| inviato il 17 Settembre 2018 ore 12:27
crefo che sia stato un po' didascalico, un nuovo inizio nel senso un approccio nuovo, la leica lo ha creato indubbiamente come lo aveva creato la Kodak, più che bimbi direi la possibilità di avere cucine di un certo tipo e attrezzature che prima era a uso esclusivo dei ristoranti in casa |
| inviato il 17 Settembre 2018 ore 12:33
Essendo un po' del mestiere posso dire che nella maggior parte dei casi le capacità culinarie sono inversamente proporzionali al livello della cucina installata in casa. E per la fotografia... |
| inviato il 17 Settembre 2018 ore 12:37
certo, ma il gusto odierno non è quello di 20 anni fa, non è che la tradizione ora non vale più e si butta, ma si fanno cose diverse, accostamenti differenti, nella foto è uguale per me, poi se vogliamo dire che ci sono amatori che fanno foto di merda con attrezzature fighe è un discorso vecchio che è fuori topic anche se vero |
| inviato il 17 Settembre 2018 ore 14:10
Concordo con Mirko e Skylab e aggiungo anche che se per rete intendete solo instagram e Facebook, un po' meno twitter siete fuori strada: non è lì che si può vedere un cambiamento nel modo di fotografare, perché non è lì che si fa fotografia; che poi alcuni utilizzino i social network per condividere fotografie e quindi promuoversi, è un altro conto. @Gaga: non è così facile, adesso, sfruttare i bot perché instagram ha cambiato un bel po' l'algoritmo. Il cellulare con la fotocamera è fondamentale: altrimenti come faccio a mandare e fotografare gli appunti?  Cellulare che svolge la stessa funzione della compatta che ormai nessuno vuole più proprio perché è più compatto il cellulare; voi premete il pulsante, noi facciamo il resto: Kodak, 1888. |
| inviato il 17 Settembre 2018 ore 19:30
Tutto quello che hai citato però resta molto piu in ambito fotografico, qui è qualcosa di esterno alla fotografia che ha comunque un grosso impatto. L'autoritratto comunque parte da molto prima, era già ampiamente presente in puttura. La Maier non é comunque un esempio che mi piace utilizzare, le sue foto sono state scelte e sviluppate con un gusto attuale per essere comunque apprezzata con canoni odierni |
| inviato il 17 Settembre 2018 ore 21:34
Skylab aggiungerei: la fruizione delle immagini quasi esclusivamente attraverso schermi da 5-6 pollici, quelli dello smartphone. Un grosso cambiamento, sia rispetto alla carta che rispetto al monitor. Questo non distruggerà nessuno. Nell'era analogica "l'utente medio" scattava con la compatta kodak, e stampava 10x15. Direi che è cambiata la quantità della produzione, non la qualità (bassa). Dopodiché i fotoamatori continuano ad esistere. Io mi sono avvicinato a questo mondo quasi per caso, solo tre anni fa, ho comprato una mirrorless, studio tecnica fotografica e lightroom, faccio qualche stampa su carta, ho recuperato una zenit e mi diverto anche in analogico. Non sono una mosca bianca, è tutto un fiorire di workshop e modelle improvvisate. Quindi, ancora una volta a questo mondo, c'è posto per tutti. |
user90373 | inviato il 17 Settembre 2018 ore 22:33
Siamo quasi alla fine e sono valide tre ipotesi: è nata una nuova pianta, si è creato un pollone che origina un nuovo ceppo, si tratta semplicemente della normale evoluzione stagionale dello stesso albero. Da conservatore, diffidente quale non mi vergogno d'essere opto per la terza ipotesi ma:- "Io so io ..........". Questo per quel che riguarda la fotografia. Il digitale fotografico lo paragono al nuovo ceppo che cresce laterale al vecchio tronco ma sulle stesse radici. La rete è la nuova entità, un mondo parallelo dove anche l'irreale può succedere, ma non è automatico che tutto passi "di qua". |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 9:51
Si ok. Ma allora anche Leonardo e Picasso... alla fine sono sembre quadri. E Chaplin e Lynch... alla fine sono sempre film, e Chuck Berry e i Radiohead alla fine sono sempre canzoni... Eppure su queste "naturali evoluzioni" si sono spesi fiumi di inchiostro. “ e aggiungo anche che se per rete intendete solo instagram e Facebook, un po' meno twitter siete fuori strada: non è lì che si può vedere un cambiamento nel modo di fotografare, perché non è lì che si fa fotografia; „ Cioè allora dove si vede questo cambiamento? Su questo forum? Nelle mostre di Salgado? Per me è proprio in posti "nuovi" che si vede fotografia nuova. Poi posso anche concordare che il 99% sia spazzatura. Ma è comunque spazzatura nuova |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 10:07
Si ipotizzava un nuovo INIZIO ... Tipo per esempio quello avvenuto con l'Architettura moderna degli anni '20 (Bauhaus e compagnia bella...), quando è stata buttata alle ortiche tutta l'Architettura precedente, il Neoclassico di fine '800, per ricominciare tutto su basi nuove. Tutto, ma proprio tutto, a cominciare dal modo di pensare, per passare alla progettazione e per finire sui materiali, tutti nuovi (acciaio, calcestruzzo armato, ecc.). Non si è tenuto proprio nulla. Con la fotografia digitale abbiamo buttato i vecchi corredi per acquistarne dei nuovi, guardiamo le foto a monitor invece che stamparle, e le diffondiamo via internet ai quattro venti. Ma le foto, salvo qualche piccola evoluzione, sono sempre fondamentalmente le stesse. |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 20:18
