| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 15:00
x Fabriziodoc - Ritengo sia importante distinguere chi fa attività a fini di lucro e chi invece le fa a fini sociali. Un tipografo, un fotografo professionista ,una banca o una multinazionale hanno come fine, il lucro, cioè di far denaro con il proprio "legale" lavoro. Un ente parco naturale od una associazione onlus od una istituzione quale la Croce Rossa non hanno come scopo finale di far soldi, ma solo quello di salvaguardare, aiutare, far crescere il bene comune ed il prossimo. Nessuna struttura può funzionare senza finanziamenti, o basata solo sul puro e gratuito volontariato. Per questo sono finanziati per il loro sostentamento con contributi pubblici o privati, comunque sempre insufficienti. E' per questo che il contributo del volontariato è fondamentale per portare avanti il funzionamento di tutte le istituzioni "no profit". Quella del Parco Adamello è una di queste, e dato che la conosco bene, ti assicuro che non ha neanche i soldi per sostenere un efficiente servizio di vigilanza sul territorio che ha in gestione, ma che fortunatamente si avvale del contributo di molte guardie ecologiche volontarie, che gratuitamente dedicano il loro tempo libero alla sorveglianza della flora e della fauna del parco. Fauna e flora di cui noi tutti attingiamo gratuitamente quando andiamo a fotografarli. Dalla richiesta iniziale che ti è stata fatta mi sembra di capire che l'uso delle tue immagini era per una pubblicazione ad uso didattico gratuita. Se fosse stata richiesta a me, avrei acconsentito a fornire fotografie gratuitamente, ma scelte da me, in e con spirito di collaborazione. Alla fin fine è sempre una questione di - MIO o NOSTRO -. |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 15:23
Come disse qualcuno, siamo un paese molto socievole ma poco sociale. E facciamo i servizi da abusivi o li regaliamo facendo fallire i fotografi liberi professionisti o artigiani. Compriamo dai Cinetrader facendo fallire negozi fisici e non facendo di fatto mai nascere attività di ecommerce italiane competitive. Ci facciamo imbiancare casa dal dopolavorista in nero danneggiando le attività che operano in questo settore. Ragazzi ma alla fine tutto torna.. se si perdono posti di lavoro, meno soldi vanno pagati in tasse, meno servizi per tutti, se aziende italiane delocalizzano meno posti di lavoro, meno tasse, meno occupazione, meno indotto. Alla fine gira e volta torniamo sempre li... a me che voi facciate le foto per hobbie non frega nulla, se le fate meglio, peggio, se usate compattine o attrezzature da 10.000 euro per me è irrilevante... il problema è che se voi le regalate gli altri non possono farsele pagare... o almeno per competere con la vostra gratuità o (ma è un altra storia) servizi da abusivi dovrebbero lavorare sottocosto... o offrendo una qualità stratosferica a prezzi competitivi o svendersi. Inoltre considerate sempre che regalare le foto vuol dire svalutarle... non solo quelle degli altri ma anche le vostre. Se io faccio un servizio foto e lo regalo così al primo che capita... (no al mio migliore amico...) sto facendo intendere che per fare un servizio fotografico non ci vuole nulla... 2 click. Ed è così? per me, che di lavori ne ho fatti vari, per arrivare a lavorare come fotografo professionista servono piu' studi, piu' pratica, piu' gavetta, piu' formazione, piu' esperienza e piu' investimenti in attrezzatura di molti altri lavori. |
user61069 | inviato il 25 Gennaio 2016 ore 15:31
il discorso "maggiore formato per aumentare il coefficente di difficoltà non ha senso" bisogna educare il cliente alla qualità, che non è la qualità del file... c'è un discorso di "committente" che l'amatore non conosce e non sa gestire... un conto è fare una bella foto ad un matrimonio, un altra è fare agli sposi(quelli che pagano) le foto che si aspettano e che non gli faranno rimpiangere i soldi spesi... è questa la differenza che il dilettante non capisce tra una foto fatta da un professionista e quella fatta da un fotoamatore... idem per foto come quelle in oggetto in questo tpic. uno scatto dura anche qualche millesimo di