertanto avere una solida motivazione e conoscenza, nonché un progetto ben preciso, per infrangerle. Quello che è certo è che, più spesso di quanto si pensi, le regole vengono infrante più per ignoranza che per scelta e che le giustificazioni posticce e postume ad alcune discutibili scelte fotografiche, sono la cosa più esilarante che si può ascoltare in qualsiasi circolo fotografico. |
| inviato il 04 Marzo 2015 ore 17:10
grazie @pisolomau, le tue parole sono la spiegazione della citazione di filiberto. |
| inviato il 04 Marzo 2015 ore 17:24
La cosa pare che abbia un fondamento anche al di fuori della fotografia e dell'Arte: Paul K. Feyerabend, filosofo della scienza che sto iniziando ad approfondire, aveva una concezione del concetto di "metodo" che provocatoriamente definiva anarchica (o addirittura "dadaista"); secondo lui non esiste un "metodo univoco" che possa definire in modo rigido e prestabilito il funzionamento del processo di ricerca scientifica; attenzione, perché Feyerabend non nega la validità di ogni regola, ma sostiene (con parecchie argomentazioni) che i più grandi balzi della conoscenza scientifica siano dovuti anche e talora soprattutto all'intuizione, alla fantasia, a una buona dose di irrazionalità e persino alle simpatie o antipatie per qualche collega e le sue teorie; tutte doti che però venivano messe in campo da chi in precedenza le regole se le era studiate e le aveva applicate per anni. Pare che Feyerabend, il Dalai Lama e i "maestri" della fotografia non siano tanto distanti |
| inviato il 04 Marzo 2015 ore 17:27
@Prcollins posso dire che non mi trovi d'accordo, proprio perchè stai mescolando mele e carote? Lo stile e le regole sono parametri indipendenti. Il mio stile potrebbe essere proprio quello di infrangere le regole, oppure io e te potremmo fare entrambi foto "da manuale" con regola dei terzi, spirale aurea, composizione perfetta di persone e figure, ma tu con stile classico da ritratto ambientato perfettamente esposte ed io di prostitute vestite da suore con colori ipersaturi in un cimitero illuminato da fari da stadio. Formalmente corrette entrambe a livello di regole, ma di stile diametralmente opposto. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |