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L'intelligenza artificiale cambierà la fotografia ?


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avatarsupporter
inviato il 07 Settembre 2021 ore 15:19

Caro Maurizio, si diceva bene che è un problema culturale. Basta accettare che il file digitale è molto più simile a un disegno che alla riproduzione analogica di una scena reale. Penso che in un futuro prossimo non si parlerà più di foto taroccate. Provo a fare un esempio.

Se voglio identificare con certezza una specie di falco sconosciuta, non posso fidarmi delle foto proposte da una ricerca su google, devo rivolgermi a persone competenti. Per gli insetti, lo faccio spesso su juza, rivolgendomi a Daniele Ferrari.

Oggi è semplicemente ingenuo credere al "realismo" di una fotografia digitale. Del resto esisteranno certamente disegni di San Giorgio Maggiore con elementi di paesaggio inesistenti. ;-)

Cambiare contenuto semantico al termine fotografia è un passaggio difficile quanto inevitabile.

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2021 ore 15:33


Il punto secondo me non è tanto che si pone un cielo ricco di nuvole al tramonto su un paesaggio di per sé piatto e, a essere buoni, pure che non si tenga conto del fatto che dove il sole tramonta è un punto preciso, facilmente verificabile e che almeno questo andrebbe rispettato.

Il fatto che molti nascondono questo intervento e se qualcuno se ne accorge si fa finta di niente, perchè ciò che conta è comunque quanti "mi piace" si raccolgono; comportamenti che, ovviamente a diverso livello di sofisticazione, accomunano professionisti competenti e fotoamatori ignoranti.

Questo è il futuro della fotografia ... spero di no ...



avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2021 ore 15:40

Il fatto che molti nascondono questo intervento e se qualcuno se ne accorge si fa finta di niente, perchè ciò che conta è comunque quanti "mi piace" si raccolgono; comportamenti che, ovviamente a diverso livello di sofisticazione, accomunano professionisti competenti e fotoamatori ignoranti.

Questo è il futuro della fotografia ... spero di no ...



Come in tutte le cose, si può essere onesti e si può imbrogliare. Si può raccontare una bella favola, tutta inventata, per divertire che ascolta, e chi ascolta sa benissimo che è solo una favola, e d'altra parte si può inventare una storia falsa, ma verosimile, per imbrogliare qualcuno. La differenza sta nel modo in cui ci si pone rispetto a chi vedrà l'immagine, e non è tanto una questione di fotografia ma di onestà. Vale per le foto ma anche per la parola detta e scritta, per i video, per la musica, per l'architattura... un po' per tutto.
Ovviamente adesso la questione si pone perché ci sono dei mezzi tecnici che prima non c'erano, con i quali si può anche nascondere la contraffazione, cioè c'è un nuovo terreno fertile per i disonesti...

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2021 ore 15:47

Anche se venisse espresso chiaramente che quella è una fotografia taroccata continuo e continuerò sempre a non capire il senso. Forse uno vorrebbe essere capace di dipingere e non riuscendoci lo fa con Photosho? Mah... per me restano dei tarocchi senza alcun valore artistico.

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2021 ore 16:07

Dato che a pensar male ci si crede più furbi si tende a ritenere meravigliosi paesaggi dei tarocchi. Se è vero che è facile sostituire un cielo, è anche vero che tantissime fotografie sono vere e talmente belle da pensare che siano dei tarocchi.

Detto questo, nel 2021 spero che tutti sappiano che al di là della fotografia documentativa e fotogiornalistica, la fotografia non è la realtà. Non lo era 50-80 anni fa, tantomeno non lo è oggi. Quello che ancora mi sorprende è che ci siano persone che parlano di onestà intellettuale o simili. Lo vogliamo capire che dobbiamo giudicare una foto per quel che ci trasmette e non ci deve interessare come è stata fatta, se abbiamo pagato per farla, ecc.?

Facciamo degli esempi pratici: un paesaggista fa una foto in "focal stacking". E' tarocco? Un paesaggista fa una foto in "focus stacking", è tarocco? Un paesaggista fa una foto con super grandangolare e polarizzatore per il terreno/lago e il cielo senza polarizzatore ma con un filtro degradante, poi blendati insieme. E' tarocco? L'HDR realistico è tarocco? Il double processing è tarocco?

Voglio dire che molte se non tutte le tecniche avanzate di fotografia sul campo e in camera chiara potrebbero essere considerate tarocchi ma non lo sono assolutamente. Quindi dove sta il confine? Per me il confine non c'è, conta solo il risultato finale.

