| inviato il 13 Giugno 2020 ore 0:09
Tanto per parlare e scambiare esperienze. Paolo, massimo rispetto per lo zio, magari è stata pura sfortuna, ma penso che se uno va più volte con più macchine e 2 volte si guastano tutte, qualche problema di metodo ci sia. Mai fatto matrimoni a pagamento, ma in un lasso di tempo di una decina d'anni (finchè si sono sposati tutti) ne ho fatti una ventina come amico degli sposi, qualche volta anche come unico fotografo presente. Una volta, al matrimonio di due amici, pensavo di essere solo, invece all'ultimo minuto avevano chiamato un dubbio professionista (con Rollei biottica, primi anni 80, e lampo). Per quello feci solo un rullo e mi godei la cerimonia. Lo vidi bere e mangiare un po' troppo, alla fine le foto erano tutte sfocate, probabilmente per un guasto alla macchina. Tornarono buone le mie poche. A me, che sono pignolo e controllo tutto, non è mai successo niente, con le macchine più svariate, Contax, Canon, Nikon, Zenza, Rolleiflex, mf, af, pellicola fino al 2001, poi digitale. Oltre ai matrimoni per amicizia, ho lavorato 20 anni (in altro ambito), in cui ho fatto almeno 5-600 trasferte (molte anche all'estero) con tutto il materiale al seguito. 2-3 corpi, 4 flash, 4-5 ottiche, e molti accessori per gestire le parti elettriche e l'illuminazione in remoto etc. Non mi si è mai rotto un filo, non ho mai perso una foto. Mi si è rotta una volta agli inizi una compact flash da 128mb (mega), subito sostituita con altra, e una volta il mio socio aprendo una borsa al contrario, fece scivolare un macbook, spaccandolo, al che capii che non dovevo stare a scaricare nulla in giro, ma dovevo avere le schede necessarie. E poi la fotografia di piacere, ma impegnativa, decine di escursioni annue, da più di 40 anni, viaggi, etc. Insomma, la mia esperienza è che se si fanno le cose con impegno e con un protocollo studiato rispettandolo al meglio, si può lavorare bene senza il minimo errore. Se lavorare così è faticoso, d'altra parte commettere errori durante una trasferta difficilmente ripetibile, (o una cerimonia), può avere risvolti pesanti |
| inviato il 13 Giugno 2020 ore 5:09
Leone... che vuoi che ti dica... se vai con tre Rollei biottica con le quali, come tu mi insegni, con un obiettivo vedi e con l'altro riprendi, e a nessuno dei tre obiettivi da ripresa funziona l'otturatore che vuoi da me... Se con quelle tre Rollei c'hai lavorato una vita, e non t'è mai successo niente, né prima né dopo di allora, se una volta guarda caso non funzionano tutte insieme che vuoi da me... Io ti ho raccontato come sono andate le cose nel racconto di mio zio, se poi tu, come Ulisse, vuoi sostenere che fosse ciucco di vino, o non sapesse come funzionavano le sue macchine che vuoi che ti dica: avete ragione voi e torto io! Più chiaro di così... |
| inviato il 13 Giugno 2020 ore 5:17
Mario le tre Rolleiflex erano le classiche biottiche: una col Planar, una con Tessar e una con lo Schneider... |
| inviato il 13 Giugno 2020 ore 7:53
“ avete ragione voi e torto io! „ Il fatto che tre Leica, che probabilmente hanno fatto la guerra, sono conservate in atmosfera salmastra e magari anche usate poco, si possano bloccare, ci può stare... ma che tre rollei si 'fermino' contemporaneamente quello no. La soluzione è ovvia: gli hanno 'cannato' totalmente lo sviluppo Perché col digitale la catena è complessa ma ben collaudata, ma con la pellicola è ancora più complessa ed è anche soggetta ad infinite variabili, inclusa -banalmente- la temperatura o l'età dei bagni. |
user120016 | inviato il 13 Giugno 2020 ore 8:29
@Gsabbio, in effetti ci avevo pensato anch'io alla faccenda degli sviluppi. Magari il laboratorio ha combinato un disastro ed è stato più facile buttare la colpa addosso alle fotocamere. E mi pare uno scenario apocalittico che tre Rolleiflex che hanno sempre funzionato prima e dopo, smettano di colpo e contemporaneamente. Banalmente, però, basta guardare il bordo del fotogramma. Un rullo non esposto ma sviluppato correttamente deve mostrare i numeri dei fotogrammi. Se non compaiono nemmeno quelli allora la colpa è dello sviluppo (come giustamente scrivi, età, temperatura o magari concentrazioni ecc). |
| inviato il 13 Giugno 2020 ore 8:31
Si, oppure nel trasporto delle rollei e' successo qualcosa che ha danneggiato gli otturatori. Che so temperatura troppo elevata, un urto della borsa. Alla fine tre otturatori che si guastano contemporaneamente per caso possono capitare, ma e' piu' facile essere colpiti da un fulmine. Viceversa si puo' pensare che per esempio, nei giorni precedenti, la borsa con le tre fotocamere sia caduta (magari mentre facevano le pulizie di casa) o che le fotocamere (magari posate su un tavolo) siano state orientate al sole senza tappo ed il sole abbia fuso gli otturatori. |
