| inviato il 23 Marzo 2022 ore 8:35
Diebu, poi davvero la finisco qui, credo potrebbe essere chiaro anche a te, di cui non conosco i titoli che hai per confrontarci su tematiche d'arte (premetto che da giovane ho fatto diverse scuole d'arte specializzandomi in tecniche calcografiche e sò molto bene cosa significa presentare una verifica di fine anno) ... Se arriva da te un ragazzo che deve fare la verifica di fine anno (saggio del percorso di studio) che ti dice : Alessio ti lascio il mio hardisk con 6000 foto, me ne estrai 20/30 che siano legate tra loro ? Rispondo ma su quale tema, che titolo vuoi dare alla sequenza, mi spieghi il progetto ? E lui ti risponde "fai tu" ... Anche un non lauerato in discipline umanistiche/artische comprenderebbe che dietro a questo ragazzo c'è il nulla, se poi lo stesso ragazzo mi dice che nell'ultima cartella ci sono scansioni da immagini digitali che ha fatto una settimana prima per fare qualcosa di diverso e provare a guardare anche quelle diventa ancora più chiaro che gli istituti di formazione d'arte in Italia hanno qualche problema ... e non stò parlando di un soggetto isolato. Allo stesso modo quando vengono da me artisti anche conosciuti chemi chiedono di stampare su tela immagini fotografiche molto sbiadite per rifarle col pennello o incisori che arrivano chiedendomi di stampargli delle foto girate orizzontalmente per incidere su plexiglass (in incisoria si usano lastre di rame o zinco) per ricalcare il disegno comprendi che qualcosa non funziona ... Quindi ripeto, nelle stampe che faccio, nella certificazione c'è il mio nome e non lo uso per avallare queste situazioni. Ma a parte queste speigazioni non dovute, sono davvero preoccupato del pregiudizio che avete, ergendovi paladini di cose che probilmente conoscete solo per sentito dire. Volete fare dei test, venite in laboratorio e li facciamo insieme. Credete che solo a qualche fotamatore interessi sapere se è meglio l'analogico o il digitale ? Ma vi rendete conto che esiste un mondo al di fuori della vostra sfera personale che si confronta quotidianamente su queste tematiche ? Ho stampato per Leica diversi test quando è uscita la nuova monochrome sia per la M che per la Q perchè volevano verificare proprio questi aspetti, o anche per Fowa quando ho collaborato per la commercializzazione delle carte da stampa fine art digitali dove volevano carte che restituissero un aspetto "analogico" ... Quindi ho la precisa percezione di quali siano i vostri dubbi e avrei anche delle risposte se solo non vi consideraste i portatori di verità assolute arroccati in un minuscolo feudo da difendere. Preferisco chi risponde "lo faccio perchè mi piace" anche se questa risposta implicitamente significa non essere disposti al confronto. |
| inviato il 23 Marzo 2022 ore 8:54
Ma ci sarà un proseguo con edizione 3 a questo annoso dilemma? |
| inviato il 23 Marzo 2022 ore 8:57
“ Ma a parte queste speigazioni non dovute,... „ Bilve, io non ho alcuna competenza in quanto ad arte e infatti non mi esprimo su tale argomento né giudico come hai fatto tu, ho chiesto le tue competenze poiché hai dato sentenze molto nette e severe, quindi direi che si, le tue spiegazioni erano dovute. Riguardo all'uso della pellicola io sono tra quelli che la usa, in via esclusiva, per varie ragioni tra cui la principale è "perché mi piace usarla" ma ciò non significa che io non sia aperto al confronto, ma a pensarci bene su che cosa ci si dovrebbe confrontare? Io non nego certi vantaggi o superiorità tecniche o facilità di utilizzo del digitale (semplicemente non mi interessano o non mi sono necessari), né scoraggio dall'utilizzarlo, semmai sono i fotografi digitali, almeno la maggioranza, che ogni volta che si parla di pellicola cercano di denigrarla e di scoraggiarne l'uso. Ma che uno faccia quello che vuole, no? Senza che qualcuno si senta in dovere ogni volta di intervenire con frasi del tipo: la fotografia con pellicola puzza... è inquinante... è costosa... è qualitativamente inferiore... non tornerei mai a utilizzarla... se non seguo tutto Il process o tu non ha senso... se scansio i non ha senso... e molte altre simili. Vivi e lascia vivere dico io! |
| inviato il 23 Marzo 2022 ore 9:18
Cerco di riepilogare il senso del post numero 1 che avevo aperto io. Nel corso della mia vita fotografica digitale mi è sempre mancata la resa della fotografia su pellicola che ho usato nei primi decenni della mia fotografia. Ho provato a ricrearla manipolando il digitale e provato 3 diversi tipi di sensore. Dopo questa sperimentazione ho concluso che la resa che ottenevo non mi dava la soddisfazione che cercavo e mi sono arreso al fatto che per avere la resa a me tanto cara la via più semplice ed efficace era tornare a scattare a pellicola. Nessuna pretesa di superiorità di un sistema o dell'altro. Tutt'ora scatto (poco) anche in digitale. Il sensore che mi ha dato più soddisfazioni è stato il Foveon, ma con i noti limiti che mi hanno reso a quel punto altrettanto comodo e più rispondente a ciò che cercavo l'uso dell'analogico. Al secondo posto x-trans Fuji, che ho come sistema digitale e che ho scelto perché buon compromesso tra resa, utilizzabilità nelle situazioni in cui l'analogicomi dava dei limiti e costi. Ultimo posto Bayer, non lo uso più. |
| inviato il 23 Marzo 2022 ore 10:17
GIBUS: se dai una compatta a tua mamma o alla mia se vogliono le stampe portano il rullino o la scheda di memoria al laboratorio e si fanno stampare le classiche fotine 10x15. Se parli di vedere le foto al pc, mia mamma che pure usa uno smartphone, non è in grado di trasferirle al computer o ad uno schermo. Insomma, non esageriamo! Se parliamo di utenti qui su Juza, la ripresa non dovrebbe essere un problema; è sempre fatta con i soliti criteri della terna TEMPI/DIAFRAMMII/ISO sia che si scatti con pellicola che con digitale. Se parliamo di stampare, lo sviluppo e la stampa sono molto complesse con entrambi i metodi; come ben sai lo sviluppo del Raw fatto bene non è proprio un gioco ( spesso crediamo di saperlo fare bene, ma non è cosi e tanti di noi hanno bisogno di corsi per imparare seriamente) .La stampa digitale, poi, è davvero un mondo complessissimo da esplorare e ognuno di noi un po' tende solamente ad arrangiarsi, ma gli articoli o i libri in materia, a mio avviso, sono molto più difficili di quelli che trattano della stampa sotto ingranditore. A volte rileggo Marco Olivotto e ci vuole un ingegnere al fianco per avere le idee chiare! Capisco che, mediamente oggi le persone si districano meglio sui concetti dell'informatica e non partano da zero quando si tratti di fare postproduzione mentre partono da zero nello sviluppo da negativo. Se si partisse tutti da zero non ci sarebbero differenze. Ma, sinceramente, sviluppare un negativo non richiede una abilità particolare,almeno per cominciare; non ricamiamoci sempre intorno alla fotografia a pellicola Un po' di precisione e il gioco è fatto. A 20 anni già al primo rullino sviluppato ho avuto risultati decenti A 55 anni, invece, le prime postproduzioni sono andate una. .schifezza e per imparare PS ci ho messo mesi e ancora mi manca tanto. Ma qui, anche in questo post sembra che tutto quello che riguardi la pellicola sia intoccabile e complesso; nelle pagine precedenti c'era perfino chi chiedeva aiuto per caricare la pellicola al buio in una tank! Roba da rimanere esterrefatti! Manco l'ABC! È come se qualcuno chiedesse come si fa a importare una foto dalla reflex al pc. Incredibile. Poi, mi fa piacere che tu ti intenda di stampe digitali e di pellicole: io intendo solo così la fotografia: curiosità, voglia di sperimentare, di superare difficoltà, di imparare, di acquisire novità. Ma qui a sviluppare un negativo saranno 4 gatti, a stampare 3 gatti, a stampare il colore da pellicola meno di 1 gatto, non menzioniano proprio lo sviluppo delle diapositive! E ci si riempie la bocca della " RESA ANALOGICA".?Discorso stantio e inutile. Impariamo prima a fare e poi parliamo di dettagli! Sporchiamoci le mani, come fai tu e pochissimi altri a imparare, a fare, a sperimentare; ma no, " non ho lo spazio per la camera oscura" ( frase classica letta e riletta decine di volte) come se quando abbiamo iniziato tanti di noi le case le costruissero con camere, cucina, 2 servizi e... camera oscura! Ci si arrangiava nel ce...sso o nel ripostiglio come tutti. Manco quello si può fare, è complicato! Tutto è complesso nella fotografia analogica? Ma dai! E, infine, se nemmeno abbiamo mai visto uno sviluppo negativi, se ci spaventa perfino caricare al buio una pellicola, se non abbiamo mai visto affiorare un bianconero dai bagni delle nostre bacinelle, se non abbiamo mai fatto una mascheratura o una bruciatura, quando portiamo i nostri negativi al FAMOSO STAMPATORE CHE CI SEGUE PASSO PASSO ( come è noto, tutti ce l'abbiamo sotto casa per fare quelle 2/3 stampe ogni 10 anni) se non sappiamo niente, che cac...chio gli andiamo a raccontare, a chiedere ? Che suggerimenti siamo in grado di dargli per migliorare le nostre foto? E imvece?...15 pagine di ricerca della " resa analogica"! Ma dai! |
