| inviato il 10 Settembre 2015 ore 10:42
“ Se devo leggermi non so che cosa per capire UNA fotografia... boh... allora preferisco leggermi un fumetto di Milo Manara. „ Non DEVI leggere qualcosa prima di vedere una foto, perchè un immagine, un opera, un video se efficaci possono colpirti al primo impatto. Però PUOI leggere qualcosa prima di vedere una foto ecc. se ne vuoi ricavare un esperienza che si basa non solo sulle tue sensazioni ma su una conoscenza più approfondita. Entrambe sono strade percorribili. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 10:47
“ Ci sono rari casi di speculazioni? Si, verissimo, ma sono molto meno frequenti di quanto si pensi. „ Casi di speculazioni ci sono, il mondo dell'arte è anche, purtroppo marketing e commercio, guardate il documentario di Banksy "Exit trought the gift shop". Questo non vuol dire che possiamo bollare facilmente come una stupidaggine la foto di Gursky o qualunque altra opera senza avere delle conoscenze approfondite in campo fotografico, artistico. Io di Gursky, ammetto, non conosco molto ma la foto citata mi ha colpito per la grafica perfetta e cattura il mio sguardo che va verso il nulla che c'è all'orizzonte. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 10:49
Non conosco il mondo dei critici d'arte e degli "Stimatori di Fotografie" ma conosco qualche primario di clinica specializzata |
user67843 | inviato il 10 Settembre 2015 ore 10:56
“ essendo l'arte moderna in gran parte "concettuale", se non si conosce appunto il "concetto" alla base dell'opera questa appare vuota o insignificante „ Appunto per me é li che casca l'asino... se un'opera appare vuota o insignificante... riemp.i.r.l.a di BLABLA non la rende migliore. Per me un'opera deve parlar da sola. Poi chiaro... magari a me un quadro non dice nulla e a te si. Cheffaccio se no, prima di andare a visitare una galleria di arte moderna devo studiarmi vita morte e miracoli di tutti gli espositori? Naaaah... piuttosto vado poi ad interessarmi di quelli le cui opere mi hanno colpito. A mio avviso, oooh personalissimo cmq, è proprio con questi ragionamenti che chiunque spaccia poi per arte moderna qualsiasi ciofeca solo perchè ci mette un contorno di argomentazioni. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 11:24
“ Cheffaccio se no, prima di andare a visitare una galleria di arte moderna devo studiarmi vita morte e miracoli di tutti gli espositori? Naaaah... piuttosto vado poi ad interessarmi di quelli le cui opere mi hanno colpito. „ Non è necessario sapere vita morte e miracoli di tutto e tutti e non è vero che l'arte moderna è vuota o ha un significato oscuro anzi spesso un opera d'arte contemporanea ti può colpire e impressionare quanto un quadro del rinascimento anche se l'immagine è apparentemente meno immediata. Ma a volte studiare qualcosa anche in maniera veloce o leggere le presentazioni delle mostre per capire l'impostazione del gallerista può permettere di vedere le opere in modo più consapevole. Posso andare si a una mostra di qualsiasi genere senza sapere niente di niente posso anche andare a vedere i fori romani senza conoscere un tubo di storia e comunque ricavarne un esperienza istruttiva e positiva. Ma dire a priori non voglio vedere un quadro se questo mi pone una sfida e se per capirlo sarebbe meglio studiarlo più a fondo mi sembra un pensiero che limita e preclude una esperienza e una crescita. Pensare poi che sia giusto un distinguo fra un opera che ha un immagine più immediata Es. un Michelangelo e una meno es. un Mirò mi sembra sia un pensiero da superare in quanto entrambi gli artisti possono offrire molto di più rispetto al primo impatto personale e a una lettura semplice (vedere l'esempio di Shambola su Caravaggio di qualce pagina indietro) |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 11:25