Se un'agenzia vi chiede un servizio per esempio sull'Islanda e per tutto il tempo c'è brutto tempo voi che fate gli portate brutte foto? Beh quello sarà anche l'ultimo lavoro che vi proporrà l'agenzia. Il fine del fotografo sta nell'ottenere il massimo possibile da una certa situazione fino a raggiungere un bel risultato. Punto. Tutto il resto sono chiacchiere. Questo almeno per me.

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2021 ore 16:10

ma anche di onestà intellettuale....

Non ci piove, ma questo problema c'è in realtà da sempre.
Quello che intendevo io era la consapevolezza di guardare qualcosa di improbabile, ma di maggiormente gratificante della realtà in quanto corrisponde all'idealizzazione appositamente cercata dall'osservatore.
In tal modo diventa difficile capire quanti, tra quelli che hanno messo il mi piace ai tarocchi veneziani, siano realmente creduloni e quanti invece gradiscano quel tipo di immagine proprio perché travalica la realtà.

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2021 ore 16:14

Attenzione perché l'idealizzazione del reale, ad esempio nella riproduzione di paesaggi urbani, era già consueta in pittura ai tempi di Giotto (e forse anche dall'antichità classica), quindi non deve stupire se di quando in quando viene ricercata anche in altre forme espressive.
Quello che, a mio avviso, fa la differenza col passato è il fatto che oggi si fatica a distinguere una base culturale comune a tutti gli appartenenti al medesimo gruppo sociale; quindi aumentano anche le difficoltà nel comprendere, o semplicemente nel percepire, la finzione da parte di tutti gli osservatori.
La conseguenza è che quest'ultima diventa velocemente menzogna, non perché lo sia sempre e comunque a prescindere, ma per il fatto che dovrebbe essere accompagnata da elementi (contesto, didascalia ecc.) che ne illustrino la vera natura anche a quell'osservatore che non è preparato a percep.i.r.l.a.

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2021 ore 16:21


Lo vogliamo capire che dobbiamo giudicare una foto per quel che ci trasmette e non ci deve interessare come è stata fatta, se abbiamo pagato per farla,


Questa è una opinione del tutto personale, come anche la mia che è esattamente il contrario .....
quello che trasmette una foto è in parte conseguente anche da come è stata fatta e oltre una certa misura non è più una foto ma digital art, e cioè una cosa diversa.

In tal modo diventa difficile capire quanti, tra quelli che hanno messo il mi piace ai tarocchi veneziani, siano realmente creduloni e quanti invece gradiscano quel tipo di immagine proprio perché travalica la realtà.


Premesso che la foto non poteva essere commentata liberamente (io personalmente non potevo, altrimenti come spesso mi capita avrei chiesto) dal tenore dei commenti direi sicuramente prevalente la prima ipotesi.

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2021 ore 16:23

Non c'è solo la questione del dolo. Faccio delle foto bellissime di una casa in vendita che invece è una catapecchia in un posto schifoso. Ok, sono stato disonesto, questo è chiaro, ma non c'è solo questo.
C'è anche la questione di capire che cosa propongo come modello di bellezza. Pensiamo per esempio al modello di bellezza femminile per rincorrere la quale le ragazzine cadono nell'anoressia e/o nella depressione. Le fotografie della pubblicità hanno giocato un ruolo molto importante in questo. Oggi forse le cose stanno cambiando e accettiamo l'idea che possano esistere molti modi di essere bella per una donna (o per un uomo). C'è un risvolto etico nelle immagini che diffondiamo, che ci piaccia o no. Indicano modelli da imitare o "bruttezze" da evitare. Oppure ci fanno vedere che i posti belli possono essere solo nelle località esotiche da sogno nelle quali, forse, potremo trascorre qualche giorno di vacanza, e mai vicino a casa. E così ci inducono a rassegnarci a vivere in posti squallidi senza nemmeno più lamentarcene e senza fare nulla per cambiarli. Lanciare messaggi che dicono che occorre sperare nella vacanza e accettare una vita quotidiana di m***a non è una faccenda moralmente neutra.
Poi si può essere disonesti con o senza l'IA, ovviamente. Con l'IA magari è più facile.

