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Canon R da 100 megapixel in arrivo (CR3)


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avatarsenior
inviato il 28 Maggio 2022 ore 16:53

Il problema del filtro AA è che la gente è convinta che tolga nitidezza, quindi non serva se non per il moirè che è raro e che si toglie facile e aprono volentieri il portafoglio se non c'è.

Gli ultimi passabasso sono migliorati specialmente perchè pensati per la risoluzione nativa e grazie all'acquisizione del flusso video con risoluzione nativa ed eventuale downsampling, se si acquisisse con line skipping mi sa non servirebbero.

avatarsenior
inviato il 28 Maggio 2022 ore 16:53

Ho le ossa grosse. Non vibrano. MrGreen

Chi soffre di osteoporosi percepisce un sacco di frequenze ultrasoniche spurie

avatarsenior
inviato il 28 Maggio 2022 ore 16:56

Domanda: quanto migliore e più corretto sarà il colore riprodotto da un sensore FF di 100Mpix ridotti con binning a 25Mpix rispetto ad un sensore FF di 24 Mpix nativi?

avatarsenior
inviato il 28 Maggio 2022 ore 17:08

Ma 100 mpx a 14 bit?MrGreen

avatarsenior
inviato il 28 Maggio 2022 ore 17:11

Apposto...sono arrivati i 16 bit MrGreen

avatarsenior
inviato il 28 Maggio 2022 ore 17:14

Ho pescato il tonno sbagliato...MrGreen

user14103
avatar
inviato il 28 Maggio 2022 ore 18:21

Riuscirà mai Canon a fare un sensore cosi e con un ottica da 500 grammi? foto solo convertite senza pretese .
karmal.prodibi.com/a/4ykr8wj88ro1dvl/i/0kyzr5qeom580ok
karmal.prodibi.com/a/4ykr8wj88ro1dvl/i/yvdxq4zrq7mq1qo

avatarjunior
inviato il 28 Maggio 2022 ore 19:09

Io ho usato gli stessi obiettivi canon EF L su 6D, 30 Mp e su 90D, 84Mp equivalenti. Stessa distanza, stessa area ritagliata, non c'è paragone per finezza dei dettagli, le foto della 90D sono decisamente due scalini sopra. Obiettivi: 100L macro II, 135 L f/2, 200 L f/2.8.

avatarjunior
inviato il 28 Maggio 2022 ore 19:11

Coppando una FF da 84 Mp a 32 Mp si avrebbero le foto della 90D.

avatarjunior
inviato il 28 Maggio 2022 ore 19:13

Unità di superficie (che so, 1cm quadrato) o n. di pixel, in caso di pixel grandi uguali sono la stessa cosa! Sorriso

Sì Arnaldo ho suggerito che forse volessi intendere quantitá di luce "per pixel" perchè nel tuo discorso iniziale suggerivi che quel che conta è la dimensione dei fotositi.

Leonardo ho letto giusto il tuo passaggio, basato su presupposti assolutamente errati.
Se aumenti la densità del sensore diminuisci la capacità di resa con poca luce/alti iso.
Ipotizzando un quadrato di 1*1mm, se si trattasse di un solo recettore la superficie sarebbe totalmente abilitata a raccogliere la luce, se la dividi in tanti altri quadratini la superficie sarà ridotta da tutti gli spazi presenti tra un quadratino e l'altro, che per quanto piccolo ci sta.

Inoltre la capacità di saturazione sarà diversa.

Quindi a parità di tecnologia una risoluzione inferiore avrà sempre un vantaggio in bassa luce.

Mactwin questo discorso era rilevante in passato, oggi no.
Con la realizzazione dei circuiti dei fotositi sul retro del wafer esposto alla luce e l'ottimizzazione delle microlenti la superficie utile del sensore rimane praticamente invariata anche aumentandone la densità. La tecnologia di Sony poi a questo riguardo è avanzatissima.
Conta la bontà dei circuiti che si realizzano dietro i fotositi, una densità troppo elevata può iniziare a creare qualche limite a questo riguardo ma si parla comunque di questioni progettuali legate anche ai costi/target della fotocamera, le fotocamere per foto sportive hanno tendenzialmente risoluzioni più basse per permettere raffiche elevate e prolungate (file più leggeri, maggiore autonomia...), avere densità inferiore e un budget elevato può aiutare a realizzare circuiti migliori.

Il discorso sulla saturazione non è così semplice, la full well capacity di un fotosito non dipende direttamente dalla dimensione del fotosito (quantomeno non nei sensori moderni), la superficie a disposizione può porre limiti ma anche in questo caso dipende dalla tecnologia realizzativa... insomma è un discorso complicato.

