| inviato il 30 Marzo 2015 ore 23:54
Grazie Marcoplano, la tua storia è bellissima! Mi ricorda le narrazioni del mio scrittore preferito (Mario Rigoni Stern). Me la ricorderò. |
| inviato il 30 Marzo 2015 ore 23:57
ho avuto l'onere di conoscerlo di persona...ricordo i suoi occhi metre mi stringeva la mano...che uomo!!! ciao e grazie a te per averla letta... |
| inviato il 31 Marzo 2015 ore 0:01
Che storia! Non so se definirla triste o bellissima, perché tutto sommato credo che tuo padre sia morto come avrebbe preferito. Giorgio B. |
| inviato il 31 Marzo 2015 ore 0:08
Hai avuto la fortuna di conoscere Rigoni? Allora la mia impressione era fondata. Comunque hai condiviso una vicenda privata che in un gruppo di fotonaturalisti non puó passare inosservata. Motivo in più per cercare il gipeto e osservare la natura. |
| inviato il 31 Marzo 2015 ore 0:15
lui diceva: "vorrei morire o su una donna oppure in mezzo alla natura..." è stato accontentato!! non posso dire di essere contento che sia mancato ma, essendo stato lassù, la stellata che mi accompagnava, il luogo magnifico, il suo fidato spinone accanto (lo ha vegliato tutto il giorno e, quando ha sentito i soccorritori arrivare ha cominciato a fare su e giù dal luogo in cui era mio padre, fino a condurli da lui...), tutti gli animali che ha visto e fotografato, il momento di vita particolarmente sereno che stava vivendo...tutto questo mi ha molto alleggerito il fardello della sua scomparsa. Temevo che a soffrire di più fosse mia figlia...per questo ci siamo inventati la storiella del gipeto...sembra abbia funzionato...ovviamente oggi sa che non era vera, ma continua a cercarlo e a chiedermi se ci sono notizie del suo "nonno gipeto". Oggi ha quasi 10 anni e non è raro vederla a Racconigi o alla madonnina con l'alpha 100 di suo nonno ed il 200-400 tamron appoggiato da qualche parte (poverina le distrugge le braccia...) a fare foto a anitre, porciglioni o tutto quello che le passa a tiro...suo nonno ne sarebbe orgoglioso...come lo siamo noi!!!...comunque, visti i vostri commenti e l'attenzione, ma sopratutto per come la stiamo vivendo noi, la definirei sicuramente bellissima. Grazie Giorgio, a presto... |
| inviato il 31 Marzo 2015 ore 0:22
si cadl, l'ho conosciuto...siamo andati ad Asiago apposta e, dopo essere passati almeno venti volte sotto casa sua senza aver il coraggio di avvicinarci, abbiamo visto scendere due tizi in bici con un libro in mano...gli abbiamo chiesto se arrivavano da averlo incontrato e loro ci hanno detto di andare senza alcun timore...così ci siamo fatti coraggio e ci siamo trovati davanti l'UOMO più semplice del mondo...lui, la sua casa, i suoi alberi...sono esattamente, terribilmente uguali a come li dipinge nei suoi libri...leggi un suo libro e lo conosci...ne più...ne meno...avrei voluto fargli un milione di domande ma, in quel momento, tutto è svanito...il suo sguardo saggio, amico, profondo, sofferto...ha sciolto ogni domanda e donato ogni risposta...ho qui davanti a me una sua lettera che custodisco amorevolmente...ogni tanto la rileggo e lo sento vicino a me...che la sua anima e la sua grande bontà riposino in pace... |
| inviato il 31 Marzo 2015 ore 0:46
@Marcoplano che dire mi hai fatto piangere come una fontanella, sarà che anch'io ho perso mio padre da cui ho preso l'amore per la montagna ma è veramente una bella storia @Giobol mi piacerebbe tanto venire con voi avete qualche uscita in programma prossimamente? |
| inviato il 31 Marzo 2015 ore 0:59
Siamo stati fortunati ad aver dei genitori così...sicuramente...e spero ce ne sia tanti altri che riescano a godersi la montagna assieme ai loro padri o madri, condividendo tutto quello che la potenza della natura ha da donarci...ora si parla di montagna, che è il io elemento preferito, ma comunque lui mi ha insegnato a vivere con attenzione tutto quello che ci circonda e a saperne colgiere anche le cose più piccole e banali, come fossero cose immense...ovunque...è incredibile che viviamo in un mondo meraviglioso e non solo qusi non ce ne accorgiamo, ma lo stiamo pure distruggendo...forse ci piace la montagna proprio perchè la mano dell'uomo non è ancora riuscita a stravolgerla del tutto...comunque è bello essere lassù ma anche sapere che ci sono persone come voi che la pensano come me e poterci scambiare racconti, idee e punti di vista. Stasera mia moglie che non ne poteva più di vedermi attaccato al pc mi ha detto: se, per caso, vi incontrate tutti assieme...non vi basta una settimana per dirvi tutto quello che non riuscite a scrivervi!!! e ha pienamente ragione...saggezza di donna...!!! |