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2021 ore 16:32

C'è un risvolto etico nelle immagini che diffondiamo, che ci piaccia o no

Verissimo, ed è quello che sostengo da sempre; ma, riallacciandomi a quello che ho scritto prima, in un sistema sociale con una base culturale relativamente omogenea, una volta capita l'antifona non c'è bisogno di ripeterla per ogni immagine, perché tutti si aspetteranno la medesima cosa.
Oggi invece ciascuno agisce in base al "proprio" livello culturale e, di conseguenza, al relativo contesto etico; se il mio livello culturale è differente da quello di tutti gli altri, anche l'aspetto etico lo sarà, ed è qui che nascono i problemi di rapportarsi correttamente agli altri, anche se l'intento non è quello di ingannarli

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2021 ore 16:35

@Maurizio:
Questa è una opinione del tutto personale, come anche la mia che è esattamente il contrario .....
quello che trasmette una foto è in parte conseguente anche da come è stata fatta e oltre una certa misura non è più una foto ma digital art, e cioè una cosa diversa.


Nessun fotografo, né nel lontano passato, tantomeno ora, ha l'obbligo morale/etico di dover spiegare come ha fatto una foto, tra l'altro ci sono anche dei "segreti" professionali.

Se fai concorsi seri i premiati hanno sempre l'obbligo di inviare il raw per la verifica. Ecco lì puoi essere sicuro che le foto sono """realistiche""" (nota quante virgolette ho messo), poiché non sono stati spostati pixel, ma già oggi in molto concorsi seri vengono accettate tecniche avanzate come HDR realistico o focus stacking.

D'altra parte se l'occhio umano ha una gamma dinamica di circa 20EV e i migliori sensori fotografici 13-14EV, come puoi avere un effetto realistico con una singola immagine, magari al tramonto in controluce?

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2021 ore 16:42

Nessun fotografo, né in passato, tantomeno ora, ha l'obbligo morale/etico di dover spiegare come ha fatto una foto, tra l'altro ci sono anche dei "segreti" professionali.


McCurry ha spiegato 20 anni dopo come aveva realizzato la sua foto più famosa, l'avesse fatto prima, probabilmente non sarebbe diventato McCurry.

Se le tue foto servono a publicizzare i materiali di cui sei "ambassador" o i workshop che organizzi a pagamento, certo che devi spiegare come hai fatto una foto, perchè è quello che vendi, e cioè non la foto ma il processo per ottenerla e il contributo dato dalle attrezzature.

Se fai concorsi seri i premiati hanno sempre l'obbligo di inviare il raw.

Questo è un punto di riferimento ... la serietà è collegata all'onestà del raw. In certe situazioni se il Raw non è onesto , non lo è neanche il risultato ottenuto, e di conseguenza neanche il fotografo che lo presenta, barando. Questo è il motivo per cui sono stati ritirati premi anche a professionisti, che peraltro continuano imperturbabili a promuovere materiali e workshop, negando talvolta l'evidenza.


avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2021 ore 16:46

McCurry ha spiegato 20 anni dopo come aveva realizzato la sua foto più famosa, l'avesse fatto prima, probabilmente non sarebbe diventato McCurry.

non mi è chiaro cosa ha spiegato?
ho letto un intervista in cui diceva che ha notato quella ragazza, ha iniziato a fare foto anche ad altri per far si che lei fosse a suo agio e poi ha avuto qualche minuto per scattare anche lei.
Quindi non ho capito quale è il fatidico segreto della foto, forse che non è stata rubata? mi sembrava evidente come anche in altre, non vedo come questa avrebbe cambiato di una virgola la questione McCurry

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2021 ore 16:48

Se le tue foto servono a publicizzare i materiali di cui sei "ambassador" o i workshop che organizzi a pagamento, certo che devi spiegare come hai fatto una foto, perchè è quello che vendi, e cioè non la foto ma il processo per ottenerla e il contributo dato dalle attrezzature.


Essere ambassador non ti obbliga a niente, mentre se fai workshop certamente, ti pagano per quello!! Ma a parte pochissime eccezioni, i grandi fotografi non fanno workshop!

avatarsenior
inviato il 07 Settembre 2021 ore 16:53

Nessun fotografo, né nel lontano passato, tantomeno ora, ha l'obbligo morale/etico di dover spiegare come ha fatto una foto

Nessuno chiede che gli vengano spiegati i passaggi operativi del lavoro fotografico, ma che gli venga dato un input sul fatto che il fotografo abbia inteso avvicinarsi alla realtà, interpretarla o addirittura stravolgerla.
Questo è un problema di linguaggio espressivo, non di tecnica; un linguaggio che, evidentemente, spesso non è più tale, ovvero non è più comune tra chi "parla" e a chi "ascolta". Tra l'altro, oggi il problema è presente in qualunque ambito dell'espressività artistica: è come se artisti e osservatori parlassero lingue differenti



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