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tridimensionalità - scatto insulso su 5d mark iii


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avatarsenior
inviato il 03 Novembre 2012 ore 1:31


inviato il 02 Novembre 2012 ore 19:06 ^

Grazie Mac_76

a me pare più che eloquente per chi ha l'onestà intellettuale di voler ammettere le cose di fronte all'evidenza.
Se poi non bastasse ancora, si può aumentare il contrasto e "la presenza" del soggetto per aumentare ancor di più il fantomatico "effetto 3d" che in questo caso si sta già trasformando in "effetto diorama".

Postata così, se vi avessi detto che era uno scatto Full Frame voglio vedere chi avrebbe detto il contrario...



Guarda salvo che Mac con la sua elaborazione ha proprio dimostrato che l'aggiunta della vignettatura e pó di pp non fanno di uno scatto piatto uno scatto tridimensionale,quello scatto mi dispiace dirtelo ma di tridimensionale ha veramente poco.

avatarjunior
inviato il 03 Novembre 2012 ore 2:16

dimostrato, in campo soggettivo, è un parolone eh...
poi, che la foto del vecio non abbia nulla di "tridimensionale" (inteso ovviamente nel senso che abbiamo usato sin ora) in un forum di fotografia non si può leggere onestamente...

comunque, siamo a 15 pagine, ognuno rimane della propria opinione evidentemente... nessun problema, buona luce a tutti e grazie della "chiacchierata" Sorriso

avatarsenior
inviato il 03 Novembre 2012 ore 2:31

Ciao a tutti, argomento interessantissimo.

Queste come le valutate quanto a tridimensionalità?








avatarjunior
inviato il 03 Novembre 2012 ore 17:14

Ero intervenuto nelle prime pagine per chiedere un parere, piuttosto fuori tema se si vuole, su quanto potesse valer la pena di spendere 1500 begli euri per acquistare un Canon 35L ed utilizzarlo poi sulla mia 7D (su aps-c quindi). La risposta, uguale a quella già ottenuta in altre occasioni, è stata che la splendida lente in questione sul formato che utilizzo sarebbe un gran bel "normale" ma non darebbe l'effetto per il quale è famosa nel suo utilizzo su FF, tant'è Triste

Però dopo tanti discorsi in questa discussione che travisano aspetti completamente diversi tra loro mi è venuta un po' di vertigine Confuso e mi viene il sospetto che non si tratti solo di non capirsi o avere sensibilità diverse ma addirittura che si tratti di volersi prendere in giro ma tant'è. Ho notato che chi chiede dimostrazioni oggettive e scientifiche, piuttosto improbabili nel campo delle percezioni, poi propone la propria tesi giustificandola come soggettivamente inappuntabile.

Allora intervengo per argomentare io 'sta volta e vorrei quindi ricordare che il nostro cervello ci permette di relazionarci con il mondo esterno esclusivamente dandoci una percezione di esso. Perfino i colori che animano le nostre foto sono la nostra percezione di frequenze di luce (che squallore in se e che splendore invece alla nostra vista). La percezione di un fenomeno come la tridimensionalità in una foto è esclusivamente una nostra percezione, avvertibile o meno da ognuno, ma è causata da oggettivi elementi e nel caso di un formato pieno 135mm o di un medio formato la cosa è maggiormente avvertibile. Ho così provato a prendere la foto di Cos78 e ritagliarne l'inquadratura che avrei potuto ottenere con un formato ridotto (immaginando un confronto tra FF e APS-C) restando fermo sul posto con lo stesso obiettivo per avere lo stesso effetto di rilievo del soggetto (il vaso in questo caso) ed a me sembra che, come già ribadito mille volte qui, nel ritaglio l'effetto dia meno percezione di tridimensionalità all'occhio dell'orvatore eppure è addirittura la STESSA FOTO !







La nostra PERCEZIONE è si soggettiva ma stimolata da alcuni elementi oggettivi. Peccato che nel caso della tridimensionalità non esista (io credo) un tridimensiometro per misurare e stabilire chi ha ragione ma io riconoscerei nel formato uno di quegli elementi che sanno stimolare la nostra personale e soggettiva percezione.

