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Meglio il crop o il moltiplicatore?


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avatarsupporter
inviato il 03 Giugno 2022 ore 21:17

Se da una lente escono, diciamo 40 lp/mm (paia di linee per millimetro) che vengono proiettate su un sensore, poniamo, di 36mm per il lato lungo, un extender che duplica la focale per riportare la medesima mira sui 36mm del medesimo sensore non potrà PER FORZA che riportare 20 lp/mm.

Basta una prova, e la riporto qui.

Dieci linee su foglio A4. c.a. 4mt. 500 liscio. Se ne leggono, ovviamente, dieci.


Sì ma questa prova non ci dice nulla sul calo di risolvenza del sistema quando viene montato il TC.
Non è un esempio da portare.

Il fatto è che i moltiplicatori non prendono l'immagine che proviene dall'obiettivo quando essa è già formata (cioè sul piano del sensore) e poi la ingrandiscono; intervengono nello schema ottico prima che l'immagine sia fornata e si integrano con esso, quindi le cose sono un po' più complesse e meno intuitive.


Esatto, il cono di luce viene intercettato ad una distanza molto inferiore. Avete presente cosa accade ad un obiettivo macro (ma anche non) quando lo allontanate dal piano del sensore?

avatarsenior
inviato il 03 Giugno 2022 ore 21:28

MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsupporter
inviato il 03 Giugno 2022 ore 21:57

La prova da fare è inquadrare una mira che abbia dettagli progressivi, la si mette a 10mt e si controlla fino a dove si riescono a separare due righe.
Poi la si mette a 14 e 20mt e si ripete la prova con i TC, se proprio si vogliono fare le cose bene si aggiusta la distanza per compensare il diverso focus breathing.

avatarsenior
inviato il 03 Giugno 2022 ore 22:04

La prova da fare è inquadrare una mira che abbia dettagli progressivi, la si mette a 10mt e si controlla fino a dove si riescono a separare due righe.
Poi la si mette a 14 e 20mt e si ripete la prova con i TC, se proprio si vogliono fare le cose bene si aggiusta la distanza per compensare il diverso focus breathing.


Praticamente misurare il potere risolvente dell'obiettivo con e senza TC; giusto, però bisogna avere un sensore con risoluzione tale da essere più risolvente dell'obiettivo liscio, e siamo ancora parecchio lontani se l'obiettivo è buono.

avatarsenior
inviato il 03 Giugno 2022 ore 22:44

Il fatidico dimezzamento della risoluzione con il duplicatore e' un fatto puramente teorico-matematico. Limite della diffrazione, disco di Airy legato a numero f..
2.8x2=5.6 e' tutto qui (guardacaso, con il 2x obiettivo 2.8 diventa f5.6)

avatarsenior
inviato il 03 Giugno 2022 ore 22:59

Il fatidico dimezzamento della risoluzione con il duplicatore e' un fatto puramente teorico-matematico. Limite della diffrazione, disco di Airy legato a numero f..
2.8x2=5.6 e' tutto qui (guardacaso, con il 2x obiettivo 2.8 diventa f5.6)

Però questo accade solo nel momento in cui la diffrazione è nettamente la causa maggiore di perdita di risolvenza della lente e quindi si può trascurare le altre, questo attualmente può essere vero a diaframmi molto chiusi ma non certo a diaframmi aperti come 2.8.

avatarsupporter
inviato il 03 Giugno 2022 ore 23:28

@Valgrassi felice di fare un passo indietro anche se non ho ancora capito con chi te la sei presa Sorriso

Se facciamo un discorso di immagine finita siamo credo d'accordo sulle conclusioni anche seguendo percorsi indipendenti.

Però partiamo da presupposti diversi e offriamo spiegazioni diverse.

Tu assumi che la risolvenza massima iniziale dell'obiettivo sia osservabile e validamente misurata dalle MTF pubblicate (10 e 30 di solito), correggimi se sbaglio.
E opponi che l'evidenza empirica non conferma l'ipotesi di un taglio lineare della risolvenza.

Io contesto che la risolvenza massima iniziale dell'obiettivo è nota ma non pubblicata dalle case costruttrici e non sia validamente misurata dalle MTF 30 (Lensrental, ad esempio, si spinge infatti fino alle MTF 50 con risultati spesso interessanti).
E sostengo che il taglio lineare della risolvenza spesso non si vede perchè il gap tra quanto risolvono le lenti migliori (diciamo i supertele fissi) e quanto registrano i sensori attuali (esclusi quelli più densi) è abbastanza ampio già in origine, e assorbe il taglio di risoluzione operato dagli extender.

