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Il Foro Stenopeico


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avatarjunior
inviato il 07 Novembre 2014 ore 18:31

La focale dipende dalla distanza tra il sensore o pellicola e il foro, per le moderne macchine comprando i fori già fatti come ha postato Don Zato si ha una lunghezza focale di circa 50mm, quindi da qui si può capire che per avere focali differenti si deve aumentare o diminuire la distanza dal sensore, le immagini postate da Federica sono state fatte sicuramente con macchine analogiche o altri tipi, banco ottico o magari semplicemente una scatoletta di cartone.

Adesso io stavo guardo per capire la differenza al variare della grandezza del foro, ho capito che con un foro da 0.2 mm si ha un diaframma di f245 mentre con un foro da 0.25 corrisponde a f180 quindi diciamo che la messa a fuoco non è proprio un problema, ma mi piacerebbe capire se il diametro del foro influisca sulla qualità dell'immagine finale o altro.

avatarjunior
inviato il 07 Novembre 2014 ore 18:42

Esatto Fedemini,
comunque le foto postate da me sono tutte fatte con una scatolina e una pellicola piana di grande formato.
La grandezza del foro influisce, più piccolo è più si avrà una immagine a fuoco e dettagliata. Ovviamente c'è un limite ;-)

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2014 ore 18:51

perfetto grazie... infatti non mi spiegavo come con i "tappi bucati" in vendita su ebay o quelli di Lolli si riuscisse ad avere quella focale.

grazie ancora.

Luigi

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2014 ore 19:06

Questa è passione vera!

avatarjunior
inviato il 07 Novembre 2014 ore 19:32

a mio avviso farlo con il lamierino di una lattina e troppo spesso, perdi moltissimo in definizione, il foro in teoria dovrebbe essere il piu piccolo possibile non solo come diametro ma anche come lunghezza, diffrange meglio la luce cosi.
e delicato ma un metodo e quello di usare la carta stagnola forandola con lo spillo appoggiata su una lastra di metallo, in modo che passi appena la punta, vengono fori infinitesimali, piu e duro il metallo che usate piu viene piccolo il foro, poi passatina carta 1000 o simili da entrambi i lati delicatissimamente e siete pronti.
uno che avevo conosciuto qualche anno fa che costruiva per vendere si faceva fare i fori su lamierini di non mi ricordo piu che materiale finissimo facendoseli forare al laser Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2014 ore 19:45

incollo la spiegazione di Lolli presa dal link postato prima:

Obiettivo a foro stenopeico professionale per fotocamere reflex, disponibile per innesti : Nikon, Pentax; Canon eos; Canon FD; Sony Minolta af; Minolta md; Contax-Yashica (manual focus); Vite 42x1 Olympus OM ; Olympus 4/3 e micro 4/3. Attenzione: nella nota all'ordine indicare l'innesto desiderato. Dati tecnici: Focale 45 mm, apertura f 180, diametro foro 0,25 mm. Il presente obbiettivo dispone di filetto per inserire eventuali filtri aggiuntivi. La stenoscopia è un procedimento fotografico che sfrutta il principio della camera oscura per la riproduzione di immagini. La fotocamera utilizza un foro stenopeico (dal greco stenos opaios, dotato di uno stretto foro), in pratica un semplice foro posizionato al centro di un lato della fotocamera, come obiettivo. L'attenzione maggiore si deve porre nella realizzazione del foro, che deve essere il più sottile possibile sottile e con il giusto rapporto diametro / distanza focale. Riducendo lo spessore della lamina si diminuisce la vignettatura, a causa delle ombre prodotte dai bordi del foro. A differenza dei fori realizzati mediante laser il presente obbiettivo a foro stenopeico ha uno spessore notevolmente ridotto inoltre è privo dei classici rigonfiamenti di bordo dovuta alla fusione laterale del metallo. Realizzato su lamina di ottone con spessore di 0,020 +/- 0,002mm successivamente annerita elettrochimicamente. La montatura solida e robusta e interamente in metallo. Altro aspetto importante del foro stenopeico e che non presenti imperfezioni e sia il più possibile rotondo. Un metodo per calcolare la dimensione ottimale del foro, ipotizzato per la prima volta da Jozef Petzval e migliorato da Adriano Lolli, si basa sulla formula seguente:

d=1,577685*RADQ(f*?)/1000

( calcolo che troverete al punto 7 della pagina web: www.adrianololli.com/utilita.asp )