Ancora d'accordo con Skylab: non mi sembra che, oltre al mezzo di condivisione, sia cambiato sostanzialmente qualcosa; Internet, a parte il modo di condividere, ha cambiato i contenuti? A mio avviso, da ignorante, no: non ho ancora visto un progetto, un lavoro, la cui causa sia internet; un ritratto rimane un ritratto, non vedo creato un nuovo genere possibile solo con internet. Grazie Opisso per avermi dedicato attenzione. Non è nei social network che si vede la strada della fotografia, perché non è il loro mestiere, sono nati con un'altra mission: non condividere mostre o progetti fotografaci, ma, al più, istantanee delle nostre vite; il 99% è spazzatura tranne per noi che la postiamo, come, allora, il 99% delle pellicole che furono sviluppate è spazzatura perché erano feste di compleanno, cene di famiglia, la vacanza al mare con gli amici. A me non dicono niente le tue foto delle vacanze, a te invece sì e viceversa; da una decina d'anni, però, abbiamo la possibilità di condividere queste istantanee non più con soli famigliari e amici, ma anche con l'intera rete, più o meno; ma questo non cambia la loro natura di istantanee di vite private, sempre meno tali. Ora, lo sviluppo dei social ha portato a un modo nuovo di condividere le proprie fotografie anche ai professionisti che sfruttano le caratteristiche, neanche uniche, della condivisione; ma è un uso un pochino improprio, per quanto adesso si cerca di limitarlo: ogni sponsorizzazione, per esempio, dovrebbe essere segnalata. Forse, ma lo dico da ignorante pronto ad essere smentito subito, internet e la condivisione rapida e istantanea ha cambiato un po' il fotogiornalismo e le foto di sport, dove si vuole immediatamente l'immagine del fatto o del gol. |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 21:13
Permettimi ma ne sono linkati diversi di progetti nati pensato per il web in questa discussione Sono stati fatti esempi su inquadrature e progetti di condivisione, direi che esempi sono stati fatti ma sono alcuni sono molti, quindi non mi è chiaro la tua affermazione, la pubblicità dei social è solo un aspetto e comunque per funzionare su quei social le foto stanno cambiando a livello visuale |
| inviato il 18 Settembre 2018 ore 22:22
Ho premesso che parlavo dalla mia ignoranza e non mi ricordavo, seppur avevo letto i commenti precedenti, i titoli dei progetti, ma permettimi: gli utenti di instagram sono, nel 2017, 700 mln con più di 40 MILIARDI di foto; quei quattro progetti sono nulla rispetto a tutti quei miliardi di foto pubblicate, per la maggior parte, avete detto, spazzatura, solo perché riprendono momenti quotidiani della nostra vita quotidiana, come i vecchi album di famiglia. Per questo dico che non mi sembra, al momento, che soprattutto i social network abbiano dato un nuovo inizio alla fotografia. Per questo sono convinto che, almeno sui social, non vedo un nuovo inizio. Discorso pubblicità e tendenza: io non conosco i tempi prima dei social, ma sono pronto a scommettere che anche nel periodo precedente ci fossero delle mode fotografiche, degli stili che venivano seguite e assecondate. |
| inviato il 19 Settembre 2018 ore 9:43
“ per la maggior parte, avete detto, spazzatura, solo perché riprendono momenti quotidiani della nostra vita quotidiana, come i vecchi album di famiglia. Per questo dico che non mi sembra, al momento, che soprattutto i social network abbiano dato un nuovo inizio alla fotografia. „ Per come la vedo io non è tanto il fatto se sia spazzatura o meno che è importante (non sono pazzo continuate a leggere). Il fatto che essendo una produzione di massa influenza comunque delle tendenze. Sta poi quello bravo captarle e utilizzarle in maniera "fotografica". Es. stupido. Il selfie. Si tratta di un "nuovo" modo di utilizzare la fotografia. Nato e diffuso su internet e i social. Il fatto che il 99% sia spazzatura non cambia il fatto che è stato oggettivamente un cambiamento significativo. Per cui potenzialmente influenza qualunque fotografo che ne è a conoscenza (cioè tutti ). Chi è bravo può continuare a fotografare come prima o lo può utilizzare in maniera fotograficamente intelligente. Dove come "fotograficamente intelligente" non intendo utilizzare la reflex e il cavalletto per farsi l'autoscatto, quello si faceva anche prima. Intendo proprio farsi un selfie col cellulare utilizzandone in pieno la forma ma inserendo "contenuti" validi. L'abbiamo scritto anche nelle pagine precedenti; è già successo che dei fotoamatori influenzano con la loro "vernacular photography" anche la fotografia più "colta" o "ragionata"... |
| inviato il 19 Settembre 2018 ore 9:49
esatto sono perfettamente d'accordo con Opisso, è esattamente così e non ho molto da aggiungere a quello detto, ci sono nuovi modi di sfruttare la rete, i fotografi sono in parte influenzati e in parte trovano nuovi modi di gestire tutto quello che hanno a disposizione, le raccolte di foto dell'uragano che ho citato alcune pagine fa sono un esempio, poi si può dire che in arte le "collezioni" erano già presenti, ma il fatto di poterlo fare con il reportage e in tempi brevi è qualcosa di nuovo |
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