| inviato il 19 Giugno 2019 ore 11:42
“ Oibò: nel 2019 non ne sarei sicurissimo „ “ Per un fotografo conoscere BENE la propria macchina è imprescindibile, naturalmente IMO „ Valgrassi, la mia era una battura ovviamente. Data dal fatto che, con gli attuali apparecchi, scattare fotografie per cui qualcuno comunque dirà "che bella foto", può non richiedere particolari conoscenze, se non quelle rapide e funzionali minime della macchina o, soprattutto del telefonino. Per chi si dedica a qualcosa con attenzioni appena maggiori... era appunto una battura |
| inviato il 19 Giugno 2019 ore 13:23
@Francesco tradizionalmente i giapponesi si rapportano in modo diverso da noi alla strumentazione, nel senso che l'interfaccia umana può essere intuitiva per loro, un po' meno per noi occidentali. C'è chi ha detto che deriva dal fatto che scrivono da dx verso sx. Quindi l'emisfero sx loro sembra essere più affine al nostro dx. Dai un'occhiata a cosa dice la Sharon, un'israeliana naturalizzata canadese, architetta e fotografa. drive.google.com/open?id=0BzojYFQUfWlGVmI3RjRXOTRTM28 |
| inviato il 19 Giugno 2019 ore 15:30
Leggerò certamente con attenzione Valgrassi. Materia interessante, in generale. I giapponesi, discorso a parte, hanno una relazione col mondo certamente piuttosto lontana dalla nostra. E, avendo praticato per un po' cose che hanno a che fare con un loro simbolo fondamentale, la spada, probabilmente qualcosa (in modo adattato magari) da qualche parte è rimasto. Per esempio una cosa di cui mi è capitato spesso di parlare qui, ovvero il rapporto che abbiamo col "fine". E come questo si propone per me... Partendo dall'idea, per esempio, che la cerimonia del tè non si fa per avere un tè più buono... Vado a leggere! Buona giornata |
| inviato il 19 Giugno 2019 ore 23:54
“ I giapponesi, discorso a parte, hanno una relazione col mondo certamente piuttosto lontana dalla nostra. „ Oh, io non riesco a capire perché ostinarsi con le bacchette e non usare le forchette  |
| inviato il 20 Giugno 2019 ore 23:27
“ Oh, io non riesco a capire perché ostinarsi con le bacchette e non usare le forchette „ Jack, ma tu non dovevi cominciare con l'avifauna?!? |
| inviato il 21 Giugno 2019 ore 17:11
Purtroppo non sono abbastanza ricco  |
| inviato il 21 Giugno 2019 ore 17:30
Un canarino non dovrebbe costare molto. Lo compri e lo fotografi con lo smartphone. Poi prendi un gatto, possibilmente selvatico, lo affami per un paio di giorni e alla fine lo fai entrare nella gabbia con il canarino e fotografi la scena della cattura. Aviofauna e natura selvaggia. |
| inviato il 25 Giugno 2019 ore 7:53
Oltre alla distanza fisica e geometrica che esiste tra me e tutte le cose, una distanza vissuta mi collega alle cose che contano ed esistono per me e le collega tra di esse. Questa distanza misura in ogni momento l'ampiezza della mia vita” Dice nulla? Studiate |
user134991 | inviato il 25 Giugno 2019 ore 19:42
Io credo molto alla sensibilità personale che , unita alla curiosità per ciò che ci circonda, porti le persone ( quindi anche il fotografo) verso tutto ciò che colpisce e stimola, puo esser Bulgakov, Chopin, Maderna, Kapa, Giorgione, ecc. Quello che penso è che tra tutto ciò può interessare l'ipertecnica è quella in cui meno credo. Linko questo fotografo www.marinoparisotto.com Marino Parisotto che è anche un amico. Personaggio molto particolare nasce fotografo per necessità. In realta lui faceva il modello e per un problema (lungo a dire) gli hanno messo in mano una Hasselblad a Maiami e da li è diventato il fotografo di Armani, Fendi, Versace, ecc con due calendari Pirelli e due Lavazza. Lui non sapeva neanche cosa fosse una macchina fotografica neanche usa getta. Persona colta (laureto Bocconi in Economia) aveva evidentemente dentro la fotografia che poi ha sviluppato in modo personale ed esclusivamente nell'alta moda. Certo la fortuna di esser nel posto giusto al momento giusto. Questo per dire che in genere, e nel caso citato, la sensibilità personale per me è essenziale unitamente a tutto ciò che si puo raccogliere... |
