| inviato il 24 Maggio 2023 ore 15:15
In analogico conta soprattutto l'accoppiata ottica - pellicola, la fotocamera se funge bene conta "abbastanza poco" Avevo Nikkormat FT2 e F3, ma quello che contava era appunto quella accoppiata | 
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 15:18
Questa fatta con luce scadente (pioveva) forse rende meglio della prima ma ugualmente sono positivamente impressionato dall'equilibrio della esposizione. Altra considerazione, ho usata una Agfa Tri X 400 esposta a 200 asa per compensare la batteria che è da 1.5 Volt contro quella che doveva essere montata in origine cioè da 1.35 Volt.
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| inviato il 24 Maggio 2023 ore 15:21
“ In analogico conta soprattutto l'accoppiata ottica - pellicola, la fotocamera se funge bene conta "abbastanza poco" „ Verissimo ma se non hai un esposimetro affidabile anche la macchina dice la sua Ok Ok c'è sempre la regola del 16 ma con un esposimetro affidabile si fa meno fatica | 
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 16:42
“ ho usata una Agfa Tri X 400 esposta a 200 asa per compensare la batteria che è da 1.5 Volt contro quella che doveva essere montata in origine cioè da 1.35 Volt. „ Controlla la carica delle batterie, perchè quando si abbassa il "trucco" non funziona più. Vale la pena di acquistare un piccolo esposimetro esterno e risolvere il problema alla radice. | 
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 17:45
Giusto,perchè la differenza di esposizione NON è costante | 
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 18:15
Ma se non erro la differenza di esposizione tra 1,5 v e 1,35 v nella mia F un riparatore vecchio stile ai tempi che furono mi ritarò la curva esposimetrica del photomic che funzionava abbastanza bene.... | 
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 18:17
effettivamente si può effettuare una ritaratura dell'esposimetro, ma deve valerne la pena | 
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 18:26
Modificare il circuito dell'esposimetro è cosa semplice per un fotoriparatore, ma come dice Pinscher68 ne deve valere la pena. Mi spiego: il mio fotoriparatore (bravissimo tra l'altro) giustamente se deve mettere mano ad una machina e ci spende 1 o 2 ore di tempo meno di 80-100 EUR non li chiede. E per quelle cifre non ne vale la pena. Se invece porti la macchina per una bella e meritata revisione spendi quella cifra e con 10-15 euro in più (se non ricordo male fu quanto prese) ti fa anche la modifica. Moooolto più semplice e funzionale è utilizzare le pile zinco-aria per protesi acustiche da 1,4volt. La differenza di lettura rispetto alle pile a mercurio da 1.35 v è minima e non costano nulla. Ciao | 
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 18:28
Esiste un costoso adattatore, credo sia una piccola resistenza, venduto a circa 70 euro, che permette di ottenere la corretta tensione per gli esposimetri che usavano le pile al mercurio da 1.3 volt non più prodotte. E' pur vero che una volta comprato dura per sempre e può comunque ridare vita a vecchie glorie, ma in ogni caso bisogna a mio parere fare una somma costo/beneficio. Per esempio una Olympus OM1 vale la pena riportarla in vita (macchina straordinaria),come pure una Nikon FTn se in ottime condizioni. Su corpi più navigati o rovinati, conviene valutare bene: spesso i segni di usura sono anche indice della fragilità iniziale dovuta alla progettazione e all'uso di componentistica non di massimo livello. In questo la decisione finale dovrebbe tener conto del SISTEMA delle ottiche. Parlando di Nikon si va sul sicuro su praticamente tutto, Olympus ha ottiche molto buone e altre decisamente di qualità non meravigliosa, Canon vi deve piacere la dominante calda e la mancanza di nitidezza generalizzata, Leica non si sbaglia mai. Poi insisto: se con la Nasa ci lavora Nikon e non Canon, qualcosa vorrà pur dire, a dispetto di chi la storia vorrebbe riscriverla. | 
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 18:30
Giuste osservazioni di tutti infatti una taratura costa circa 50 Euro, dipende dal riparatore quindi bisogna vedere se ne vale la pena. Anche quello che riguarda la curva di abbattimento della tensione va preso in considerazione. Una soluzione abbastanza valida che uso su altri vecchi corpi che lavoravano a 1.35 Volt è quella di inserire le Weincell che rispettano la tensione di 1.35 ed hanno una durata di circa un anno, forse meno ma me la cavo con 11 Euro cadauna. | 
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 18:34
“ Esiste un costoso adattatore, credo sia una piccola resistenza, venduto a circa 70 euro „ Verissimo lo si trova sulla baia ma è una soluzione costosissima. Se dovessi prenderne uno per ogni corpo che ho, andrei in bancarotta . Tra Leica, Canon e da poco Nikon ho troppi corpi. Decisamente antieconomico! | 
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 18:36
L'adattatore cui ti riferisci Pinscher è l MR 9 kamerastore.com/products/other-mr-9-battery-adapter?variant=4128819340 Secondo me è troppo caro per quello che deve fare. Se devo spendere 50 o più euro ne aggiungo altrettanti e mi faccio rimettere a nuovo la macchina per i prossimi 20 anni..... La NASA ha usato (usa ancora?) Nikon, ma le foto più emblematiche le ha fatte con Hasselblad. Comunque Canon FD proprio cesse non sono dai :-) Non sono né esperto né tanto meno fan boy, e per non scontentare nessuno di fotocamere a pellicole ne ho di entrambi i marchi. Ma se non erro sul versante teleobiettivi Canon Fd pare che primeggiasse no? | 
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 18:39
Effebi57 le Weincell sono le zinco-aria che dicevo con la 'ciambella' intorno per dargli la forma delle vecchie pile a mercurio. Undici euro sono tanti se consideri che con 15 euro di zinco-aria ne prendi 60! | 
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 18:45
@Teofilatto, le ho provate le zinco-aria ma non mi sono trovato. Scariche dopo un paio di mesi senza uso della camera e frequenti scocciature quando decidevo di usare un corpo ed era...morto! Più affidabili le Weincell che pur costando di più mi permettono con relativa sicurezza, di usare i corpi anche a distanza di tempo senza trovare sorprese . | 
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 18:55
Io li ho usati per anni gli FD anche i più costosi e tutta sta meraviglia non l'ho proprio vista, anzi ... Passando a Nikon ho riscontrato subito una resa migliore del colore e un vantaggio in termini di nitidezza. L'accoppiata per me più soddisfacente era con l'invertibile AGFA e, successivamente con la Velvia. Non ho mai detto che gli FD fossero tutti cessi, ma sicuramente inferiori agli omologhi Nikon o Leica. Quanto ad Hasselbad fu usata per le foto da pubblicare, la documentazione interna che spesso non è accessibile per ovvi motivi, era affidata ai corpi F modificati. E sì,la NASA usa tutt'ora Nikon... |
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