| inviato il 31 Marzo 2015 ore 1:40
|
| inviato il 31 Marzo 2015 ore 9:01
Storia veramente emozionante! |
| inviato il 31 Marzo 2015 ore 11:11
Mi aggiungo ai complimenti per il tuo racconto. Grazie Marco |
| inviato il 31 Marzo 2015 ore 12:46
Leggere storie come la tua, Marcoplano, riconcilia con il mondo. È bello sapere che ci sono ancora persone capaci di sentimenti e di emozioni vere. E mi ritrovo anche nelle considerazioni su Rigoni Stern. Ci siamo scritti per qualche anno ad è proprio vero: era esattamente come emergeva dai suoi romanzi. Quando sono andato a trovarlo, nel cimitero di Asiago, mi sono commosso anche io. La vera montagna, il vero amore per la natura, sono quelli che lui ha saputo raccontare con delicatezza e sensibilità. Così come hai saputo fare tu regalandoci la bellissima stotia del gipeto. Grazie! |
| inviato il 31 Marzo 2015 ore 20:06
grazie a tutti...ci tenevo a raccontare questa mia "avventura" perchè temevo di fare la figura del "professore" che dispensa lezioni sui gipeti a destra e a manca. E anche perchè condividere le proprie emozioni con persone che, come voi, sanno apprezzarle e analizzarle, mi arricchisce moralmente. La storia sarebbe ancora più lunga, complessa e piena di vari aneddoti, ma il resto ve lo racconterò quando ci troveremo con il naso all'insù, da qualche parte...magari a fotografare nonno bob!! grazie ancora a tutti. ciao, buona serata e buoni incontri volanti!!! |
| inviato il 31 Marzo 2015 ore 20:33
Bellissima storia complimenti per quello che hai condiviso e far conoscere quel volatile maestoso , la montagna ha un fascino particolare ma deve essere sempre presa con particolare attenzione io la vivo in 2 modi .....come camminatore e apprezzi il suo fascino , l altra come soccorritore che lotti contro il tempo per trovare qualcuno è alcune volte ti fa vedere il suo lato triste . |
| inviato il 31 Marzo 2015 ore 21:52
hai sicuramente ragione. Ho sempre amato la montagna ma ne sto comprendendo il motivo soltanto ora, sopratutto dopo la perdita di mio padre. In particolar modo comprendo sempre di più il perchè le persone più care, quelle che frequento maggiormente, quelle con cui ho più cose in comune, frequentino la montagna. Voi che andate a cercare gipeti, che passate ore e ore in silenzio, nascosti ditro a una roccia, arrabbiandovi se qualcuno vi passa vicino...non vi ritrovate mai a pensare, pensare, pensare...diventa quasi un'ossessione il bisogno di essere lassù, nel silenzio più totale, ovviamente con un forte interesse (i gipeti, ad esempio...), per ritornare a pensare e cercare risposte alle nostre domande. Poca gente, al giorno d'oggi, si può permettere il lusso di fermarsi e ragionare su quello che sta vivendo...noi utilizziamo il nostro poco tempo per andare sui monti ed essere con noi stessi. Può essere una cosa bella, ma a volte anche dura, brutale, dolorosa. La montagna spesso non perdona, ma ci spinge anche a comprenderne il perchè e ad evitare certi comportamenti. Ma, se "usata" come si deve, con rispetto e razionalità, sa regalarci emozioni così forti che pochi altri luoghi (forse il mare, per alcuni) ci possono dare. Un picchio, una marzaiola o qualunque altro animale che ci passi improvvisamente davanti in un luogo vicino a casa, difficilmente ci darà l'emozione di una giornata passata nella solitaria attesa dell'incontro improvviso con un gipeto o un'aquila o un camoscio che ti sbucano davanti su un picco innevato, mentre tremi dal freddo e sei sferzato dal vento...si crea un legame particolare...sembra di essere fratelli...gli sguardi, inevitabilmente si incrociano, si studiano...chi sei, cosa fai li? un'insieme di domande scaturiscono dall'incontro degli sguardi...l'avete mai notata la testa del gipeto che vi segue mentre vi sfiora con le ali?? questa è la magia della montagna...a noi piace...ad altri terrorizza...questione di carattere...mia madre non passerebbe più di un'ora in montagna da sola, dopo la perdita di mio padre...io farei l'eremita...!!! con la reflex in mano, ovviamente!!! capperi..ho di nuovo scritto un libro...scusate... |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |