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Cosa ci rende fotografi?


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avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2018 ore 17:13

@McBrandon: non sbagli. Faccio solo una appendice a quello che hai scritto: "
...non avendone le competenze
e i risultati". Non è, infatti, solo questione solo di competenze, ma anche di foto. Se uno ha solo le competenze, può essere un bravo storico della fotografia, un buon insegnante di fotografia, un ottimo organizzatore di workshop fotografici. Così come uno che ha tanta attrezzatura, magari rara e storica, può essere un grande collezionista di strumenti fotografici.
Per fare un fotografo serve che la sua competenza si converta in foto e che un mercato attribuisca a queste un valore. Il mercato non è di un solo tipo: può essere quello dei circuiti d'arte (mostre, musei), oppure il settore tecnico (fotografi di prodotti industriali o di cataloghi), oppure pubblicitario, moda, avventura ecc...Per comodità, potremmo raggruppare tutti in una parola sola: soldi. Per questo non si può allegramente passare da fotoamatore a fotografo. Non è una transizione determinata solo dal soggetto, ma dall'interazione soggetto - mercato. E' il mercato che garantisce il titolo.
Sono i fotoamatori (alcuni, non tutti) che vivono nell'illusione di diventare fotografi solo comprando attrezzatura e fotografando compulsivamente.
Si potrà obiettare che ci sono fotografi scarsi che vendono tanto. Sarà, ma forse tanto scarsi non sono se vendono tanto. Di sicuro uno che non vende nulla è ingiudicabile e resta quindi nello stato pre-fotografo.
In queste considerazioni non metto un criterio morale (buono o cattivo), ma etico (giusto o sbagliato). Ci può essere un pessimo fotografo, che però campa sereno accontentandosi del suo mercatino senza pretese. Sempre fotografo è e merita rispetto. Se un giorno il suo mercato smetterà di dargli valore, diventerà un ex fotografo.

EDIT: aggiungo che la sensazione che io non voglia l'etichetta di fotografo è corretta e c'è un motivo: la responsabilità. Non voglio quella responsabilità. Non faccio mai foto a matrimoni, neanche se me lo chiedono in ginocchio. Quando fotografo una ragazza, metto sempre in chiaro che non sono un fotografo. Per questo associo il termine fotografo alla professione. E' la professione che si tira dietro la responsabilità. Tutta questa voglia di prendersi responsabilità non la capisco. Non è meglio, come diceva bene qualcuno prima, fare le foto vedendo il mondo che gira a bassa velocità? Un fotografo vero, quando è in azione, il mondo lo vede girare a velocità doppia. Detto tra fotoamatori: ma chi ce lo fa fare di essere fotografi? Godetevi la vita almeno mentre fate le foto ;-)

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2018 ore 17:15

Per fare un fotografo serve che la sua competenza si convertano in foto e che un mercato attribuisca a queste un valore.

condivido in pieno

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2018 ore 17:58

Mercato e valore economico fanno un fotografo? Lo trovo ridicolo. Il selfie della scimmia, fatto dalla scimmia e' diventato rilevante appunto per questioni economiche. Il mercato ha attribuito un valore economico a quel selfie e sono andati in tribunale per i diritti d'autore. Spettavano alla scimmia o al proprietario della macchina?

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2018 ore 18:14

mah, mia figlia gestisce per una grossa societa' straniera un database di un e-commerce con oltre 5000 articoli che cambiano velocemente e di continuo.
Scatta piu' fotografie per ciascun articolo con il cellulare ed un limbo che definire pietoso e' dire poco.
Quella e' la richiesta,il cliente e' soddisfattissimo e le da un sacco di soldi di stipendio...
Esegue per soldi centinaia di scatti in serie....la definiamo fotografo?...

il mercato paga e la societa' fattura oltre 20 milioni di euro anno solo in Italia....
secondo il vostro metro dovrebbe stare nell'olimpo insieme ai grandi della fotografia..Cool

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2018 ore 18:26

Mercato e valore economico fanno un fotografo? Lo trovo ridicolo

Puoi riderci sopra, ma così va il mondo.
Se hai seguito la storia del macaco sai anche come è finita.
Il buon Naruto non è un fotografo perchè, oltre che macaco, non gli interessa di guadagnare. Il mercato, invece, ha cercato di trovarlo Slater, propritario della fotocamera, quando ha tentato di incassare i diritti d'autore. A quel punto è saltata fuori la PETA a tenere le parti di Naruto (che intanto mangiava banane, sempre alla faccia del titolo di fotografo).
Come è finita? E' finita male....per Slater, il fotografo.
Slater ha dovuto pagare il 25% degli introiti della foto per la protezione dei macachi. In un certo senso dando conferma che ne hanno diritto come co-fotografi.
PETA continua a sostenere che gli animali possono detenere diritti di copyright, cioè posso essere fotografi.
Ora si aspetta una legge o una sentenza che chiarisca proprio la questione del diritto d'autore da parte di animali.
Ridicolo? Sì.
Reale, anche.

@Salt,
Un cliente, per quanto paghi bene, non è un mercato. Forse un indizio di mercato.
Se tua figlia avesse 100 clienti, cosa che le auguro, e tutti le riconoscessero meriti come specialista di fotografia di prodotto, il titolo sarebbe d'obbligo. Chi lo sa, magari un giorno portebbe essere nell'olimpo dei fotografi industriali. A quel punto, la tuo opinione sulla scarsità del suo limbo varrebbe meno di zero. Se ci pensi, è tipico del fotoamatore giudicare dall'attrezzatura invece che dal risultato.