| inviato il 23 Marzo 2022 ore 11:21
Consiglio a chi vuole iniziare a sviluppare la pellicola in b/n, un kit Paterson, anche usato. Nella Tank ci sono due spirali. Le pellicole vanno caricate al buio poi si chiude l'imbuto a prova di luce, la parte da fare senza luce è finita. Io lo faccio ancora nel ripostiglio! E poi mi sposto in bagno |
user77830 | inviato il 23 Marzo 2022 ore 12:01
Paterson...mi raccomando |
| inviato il 23 Marzo 2022 ore 12:23
“ Se arriva da te un ragazzo che deve fare la verifica di fine anno (saggio del percorso di studio) che ti dice : Alessio ti lascio il mio hardisk con 6000 foto, me ne estrai 20/30 che siano legate tra loro ? Rispondo ma su quale tema, che titolo vuoi dare alla sequenza, mi spieghi il progetto ? E lui ti risponde "fai tu" ... Anche un non lauerato in discipline umanistiche/artische comprenderebbe che dietro a questo ragazzo c'è il nulla „ sconcertante questo episodio, confermo il nulla, ha sbagliato proprio disciplina di studio, spero non sia la norma, pero la pellicola non centra nulla, questo resta un pirl@ anche in digitale |
| inviato il 23 Marzo 2022 ore 12:31
Riassumo il mio pensiero: - io pratico e preferisco la fotografia su pellicola perché la trovo a mio gusto divertente e creativa, realizzando i miei scatti in vari formati. - uso una fotocamera digitale, perché mi è comoda in date circostanze. - Le lotte tra "digitale" ed "analogico" sono futili ed inutili, anche perché si dividono in sottogruppi (direi piuttosto "sotto-faide") all'interno di ciascuna delle due categorie. - Drusilla Foer , è il personaggio interpretato da un attore " en travesti ": scontato, sopravvalutato, in conclusione, noiosissimo. L'indimenticabile Paolo Poli, sapeva essere le millemila volte più ironico, iconico, brillante. Lui era un attore a 360 gradi, non come certi calcascene autoreferenziali d'oggidì. |
| inviato il 23 Marzo 2022 ore 12:36
Ma come, da sempre, da quando è nata la fotografia digitale, non si fa altro che sbandierare quanto sia più facile e pratica (oggi anche superiore in molti aspetti, ma all'inizio non lo era di sicuro, motivo per cui chi passava al digitale lo faceva per la praticità e facilità) e invece oggi scopro che non solo non è vero ma addirittura è l'esatto contrario , cioè il digitale è più difficile e complesso della pellicola (e anche più costoso per via delle stratosferiche attrezzature necessarie, nonché i corsi di formazione). Addirittura quando si parla di post produzione e di fotoritocco/fotomontaggi sento anche dire che "si faceva lo stesso anche con la pellicola" (certo, qualcosa si poteva fare ma non era certo alla portata di tutti come lo è oggi). Mi chiedo come mai tutti siano passati al digitale asserendo la maggiore praticità e facilità, saranno stati tutti fessi? Non credo. |
| inviato il 23 Marzo 2022 ore 12:38
La cosa più fantastica che ho mai provato in analogico sono le diapositive in B&N sono stupende, non non avendo piu la camera oscura e non essendo soddisfatto dello sviluppo in B&N dei FotoLab ho provato l'Agfa Scala, poi le Pan F, FP4, HP5, Tri-X, ecc...col kit d'inversione Tetenal (parlo di 30 anni fà) é il risultato é straordinario, in più sono già perfette e si scansionano molto più facilmente che i negativi....ma lo sviluppo é lungo e fastioso, ci vuole una seconda esposizione con una lampada da 500w (come le dia a colori) ...ma ne vale la pena, provare per credere Per rispondere a Enzo visto che il topic é chiuso : “ Negli anni 80 c'era la "Agfa Copex Pan Rapid", che, esposta a 25 ASA e sviluppata con un procedimento consigliato in un articolo di "Fotografare", garantiva risultati notevolissimi ed a qualità costante. „ Io a volte usavo l'Agfa Ortho 25 fatto all'origine per la riproduzione e i micro-film (altissima risoluzione) sviluppata con un procedimento speciale per avere un contrasto "normale".... era super |
| inviato il 23 Marzo 2022 ore 12:46
Negli anni 80 c'era la "Agfa Copex Pan Rapid", che, esposta a 25 ASA e sviluppata con un procedimento consigliato in un articolo di "Fotografare", garantiva risultati notevolissimi ed a qualità costante. |
| inviato il 23 Marzo 2022 ore 12:50
Che ci si creda oppure no nel mio piccolissimo appartamento milanese non è ricavabile una camera oscura, per come è fatto il bagno (piccolissimo) non ho neanche possibilità di oscurato (tranne fare un lavoraccio ogni vlolta) per fare il solo sviluppo, dovrei ricorrere alla changing bag. |
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