| inviato il 07 Aprile 2016 ore 16:25
Senz'altro filtrare richiede un grosso impegno, ma il tempo speso poi viene ripagato. |
| inviato il 07 Aprile 2016 ore 16:31
“ A mio avviso è proprio sulla condivisione dei linguaggi che c'è necessità di riprendere un discorso educativo „ In una foto non ci sono regole, almeno per le foto che intendo io o meglio quelle di cui si sta parlando qui. Non è un disegno tecnico, che richiede regole condivise per poter essere interpretato correttamente. Se poi foto è fotografia di una situazione da riportare oggettivamente, come lo è ad esempio una fotogrammetria (estremizzo), siamo di fatto sullo stesso filone del disegno tecnico, quindi vale quanto detto sopra. Non vedo esigenza di educare a vedere gli altri tipi di foto. Però ripeto, prima di... bisogna conoscere. Come per la musica. Non tutta è di facile fruizione, per cui prima di valutarla, bisogna ascoltarla e non due minuti e via. Poi se si è aperti e sensibili, ascoltando, guardando s'impara. Altrimenti vuol dire che non è bello. La frammentazione ci sarebbe sempre stata se certi tipi di messaggi fossero circolati più liberamente fra tutti e non solo tra pochi. La fotografia, ed ancor più quella digitale, da questo punto di vista circola molto, molto più di una tela. E da qui il gusto variegato, molto più aderente alla realtà (più democratico). Topic, davvero interessante. Prima di postare ancora devo rilleggerlo un paio di volte almeno... |
| inviato il 07 Aprile 2016 ore 17:45
“ In una foto non ci sono regole, almeno per le foto che intendo io o meglio quelle di cui si sta parlando qui. Non è un disegno tecnico, che richiede regole condivise per poter essere interpretato correttamente. „ Il mio discorso si allacciava ad una serie di problematiche su cui spesso ci siamo accapigliati anche qui sul forum, come ad esempio gli eccessi di postproduzione e ritocco che però in certi ambienti del WEB vengono interpretati come la "Summa Teologica" della fotografia contemporanea; è solo un esempio, che però a mio avviso mette in luce il fatto che, senza uno straccio di regole condivise, qualunque tentativo di critica diventa assurdo oltre che impossibile. Condividere non significa imporre, ma la capacità di definire e far conoscere le proprie regole (è questo che intendo con educazione all'immagine). Alcune attuali tendenze però si muovono senza regole non per una visione democratica, ma perché non sono in grado di definire tali regole; e questa è mancanza della cultura necessaria. Insomma, hai ragione a scrivere che la frammentazione c'è sempre stata, ma quella di oggi mi pare meno consapevole (poi magari sono io che vedo più ombre che luci, ma io sono un vecchio appassionato del B/N  ) |
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