| inviato il 13 Giugno 2020 ore 8:43
No Giorgio, questo è impossibile, era praticanente tutto B&W e ovviamente era tutto sviluppato e stampato in assoluta autarchia |
| inviato il 13 Giugno 2020 ore 8:51
Ragazzi alla fine si trattava in ogni caso di macchine meccaniche che è vero che funzionano senza batteria, ma dove è pure vero che erano costruite accettando le tolleranze di lavorazione tipiche degli anni '30 dai... Alla fine va bene il mito, si, ok... ma a ben vedere di comuni strumenti di lavoro si tratta, e poi si sa che la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo! |
| inviato il 13 Giugno 2020 ore 8:59
A proposito Domenico: zio aveva avuto in tutto quattro FM2, la prima col syncro a 1/200 e l'otturatore in Titanio, e pure questa si è sfasciata ma i suoi 70-80.000 cicli di funzionamento li aveva fatti, e si sa che gli otturatori a scorrimento verticali ultraveloci più di tanto non duravano le altre tre invece erano il modello successivo con le lamelle in Alluminio alleggerito... quelle le cui lamelle erano dello spessore e della consistenza di una foglia di cipolla |
| inviato il 13 Giugno 2020 ore 9:01
si paolo, ma io ho una biottica che e' ancora li funzionante nonostante una mole di rullini impressionante. Sai scassare tre otturatori in una mattina per guasto dovuto ad usura e' statisticamente impossibile. C'e' sicuramente un fattore esterno che li ha guastati. Ovviamente non possiamo risalire con certezza. Io ho solo ipotizzato due possibili cause che spiegherebbero il fatto. |
| inviato il 13 Giugno 2020 ore 9:06
Eh lo so Salt, alla fine è una cosa accaduta mezzo secolo addietro, e purtroppo non ho più mio zio da quasi trent'anni per cui solo ipotesi possono farsi visto che certezze, è ovvio, non possiamo averne. |
| inviato il 13 Giugno 2020 ore 9:18
PaoloMcmlx Tante cose sono possibili anche se un'avaria contemporanea (in due occasioni diverse) di tre Leica e tre Rollei biottiche sembra alquanto improbabile, ma il dubbio sul tanto decantato zio concerne soprattutto di essere uscito "in missione" senza prima controllare la condizione di buon funzionamento degli apparecchi. Per un militare è una mancanza grave da comportare un "deferimento" e congedo con disonore. Peraltro di già tenere operative delle fotocamere avariate su una nave da guerra, anzitutto se le sole disponibili e senza informarne il comandante, poteva comportare il sospetto di tradimento e di venire imprigionato. Io svolsi la leva in marina e di macchine fotografiche in dotazione ne vidi e maneggiai parecchie e non ne ricordo una malfunzionante. Peraltro al CAR di La Spezia avevo proprio una Leica M3 assegnatami per fare le foto tessera alle reclute e che mi portavo dietro quando seguivo il "capo" in missione... A Roma c'era un laboratorio (forse Leoni) incaricato di controllare il materiale in dotazione al Ministero, che veniva pure distribuito ai fotografi naviganti. Insomma quello che racconti appare surreale... |
| inviato il 13 Giugno 2020 ore 10:19
Ulisse caro l'ho premesso che la categoria era stata appena istituita, niente di più facile insomma che quelle tre mirrorless (si dice così no?) non fossero altro se non tre "mircioni" vecchi e scassati che Durand de la Penne aveva adoperato per documentare l'affondamento della Valiant, a sua volta un altro mircione vecchio reduce dello Jutland, o Skagerrak che dir si voglia, ad Alessandria d'Egitto! Facile no? Del resto, scusa, già il fatto che l'alto onore di riportare il tricolore a Trieste sia stato affidato a uno scassone di incrociatore classe Condottieri, in pratica l'unico ancora in grado di navigare, la dice lunga sullo stato di salute della Marina Militare Italiana dell'epoca no? E tu stai ancora qui a discettare sul fatto che tre cessi di Leica di prima della guerra non hanno funzionato! Oh, alla fine sbaglia il prete sull'altare... si potranno sfasciare tre Leica no? Fossero state tre Contax almeno... |
| inviato il 13 Giugno 2020 ore 10:22
Alla fine vi ho raccontato un episodio di vita (fotografica) vissuta così come a me è stato raccontato... sembra che ne stiate facendo una questione di Stato! Est modus in rebus che diamine! |
| inviato il 13 Giugno 2020 ore 10:31
@Paolo: Stupenda disanima, esattamente quello che pensavo io |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |