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Leggere una fotografia


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avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 14:55

Nella Divina Commedia, Dante scrive di un serpente, simbolo del male. E fin qui, non c' è alcun dubbio sull' interpretazione del serpente. Il serpente è collocato in una foresta. Cosa intendesse Dante non lo so nè io, nè il critico del 900. Il critico si spinge a interpretare la foresta, come luogo che incute timore, impervio, quello che racchiude tutti i mali ecc...bla bla bla.
La domanda è: "Partendo dall' immagine di un serpente, questo, all' interno di quale ambiente sarebbe potuto essere collocato da Dante?".
In metropolitana? Su un aereo? Nel Sahara? Nel cesto del pifferaio magico?". MrGreen
Questo è ciò che reputo tra l' interpretazione dell' autore, il critico e l' osservatore. L' autore conosce quella vera. Il critico dà una spiegazione verosimile e funzionale dell' opera. Il fruitore ha una sua testa e interpreta come vuole. L' autore non ha il controllo su come la sua opera verrà interpretata, ma sa cosa intendeva.



avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 14:58

e secondo me... sbaglia.
Non tutti sono come te Frenkie! Conosco chi è molto bravo ma molto permaloso in caso di critica anche parziale. Dovrebbe uscire dal forum? Ne perderemmo tutti. Dovrebbe non esser commentato? Certo.

avatarjunior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 15:06

Questo è ciò che reputo tra l' interpretazione dell' autore, il critico e l' osservatore. L' autore conosce quella vera. Il critico dà una spiegazione verosimile e funzionale dell' opera. Il fruitore ha una sua testa e interpreta come vuole. L' autore non ha il controllo su come la sua opera verrà interpretata, ma sa cosa intendeva.


Credo, che questo esempio che hai fatto calzi a pennello, per esprimere un concetto.

L'opera d'arte, è un oggetto a sè stante. Esiste nel mondo per merito dell'artista, ma la sua esistenza non ha bisogno di lui.

Proprio come un figlio ha bisogno di un padre e di una madre per venire al mondo. Ma il suo cuore continuerà a battere anche quando non ci saranno più nè il padre nè la madre.

L'opera è legata con doppio nodo all'artista, ma non è l'artista.
Per tanto non ha alcuna rilevanza cosa è partito nella testa di Dante al momento in cui ha scritto di un serpente (sebbene ci siano milioni di studi filologici che vanno alla ricerca sistematica del significato dei simboli all'interno della divina commedia, esempio).

La cosa che ha senso non è l'artista. E' l'oggetto del suo estro, della sua arte.
E anche se non sappiamo cosa abbia spinto Dante, se non riusciamo a capire alcune scelte (sebbene sia molto raro questo ermetismo in letteratura), se non siamo certi che il messaggio che abbiamo recepito sia identico a quello che l'autore voleva trasmettere, la verità è che tutto ciò non ha alcuna importanza.

Il valore della Divina Commedia, è ben superiore all'intenzione dell'autore di scriverla.

Il processo interpretativo è di chi fruisce, che sia il critico o un osservatore semplice.




avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 15:06

" Anche qui hai ragione perché il vero problema è che nessuno vuole commenti NEGATIVI

Nessuno non credo sia veritiero.
Probabilmente non saranno molti, ma non credo che questo sia il problema o perlomeno il punto principale.
All'atto pratico una comunità è incentrata su alcuni aspetti in via prioritaria rispetto ad altri.
Il "commento" non rientra nell'interessa principale di questa comunità.
Non lo dico con intento denigratorio e di sottovalutazione, ma solo come constatazione di fatto.
Non esiste una "educazione" al valore ed alla importanza che può assumere il commento.
Anzi non credo di dire una eresia se sia incentrata verso una facilitazione dell'aspetto opposto.
Il bloccare un soggetto perchè può anche solo scrivere cose che non condividi, lo trovo estremamente pratico come soluzione nella vita di un forum e debbo dire di averlo insino apprezzato pur non avendo mai bloccato nessuno, perchè evita polemiche, interventi di moderatori, scontento degli utenti e magari persino abbandoni del portale (con quel che ne consegue).
Ma non aiuta a diffondere un serio ed articolato confronto, lasciando più facile intraprendere la via del commento like del social, superficiale mordi e fuggi.
La possibilità di dividere le foto tra postate ed area commento può rappresentare un buon tentativo di diversa rappresentanza di interessi, che è però all'atto pratico reso vano e che è divenuto probabilmente una inutile duplicazione (se non nel fatto che io posso riempire tutte le gallerie personali in un solo giorno, mentre debbo attendere qualche giorno per passare da un'area all'altra. Ma entrambe sono da subito visibili e, perchè no, entrambe commentabili.
Comprendo benissimo le difficoltà di una gestione diversa, sopratutto per coloro che paiono o che si sentono più navigati. Diverso si potrebbe però considerare per i c.d. neofiti, per i quali una sezione dedicata con un occhio maggiore da parte di in qualche modo collabora con il sito, potrebbe servire per invertire una tendenza ormai radicata e probabilmente benvoluta dal 99% della comunità. Sino a le esigenze effettive della maggioranza sono volte verso altri aspetti, rimarrà inutile ogni tentativo di cambiare impostazione.

Tutti continueranno a lamentarsi della mancanza di commenti e nessuno si attiverà per farli, nemmeno coloro stessi che se ne lamentano, ma solo per riceverli.
E' una vecchia storia...


avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 15:20

Nessuno non credo sia veritiero.
... la foga di risponderti, ma probabilmente avrai capito che intendevo moltissimi.
Ma non aiuta a diffondere un serio ed articolato confronto
E' proprio questo l'intento della nostra lunga discussione ed il nostro auspicio. Difatti proponevo un'Area Critica senza like accanto all'Area Commento fino ad accontentarmi di un semplice tag #critica, ridotto a quello esistente di#Circolofotografico dove abbiamo tutti notato che quell'articolato confronto non c'era.
'Che fare?' diceva Lenin. Qui è più dura e forse dobbiamo accontentarci di quello che c'è e dialogare con chi vuole e se ne vale la pena.
Siamo arrivati quasi alla fine di pag. 15 e ringrazio tutti della bella condivisione di pareri.
ciao Fabrizio :-P

user117231
avatar
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 15:22

Io lo sapevo che finiva così...MrGreen

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 15:24

MrGreen hai ragione forse, gattastro ma ...'l'ottimismo della volontà' vogliamo buttarlo al secchio?

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 15:33

Io lo sapevo che finiva così


Eppure è stato dimostrato come non occorre una cultura particolare per esprimere un commento, una sensazione, un parere, una critica, chiamatela come volete, sotto una foto ed argomentare.
Poco o tanto è sicuramente più utile di meri passaggi di cortesia, sia per chi si è espresso, sia per chi ha replicato (almeno nelle potenzialità di confronto).
Un minimo di esempio dovrebbe essere considerato.

Pensa come potrebbe essere costruttivo un dialogo che procedere fra diversi modi di vedere, dai più semplici ai più strutturati, sotto una immagine.
Certo che in mezzo a 300 post di bella, fantastica, grande luce, sparirebbe ogni utilità pratica.

Per i più volenterosi le iniziative sono tutte possibili, cercando strumenti diversi, consentiti ma diversi.

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 15:46

Sarebbe diverte leggere le critiche e poi scoprire che la foto in questione in realtà è stata pluripremiata e comparsa su testate di prestigio... è già successo.MrGreen

avatarjunior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 15:53

Sarebbe diverte leggere le critiche e poi scoprire che la foto in questione in realtà è stata pluripremiata e comparsa su testate di prestigio... è già successo.MrGreen


Ma magari! Ci sarebbe da imparare per tutti!

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 16:02

Secondo me non dobbiamo sentirci legati mani e piedi agli insegnamenti più o meno dogmatici, a quanto detto e fatto dai grossi nomi, a quanto dicono i critici, alle "idee" che il mercato (dell'arte) riesce a diffondere.
Ci sono in giro cose discutibili sbandierate come opere grandiose, e lavori pregevoli, completamente trascurati. Quindi meglio (secondo me) non tarare il nostro metro di valutazione esclusivamente su questi parametri, ma anche usare la nostra testa e la nostra sensibilità.
Solo così potremo trovare una nostra strada e produrre lavori originali.

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 16:06


"Ma magari! Ci sarebbe da imparare per tutti!"...stai certo che manteranno sempre la loro linea pur di non ammettere la figura di mer-da.MrGreen

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 16:12

Eh già MrGreen

user158139
avatar
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 16:12

non occorre una cultura particolare per esprimere un commento, una sensazione, un parere, una critica, chiamatela come volete, sotto una foto ed argomentare


Non sono assolutamente d'accordo. Senza cultura esprimi (male) le sensazioni.

E il fatto che tu metta insieme commenti, sensazioni, pareri e critiche vuol dire che hai le idee un po' confuse.

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 16:16

stai certo che manteranno sempre la loro linea pur di non ammettere la figura di mer-da

E perchè? Posso scrivere che non apprezzo molte opere di arte contemporanea e moltissime opere di Picasso volendo dare nomi e cognomi concreti?
Il fatto che sia stato un grande mica me lo rende più conforme ai miei canoni e riesca ad avere il mio consenso.
Conta qualcosa? No. Ma posso scriverlo anche sotto molti suoi quadri o opere similari.
MrGreen
L'albero degli zoccoli è stato pluripremiato dalla critica, probabilmente sarà un gran film ed io una cippa di cinema, ma piuttosto che rivederlo mi metto in ginocchio sul grano turco per una settimana.

Edit:
@ Boustrophedon non avevo letto. Il metterli insieme è volutamente cercare di ampliare il senso di scrivere sotto foto altrui. Siamo in un forum di fotoamatori, ciascuno esprime secondo il proprio vissuto sociale, culturale e fotografico. Non per fare esami. Nelle mie esperienze personali ho avuto modo di apprendere da persone di ogni estrazione e grado. In fotografia lo stesso. Le differenze sono rinvenibili semmai proprio dalla parte opposta, ossia dalla capacità di percepire queste valutazioni, ponderarle e farne uso.

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