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Scattare a pellicola ed elaborare in digitale


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avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2021 ore 18:09

...Francesco, se hai letto le mie precedenti considerazioni e quei link che ho postato vedi che quanto tu affermi non è esatto, in pratica non esiste uno scanner con prestazioni assolute superiori in tutto...


Certo ma troverei non molto motivato proporre una serie di negativi assolutamente disparati. Supponiamo di voler scannerizzare foto di affreschi; ecco che quanto si dovrebbe ottimizzare si circoscrive moltissimo e la cosa assume una logica ma sospetto come ripeto che una delle migliori indicazioni sia la visione personale ché altrimenti perché non procedere direttamente con la stampa? Sarebbe interessante curiosare presso i Musei Vaticani; adesso usano, non saprei se esclusivamente, PhaseOne ma l'archivio in medioformato analogico è sicuramente impressionante ed il problema si pone. Un dipendente delle Gallerie dell'Accademia di Venezia mi disse un giorno di aver visto presso l'archivio centralizzato negativi grandi come lenzuola (parole sueSorriso).

avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2021 ore 18:41

Franfesco, scusami ma non ho capito il tuo ultimo intervento; o meglio, credo di aver capito quanto segue:
- il problema dell'etorogeneità delle pellicole (sia per tipologia pellicola che per soggetto ripreso) si risolve montando sul tamburo pellicole omogenee e regolando quindi il diaframma al meglio. Vero!
- alcuni musei utilizzano macchine Medio Formato (Phase One da 150 Mpix o Hasselblad da 100 Mpix con pixel shift per un totale di 400 Mpix). Vero, ma hanno costi ben superiori a quelli degli scanner Hasselblad più volte citati e anche a molti scanner a tamburo (quando erano in produzione).
Riguardo a negativi grandi come lenzuola credo sia un'iperbole, probabilmente si riferiva a pellicole piane di grande formato (fino a 20 x 25 cm) o Ultra Grande Formato che arrivano anche a 11x14 pollici e 14x17pollici, non proprio lenzuola, al massimo federe:-PMrGreen)

avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2021 ore 20:04

Diebu, mi sembra che tu mi abbia ben interpretatoSorriso. Certamente bisogna intendersi sulle lenzuola ma con esse una scannerizzazione alla regola dell' arte si impone. Non esistono certamente problemi economici per il Vaticano o il Ministero, è dovere istituzionale. Il mio esempio è ovviamente particolare, estremamente selettivo.

avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2021 ore 20:17

Però Francesco più si sale di formato e meno è critica la risoluzione necessaria, che infatti di norma decresce all'aumentare della dimensione dell'originale proprio perché tutti i particolari, anche i più piccoli, sono riprodotti più grandi di quanto invece avviene in una pellicola più piccola (che necessita quindi di scansioni a risoluzioni più elevate); motivo per cui i flatbed amatoriali vanno da "abbastanza bene" a "bene" per pellicole piane di medio formato. Una scansione a 6.300 poi (a cui di solito si digitalizzano le pellicole 135) di una pellicola 20x25 cm avrebbe una risoluzione di 3 gigapixel, immagina il peso in Mb, soprattutto nel caso fosse effettuata a 16 bit;-)

avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2021 ore 20:25

Si. Tra l'altro, se si ragiona pragmaticamente (e verosimilmente lo hanno già fatto) a questo punto fotografano con PhaseOne o Hasselblad quanto hanno nelle sale ed il problema è risolto. Quello irrisolto per l'appassionato nei musei, il principale almeno, sono le micidiali striscie d'ombra proiettate da cornici madtodontiche.

avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2021 ore 20:42

...stavo valutando uno scanner per 135, indeciso tra Plustek e Epson v800, tu cosa consiglieresti