Dove d è il diametro, f è la lunghezza focale (la distanza tra il foro e la pellicola) e ? è la lunghezza d'onda media della luce. La luce visibile è una porzione dello spettro elettromagnetico compresa approssimativamente tra i 400 e i 700 nanometri (nm) (nell'aria). Mediamente è pari a 550nm e corrispondente al colore giallo-verde. Per una fotocamera 35mm la dimensione migliore è compresa tra 0,2mm e 0,3mm. La fotocamera con foro stenopeico produce immagini particolari, perché i raggi luminosi provenienti dal soggetto divergono e creano piccoli cerchi. Aumentare la nitidezza richiederebbe una diminuzione del diametro e dello spessore del foro, aumentando al contempo i già prolungati tempi di esposizione. Un foro troppo stretto comporta inoltre la comparsa di problemi di diffrazione. La nitidezza, seppur non eccelsa, si estende per tutti gli oggetti inquadrati, creando una profondità di campo illimitata. La stenoscopia è stata utilizzata nel disegno e come macchina fotografica popolare è stata nuovamente adottata, grazie alla profondità di campo illimitata, da fotografi alla ricerca di nuovi punti di vista e come strumento artistico, a causa del risultato spesso imprevedibile dello scatto. La luminosità della fotocamera è calcolata dividendo la lunghezza focale per il diametro del foro. Per esempio, avendo un diametro di 0.5mm e una lunghezza focale di 50mm, la luminosità corrisponde a f/100. L'esposizione, può durare diversi secondi (può calcolarlo alla pagina web: www.adrianololli.com/utilita.asp ).

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2014 ore 19:53

quindi è necessario scattare per 4 minuti circa... sempre considerando quelli in vendita e quindi a 50mm di focale...


avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2014 ore 21:32

Che bel l'argomento ... L'ho studiato ad architettura, nella materia disegno 2, ad un corso di fotografia ;-)

Ci hanno insegnato a costruirci le nostre macchinette / scatoline a foro stenopeico e ci abbiamo messo dentro dei rullini MrGreen

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2014 ore 0:11

Complimenti per la ricerca Federica, le foto postate sono di forte interesse e alcune di quelle le conoscevo già.
Anchio mi diletto un poco con il foro stenopeico e bisogna dire che la pratica e il risultato hanno un certo fascino.
Le inquadrature fatte con la camera obscura hanno sempre il problema della distorsione prospettica, delle linee verticali che convergono. Quindi bisogna mettere lo strumento in bolla, perpendicolarmente al soggetto, oppure usare un sistema basculabile come immagino sia stato fatto in questo caso.
In realtàla fotocamera stenopeica produce si immagini dalla profondità illimitata ma poco nitide perché i raggi provenienti dal soggetto divergono creando piccoli cerchi.
Questo lo si può notare in particolar modo nel piccolo formato 135mm, il formato leica insomma. Un po' meno nel medio formato 6x6 e poi si comincia a percepire una buona nitidezza nel formato 4x5 in su.
La focale è data dal formato e distanza della pellicola dal foro e il foro deve cambiare nel suo diametro in base alla focale e il diaframma di conseguenza ( qualcosa del genere ).
Le esposizioni sono sempre molto lunghe dato il diaframma utilizzato e possono variare dal secondo circa in pieno sole fino a diverse ore. Molto affascinante, uno può dire e che sto a fare li per un ora di esposizione?MrGreen e invece il tempo passa che è un piacere.
Ci sono tantissime camere interessanti da poter utilizzare partendo dal fai da te in cartone, lattine con pellicola curva al loro interno per avere prospettive distorte, scatola di sardine o di fiammiferi, la holga pinhole, fino ad arrivare ai pezzi più interessanti come la camera di Ilford, la Wanderlust Cameras che permette di utilizzare il foro oppure un ottica mi sembra schneider, fino ad arrivare alla favolosa zeroimage in legno teak rivestita da 15 strati di lacca per proteggerla e non deformarla con le temperature essendo questa una caratteristica del legno.
Linko il sito di zeroimage perché c'è da scoprire un mondo e inoltre nelle gallerie fotografiche del sito si possono vedere le varie differenze in termini di resa e nitidezza dei vari formati. Tempo fa feci una ricerca su questo sistema e non trovai nulla di qualità superiore a questi sistemi di zeroimage ne per costruzione tantomeno per resa di immagine. Poi è anche vero che le fotografie sono stupende anche con la scatola di cartone oppure la holga pinhole...anzi, la holga pinhole che fascino!