Credo che siamo d'accordo sul passaggio finale, non su quello iniziale, corretto?

avatarsupporter
inviato il 03 Giugno 2022 ore 23:41

La prova da fare è inquadrare una mira che abbia dettagli progressivi, la si mette a 10mt e si controlla fino a dove si riescono a separare due righe.
Poi la si mette a 14 e 20mt e si ripete la prova con i TC, se proprio si vogliono fare le cose bene si aggiusta la distanza per compensare il diverso focus breathing.


Ottaviano qui non ti seguo.

Certo che si può fare il test che suggerisci tu.
Dove tieni fermo il campo inquadrato.
Ma a cosa serve praticamente?
A livello di risultati avrai sempre che all'aumentare della distanza e del numero dei vetri che metti in mezzo tra soggetto e sensore il risultato peggiorerà un poco.
A livello pratico che situazione di ripresa stai simulando?

Sbaglierò io ma il tema dovrebbe restare piuttosto quello di tenere fermo il punto di ripresa e ritagliare o meno fino a ottenere lo stesso campo inquadrato.
Che è quello che di norma accade.
Usiamo gli extender quando non ci possiamo avvicinare, altrimenti ci avviciniamo.

Quindi il discorso torna ad essere del tipo: Ottaviano con il 600mm e Fabrizio con il 300mm escono a fotografare, entrambi con 5DSR. Si appostano nel medesimo punto per fotografare un martino in vasca (Dio me ne scampi MrGreen). Hanno lenti che, poniamo, risolvono 40 lpmm. Fabrizio prende il duplicatore per ottenere gli stessi mm di Ottaviano. Siamo d'accordo o meno che dallo stesso punto, se duplico il 300mm per ottenerne 600mm, il mio sensore registra la metà di linee del tuo, cioè 20 lpmm?

EDIT: il punto rimane: è fisso il canale di input del duplicatore, la lente posteriore del tele. E' fisso il supporto di registrazione. E l'immagine viene duplicata di dimensione. Come caspita può essere che non se ne dimezzi la risoluzione?

avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2022 ore 0:17

Mi sembra che 1/(linee risolte dal sistema)² = 1/(linee risolte dalla lente)² + 1/(linee risolte dall'extender)² + 1/(linee risolte dal sensore)²
Quindi un duplicatore non dimezza le linee risolte dal sistema, ma ritagliare sì. Non uso macchine con centinaia di milioni di pixel, ma l'esperienza pratica mi conferma che il vetro batte il pixel.

avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2022 ore 0:22

È stata solo ritagliata l'inquadratura e le linee sono poche non si misura niente in quel modo.

Quindi secondo la prova inquadro con un 300 mm russo da 200 euro il foglio a 10 righe poi prendo il 600 GM Sony e vedo 5 linee, dimezzata la risoluzione…. Si come no ….

avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2022 ore 0:29

Beh Fabrizio ma tu fai un'esempio a parità di Mpx, ma l'opener chiede se per “sopperire/raggiungere lo scopo” è meglio affidarsi al converter od ai Mpx. ;-)

E dalla mia esperienza non c'è un'unica risposta, ma dipende principalmente dalle condizioni, di volta in volta diverse, di scatto.

Almeno l'ho inteso così.

avatarsupporter
inviato il 04 Giugno 2022 ore 0:33

Santa pazienza Marco. Certo che non misuro quanto risolve un 500mm con 10 linee su trenta centimetri. Era un esempio per spiegare un concetto….

……per la prova, veramente ho detto l'esatto contrario…..;-)

avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2022 ore 0:40

l'esperienza pratica mi conferma che il vetro batte il pixel.

Non sempre...
dipende da che vetri usi e da quanti pixel hai!;-)

Queste le caratteristiche del sensore per il telescopio LSST:
Sul piano focale della fotocamera si trova un gigantesco array di sensori, con una larghezza totale di 64 cm, contenente in totale 189 CCD da 16 megapixel ciascuno. La risoluzione complessiva di questo “mostruoso” sensore sarà di 3,2 miliardi di pixel! Ogni pixel avrà una dimensione di 10 µm, corrispondente grosso modo a 0,2 secondi d'arco.

medium.com/spazio-tempo-luce-energia/lsst-il-bulldozer-dei-cieli-1cd13

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