“ A mio avviso, oooh personalissimo cmq, è proprio con questi ragionamenti che chiunque spaccia poi per arte moderna qualsiasi ciofeca solo perchè ci mette un contorno di argomentazioni. „ “ Ma a volte studiare qualcosa anche in maniera veloce o leggere le presentazioni delle mostre per capire l'impostazione del gallerista può permettere di vedere le opere in modo più consapevole. „ A me capita a vote che con le argomentazioni in questione la mia valutazione dell'opera (parlo di arte contemporanea) peggiori ulteriormente. Ricordo a una Biennale di Venezia, saranno passati un vent'anni, in un angolo del padiglione americano c'era un'installazione consistente in una stampella e altre cianfrusaglie appoggiate a un muro. Tra me e me penso "si, una composizione che fa riferimento al concetto dadaista di 'objet trouvé', magari filtrati attraveso le esperienze del 'Nouveau Realisme' francese e dell''Arte Povera' italiana... Boh, se dovessi dare il voto a uno studente del secondo anno dell'accademia, un 20, o anche un 21 non glie lo negherei, prendendola come un'esercitazione con riferimento a queste correnti dell'arte contemporanea". Poi leggo il cartiglio: "La stampella simboleggia l'immobilismo della società americana contemporanea..." e via di questo passo. Una serie di allegorie assolutamente infantili! Sembrava una parodia o una caricatura dei discorsi sull'arte concettuale. A questo punto l'ipotetico studente del secondo anno l'avrei rinviato alla sessione successiva. O magari gli avrei consigliato di iscriversi a un'altra facoltà. “ Ci sono rari casi di speculazioni? Si, verissimo, ma sono molto meno frequenti di quanto si pensi. „ Su questo punto, se permettete, non ci metterei la mano sul fuoco. E mi fermo qui perché il merrcato dell'arte lo conosco poco o nulla e non sono solito pontificare su quel che non conosco. Parto semplicemente dalla constatazione che da qualche decennio a questa parte l'economia "di carta" è cresciuta sino a superare di parecchie volte l'economia reale. E questo sarebbe alla base delle varie bolle che periodicamente interessano i più vari mercati: finanziario, immobilare ecc. Sul fatto che quello dell'arte sia o meno immune da questo fenomeno... confesso di non avere i dati... Ci sono artisti contemporanei (non faccio i nomi) dietro alle cui quotazioni plurimilionarie, se mi rivelassero che ci sono bolle speculative... diciamo che non cadrei dal pero... |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 11:42
“ A me capita a vote che con le argomentazioni in questione la mia valutazione dell'opera (parlo di arte contemporanea) peggiori ulteriormente „ Capita anche a me... e allora?!... mi capita anche di sentire della musica ottimamente recensita e osannata e rimanere indifferente o peggio schifato... e allora?! Io non penso che sia giusto credere a qualsivoglia critico o giudizio o osannare un artista solo perchè etichettato come il più grande, il migliore del momento. Più semplicemente penso che una conoscenza più approfondita può aiutare a leggere un'opera ed eventualemente ad apprezzarla. Altrimenti rischiamo di cadere in una categorizzazione estrema dove chi si informa è un genio chi no è uno stupido e viceversa a seconda della fazione che sosteniamo e a cui crediamo di appartenere. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 11:54
Vittorio Sgarbi..noto critico d'arte..,penso che tutti lo conosciate..Ho avuto modo di vederlo all'opera e leggere alcune sue critiche per esempio sulla street art (i × che pitturano i muri a bomboletta..!!)che ammazza i muri di Milano..Per tagliare corto i muri sono rimasti dipinti..,non dovevano essere rimossi.Era cultura,espressione del disagio giovanile..Da premettere (a mio avviso..!)che Milano ..non e'Berlino..e neanche Londra..E'come paragonare i murales di Orgosolo in sardegna.. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 11:54
Ed è qui che si voleva arrivare..C'è una scuola considerata il simbolo dell'eccellenza che ha fatto epoca,con pochi allievi e maestri capaci.... e quando si parla del sistema scolastico delle facolta', con pochi studenti che devono chiudere, qualcuno porta quell'esempio, che non sono i numeri o il profitto a fare la divverenza.Perfettamente compreso ovviamente come dimostrato.Non solo, fotografia come testimonianza di un mondo che non c'è piu', è andato,globalizzato... Se la fotografia ha assunto sempre piu' un ruolo di diritto nel mondo dell'arte,fino a raggiungere quotazioni sorprendeti ,in crescita è perchè c'è qualcuno che ha aperto una strada.Il