www.zeroimage.com

Queste sono alcune immagini che ho fatto con un pinhole formato 135mm...profondità di campo illimitata ma poca nitidezza.

[IMG]

2014-100-1213_16 by reportage67@yahoo.com, on Flickr[/IMG]

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2014-100-0543-E-B by reportage67@yahoo.com, on Flickr[/IMG]


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2014-100-0590-E-B by reportage67@yahoo.com, on Flickr[/IMG]

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2014-100-0649-E by reportage67@yahoo.com, on Flickr[/IMG]

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2014-100-1176-E by reportage67@yahoo.com, on Flickr[/IMG]

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2014-100-3105_06-E-T by reportage67@yahoo.com, on Flickr[/IMG]

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2014 ore 0:13

....non capisco perché sono molto piccole, di solito riesco a postarle.
ci riprovo!

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2014 ore 0:19

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2014-100-1213_16 by reportage67@yahoo.com, on Flickr[/IMG]

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2014-100-0543-E-B by reportage67@yahoo.com, on Flickr[/IMG]

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2014-100-0590-E-B by reportage67@yahoo.com, on Flickr[/IMG]

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2014-100-0649-E by reportage67@yahoo.com, on Flickr[/IMG]


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2014-100-1176-E by reportage67@yahoo.com, on Flickr[/IMG]


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2014-100-3105_06-E-T by reportage67@yahoo.com, on Flickr[/IMG]

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2014 ore 0:58

Complimenti al fotografo ;-)

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2014 ore 1:33

La grandezza del foro influisce, più piccolo è più si avrà una immagine a fuoco e dettagliata. Ovviamente c'è un limite

Il limite è la diffrazione della luce; più è piccolo il foro è più c'è diffrazione e la qualità dell'immagine la si ottiene con la qualità del foro; La maggior parte dei fori probabilmente sono realizzati con il laser perché crea un foro perfetto ma paradossalmente tende a fondere il materiale forato creando delle sbavature che vanno a discapito della qualità.
Pare che le piastrine migliori vengano realizzate per elettroformatura galvanica senza asportazione di truciolo o fusione del metallo, lo stesso sistema che si utilizza nei microscopi elettronici per selezionare il fascio di elettroni, quindi estremamente preciso. Inoltre più è sottile e meno crea vignettatura che è una caratteristica tipica del foro stenopeico.

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2014 ore 8:53

Argomento interessantissimo.
Come influisce la precisione di posizione del foro rispetto al centro del sensore aull'immagine?
Grazie.
Ciao.
Mauro.

avatarjunior
inviato il 08 Novembre 2014 ore 9:41

Ottime informazioni Roberto, quindi secondo voi è meglio un foro da 0.2 o 0.25 mm? l'apertura sarebbe in uno f245 e l'altro f180, sarei più propenso per lo 0.25 per avere dei tempi di esposizione leggermente più veloci ma se la nitidezza è superiore nel foro più piccolo allora preferisco esporre per più tempo ma avere un immagine di qualità superiore, sarebbe da provare.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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