| inviato il 30 Ottobre 2024 ore 23:14
no no, nessuna diagnosi né terapia, fortunatamente per i pazienti ... mi occupo di diagnostica, ma ho studiato medicina, perciò il "quasi" |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 9:57
Ah ecco |
| inviato il 06 Novembre 2024 ore 11:37
Sono in rete molti "shorts" YT con Muhammad Ali che risponde in modo "intelligente" alle domande di chi lo intervista. Si capisce in parte perché Toscani l'abbia definito il più "intelligente(?)" fra quelli che ha incontrato. Ali leggeva a fatica perché dislettico, al liceo l'hanno fatto passare solo perché tirava bene alla boxe! |
| inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:35
Ali leggeva a fatica perché dislettico, al liceo l'hanno fatto passare solo perché tirava bene alla boxe! ********** ********** Ti dirò Valerio che della dislessia non ho mai letto alcunché da alcuna parte... ma non è questo il punto. Il punto piuttosto è che al liceo l'hanno fatto passare solo perché doveva andare alle Olimpiadi, e alla fine un diplomucolo non si può certo negare a un atleta olimpico... soprattutto se ha alle spalle non un singolo ma addirittura tutto un gruppo costituito dagli UNDICI milionari più ricchi dello Stato del Kentucky Insomma l'Amministrazione di un liceo non potevare certo tenere la posizione lì dove non c'era riuscita neppure la Commissione Olimpica degli Stati Uniti |
| inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:51
“ Clay attended mostly Black public schools, including Central High School in Louisville from 1956 to 1960. Clay often daydreamed in class and shadowboxed in the halls—he was training for the 1960 Olympics at the time—and his grades were so bad that some of his teachers wanted to hold him back from graduation. However, the school's principal Atwood Wilson could see Clay's potential and opposed this, sarcastically asking the staff, “Do you think I'm going to be the principal of a school that Cassius Clay didn't finish?” „ |
| inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:54
Ti dirò Rocco: chi uscì devastato dall'incontro di Kinshasa fu Ali, e non certo Foreman. Foreman, forse, perse quella sicurezza di sé che tanto lo aveva contraddistinto in precedenza, ma Ali uscì FISICAMENTE devastato da un incontro che fu il quarto dei sei chiodi fissato alla sua bara sportiva e, di certo, anche salutare. Il primo fu il match del Madison, il secondo il primo match con Norton, il terzo il secondo match con Norton, e il quarto fu appunto il "Rumble in the Jungle". Poi vennero il quinto, ossia il "Thrilla in Manila" e infine il sesto, quello definitivo, ossia il terzo con Norton. E la sua fortuna fu che Norton e Frazier non picchiavano forte come Foreman, e questi, per sua stessa ammissione, era ben lungi dall'essere il maglio che era Liston |
| inviato il 06 Novembre 2024 ore 19:08
sports.ha.com/itm/boxing-collectibles/memorabilia/1957-cassius-clay-mu Clay vinse il suo primo Kentucky Golden Gloves nel 1957, a quindici anni. Nella foto si scorge Angelo Dundee alle sue spalle ma non risale al 1957. Clay non aveva bisogno di passare la maturità per partecipare alle Olimpiadi di Roma, nel 1960 era già famoso a Louisville e aveva vinto il Golden Glove nazionale. |
| inviato il 06 Novembre 2024 ore 19:57
E certo che era famoso a Louisville... gli undici milionari mica si muovevano a perdere, oltretutto con l'"operazione Clay" loro avevano fatto un investimento e, non essendo propriamente dei filantropi, se lo giocavano al meglio per tirarci fuori il massimo possibile. Non per nulla, dopo il primo match contro Tunney Hunsaker, pensarono bene di farlo seguire da Angelo Dundee... uno che l'"ambiente" lo conosceva mooolto bene! |
| inviato il 06 Novembre 2024 ore 20:06
Clay non aveva bisogno di passare la maturità per partecipare alle Olimpiadi di Roma, nel 1960 era già famoso a Louisville e aveva vinto il Golden Glove nazionale. ********** ********** Ovviamente no, non aveva bisogno della maturità per fare il pugile, ma Clay è stato il primo pugile famoso non comprato dalla Mafia già in tenera età, era il primo pugile di una "nuova generazione" che, vista la "classe" dei suoi amministratori, si rivolgeva alle "elites", mica ai bassifondi, e alle elites devi dargli uno presentabile, uno che sia almeno diplomato... mica un figlio della miseria più nera come Sonny Liston! |
| inviato il 07 Novembre 2024 ore 10:55
Clay/Ali non è mai stato colto o intellettuale. Anche il suo islamismo è abbastanza equivoco. Il suo maestro è stato un avventuriero, una nullità sotto ogni aspetto, a livello pratico un ciarlatano e pure stupratore. Oltretutto uno che ha fatto uccidere MalcomX, che aveva scoperchiato tutto questo. Ali si è guardato bene dal mettere da parte Bundini per via della moglie ebrea. Minato dal Parkinson, alla fine ha capito che il segregazionismo a cui aveva aderito in gioventù era una fregnaccia. L'11 settembre è uscito allo scoperto e ha sconfessato gli integralisti islamici. La Corte Suprema USA gli aveva tolto le sanzioni con un voto di 8-0. Era ormai chiaro a qualsiasi statunitense che il Vietnam era stato un tragico svarione e a distanza di cinquant'anni vediamo ogni giorno che non ha fermato l'avanzata della Cina... |
