| inviato il 05 Aprile 2023 ore 22:33
Chi non è fanatico della linea per millimetro si gode sia il piccolo che il medio formato. La differenza, per me, è da cercare nella diversa modalità di approccio ai due mezzi. Due mezzi = un intero. |
| inviato il 05 Aprile 2023 ore 22:42
“ Chi non è fanatico della linea per millimetro si gode sia il piccolo che il medio formato. La differenza, per me, è da cercare nella diversa modalità di approccio ai due mezzi. Due mezzi = un intero. „ Secondo me in analogico c'era meno fanatismo in quel senso, lo vedo più ora nel digitale perchè vediamo tutto a monitor e la rotellina del mouse è la maledetta tentatrice per l'ingrandimento. Allora si era più pragmatici...... - Voglio fare degli ingrandimenti? Meglio il medio formato - Voglio fare dello street? Del reportage? Meglio il 35mm - Diapositive? 35mm - Caccia fotografica? 35mm - Foto ricordo? 35mm, ma anche medio formato |
user246027 | inviato il 05 Aprile 2023 ore 22:47
“ il che significa che un negativo 6x6 ha una superficie di 3.136 (56x56) mm2, mentre un 35mm ne ha appena 864 cioè 3,62 volte di meno!! Una differenza di informazioni e dettagli catturabili abissale. „ Dunque...questi conteggi sono corretti con il sensore; con la pellicola non hanno senso. Con la pellicola il termine di paragone è la diagonale: 24x36 = 43,0mm 45x60 = 75,0mm 56x56 = 79,5mm Si evince chiaramente che, il MF 6x6 non è nemmeno il doppio del 24x36 per cui, con un'ottica eccezionale quale è Leitz, su stampe con formati sino al 40x60 le differenze nemmeno si percepiscono. Consideriamo inoltre che, essendo le ottiche Leitz mediamente superiori a qualsiasi ottica per MF - Zeiss comprese - e che, possedendo Velvia per 135 una struttura più densa e più potente di Velvia 120, se ne deduce che su formati sino al 40x60 le differenze sono praticamente impercettibili. Se poi, venissero utilizzate le ottiche eccelse di Leitz...90 APO-Summicron - 100 APO-Elmarit (tra le altre) su cavalletto, ecco che la qualità potrebbe anche essere superiore al MF. Baci e abbracci e buone Velvia a tutti... |
| inviato il 05 Aprile 2023 ore 22:50
“ @Gian Carlo F Secondo me in analogico c'era meno fanatismo in quel senso, lo vedo più ora nel digitale perchè vediamo tutto a monitor e la rotellina del mouse è la maledetta tentatrice per l'ingrandimento. „ Però mi sembra che questo innocente "vezzo" stia prendendo piede anche fra gli "analogici" che zoommano la scansioni dei negativi o che osservano le stampe argentiche alla distanza di 5mm. per vedere la forma del singolo alogenuro d'argento. |
| inviato il 05 Aprile 2023 ore 22:55
Se si ragionasse come sostieni te l'APSC batterebbe sempre il FF e il micro 4/3 batterebbe entrambi, perchè notoriamente le ottiche native per i formati minori hanno mediamente risolvenza maggiore. Sbagli approccio Gian Carlo. Non esiste il meglio assoluto, esiste il meglio per un determinato scopo perché altrimenti è ovvio che, se così non fosse, dovremmo avere un negativo delle stesse dimensioni della stampa finita... il che, seppur teoricamente possibile visto che Ansel Adams si faceva fare le lastre praticamente su misura, non è certo una strada percorribile da parte di un comune mortale! |
| inviato il 05 Aprile 2023 ore 23:04
“ Dunque...questi conteggi sono corretti con il sensore; con la pellicola non hanno senso. Con la pellicola il termine di paragone è la diagonale: „ assolutamente no! Conta la superficie. Conta la quantità di granuli di alogenuro di argento che ho per ogni mm2, sono quelli i tuoi "pixel" che formano l'immagine |
| inviato il 05 Aprile 2023 ore 23:05
“ Però mi sembra che questo innocente "vezzo" stia prendendo piede anche fra gli "analogici" che zoommano la scansioni dei negativi o che osservano le stampe argentiche alla distanza di 5mm. per vedere la forma del singolo alogenuro d'argento. „ perchè si sono digitalizzati!!! |
| inviato il 05 Aprile 2023 ore 23:05
