| inviato il 26 Ottobre 2024 ore 4:14
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user207727 | inviato il 26 Ottobre 2024 ore 6:36
Penso che questo bn così sporco sia fondamentale per il risultato. Non so se è bene o male, ma qui mi pare arrivi con un grande impatto. Non credo abbia senso chiedersi come sarebbero le stesse foto più pulite né se è giusto apprezzare tanto questa modalità di fotografare. Potrebbe anche essere considerato un modo ruffianesco e facile per toccare certe corde, però io lo trovo coerente e ben riuscito. |
| inviato il 26 Ottobre 2024 ore 8:54
Come a Last è un'estetica che mi piace molto. Cerco di non farne una questione filosofica ma è chiaro che è un linguaggio che taluni potrebbero accostare all' acqua setosa… ragionandoci però per me una differenza c'è. Pur rimanendo nell'ambito delle scelte estetiche questa ha la prerogativa opposta rispetto ad altre. Quella cioè di non restringere il margine di lettura della foto ma anzi di ampliarlo lasciando all'osservatore l'onere e l'onore di definire le linee con la propria visione. La differenza rispetto ad altre scelte estetiche è quella secondo me. Ed è quello che dà sempre mi avvicina (come fruitore) a quello stile A me è piaciuta molto questa serie: davidsiodos.com/fr/portfolio-36222-a-lombre-des-vivants |
| inviato il 26 Ottobre 2024 ore 9:41
Londinese di nascita, ma di origini indiane, questo fotografo ha fotografato qualche copertina di album musicali. Ma alcuni suoi progetti come Lost in Wilderness e Wilmington Mingo, li trovo interessanti www.kalpeshlathigra.com/ |
| inviato il 26 Ottobre 2024 ore 14:02
@david siodos si aggiunge ad una lista di fotografi che sta aumentando che hanno sposato questo tipo di lavori . L'aspetto drammatico poco definito dove la scelta stilistica pregna di PP predomina quasi sempre sul contenuto. E' lo stile scelto che sostituisce il linguaggio dell'autore facendo passare il contenuto in secondo piano, io preferisco sempre lavori dove il linguaggio dell'autore predomina. Fatta questa premessa posso solo dire che comunque questo autore mi piace ed anche questo stile mi affascina ache se ormai non è più una rarità. |
| inviato il 26 Ottobre 2024 ore 14:20
Vero, in effetti mi chiedo se tolta la forma il contenuto è ancora valido. Alcune foto mi sembrano comunque funzionare tralasciando la scelta stilistica mentre altre, tolta la su PP, mi sembrano non trasmettere nulla. In linea generale però devo dire che mi piace. |
| inviato il 27 Ottobre 2024 ore 12:54
“ L'aspetto drammatico poco definito dove la scelta stilistica pregna di PP predomina quasi sempre sul contenuto. „ “ Alcune foto mi sembrano comunque funzionare tralasciando la scelta stilistica mentre altre, tolta la su PP, mi sembrano non trasmettere nulla. „ mi aggancio a queste due analisi, estrapolandole dal contesto, per una personale e futile considerazione: non so se per PP si intende post-produzione oppure semplicemente scelta stilistica per ottenere un risultato finale, ma mi premeva puntualizzare che David Siodos impiega tecniche analogiche utilizzando pellicole invecchiate e un filtro di vetro fatto scorrere davanti alla macchina fotografica (questo filtro funge anche da metafora di come la società scherma e rende invisibili questi individui), ho trovato traccia di questa informazione in questo sito. Quindi una scelta fatta prima, non dopo lo scatto e che ha un particolare risultato espressivo per il linguaggio scelto ma che influisce anche alla realizzazione del lavoro stesso nel momento dello scatto, proprio per il suo approccio viscerale ed emotivo incentrato sul soggetto più che alla forma dei canoni tradizionali, scegliere uno strumento anziché un altro filtra la realtà in maniera diversa. “ questo stile mi affascina ache se ormai non è più una rarità „ condivido che non è più una rarità, anzi...questo stile rarefatto e Lo-Fi credo però che abbia anche passato il suo apice di popolarità ed emulazione con tutta la fase della lomografia ed il culto della Lomo e Holga («non pensare, scatta!»), però se dietro c'è una narrazione valida il lavoro finale può diventare davvero interessante senza assumere solamente una prevalenza estetica fine a se stessa, come sempre, non deve mancare sostanza nella tematica di un autore...e nel caso di David Siodos credo abbia motivazioni sincere per proseguire nel percorso intrapreso. |
| inviato il 27 Ottobre 2024 ore 13:06
@Anelanna1970, interessante Kalpesh Lathigra...anche Memoire Temporelle mi è piaciuto nonostante abbia faticato ad osservare scatti in BN e colore nello stesso progetto, limite mio, sono vincolato da una certa omogeneità nello stile all' interno di una narrazione...alcune foto notevoli e molte altre sotto tono, poi lo stesso scatto ripetuto nella sequenza non mi convince se è cosa voluta o meno. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 3:06
PAUL KOOIKER Kooiker è un fotografo di moda olandese. Nel suo passato, oltre ad essere stato un docente universitario, ci sono lavori con i grandi marchi fashion, da Dior a Hermes, da Vuitton a Valentino. Ma non è il solito fotografo di moda. Anzi, col suo ultimo libro (Fashion), va a destrutturare il concetto di identita', andando a costruire modelli e modelle con una visione della di fotografia che viene dal passato ( dai surrealisti e soprattutto Man Ray), ma con una fluidita' di genere che guarda al futuro. Un bel mix e, finalmente per me, qualcosa di nuovo nel panorama super inflazionato della fotografia di moda (che viene anche presa abbastanza in giro). www.instagram.com/paulkooiker/ www.artribune.com/arti-visive/fotografia/2024/10/corpo-moda-fotografo- www.repubblica.it/moda-e-beauty/d/interviste/2024/01/15/news/paul_kooi




 PS: Le foto di questo progetto, che troverete nel libro "Fashion"(introvabile), sono state scattate con un Iphone. Ma capisco benissimo che questo potrebbe mandare in crisi tutti gli appassionati dell'area tecnica : tutto cio', non fa molto fotografo... |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 13:43
Questa è una super segnalazione! Grazie Last che ci fai sbavare appresso a libri impossibili |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 14:06
Ho pensato a questa: ci sarà qualche riferimento? :)
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| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 14:36
mi fanno morire quelle foto. Interessantissime. Ma si possono definire di moda? |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 14:51
Lui ha preso in giro quasi se stesso ( e le foto di moda ovviamente) con queste foto. Pero' in maniera intelligente, creando un idea e una previsione. Io, che odio catalogare la tipologie delle foto (anche perche' ricordo ancora una disputa con un minus che affermo' che Ghirri non faceva paesaggio classico ma bensi' astratto), con pistola alla tempia le inserisco tra la moda e il ritratto. |
user207727 | inviato il 28 Ottobre 2024 ore 14:54
Per me non basta a renderle piacevoli, tranne le ultime due (ammetto di non essere andato a visitare la pagina dell'autore). |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 15:27
È proprio bravo, schemi di luce anni '30 su molte foto, riferimenti alla fotografia surrealista a non finire. Creatività e tecnica ad alti livelli, ho visionato la sua pagina Instagram, i ritratti con iPhone una spanna sopra la media di molti colleghi affermati. |
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