secondo, ma prima di quello scatto un professionista studia, progetta, perde del tempo per aspettare o creare certe condizioni,tutte cose che si perfezionano e migliorano negli anni, con esperimenti, prove e ottimizzazioni (COSTI)... il tutto si chiama in economia know how... ed ha un valore che va inserito nel conto economico di un prodotto o servizio e prevede un ammortamento tanto quanto l'atterzzatura fotografica, o la merce di un commerciante o la fresa di un falegname... altrimenti si fallisce... e se l'ente fa volontariato di sua iniziativa, non vedo perchè il fotografo, che è stato contattato deve sentirsi costretto a fallire per fare beneficenza ad un ente che non conosce o di cui non condivide la mission.... |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 15:37
Ha già detto tutto Lordcasco |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 17:38
@Beckerwins e Giobol Quello che intendevo dire è che un fotografo professionista ha spesso delle tariffe che superano di molto il prezzo massimo che un potenziale acquirente di foto/servizi è disposto a pagare, quindi non è detto che chi vuole delle foto, se non avesse trovato l'amico o il parente che gli fa un piacere o un amatore che si offre prezzi bassi completamente improponibili per uno del mestiere, si sarebbe automaticamente rivolto a un professionista. |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 17:57
Qui siamo fuori da qualsiasi logica umana. |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 18:22
“ Qui siamo fuori da qualsiasi logica umana. „ Purtroppo no. In altri settori, gli artigiani cinesi stanno sostituendo quelli italiani, come nella sartoria comune (riparazione di capi strappati o cambi di cerniere), manutenzione calzature, ora anche parrucchieri. Tutti con prezzi stracciati perché per molti di loro la fiscalità è pura opinione. E' questione di tempo, poi ci saranno anche i matrimonialisti cinesi PRO a metà prezzo. |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 18:31
Ci sono già gli abusivi italiani ad un terzo del prezzo... abbiamo poco da imparare dai cinesi |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 18:36
Giobol, nei tuoi esempi l'indice di riproducibilità è molto basso. Anche tu saresti in grado dopo breve training di cambiare una cerniera etc. Non ho ancora trovato sarti cinesi che sappiano realizzarmi una giacca con taglio napoletano o un calzolaio cinese che mi realizzi una scarpa con costruzione goodyear o semplice repid. Considerando i costi, indicami questi artigiani, che mi ci fiondo. Più probabile la possibilità di un fotografo cinese pro a prezzi molto bassi, per via della facile riproducibilità tecnica. |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 18:38
ora non vorremo mica dire che il fenomeno cinese non esiste?? ditelo ai pratesi |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 18:44
@Naracu, intendevo artigiani semplici, non di alta sartoria o calzoleria. Manutenzione calzature intendevo quelli che un tempo chiamavamo ciabattini. Qua a Cuorgnè, paese di 10.000 anime, ormai i cinesi sono molto diffusi con il loro commercio ed artigianato spiccio. Giorgio B. |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 18:46
“ ora non vorremo mica dire che il fenomeno cinese non esiste?? ditelo ai pratesi „ Beh, dalle mie parti non li ho ancora visti, per ora (intendo fotografi PRO). |
| inviato il 25 Gennaio 2016 ore 18:51
Quando vivevo in Australia, mi dicevano in tono dispregiativo, "vorresti dire che il fenomeno italiano non esiste?". (Ristoranti che pagano in nero, mancata osservanza delle regole di assunzione fuori visto, etc etc). Piccolo il mondo ;) |
| inviato il 04 Gennaio 2021 ore 7:33
Mi riallaccio alla "solita" discussione, vecchia di 4 anni, ma sempre attuale, per dirvi che chi vi consiglia di NON regalare immagini ha tutte le ragioni del mondo. Ci sono passato anche io, continuano ancora ora ha chiedermi immagini gratis ed è proprio di ieri una nuova discussione con una agenzia di comunicazione, ma se regalate un lavoro svilite semplicemente ciò che state facendo. |
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