| inviato il 07 Novembre 2024 ore 13:39
“ "Ho sempre avuto l'obiettivo di diventare numero uno, fin da bambino. E una volta raggiunto, il traguardo era concludere l'anno in questa posizione. Non so dire quali saranno le emozioni che proverò perché non ho ancora il trofeo in mano, ma sarà bello condividerlo con gli italiani". „ Jannik Sinner prima delle Finals di Torino. Anche Cassius Clay fin da teenager ha gridato che era "the greatest" e che voleva diventare il campione del mondo. La differenza fra i due è che Sinner non è paragonabile in quanto a talento puro ad Ali. Tre anni fa gli incontri di Jannik mi facevano sbadigliare (Medvedev ai tempi gli ha sbadigliato in faccia...). È stupefacente come è migliorato ultimamente. Ha ventitre anni. Alla stessa età Ali era campione del mondo. Faceva quasi tutto il contrario di quello che avrebbe dovuto fare sul ring, specialmente in fase difensiva. Tirava anche poco al corpo, per esempio. Jannik non ha innovato nel tennis, tranne che per la racchetta ultimamente incordata meno fitta del normale. Sbaglia poco, ha un rovescio naturale e sul dritto in recupero in corsa mette la palla dove vuole, un incubo per chi attacca la rete. A Roma Clay ha battuto un russo veterano di 220 incontri, oltre al polacco in finale. Di anni ne aveva diciotto nel 1960. Passato professionista, avrebbe probabilmente battuto Patterson dopo un paio di anni. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 15:17
È morto a novant'anni il mitico Rino Tommasi che ultimamente non sembrava particolarmente lucido. Lo cito perché la rosea (cfr.) ha riportato oggi l'articolo del Rino su Foreman-Ali del '74. È un articolo modesto con parecchi svarioni che gli sottraggono credibilità. Quella notte i fan africani di Ali cantavano "Ali, buma-ye" che è all'incirca "Ali, uccidilo". Non mi risulta che buma-ye sia slang USA oppure che Cassius Clay (cioè dieci anni prima!) conoscesse il congolese. L'ineffabile Rino aveva scritto “ "Ali, buma-ye", il grido di guerra dell'ultimo Cassius Clay, aveva preceduto, accompagnato ed ora seguiva l'incontro. „ È palese che se il Rino si riferiva a Cassius Clay era una svista imperdonabile. Se invece, come tanti in USA (incluso il NYT) si rifiutava di chiamarlo Muhammad Ali, allora è stato fortunato a non incontrare Ali sul ring perché a chi lui chiedeva "What's my name?" ha rifilato punizioni al limite del sadismo (cfr. Patterson, Terrel e altri ancora). Insomma il Rino era un Scienze Politiche portato al business, ma niente di paragonabile a un Mailer o un Plimpton, anche loro a bordo ring a Kinshasha. Casualmente ho appena visto su Juza un 3d del 2016. Aperto da nientepopodimeno che "L'occhiodelcigno", uno Juzino radiato a vita perché una volta ha perso le staffe e ha augurato la morte a uno che non era d'accordo con lui. In quel 3d ci sono molti Juzini ancora attivi adesso. Imperdibile: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1872106&show=1 |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 18:15
RIP |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 19:39
Gli svarioni li fanno tutti caro Valerio, anche tu amico mio. Il grido di battaglia dei fans di Ali era Ali boma-ye, quindi non "buma" come riporta erroneamenteTommasi, così cadenzato: Aaaaa-li... bo-ma-ye... Aaaaa-li... bo-ma-ye... e via così per tutte le otto riprese. Riguardo al nome mussulmano che, a dire di tanti, qualche improvvido avversario (beh a conti fatti neppure tanto improvvido... in fondo Ali mica picchiava come Liston!) si rifiutava di adottare ricavandone poi una sonora battuta, ti faccio notare che Floyd Patterson affrontò Ali, nel 1965, con la schiena immobilizzata da un incidente in palestra rimediato un paio di giorni prima del match, e nonostante questo perse per interruzione arbitrale al dodicesimo round, peraltro senza che Ali fosse neppure riuscito ad atterrare, e neppure lievemente ferire un avversario immobile, ridotto in pratica al ruolo di un punching-ball, e sul quale aveva letteralmente scaricato centinaia e centinaia di pugni per tutte le dodici riprese. Come ebbe a dire Patterson: il dolore alla schiena era lancinante, insopportabile, purtroppo però lui non riusciva ad atterrarmi e io non mi sarei arreso per nessuna ragione al mondo! Con Terrell non ci fu storia semplicemente perché, pugilisticamente parlando, era uno zero col riporto... ma anche in questo caso, e pur avendo previsto il KO entro quattro o cinque riprese, fu costretto ad arrivare alla quindicesima. Al di là della leggenda, caro Valerio, Ali era solo questo: uno divenuto campione per sbaglio, anzi no, uno divenuto campione grazie alla convenienza di Mister Gray... e con buona pace di Mailer, della Oates e del buon Rino Tommasi. RIP. |
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