| inviato il 26 Giugno 2019 ore 22:30
A costo di dire banalita direi che tutta conoscenza è importante e puo essere in grado ad un momento o a un'altro di intervenire nel processo creativo non saprei dare la priorita o l'importanza ad una conoscenza particolare è un tutto....penso che il processo creativo va di pari con la "crescita" personale, imparare a conoscersi e ad essere uomo o donna prende tutta la vita, vivere è gia un mestiere e forse il piu difficile, e non esclude nessuna conoscenza, tutto è importante e tutto fa la differenza fra me, te e gli altri...gia bisogna vivere la propria vita facendo del nostro meglio e accessoriamente ci possono "uscire" delle creazioni" o piuttosto delle espressioni, delle emanazioni...dico solo banalità mi dispiace Francesco ma quali conoscenze i particolare non te lo so dire è come la ricetta della vita ancora nessuno l'ha trovata e ognuno tenta la sua 'strada" |
| inviato il 27 Giugno 2019 ore 16:36
Grazie davvero a tutti quelli che hanno voluto portare un contributo a queste "chiacchiere". Buona serata F |
| inviato il 31 Luglio 2019 ore 12:04
Credo che più bagaglio culturale si ha e più diventi convincente la nostra comunicazione. Poi il tipo specifico dipende dal soggetto e dalla capacità di saper trasmettere i contenuti metabolizzati. Guardare chi ha fatto la storia della fotografia per capirne il contesto storico/antropologico serve eccome, poi leggere Dostoevskij o Topolino non saprei... adesso non mi metterei su nessuno dei due ma un sognatore/visionario potrebbe trovare delle affinitudini più con la mente di Fëdor che con le vignette del simpatico Mickey Mouse e credo anche che, chi simpatizza per la vignettatura (che a me non fa proprio impazzire) debba piuttosto prendersi un bel fumetto. Ciao amico mio. Valentina |
| inviato il 31 Luglio 2019 ore 21:17
Io leggo spesso i libri dei grandi fotografi e spesso mi aiuta di più il leggere i pensieri e le parti non tecniche che il resto, interpretazioni pareri ed opinioni personali che talvolta neanche condivido (non ho la loro esperienza, il loro vissuto, la loro visione e la loro conoscenza quindi a volte non condivido prchè non comprendo eh, non perchè chissà cosa mi credo...), ma mi piace molto leggere di fotografia; un libretto di Fontana mi era particolarmente piaciuto, doveva essere un insieme di esercizi ed alla fine agli esercizi ho dedicato "il giusto" che mi interessava mentre il reto l'ho divorato perchè in forma molto colloquiale... Credo che la cosa più giusta da leggere, vedere, ascoltare sia quello che più ti aiuta ad aprirti la mente o, al contrario, a darti conferme, in base a quel che ti passa per la testa al momento! |
| inviato il 31 Luglio 2019 ore 23:33
Mia cara Poddy.... prima di tutto mi rende felice leggerti qui E sapere quindi che, anche qui sul forum, avrò la possibilità di incontrare le tue fotografie. Che sono peraltro sicuro avranno il riscontro che meritano! Ringrazio te e Max degli interventi, in un topic che probabilmente era ormai esaurito, perché confermano una cosa. E cioè che per molti, ancora, la fotografia ha a che vedere in misura sufficiente con qualcosa che è più umanistico (si passi il termine) che non squisitamente tecnico. Lo spirito della discussione era fondamentalmente un altro, ma il fatto che la stragrande maggioranza degli intervenuti non abbia scelto di benedire la conoscenza di Freeman o dell'ultimo tutorial sui livelli di Photoshop, a mio parere, è un fatto esclusivamente positivo. Spesso certi temi vengono bollati come "filosofia" (detto in senso deteriore) e pare un atteggiamento radical-chic interessarsi più agli aspetti comunicativi, espressivi o concettuali legati alla fotografia, prima che a quelli più squisitamente tecnici. Ma, senza aspirazione alcuna ad avere "ragione", voglio pensare che il cuore della fotografia altro non possa che essere quello, e non la somma di iso e pixel Un caro saluto F |
| inviato il 18 Dicembre 2019 ore 21:28
forza un riassuntino è doveroso...ma cosa serve per fare 4 foto in croce? |
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