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2018 ore 18:37

@Motofoto, mi pare che il tuo ragionamento sia un poco forzato. Io e @Salt abbiamo portato esempi abbastanza lampanti di come il mercato e il valore economico non possano essere considerati caratterizzanti della definizione.
Ora non vorrei aprire un post sulla definizione di mercato ( che per me è il luogo in cui si incontrano domanda e offerta a prescindere dalla quantità della domanda e dell'offerta) ma facciamo l'esempio delle macchinette per le foto tessere. Hanno un valore di mercato e molti sono disposti a pagare per quelle foto ( mi pare € 5,00 ). Rientrano nella tua definizione? Non credo ;-)

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2018 ore 18:37

Io tifo per il macaco. Spero che con i diritti dei suoi selfie possa avere a vita un bel parco e frutta fresca a volontà.
Le foto le ha scattate lui, o no?

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2018 ore 18:38

Per fare un fotografo serve che la sua competenza si converta in foto e che un mercato attribuisca a queste un valore.


Può sembrare un pò cruda come definizione, ma penso che Motofoto abbia condensato e centrato un'ottima risposta.

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2018 ore 18:56

Rientrano nella tua definizione? Non credo ;-)

Credi male.
Se ci fosse una associazione di protezione delle macchine, non escludo con un giorno possa difendere il box delle foto come hanno fatto per il macaco.MrGreen
Seriamente, ci sono fotografi che fanno (magari un po' meglio), lo stesso lavoro dei box: foto per patente o carta di identità. Sono tanti. Quelli sono fotografi senza dubbio. La differenza tra il ritrattista da carta di identità e Annie Leibovitz, non è che uno non è fotografo e l'altra sì, ma che uno è mediocre e l'altra è brava. Entrambi sono fotografi. Un dilettante che fa foto come la Leibovitz continua ed essere un fotomatore. E' più digeribile "fotografo dilettante", di fotoamatore così c'è la parola fotografo dentro? ok. Nel momento in cui si toglie l'aggettivo e resta solo "fotografo" si senta subito la puzza di quello che snobba il fotografo da patente e assurge "free" al livello Leibovitz.
Continuo però a chiedermi cosa c'è di così odioso nella parola fotoamatore. Sembra peggio del virus della peste! Forse la parola dilettante è offensiva? Fare le cose per amore (passione) o per diletto è disdicevole?
Sentite davvero così facile prendervi la responsabilità di non sbagliare, di tenere alto il proprio valore di mercato e di non tradire l'aspettativa del cliente (museo, industria, modella,...)? Complimenti! Forse siete davvero pronti per essere dei fotografi.

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2018 ore 19:07

Ok, prendo atto che il box fototessera rientra nella tua categoria, nella mia no.
Non trovo offensivo il termine fotoamatore, né dilettante né altri termini. Semplicemente non condivido il criterio da te utilizzato per definire Fotografo.
Ciao

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2018 ore 19:11

L'avevo capito. Purtoppo non è il "mio" criterio. E' il criterio con cui nel mondo si valuta chì è fotografo e chi no. Però capisco che sia una cocente delusione scoprirlo. Me ne sono fatto una ragione tempo fa e vedrai che col tempo la digerisci anche tu.
ciao

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2018 ore 19:17

Hai deciso che io sono deluso perché non rientro nel "criterio mondiale" di definizione di fotografo.
Va bene così, buona serata.

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2018 ore 19:17

n cliente, per quanto paghi bene, non è un mercato. Forse un indizio di mercato.


per quanto mi riguarda, un cliente che fattura 20 milioni di euro, lavorando sulle mie foto, anche se fatte con un cellulare, E' IL MERCATO.



Allora la definiamo Fotografa o Fotoamatrice? Si diverte a fare fotografie, le fa bene.. ha una bella FF con molti obiettivi MA NON LE PAGANO LE FOTOGRAFIE fatte con quella...
Le pagano e bene, le fotografie fatte con il cellulare. perche' un cellulare costa poco.. non ha otturatori che si scassano a 300mila scatti e ,alla fine , il cellulare fa il servizio che serve.






avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2018 ore 19:29

Il cliente di tua figlia fattura 20 milioni, non tua figlia. Lui ha il mercato. Per come l'ho capita, a lei pagano solo le foto e la gestione del DB. Il mercato non va con la proprietà transitiva (il mercato del mio cliente è il mio mercato). Sarebbe il mercato di tua figlia se lei riuscisse a scavalcare il cliente diretto andando ai clienti secondari, fottendogli i 20 milioni di fatturato. Ci riesce?
Se lei fatturasse 20 milioni con le foto, non saresti qui a domandarti se è fotografa.
Come definirla nella situazione attuale: se la pagano per fare foto è fotografa.
La domanda ora è quale valore ha? E' una brava fotografa? Tu stesso dici che non è strutturata per allargare il business. Va avanti con l'unico cliente perchè la paga bene ed è soddisfatto del servizio. Un unico cliente che dice "per me è brava" non è un mercato e non attribuisce un valore consolidato.
Che succede se perde quel cliente? Resta una fotografa?
Può darsi che lei intraveda in questa attività un inizio di possibile lavoro da stabilizzare passando da un cliente a 10 o 100. Se ci riesce, in quel caso sarà una brava fotografa e non solo una fotografa con l'esperienza di un unico cliente.

Il thread si è chiuso. Peccato. Saluti ai fotografi e ai fotoamatori.

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