fotografo dell'impossibile dello spazio enfatazzito:ma cos'è?sono fotografie che chiunque puo' scattare e replicare facilmente tutti i giorni..provare per credere. Ci sono fotografie che ispirano e altre capaci solo di provocare irritazione,sottile la differenza..ma l'occhio del fotoamatore è omniscente.Se esistono ancora i libri e qualcuno li legge, è perchè ci sono queste fotografie,che hanno fatto storia ,in contrasto con la paccottiglia delle illusioni,che qualcuno si prendera' mai il compito di ricordare. Rifiuto per i libri per la cultura,limitano il vero artista,la pratica... e cos'altro?meglio un bel tutorial fatto dall'esperto di turno.Ma il successo logora chi non ce l'ha,perchè le fotografie ben in vista aspettano beate un altro "bella",in tutta tranquillita' e senza perdersi in quisquilie. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 12:04
@caputo scusa, ma non ho molto chiaro quello che hai scritto |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 12:09
“ Io di Gursky, ammetto, non conosco molto ma la foto citata mi ha colpito per la grafica perfetta e cattura il mio sguardo che va verso il nulla che c'è all'orizzonte. „ Di Gursky, più che l'opera (mi pare si chiami Rhein) in questione, apprezzo le immagini delle adunate oceaniche di Pyongyang e quella del laboratorio scientifico giapponese. publicdelivery.org/wp-content/uploads/2013/08/andreas-gursky-pyongyang publicdelivery.org/wp-content/uploads/2013/08/andreas-gursky-pyongyang c4gallery.com/artist/database/andreas-gursky/andreas_gursky7.jpg publicdelivery.org/wp-content/uploads/2013/08/andreas-gursky-pyongyang publicdelivery.org/wp-content/uploads/2013/08/andreas-gursky-pyongyang www.minimaetmoralia.it/wp/wp-content/uploads/2012/07/andreas-gursky-ka Sulle quotazioni astronomiche non mi pronuncio perché, come ho detto, il mercato dell'arte lo conosco poco o nulla. Ricordiamo poi che Gursky parte da una o più foto con il banco ottico e poi effettua una lunga serie di elaborazioni al computer. In questo senso le sue forse sono da considerarsi opere a cavallo tra fotografia e grafica. Sono poi realizzate in grande formato da un celebre stampatore di Dusserdolf (che mi pare sia lo stesso che stampa le opere di Candida Hofer), e su questo supporto andrebbero viste. Vengono vendute a carissimo prezzo e suppongo che l'acquirente abbia una garanzia scritta e notificata dell'unicità dell'opera, perché se Gursky stampasse di punto in bianco altre 50 copie di Rhein, non penso che chi lo ha pagato 3 milioni e passa di euro la prenderebbe bene... P.S. Rhein mi ricorda certi quadri di Barnett Newman basate su stirature orizzontali: uploads8.wikiart.org/images/barnett-newman/dionysius-1949.jpg academics.smcvt.edu/gblasdel/art/Newman,%20%20Abraham.jpg sensationist.com/wp-content/uploads/2013/04/No.5No.22-1950.jpg Piuttosto rare perché in genere Newman faceva le strisce verticali. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 12:12
× che pitturano i muri a bomboletta: Banksy, McClaim, Futura2000, Mesa, El Mac, Space Invader, Alexandros Vasmoulakis, Blu, Vihls (ops quest'ultimo non è a tema perchè i muri li trapana non li pittura). Che ciò che dice Sgarbi sia quantomeno da prendere con le molle se non da buttare nel cestino mi sembra ormai assodato. Paragonare le scritte sui muri a quello che fanno questi qui sopra assieme a tanti altri mi sembra poco appropriato. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 12:30
“ Per esempio di recente sono stato al museo Correr a vedere una mostra sulla nuova oggettività.. „ L'anno scorso sono andato a vedere la mostra di Chagall a Milano. Ho avuto la fortuna di entrare poco dopo una comitiva con guida e, senza dare troppo nell'occhio, ho ronzato attorno al gruppo tutto il tempo per ascoltare la spiegazione. A senno di poi giuro, non avrei capito NIENTE se l'avessi vista da solo. Ma NIENTE eh, non poco . |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 12:35
Rollotom gli scarabocchi alla stazione di Milano non hanno niente a vedere con gli artisti da te citati. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 12:37
Quoto shambola |
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