Senza dubbio il Plustek,
www.filmscanner.info/en/PlustekOpticFilm8200i.html
www.filmscanner.info/en/EpsonPerfectionV850Pro.html
ma meglio ancora un Nikon Coolscan usato
www.filmscanner.info/en/NikonCoolscan5ED.html
www.filmscanner.info/en/NikonSuperCoolscan5000ED.html

www.juzaphoto.com/vendo.php?t=4116812

avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2021 ore 20:57

Ritornando al tema, che senso ha scattare in analogico per poi passare in digitale?...se per questioni di lavoro riguardo pubblicazioni cartacee (anche web) posso comprendere per altri motivi (tipo stampe fine art) non riesco a comprendere, sarà un mio limite ma non trovo una logica. Probabilmente potrei sbagliarmi ma mi interessa capire.

avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2021 ore 20:59

Se non vi trovi una logica nessuna spiegazione potrà aiutarti a trovarla.

Ci sono motivazioni personali che sono le più disparate, ognuno potrebbe dirti le sue ma, appunto, sarebbero solo le sue. Però se tantissimi in tutto il globo lo fanno evidentemente le motivazioni ci saranno, ma, come ho detto sopra, nessuna potrebbe essere soddisfacente per chi non le comprende da solo.
Ogni volta che ho tentato, od ho visto tentare, di dare spiegazioni, non si è arrivati a nulla quìndi ho deciso di non provarci più.

avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2021 ore 21:37

@Vincenzo Virus
Ritornando al tema, che senso ha scattare in analogico per poi passare in digitale? ... non riesco a comprendere, sarà un mio limite ma non trovo una logica. Probabilmente potrei sbagliarmi ma mi interessa capire.


Le motivazioni come diceva Diebu potrebbero essere le più svariate... Una l'ha data un paio di pg indietro ...

vi faccio un esempio: ho una fotografia fatta su negativo Kodak Ektar 100 nella Death Valley scattata completamente contro luce con il sole nell'inquadratura, il sole si presenta con la classica forma di stella (diaframma molto chiuso) e inutile dirlo il contrasto della scena è elevato. Abbiamo provato a stampare tradizionalmente tale negativo (presso un noto laboratorio brianzolo che stampa solo con metodo tradizionale e permette, anzi predilige, la presenza del cliente durante il processo) ma non c'è stato modo di riprodurre la scena adeguatamente, la zona del sole viene completamente bruciata e migliora un po' (ma non in maniera sufficiente) con mascherature/bruciature. Invece con la scansione si ottiene un file perfetto pronto per la stampa.


è abbastanza un classico per il fotoamatore dilettante ... avere potenzialmente un negativo bruttissimo (o impossibile) da stampare sotto l'ingranditore ma con un contenuto, in termini di immagine, interessante per l'autore dello scatto. Si perderà sicuramente la resa dell'analogico ma cmq si avrà una bella stampa da appendere alla parete.
E' sola una tra le tante motivazioni per le quali si scansiona ... Il bello è che cmq si avranno sempre negativi "fisici" tra le mani da poter stampare un domani sotto ingranditore.

avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2021 ore 22:51

Ripeto le scansioni a tamburo le facevo quando le fotocamere digitali non esistevano o erano da poco in commercio, non ho mai avuto a che fare con laboratori fotografici ma di prestampa per litografia per cui i fotografi passavano le foto in dia o su carta (mai da pellicola e onestamente non so se all'epoca era possibile). Ho visto per curiosità su internet questi scanner moderni che sono molto diversi, piccoli è costano davvero poco a confronto a quelli di una volta (molti milioni di vecchie lire). Non saprei nemmeno dirti se all'epoca i laboratori fotografici li usassero (non penso ne avessero avuto motivo). Probabilmente sto facendo io confusione tra gli scanner a tamburo di una volta è quelli oggi in commercio.

avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2021 ore 22:56

Oggi in commercio non ci sono più scanner a Tamburo, non vengono prodotti da anni; quelli in uso o che si vendono usati hanno almeno una quindicina di anni.

avatarsenior
inviato il 24 Dicembre 2021 ore 23:28

Ok grazie... infatti qualcosa non mi tornava sia per estetica, dimensioni è prezzi.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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