| inviato il 25 Febbraio 2018 ore 8:50
Interessante l'osservazione del fatto che il tempo di cui si fa carico la fotografia venga attivato solo dall'incontro con l'osservatore; nella sua ovvietà questo concetto è lapalissiano, ma si tende sempre a sottovalutarne la portata, anche perché lo si considera solo in funzione del concetto di "documento" della realtà (la vecchia foto dei nonni ecc.), mentre la fotografia non è sempre e solo questo; alle volte è la "registrazione" di un tempo immaginario, di un mito costruito dall'autore, qualcosa che, come direbbero gli Aborigeni australiani, è accaduto "nell'epoca del sogno" (bellissima espressione per esprimere il concetto per cui il mito non è un racconto storico); in questo caso si attiva il tempo parallelo di una "dimensione altrettanto parallela", che può prendere tante direzioni ed esiti differenti quanti sono gli osservatori |
| inviato il 25 Febbraio 2018 ore 9:53
Se Tiriamo fuori la teoria del caos, cosa che ho provato a fare, già l'esistenza della foto ha la capacità di mutare gli eventi. Certo che essa deve essere osservata,... Oppure no? Anche solo il movimento dello specchio ha spostato aria... Oppure il transito dell'impulso elettronico ha mutato qualcosa... |
| inviato il 25 Febbraio 2018 ore 12:28
Maurizio, hai provato ad aumentare il numero delle sedute? Anch'io alle prime facevo discorsi un po' così... ma poi tutto si è risolto per il meglio  |
| inviato il 25 Febbraio 2018 ore 17:58
@Daniele: La teoria dei tempi paralleli sembra infatti trovare il suo compimento nel regno del fantastico, nel senso di contrapposto all'autentico, al reale. In realtà gli attori in gioco sono tre, in quanto alla fotografia e all'osservatore dobbiamo aggiungere il fotografo. In questo caso la fotografia agisce proprio come un 'medium' tra due anime. |
| inviato il 26 Febbraio 2018 ore 8:23
Sarebbe interessante approfondire il ruolo della memoria nel tempo parallelo. Esiste una memoria parallela? Perché no, in fondo la memoria è una stasi del tempo, e non abbiamo evidenza che il tempo parallelo sia sempre in movimento anzi, nasce proprio per l'esigenza di potersi 'fermare' ogni volta che si vuole. Chissà. Ci avviciniamo comunque al fatidico quindicesimo messaggio della quindicesima pagina. Una limitazione che neanche un tempo parallelo può forzare. Altro che chiacchiere. |
| inviato il 26 Febbraio 2018 ore 13:53
Non c'è rimedio per me, Foto, è il terzo psichiatra che si suicida... |
| inviato il 26 Febbraio 2018 ore 21:13
Congratulazioni! Cioè volevo dire certamente hai verve! |
| inviato il 27 Febbraio 2018 ore 7:41
Il tempo parallelo non è solo memoria, ma anche futuro. Ma come fa, un tempo che si ferma, ad essere anche il tempo che verrà? Semplice, ha un recupero prodigioso. L'immaginazione corre veloce, più veloce del vento (concetto che non si regge in piedi, ma che fa sempre effetto). Dato poi che l'immaginazione non è che il futuro composto della memoria, si capisce (davvero si capisce?) che non c'è storia. Il tempo parallelo è l'unico di cui abbiamo realmente bisogno. E' la nostra finestra su una realtà che è tanto più presente quanto più è inesistente. La fotografia, appunto. |
| inviato il 27 Febbraio 2018 ore 11:51
A proposito di futuro, c'è da fare il sugo per il pranzo. [IMG]https://www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2695819[/IMG] (Perchè non visualizza la foto?) |
| inviato il 27 Febbraio 2018 ore 12:01
Perché accetta solo url che terminano per .jpg |
| inviato il 27 Febbraio 2018 ore 12:04
Ah, grazie! |
| inviato il 27 Febbraio 2018 ore 12:14
Di nulla. Avevo un po' di tempo... |
| inviato il 27 Febbraio 2018 ore 18:33
In ogni caso il sugo ormai è fatto. Così però funziona.
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| inviato il 01 Marzo 2018 ore 9:00
Ecco allora come nascono i pregiudizi. Sarà vero che il link deve terminare in .jpg, oppure la foto degli ortaggi può apparire solo a sugo fatto? |
| inviato il 01 Marzo 2018 ore 17:18
E quindici. |
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