Quindi a parità di tecnologia una risoluzione inferiore avrà sempre un vantaggio in bassa luce

Riassumendo, questa affermazione è certamente vera, il discorso è che se un raddoppio della risoluzione a pari tecnologia creasse (oggi) ad esempio uno svantaggio qualitativo dell'1-2%, quanto sarebbe rilevante? Contano di più altri fattori progettuali.

avatarsenior
inviato il 28 Maggio 2022 ore 19:26

Chiedo per un amico,non era lo stesso con la A7 R4 che tutti dicevano troppe megapizze e dopo tutti come cagnolini a comprarla ? Questa sarà la stessa identica cosa

avatarjunior
inviato il 28 Maggio 2022 ore 19:34

Una foto col 100M a minima distanza è formata da 32Mp sulla 90D e da soli 8Mp sulla 6D e anche sulla 1Dx III. Il 100 diventa un 200 sulla 90D. Il 1/1 diventa 2/1.

avatarsenior
inviato il 28 Maggio 2022 ore 19:44

Leonardo so bene come sono fatti i sensori e per la quanto si riduca lo spazio questo esiste sempre soprattutto per quello che si perde tra micro lente e microlente, ed infatti tutte le bigmpx hanno performance iso inferiori.
Poi se volete continuare a sognare eludendo la fisica fatelo pure.
La full well capacity a parità di tecnologia DIPENDE dalle dimensioni del fotosito semplicemente perché in uno spazio più grande possono entrare molti più fotoni.

@val continua a far i tuoi post e non ti curar di me, per altro se vuoi confutare queste affermazioni apri un post dove dimostri che i sensori più densi a parità di tecnologia offrono prestazioni iso superiori, ma con esempi pratici non parole perché a parole ci sono trilioni di articoli che dicono esattamente quanto riporto.
Portate un solo esempio di bigmpx che offre prestazioni iso superiori ad ugual sensore meno denso.

Perché affermare che ottimizzando la circuiteria e le microlenti si riduce il gap e ovvio, ma la stessa cosa si può fare su un minore numero di pixel.
Al momento non è distribuito un sensore con tecnologia capace di eliminare completamente le perdite dovute all' aumento di pixel, bisogna aspettare di vedere un quantum film.

avatarsenior
inviato il 29 Maggio 2022 ore 6:31

@Mac ma tu che fisica hai studiato? In genere posti sensatamente ma intuisco da queste tue ultime esternazioni che sei un autodidatta. Leonardo è un ing e gli ing non studiano molta fisica neanche loro.

La fisica dello stato solido non è una passeggiata.MrGreen

avatarjunior
inviato il 30 Maggio 2022 ore 0:45

Siamo a domenica sera, sono nella pace dei sensi, trascuro le frasi provocatorie e provo a rispondere sperando che sia utile.

La full well capacity a parità di tecnologia DIPENDE dalle dimensioni del fotosito semplicemente perché in uno spazio più grande possono entrare molti più fotoni.

Dire che in uno spazio più grande "possono entrare molti più fotoni" confonde alquanto le idee... per ricostruire un'immagine si vuole ottenere l'informazione di quanti fotoni colpiscono ogni fotosito, per risalire a tale quantitativo si sfrutta l'effetto fotoelettrico (che in questo caso è fotovoltaico), in pratica i fotoni incidenti cedono energia agli elettroni appartenenti a determinate bande energetiche, permettedogli di superare una barriera di potenziale. Accumulando tali elettroni è possibile misurarne la carica (modello alla mano si misura la differenza di potenziale generata e si risale alla carica accumulata). Fintanto che si è nel campo della linearità (sufficientemente prima della saturazione) è possibile mettere in relazione la quantità di carica accumulata con il quantitativo di fotoni incidenti sul fotosito. Qual'è il limite? Il principale limite è dato dal fatto che man mano che si accumulano elettroni energizzati che hanno effettuato il salto di banda diminuisce la densità di elettroni disponibili a continuare lo stesso processo, per cui si arriva ad un punto in cui la carica accumulata non cresce più linearmente rispetto al numero di fotoni incidenti.
Per cui, quel che conta non è quanti fotoni riescono "a entrare" nel fotosito, ma quanta disponibilità di elettroni è possibile fornire per garantire un accumulo di carica in campo di linearità.
Ora... cosa succede se vengono realizzati fotositi più piccoli (densità superiore, quindi a pari formato risoluzione superiore)? Succede che a parità di esposizione e valore ISO è necessaria una inferiore quantità di carica accumulata per rappresentare lo stesso livello di luminosità. Quindi, idealmente, se si divide un fotosito grande in 4 fotositi piccoli, per ottenere la stessa informazione di luminosità è sufficiente che la carica accumulata dai fotositi piccoli sia un quarto rispetto a quello grande. Da questo punto di vista, più il fotosito è grande (densità inferiore) maggiore disponibilità elettronica si vuole avere per tale fotosito. Tradizionalmente la disponibilità elettronica sfruttata era solamente quella già presente nel materiale semiconduttore, quindi, sebbene idealmente tale disponibilità in rapporto alla superficie sia costante (indipendente dalla densità del sensore), all'atto pratico questa diminuisce al diminuire della dimensione del fotosito (sempre in rapporto alla superficie eh...), quindi sebbene per fotositi più piccoli sia richiesta una quantità di carica inferiore, la disponibilità naturale di elettroni presente nel materiale cala maggiormente rispetto alla diminuizione della dimensione del fotosito.
Bene, ora facciamo un passo avanti... è dal 2009 che si producono sensori retroilluminati, dal 2014 anche in formato APS-C e dal 2015 in formato pieno, questa struttura realizzativa ha permesso un forte sviluppo dei sensori poichè permette la realizzazione dei circuiti elettronici sul retro della superficie fotosensibile. Una delle innovazioni è la possibilità di aumentare la disponibilità elettronica allo strato di silicio esposto alla luce. Ci sono diversi brevetti, io per interesse personale mi lessi le differenze tra quello di Samsung e quelli acquistati da Sony per la realizzazione dei primi sensori BSI in pieno formato, ricordo che Samsung dedicava una parte del circuito specificamente a questo scopo, mentre quello acquistato dalla Sony era interessante perchè sfruttava delle giunzioni capacitive che si venivano a creare nella realizzazione del circuito di accumulo della carica, avendo quindi il vantaggio di una realizzazione più semplice.
Ora non so quali siano le nuove soluzioni, quali produttori le applichino e per quali modelli di sensori, fatto sta che qui si parla di un fantomatico sensore Sony e Sony questa tencologia ce l'ha e l'ha già impiegata (chiedo scusa, mi sono accorto ora dell'errore... mentre scrivevo avevo in mente la discussione sulla Sony a7RV, qui si parla di una Canon "R", quindi il produttore del sensore sarebbe Canon non Sony), per cui quale sia la densità che vuole ottenere su un sensore MFT o FF la full well capacity che può avere a disposizione NON è strettamente vincolata dalla dimensione del fotosito, sollevare (oggi) "problemi" legati alla saturazione dei fotositi in relazione alla densità del sensore o affermare che la full well capacity dipende dalle dimensioni perchè in uno spazio più grande possono entrare più fotoni a mio avviso sono sciocchezze... è chiaro che le dimensioni fisiche contano, ma come/quanto e a quale costo si possano realizzare soluzioni efficaci non è un discorso semplice, come avevo detto nel mio intervento l'eventuale problema della saturazione è una questione complicata.