La Velvia, come tutte le pellicole, è sempre uguale, e quindi ha sempre le stesse caratteristiche, quale che sia il suo formato. Quindi la Velvia 50 se ha RMS 9 e 160 lp/mm nel formato Leica avrà lo stesso RMS 9, e la stessa risoluzione di 160 lp/mm, anche in una lastra 8x10". Ovviamente cambia il numero di informazioni registrabili visto che di mm, in una lastra 8x10", ce n'è qualcuno in più (ma giusto QUALCUNO eh...) di quanti non ce ne siano su un fotogramma formato Leica. |
| inviato il 05 Aprile 2023 ore 23:09
assolutamente no! Conta la superficie. Conta la quantità di granuli di alogenuro di argento che ho per ogni mm2, sono quelli i tuoi "pixel" che formano l'immagine Precisamente. |
| inviato il 05 Aprile 2023 ore 23:10
perchè si sono digitalizzati!!!MrGreen Infatti scansionando un negativo si ottiene un, PESSIMO, file digitale! |
| inviato il 05 Aprile 2023 ore 23:14
“ Sbagli approccio Gian Carlo. Non esiste il meglio assoluto, esiste il meglio per un determinato scopo perché altrimenti è ovvio che, se così non fosse, dovremmo avere un negativo delle stesse dimensioni della stampa finita... il che, seppur teoricamente possibile visto che Ansel Adams si faceva fare le lastre praticamente su misura, non è certo una strada percorribile da parte di un comune mortale! „ Assolutamente d'accordo. Forse non mi sono spiegato, quel ragionamento era fatto per far capire banalmente che più è grande il negativo e più informazioni si ottengono. Da giovane facevo anche un po' di caccia fotografica, ma ovviamente come quasi tutti usavo il 35mm, non il 6x6. I due formati convivevano serenamente ed erano usati a seconda delle situazioni. Un corredo 6x6 ingombra e pesa, quello è un suo limite di usabilità. |
| inviato il 05 Aprile 2023 ore 23:19
Oggi questi problemi di usabilità (per ingombri e pesi) li viviamo forse solo con determinate ottiche. Penso agli Otus, agli ART..... Con i corpi macchina, specie le ML, direi che non ce ne sono |
| inviato il 06 Aprile 2023 ore 0:25
"Foto A4 a colori da file digitale mi pare di capire 4-5 euro. Ma senza provini o sbaglio"? Senza considerare le prove Teofilatto. Nella stampa da digitale se hai un monitor buono ed una buona scheda grafica, se gestisci la catena del colore in maniera accurata puoi avvalerti della funzione di softproof in Lightroom o Photoshop ed avere una buona simulazione a monitor del tuo risultato di stampa. Considerate che non sono un professionista e non tendo a spaccare il capello in quattro ma credo che mi sia capitato in quasi tre anni di rifare una stampa perché non mi convinceva quattro o cinque volte. Ecco magari quando uso una carta che ancora non conosco ci faccio delle prove preliminari. |
user246027 | inviato il 06 Aprile 2023 ore 8:47
“ La Velvia, come tutte le pellicole, è sempre uguale, e quindi ha sempre le stesse caratteristiche, quale che sia il suo formato. Quindi la Velvia 50 se ha RMS 9 e 160 lp/mm nel formato Leica avrà lo stesso RMS 9, e la stessa risoluzione di 160 lp/mm, anche in una lastra 8x10". „ Ribadisco che Velvia 135 è più densa, più intensa, più potente e più performante rispetto alla medesima 120: Io ne ho le prove, e tu NO! Per cui, basta formulare inesattezze. Una Velvia 6x6 impressionata con mediotele Carl Zeiss - Hasselblad 4/180 Sonnar, a livello di risolvenza, è inferiore a Velvia 135 impressionata con il medesimo mediotele Carl Zeiss - Hasselblad 4/180 Sonnar accoppiato su Nikon F4 che, per questa unione, si trasforma in tele. Le prove attestano pure la superiorità del Leitz 3,4/180Apo-Telyt rispetto ad entrambe le Velvia Zeiss. Le prove sono inoppugnabili ed inequivocabili; e poi, lo scrive anche Ferretti sul libro "Conoscere le Leica " Ecco...andate a leggere, informatevi meglio, fate le prove, piuttosto che scrivere inesattezze. Infine, la diagonale ha valore...non la superficie...la diagonale: Chiaro? La lezione è finita! Buona Pasqua |
| inviato il 06 Aprile 2023 ore 8:51
"Infine, la diagonale ha valore...non la superficie...la diagonale: Chiaro"? Spiegaci il motivo. |
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