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Esempi reali di compressione dei piani causa focale


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avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 14:57

@Ghiek stendi il braccio davanti a te, alza il pollice, chiudi alternativamente un occhio e osserva se vedi la stessa immagine/prospettiva.

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:02

ma scusa, cosa centra: questo attiene al fenomeno della parallasse....

avatarjunior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:02

@Ghiek stendi il braccio davanti a te, alza il pollice, chiudi alternativamente un occhio e osserva se vedi la stessa immagine/prospettiva.

Scusami Valgrassi ma questo non c'entra nulla col discorso che stiamo facendo. Alternare gli occhi significa muovere il punto da cui si “scatta”, essendo gli occhi diversi centimetri uno dall'altro ed essendo il braccio lungo qualche decina di centimetri. Ovviamente cambia la prospettiva.
Prova a chiudere un occhio o l'altro guardando qualcosa che sta a 300m e già le immagini sono praticamente identiche.
Oppure prova a misurare la distanza tra i tuoi occhi (chiamiamola distanza AB), poi apri uno, guarda, chiudi, spostati della stessa distanza AB in direzione dell'occhio appena chiuso, apri l'altro. Le immagini sono ovviamente identiche.

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:04

@Angor assodato che per te non ci sono stacchi diversi, permettimi di essere curioso.
Silenzio/consenso, devo dedurre che nessuno di voi vede stacchi diversi?

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:07

@Ghiek di te mi sono fatto l'opinione che non hai mai fatto laboratorio e che hai postato in precedenza una prova allucinante.

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:10

@Angor appuntoMrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:13

Ci vorrà una parte II MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:14

Evitando ulteriori masturbazioni mentali possiamo dire senza tema di smentita:
La compressione dei piani è direttamente proporzionale alla focale.

Valgrassi

Se fotografi un cartello che è a metà strada tra te e il muretto di cinta di schiacciamento dei piani ne vedrai ben poco.
L'apertura dell'obiettivo non centra nulla.

La geometria descrittiva è basata da regole matematiche ben precise.
Quando sono state scritte non esistevano ne obiettivi ne diaframmi.


avatarjunior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:15

Beh non credo serva lavorare in laboratorio per capire cose elementari come la prospettiva. Credo si impari in 4a/5a elementare.
In tutto questo non ho ancora capito se davvero ti stai fossilizzando su dettagli totalmente inutili o non ci stai proprio arrivando.
Che le foto non siano al 100% identiche è normale, come non esiste nulla di identico sulla faccia della terra. Se prendi un pacco di viti nessuna è identica all'altra ma sono intercambiabili al 100% perché le differenze sono minime da renderlo possibile.
Boh sono alliBeatles

avatarjunior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:15

Strettamente parlando ci sono ancora ragioni per l'uso di differenti circoli di confusione per differenti lunghezze focali delle lenti:
Se noi guardiamo le immagini "dalla giusta prospettiva", con ciò volendo dire quanto più vicino all'angolo con il quale le stesse furono realmente viste dalla fotocamera quando furono scattate, allora dovremmo vedere le immagini riprese con un grandangolo da una distanza minore di quella adottata per la visione di immagini riprese con un normale obiettivo o ancor più con teleobiettivi.
In definitiva, per riprese con grandangoli dobbiamo calcolare la profondità di campo con valori minori del circolo di confusione; infatti, in queste immagini, i dettagli che ci interessano sono usualmente più piccoli e quindi pongono condizioni più stringenti sulla nitidezza della immagine.


avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:23

@Iron 200 a f/22 e 20 a f/2.8.


Come prima: per quel che si può capire nonostante che in una lo sfondo sia comunque sfocato e nell'altra no, non ci sono differenze prospettiche evidenti.




avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:27

Silenzio/consenso, devo dedurre che nessuno di voi vede stacchi diversi?


Metto le mani avanti ammettendo la mia ignoranza in materia, ma mi lancio lo stesso perché preferisco fare la figura del cogl'one piuttosto che rimanere con i dubbi.

Se per stacchi diversi intendi piani (continui) con differente messa a fuoco, io li vedo sicuramente. Ma non mi stupisce
Se parliamo di apparente 'compressione', ovvero differenze tra le dimensioni degli oggetti con le due focali diverse, assolutamente no.

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:29

La geometria descrittiva è basata da regole matematiche ben precise.
Qundo sono atate scritte non esistevano ne obiettivi ne diaframmi.


Se ci riesci, prova a spiegargli di quanto possono cambiare le proporzioni di oggetti distanti dieci metri e più, spostando il punto di vista di cinque centimetri.

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:42

Quello che si sposta è il Quadro prospettico che è un piano ideale trasparente sul quale si proiettano le linee che partono dall'oggetto osservato e vanno verso il punto di vista.
Variare la focale significa spostare il Quadro Prospettico ricavando una diversa proiezione piana sul piano stesso.

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2023 ore 16:07

Variare la focale significa spostare il Quadro Prospettico ricavando una diversa proiezione piana sul piano stesso.


Ohibò, non saremo di nuovo alla focale che cambia la prospettiva? Adesso senza nemmeno fotocamere e obiettivi? Spero di aver capito male. Fissato il punto di vista, spostare il piano che interseca la piramide visiva mica cambia le proporzioni.



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