Portate un solo esempio di bigmpx che offre prestazioni iso superiori ad ugual sensore meno denso.

"ugual sensore meno denso" non lo trovi, nel senso che non trovi proprio due sensori di densità diversa che usano esattamente la stessa tecnologia, per ogni caso si possono trovare differenze, c'è la tecnologia a disposizione e come viene impiegata su un sensore ottimizzando questo o quell'aspetto in base al target e al budget. Si potrebbero citare la 5D III e le più performanti 5Ds/5DsR, stessa generazione, ma comunque tre anni di distanza (la 5D IV succede la 5Ds di un solo anno ma rappresenta un salto generazionale per le innovazioni introdotte nella progettazione del sensore); oppure il caso clamoroso della a7S III, 12 MP, da quel che si vede sta sotto alla a7R IV (risoluzione 5 volte superiore e 1 anno più vecchia) o alle a7R II e III (risoluzione 3.5 volte superiore e 3-5 anni più vecchie), ma anche qui la tecnologia impiegata è differente... varie big MP hanno curve di DR migliori o migliori a tratti rispetto alle meno risolute di pari generazione, ma ripeto ogni modello viene anche ottimizzato in modo differente... si pensi solo al target di utilizzo di ogni fotocamera, il semplice dimensionamento degli amplificatori ne può esaltare le prestazioni a sensibilità basse o elevate...
Insomma fare un esempio efficace penso sia impossibile ma non penso sia questo il punto, come dicevo negli interventi precedenti la sostanza è quanto possa l'aumento della densità produrre degradi qualitativi apprezzabili. Con le tecnologie attuali mi pare che questo degrado sia proprio minimo, e a quel punto come dicevo contano di più altri fattori progettuali.
Poi è chiaro che densità basse rendano tutto più semplice, se si applica la tecnologia in modo identico una densità inferiore non può essere in svantaggio rispetto ad una superiore ma se poi la differenza si percepisce solo in laboratorio allora non stiamo parlando di nulla di utile...

Leonardo è un ing e gli ing non studiano molta fisica neanche loro.

La fisica dello stato solido non è una passeggiata.MrGreen

Valgrassi te ne do atto... ho studiato la fisica del silicio fino ad un certo punto, ho competenze di elettronica fino ad un certo punto... quando mi leggo alcuni articoli o brevetti su questi temi riesco a capirli, magari non ricordo perfettamente come funziona quel componente particolare all'interno del circuito ma se capisco la sostanza riesco a farmene una "cultura", e se capita il discorso mi sento di dire la mia. Poi se qualcuno mi spiega qualcosa di diverso convincendomi di aver trascurato un pezzo o mal compreso qualcosa è tutto a mio beneficio, se così non è ribadisco la mia... Sorriso



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