user33434 | inviato il 07 Agosto 2021 ore 16:13
Murphy sei liberissimo di non rispondermi ma visto che evidentemente non sono stato chiaro provo a ripetere la domanda con un esempio più concreto. Se fosse di tuo gusto, compreresti una foto come quella del fotografo austriaco che è stato citato in questo 3d? Ha appiccicato una modella su uno sfondo stock e nega di averlo fatto, non è parte di un'idea o di un concetto creativo, lo ha fatto e pretende di farti credere che sia uno sfondo reale. |
| inviato il 07 Agosto 2021 ore 16:15
Maurizio non credo tu abbia capito. Questa cosa non interessa. La foto che per anni é stata la più costosa mai venduta era ritoccata, l'autore non lo ha mai nascosto. Ora non era di certo la sua foto migliore e il prezzo era legato anche al suo nome, ma il succo é che questi ragionamenti sono chiacchere da forum e basta. La foto di Wall é composta da 70 scatti e non frega perché il suo lavoro ha un valore ben preciso legato a quello che mostra e al come lo fa e non é esposto al centre Pompidou perché é un taroccatore sprovveduto é lì perché é bravo |
| inviato il 07 Agosto 2021 ore 16:22
La discussione è interessante ma eviterei di addentrarci in un ulteriore ginepraio pure più grande, cioè del costo/riconoscimento/musei/gallerie d'arte/opere di fotografi famosi ecc. Già così non se ne esce |
| inviato il 07 Agosto 2021 ore 16:30
Se è bella e non è una pacchianata perché no? Poi dipende dal prezzo. Qualche anno fa hanno venduto foto prese su Instagram di altri fotografi e pagati un bel po'. Se ritrovo il link te lo giro. Dipende sempre dal tipo di foto e che valore ha. Certo se sono foto stock di uccelli e ti vanti di essere un esperto fotografo e metti parametri a cavolo per 4 like e poi sparisci quando te lo fanno notare.... Edit: ecco il link virtualblognews.altervista.org/le-tue-foto-su-instagram-possono-essere |
| inviato il 07 Agosto 2021 ore 16:32
Era per dire che non puoi dirmi compreresti la foto del tizio che appiccica modelle su fondi a caso. Ovvio no. Ma comprerei che so qualcosa di julie blackmon o la chapelle |
| inviato il 07 Agosto 2021 ore 16:54
É stato citato Richard Prince, é facile liquidare la cosa superficialmente, ma bisogna anche li capire cosa fa partendo dalla foto del cowboy e del motivo perché ha creato una copia di una foto che rappresentava uno stereotipo Non apprezzo Price, ma certe cose che ha fatto sono interessanti lavorando sul concetto di ready made anche fotografico |
| inviato il 07 Agosto 2021 ore 17:12
Matteo ne saprai più di me di sicuro, sei preparatissimo, il link era solo per rispondere a Mauro. |
| inviato il 07 Agosto 2021 ore 17:16
Non era una critica a te, era solo che quando lo si cita poi esce un po' di tutto. Ora io sono un po' contro il riuso fatto in questo modo, ma é un autore più complesso dell'apparenza e su un forum é facile non cogliere il senso |
| inviato il 07 Agosto 2021 ore 17:22
Chiaro |
| inviato il 07 Agosto 2021 ore 17:51
Si continua a dire che anche al tempo della pellicola si facevano le modifiche all'originale, ed è vero, ma io posso dirVi quanto segue. Io nato fotograficamente negli anni 60'. Il fotoritocco, il collage, la modificazione di quanto scattato è sempre esistito, fin dagli albori (nell'800'). Anzi un tempo era un vanto riuscire a fare ciò. Facevamo tutti a gara a modificare. Ma oggi non è più così: se uno è bravo con la PP è in grado non solo di modificare, ma di creare quello che vuole partendo da mix di foto proprie ed altrui (ad esempio). Ed il risultato, l'immagine finale, se uno è bravo è straordinario. Una volta non era così. Si era in grado di modificare qualcosa, non inventare tutto di sana pianta e pure a colori! Io scatto ancora a pellicola, e mi sento ancora un pò fotografo, ma però scatto in prevalenza in digitale, e allora mi sento non più fotografo, ma image maker. Che non è meno. E' semplicemente diverso. Però poi anche i negativi passano in scanner e diventano "numeriq" (sempre nelle ns. vita, lo fa qualcuno anche per Gianni Berengo Gardin) e sono sottoposti più o meno a PP ed allora ... anche quel pò di fotografo che è rimasto in noi muore, come è morta alla fine del secolo scorso la fotografia con l'avvento della fotografia numerica. Ora c'è solo post fotografia. Immagine travisata o creata dal nulla di una realtà non necessariamente più fisica, ma astratta. Con i suoi cieli inseriti, i suoi sfondi creati, i suoi sfocati su foto fatte in iperfocale e chi ne ha più ne metta. Ma non è male, è solo diverso. E, ripeto, chi sostiene che queste cose si facevano anche una volta mi fa sorridere. Si vede che è molto, molto giovane e poco conosce della storia della fotografia, sul campo, della sua evoluzione e della sua morte e resurrezione nella postpofotografia. |
user1856 | inviato il 07 Agosto 2021 ore 17:52
“ Ragionamenti simili si possono fare per la foto di pubblicità „ In pubblicità storicamente c'è sempre stato quello che qui viene considerato tarocco. Vedi mockup vari, styling, etc.. Anzi, guai se non ci fosse stato... Il fatto, in questa discussione, è che si vuole categorizzare come "tarocco" un certo importantissimo lavoro, dando un valore e una percezione sminuente. Invece è un valore aggiunto importantissimo, specie in produzioni dalle medie in su. Semplicemente non se ne può fare a meno, in nessun modo, a meno di offrire un prodotto mediocre non in linea con le necessità del cliente. Quindi o fai qualcosa che non è quanto richiesto, oppure bisogna procedere in modo diverso. E, almeno nel mio campo, non esiste nessuno al mondo che senza certe procedure riesca a realizzare lo scatto finito come da richiesta. Quindi? |
| inviato il 07 Agosto 2021 ore 17:54
Quindi è definitivamente morta la fotografia e dalle sue ceneri è nata la postfotografia. Lunga vita alla postfotografia! |
user1856 | inviato il 07 Agosto 2021 ore 17:58
“ E, ripeto, chi sostiene che queste cose si facevano anche una volta mi fa sorridere „ Non è che tutti fossero scarsi pure nel passato eh... Clonare, rimuovere cose etc non era impossibile. Più costoso e lento ma ho visto foto completate pure da pittori iperrealisti e usate nelle affissioni in metallo anni '70-'80-'90 esposte nei bar di marchi famosi di gelato... Certo, oggi si opera diversamente. Ma il gelato o la pizza erano falsi anche 50 anni fa... ;-) |
user33434 | inviato il 07 Agosto 2021 ore 18:18
Ragazzi credo che stiamo facendo una grandissima insalatona, può essere anche gradevole di sapore ma ci sono troppi ingredienti. Non credo che il concetto cambi molto tra pellicola e sensore, quello che cambia è l'intenzione del fotografo. Non credo che definendo cosa sia ritocco o trucco accettabile siamo sulla strada giusta. A mio avviso sarebbe meglio valutare se l'artista è "sincero". Non è importante se ha ritoccato o meno la realtà quanto la sincerità nel rapporto con l'osservatore, questo non significa spiegargli cosa è stato fatto per arrivare a quel risultato ma semplicemente non sviarlo dandogli a bere cose che non sono reali per far passare l'idea che il mio lavoro sia qualcosa che non è. |
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