avatarjunior
inviato il 03 Novembre 2012 ore 20:02

Ho seguito con interesse quasi tutti gli interventi e specialmente quelli di Cos78, però mi rimane il dubbio che la tridimensionalità percepita sia da attribuire più alla gradualità dei passaggi tonali nel soggetto a fuoco: il chiaroscuro nel disegno.
Credo che i formati più grandi abbiano una migliore capacità di restituire i passaggi tonali con più delicatezza, era lo stesso anche con la pellicola.
Ho avuto questa impressione anche perché, in molti degli esempi portati da Cos78 è presente una forte vignettatura che di fatto "castra" la parte dell'immagine in più a vantaggio del FF sull'Apsc, quindi ritengo che non sia lì dove cercare la differenza principale.
Viceversa, ho visto che molti esempi di "3d" riferiti a formati apsc erano perlopiù affetti da "piattezza tonale", ancorché staccatissimi dalo sfondo.
Nell'esempio di Cos 78 del ritratto a figura intera della ragazza nel bosco, il crop della parte superiore risulta più piatto perché la luce lo era, mentre la parte inferiore col panneggio rende benissimo.
Del resto, se alcune delle immagini di Ansel Adams risultavano "tridimensionali" pur se fatte a F64, vorrà pur dire qualcosa la dimensione del supporto...
Paolo

user6400
avatar
inviato il 03 Novembre 2012 ore 20:17

@ Edobette: francamente non vedo nessuna tridimensionalità nelle foto da te postate.

Ho letto con molto interesse tutto e vorrei ringraziare Cosimo dei contributi. Come sempre persona molto preparata ed equilibrata.

Federico

user2904
avatar
inviato il 03 Novembre 2012 ore 21:59

Mi associo, al di là delle - pare inevitabili - polemiche sono state scritte molte cose interessanti.

avatarjunior
inviato il 04 Novembre 2012 ore 1:56

Ho la sensazione che le discussioni sull'argomento potrebbero continuare all'infinito, senza mai trovare un reale punto d'incontro, in una sorta di parallelismo mai convergente. Eppure in realtà penso che forse un accordo tra le parti in fondo è possibile trovarlo. A tal fine, tralascianodo gli aspetti tecnici già percorsi in lungo e in largo, sottopongo ai contendenti delle riflessioni (spero utili) che solo apparentemente danno, ad un tempo, torto e ragione ad entrambe le parti. Chiedo solo a chi è interessato di disporsi davanti al problema com mente aperta e senza prevenzione.
Come premessa dobbiamo ammettere:
1) La fotografia di cui stiamo parlando rende un'immagine bidimensionale, ossia fatta di due dimensioni (larghezza ed altezza), in sostanza un piano, e così è comunemente percepita.
2) La fotografia tridimensionale deve rendere una immagine fatta non di due ma di tre dimensioni, ossia all'altezza e alla larghezza deve aggiungersi anche la profondità.
Una ulteriore utile considerazione da tener presente:
3) Gli esseri umani ed anche gli animali hanno due occhi e ciò non è un caso o una bizzarria della natura; difatti è proprio la vista "stereo" (cioé fatta con i due occhi contemporaneamente) che permette di percepire la terza dimensione (profondità) e conseguentemente apprezzare la tridimensionalità reale di ciò che ci circonda (chi vuol fare una prova basta che guardi una scena qualsiasi prima con i due occhi e poi con un occhio solo e si renderà immediatamente conto della differenza tra percezione piatta o tridimensionale). Relativamente alla visione "stereo" mi permetto ricordare che non a caso le tecniche più recenti di ripresa 3D si avvalgono di apparecchiature dotate di doppio obiettivo.

A questo punto i sostenitori dell'assenza della tridimensionalità sono legittimati a pensare che hanno ragione, ma le cose non stanno proprio così. Perché in effetti c'é anche un'altra strada sulla via della tridimensionalità ed è quella della "illusione" di vedere oggetti o comunque raffigurazioni tridimensionali. E questa non è solo teoria ma un fatto reale, accadibile e riscontrabile che si realizza a livello percettivo (individualmente con sensibilità diversa) in un continuo rimando tra "illusione" e "realtà" che alla fine pone l'osservatore nella condizione di percepire illlusoriamente una realtà inesistente creata artificialmente.
A sostegno di ciò e per meglio comprendere questo concetto mi permetto rinviare l'interesse di chi legge ad effettuare un approfondimento sulla tecnica pittorica, risalente a qualche millennio addietro, ma nota col termine francese più recente di "trompe l'oeil", ossia "inganna l'occhio". Tuttavia perché ciò si realizzi è necessaria l'assoluta conoscenza delle regole e padronanza delle tecniche indispensabili a raggiungere l'effetto desiderato. Una scorsa di qualche libro d'arte o, meglio ancora, una visita alle numerose tetimonianze di quest'arte presente in molte parti d'Italia (Cappella Scrovegni - Padova, Camera Picta - Palazzo Gonzaga-Mantova, Chiesa di Santa Maria presso San Satiro - Milano, Duomo di Biella, etc., etc), fa certamente bene anche a chi ama la fotografia da considerare una forma espressiva che, quando raggiunge certi livelli, può anch'essa definirsi arte.
Ovviamente la conoscenza (delle regole per dominare la luce, giustapporre i soggetti, etc.), e la padronanza dei mezzi, così come per il pittore valgono anche per il fotografo che si cimenta in questo campo.
Buone foto (anche non tridimensionali) a tutti.

