user39791 | inviato il 25 Febbraio 2019 ore 9:41
Ettore avere un progetto non ti garantisce di diventare un grande fotografo. Avere un progetto significa non fare foto a caso ma avere una linea da seguire. Se il/un mio progetto è quello postato da un utente di fotografare stormi di uccelli non è il progetto fine a se stesso a fare uscire belle/buone foto, quello lo deve fare il fotografo, Il progetto è quello che ti aiuta a comunicare con le foto che fai. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 10:06
Filiberto, mi pare che la diatriba piu' che sulla fotografia si stia spostando sull'uso della lingua italiana... e cio' non giova ad approfondire un discorso sulla fotografia... |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 10:08
Se io decido di fare un servizio fotografico sulla vita degli anziani in un ospizio cosa e', non e' un progetto perche' tu gli hai dato un significato diverso piu' vago e molto meno specifico... |
user39791 | inviato il 25 Febbraio 2019 ore 11:39
Un progetto è quello di fare reportage sulle condizioni di vita di chi ci circonda nel nostro territorio, andare a fotografare degli anziani dentro una casa protetta è un lavoro che fa parte di questo progetto. Ti ho fatto un esempio pratico. |
user90373 | inviato il 25 Febbraio 2019 ore 11:43
@ Filiberto “ Avere un progetto significa non fare foto a caso ma avere una linea da seguire. „ Non ho ben chiaro il concetto di "fare foto a caso". Normanlmente scatto una fotografia quando voglio farlo e questo già implica una scelta, dettata dal passato (il mio) e tesa al futuro (il risultato). |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 12:49
Posso? secondo me e in base alla mia esperienza: ci può essere un 'progetto' quando, ad es., mi prefiggo di documentare con 10-15 foto la situazione fatiscente del Porto Vecchio qui a Trieste, prima che lo riqualifichino; oppure, nell'approssimarsi del Giorno della Memoria faccio una serie alla Risiera di San Sabba ( ex lager nazista sempre qui a Ts ) questi due esempi si possono anche ricondurre al concetto di réportage. Un altro tipo di progetto può essere: decido di organizzare 20 scatti circa sul colore rosso in tutte le accezioni possibili. Oppure: il taglio di capelli sia maschile che femminile in questi anni. Sempre con una certa omogeneità di ripresa, eventuale viraggio, in modo che ci sia una certa organicità anche formale. Fare foto a caso, per me significa scattare fotografie, magari anche buone, ma disancorate da un filone... |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 13:01
Perfettamente d accordo Paolo, è il significato che do anch'io alla parola progetto, ma allora ne vedo ben pochi autori qui che fotografano in base ad un progetto... |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 13:29
Sì, forse in giro ci sono Gallerie che hanno un minimo di tematicità, direi. Io credo nel Progetto, mi ha sempre aiutato, pur nella mia mediocre capacità. Anche a me capita di scattare in modo 'onnivoro' spesso |
user90373 | inviato il 25 Febbraio 2019 ore 13:42
Il "progetto" dovrebbe prevedere il coinvolgimento di terze parti, vuoi per l'organizzazione di un evento aperto o per la descrizione-presentazione e tante altre cosine che fanno la differenza. Una serie di foto a tema su una galleria web, o un fotolibro ad uso e consumo "inter nos" manca di qualcosa. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 14:13
@ Ettore: probabilmente hai ragione riguardo al rischio di 'inter nos'. Io non sono all'altezza di elevarmi 'coram populo' |
user90373 | inviato il 25 Febbraio 2019 ore 14:24
@ Paolo Longo Di tanto in tanto ci provo a propormi “al cospetto del popolo" nel mondo reale, ma son più le legnate sui denti che le soddisfazioni però, dicono, che tutto ciò che non uccide: fortifica. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 14:33
Giusto !! |
user170782 | inviato il 25 Febbraio 2019 ore 15:53
L'ispirazione del momento vale una tantum, le opere d'arte che nascono così, all'improvviso, sono una leggenda. Scrivere, comporre musica, qualunque forma creativa richiede ispirazione e tanto lavoro per metterla in pratica. Andate a leggere i consigli di scrittura dei grandi romanzieri, ne ricorre sempre uno: sedersi a tavolino e scrivere tutti i giorni, anche quando si pensa di non aver nulla di buono da scrivere. La fotografia è diversa, per me nemmeno un'arte in senso stretto, perché ha bisogno di una sorta di collaborazione tra fotografo e soggetto che non dipende soltanto dalla volontà del fotografo stesso; per questo spesso si esce con delle idee in testa e non si porta a casa niente e bisogna riprovare e riprovare finché le condizioni sono quelle che si vogliono. Che sia un progetto o un filo conduttore, non che alla fine ci sia grandissima differenza, bisogna avere un'idea da sviluppare e un modus operandi preciso per farlo. Poi nessuno vieta di uscire a fare una passeggiata e scattare qualche foto per divertimento, magari da cestinare una volta viste a monitor; ma per comunicare il linguaggio della fotografia deve essere studiato, capito, sviscerato e messo in pratica avendo alla base un'idea precisa. |
user90373 | inviato il 25 Febbraio 2019 ore 16:24
@ Il Moralizzatore Al giorno d'oggi farsi e/o avere un'idea precisa su cosa sia il linguaggio fotografico è impresa ardua. Ora sembra una cosa, domani un'altra, tutto ed il contrario di tutto in un nulla diffuso. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 17:00
@ Il moralizzatore: io mi trovo perfettamente in quanto dici. L'ho sostenuto in questo 3D e l'ho vissuto nella mia vita di musicista. Una piccola aggiunta al tuo ritratto dello scrittore a tavolino: il cestino della carta straccia non deve mancare |
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