avatarjunior
inviato il 04 Novembre 2012 ore 2:32

Ora, non è che io ami far polemica a tutti i costi e consideravo l'argomento chiuso (almeno da parte mia), ma se mi si tira in ballo in questo modo (paventando addirittura accuse di prese in giro...) rispondo anche...

Però dopo tanti discorsi in questa discussione che travisano aspetti completamente diversi tra loro...


suggerisco di chiarire il significato del verbo "travisare", questa frase non ha alcun senso compiuto.

mi è venuta un po' di vertigine e mi viene il sospetto che non si tratti solo di non capirsi o avere sensibilità diverse ma addirittura che si tratti di volersi prendere in giro ma tant'è. Ho notato che chi chiede dimostrazioni oggettive e scientifiche, piuttosto improbabili nel campo delle percezioni, poi propone la propria tesi giustificandola come soggettivamente inappuntabile.


se leggessi meglio quello che ho scritto, magari ti verrebbe qualche vertigine in meno, le accuse di prese in giro le lasceresti da parte e capiresti un po meglio...
infatti ho scritto (riporto pari pari virgolettato):

"Non pretendo che il mio giudizio (in quanto soggettivo) sia legge, siamo nel campo della percezione personale, ma non venite ad impormi le vostre "visioni soggettive" facendole passare per scienza perché di scientifico, come ribadito già 200 volte, non hanno un tubo."

Detto questo, tu parli di "percezioni" che, in quanto tali, sono assolutamente soggettive e non hanno nulla di "oggettivamente dimostrabile" come, appunto, non è dimostrabile il fatto che maggiore è la superficie del sensore, maggiore sarà "tridimensionale" la scena inquadrata. Vorrei anche ricordare che fra aps-c e FF non c'è 1 mq. di differenza...

Ho così provato a prendere la foto di Cos78 e ritagliarne l'inquadratura che avrei potuto ottenere con un formato ridotto (immaginando un confronto tra FF e APS-C) restando fermo sul posto con lo stesso obiettivo per avere lo stesso effetto di rilievo del soggetto (il vaso in questo caso) ed a me sembra che, come già ribadito mille volte qui, nel ritaglio l'effetto dia meno percezione di tridimensionalità all'occhio dell'orvatore eppure è addirittura la STESSA FOTO !


La stessa foto de che??? Ti sei mica accorto che ritagliando la foto, la scena cambia sensibilmente? La stessa foto presuppone una scena uguale non un crop!
Sono da 2 giorni che dico che la tridimensionalità è data anche dalla scena in se stessa, cosa vorresti dimostrare stravolgendola completamente?
E' ovvio che se prendo la foto del vecio e la ritaglio con 1cm di sfondo per ogni lato del soggetto cambia completamente la "percezione tridimensionale" della stessa.


@Vimite626
Trovo un sacco di cose condivisibili nel tuo intervento.

@ Edobette: francamente non vedo nessuna tridimensionalità nelle foto da te postate.

Quoto

avatarjunior
inviato il 04 Novembre 2012 ore 12:05

A mio parere tridimensionalità di un'immagine vuol dire ingannare il cervello umano in modo da fargli percepire la profondità non tramite il processo standard (confronto tra le immagini dei due occhi sfalsati di pochi cm) ma tramite altri elementi, che possono essere vari e magari cambiare da soggetto a soggetto. Possono essere giochi di linee e prospettive, la distorsione prospettica di un grandangolo associata alla stretta pdf (es. 35L), ecc...
Al di la delle considerazioni ultratecniche e della strenua difesa dell'apsc col FF si ottengono immagini a resa tridimensionale molto più spesso e facilmente...
A mio parere quest'immagine rende molto la profondità dei piani poiché pur essendo scattata a 200mm (5d2 70-200 2.8 is a f2.8), la distanza tra i vari soggetti ed il fatto che si trovino spaziati molto progressivamente aiuta molto la resa 3d. Voi cosa ne pensate?




Che cosa ne pensi di questo argomento?


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