| inviato il 15 Aprile 2024 ore 21:36
Sinceramente? Ho grossi dubbi sul fatto che possa esserti costata 12/14 euro una stampa fatta cosi. Una stampa a inchiostri a pigmenti su carta professionale può essere eccellente e fineart. E costerebbe molto di più ********************* Mah Claudio che vuoi che ti dica, ora l'alato termine "fine art" lo appiccicano dappertutto e magicamente tutto diventa arte... e l'arte costa. Comunque domani vedo di informarmi meglio. |
| inviato il 15 Aprile 2024 ore 21:45
“ @Diebu, volevo solo saperne di piu. Parlare di "carta fotografica" non significa nulla ( anzi, potrebbe nascondere una qualsiasi carta RC e, infatti, la definizione più giusta è fotosensibile, come dici tu, che viene poi sviluppata chimicamente ( per quanto ne so io RA4). Ma non conosco bene la distribuzione sul territorio di questa tecnologia che, almeno in origine, credo richieda grossi investimenti ( o sbaglio?). Ecco perche avevo qualche dubbio sulle cifre molto basse citate all'inizio da Paolo e volevo saperne di più. Anche certi celebrati e utilizzatisdimi ( e penso ricchi)siti internazionali di stampa alla fine stampano con stampanti ink-jet: ci sarà un motivo! „ Non so neanche io quanti ce ne siano in Italia, a Milano ce n'erano parecchi (che facevano l'una e l'altra) ma molti hanno chiuso i battenti. Attualmente, come dici tu, la stampa ink-jet va per la maggiore, le ragioni non le so con certezza, posso solo supporle e le mie supposizioni sono le seguenti: - vengono spinte di più perché ogni piccolo laboratorio può offrire tale tipo di stampe anche con investimenti relativamente piccoli, certamente molto inferiori rispetto alle alternative tipo Lambda e similari; - tutti le conoscono perché possono usare tale tecnologia anche con stampanti casalinghe; - è più facile trovare un laboratorio nei paraggi dove poter portare i file di persona, parlare con l'operatore (magari anche partecipare alla post-produzione) e infine ritirare di persona le srampe; - il marketing parla soltanto di tale tipologia di stampa perché così facendo genera vendite di carte, inchiostri, stampanti, ecc.; - infine, 9 fotoamatori su 10 neanche sono a conoscenza senza del fatto che esiste la possibilità di stampare su carta fotosensibile. Personalmente, dopo aver provato le stampe ink-jet, sia presso un laboratori professionale di Milano, sia con un amico fotografo professionista dotato di una stampante di tutto rispetto, posso affermare con certezza di preferire di gran lunga una stampa su carta fotosensibile; poi se non durerà 100 anni ma solo 50, beh, pazienza, non credo che i posteri si strapperanno i capelli per questo |
| inviato il 15 Aprile 2024 ore 21:54
“ Mah Claudio che vuoi che ti dica, ora l'alato termine "fine art" lo appiccicano dappertutto e magicamente tutto diventa arte... e l'arte costa. „ Infatti Paolo come dico sempre sarebbe corretto utilizzare il termine "archival", che fa riferimento alle carwtteristiche qualitative e di resistenza nel tempo della carta, invece che il termine "fibe art" che, significando "belle arti", dovrebbe essere riferito all'opera che come tale, potrebbe essere anche un'opera fatta su carta igienica. Ma vuoi mettere l'effetto che fa "fine irt" invece di "archival"? Il primo fa pensare all'arte, il secondo a un grigio e tetro archivio, col primo uno si sente un artista, col secondo si sentirebbe un archivista È con questo credo di aver ulteriormente aggiunto elementi alla mia precedente risposta a Claudio riguardo al successo delle stampe ink-jet. |
| inviato il 15 Aprile 2024 ore 22:21
Stampa Cromogenica o Stampa C www.theprintspace.com/it/stampa-fotografica-professionale/ scorrere la pagina fino quasi la fine ci sono prezzi iva esclusa e caratteristiche della carta. Cliccare su formato a CM e ci sono i prezzi per esempio F.to 40cm x 60cm carta Fuji Matt / Gloss 12.19 euro + iva e spedizione ovvio. Come questo laboratorio ce ne saranno altri in altre città d'Italia. |
| inviato il 15 Aprile 2024 ore 22:39
“ Stampa Criogenica o Stampa C „ La stampa "criogenica" è quasi al livello delle mie "carte politeiste" |
| inviato il 15 Aprile 2024 ore 23:08
Durata nel tempo delle stampe. Stampa ink-Jet visto che si può stampare su diversi materiali alluminio incluso tutto dipende dagli inchiostri e dalle lampade di essiccazione del colore sul supporto. Questo vale per stampe eseguite con plotter professionali piani, per i plotter a tamburo con carta dipende dalla temperatura dell'aria calda che viene fatta arrivare nella zona appena stampata. Per la qualità invece è più complicato dipende dal server e dal programma che fa la separazione dei colori che deve essere calibrata con apposite stampe campione. Più colori si stampano e più è necessario un server prestante. Quello che si stampa a casa o anche in laboratorio con 4/6 colori colori di fine art ha ben poco. Per stampe industriali usavo 8 colori su plotter Ricoh e Ricoh quando stampavo per il grande formato era fornitore ed anche cliente. Quando si stampava per i loro stand tutto il materiale veniva fornito da loro e si doveva fare una procedura di calibrazione particolare. La carta è carta sia per ink-jet che per stampa C quindi se non ci sono sostanze plastiche all'interno si usura come una comune carta. Fotografi come Newton facevano accoppiare le loro stampe su supporti metallici, oggi lo fanno anche i laboratori che stampano in ink-jet. Con vetri anti UV le stampe su carta fotografica aumentano la loro durata. Ma si parla di svariati decenni. La garanzia dei 99 anni è una storia del Marketing anche perchè dopo 99 anni non esiste più il committente e contestare la stampa diventa dura Come sempre se si vuole l'eccellenza ogni particolare va fatto al massimo delle prestazioni possibili. Ci sono stampe fotografiche che hanno più di un secolo e sono li belle e l'usura del tempo ne accresce il valore. Buona luce a tutti. |
| inviato il 15 Aprile 2024 ore 23:14
“ La stampa "criogenica" è quasi al livello delle mie "carte politeiste" „ @Diebu grazie correttore di bozze ho corretto Son vecchio e mi ibernano fra un po |
| inviato il 24 Maggio 2024 ore 17:25
Aggiornamento: ho completato i miei primi due rulli (1 e quasi mezzo in realtà) di Fomapan rispettivamente con la Nikon FE e una bellissima Spotmatic F. Provato per la prima volta il brivido dello sviluppo in casa eh...bella emozione quando tiri fuori la pellicola della spirale e ti rendi conto che qualcosa è venuto fuori! L'esperienza è gratificante, dallo scatto allo sviluppo. Poi vedrò come gestire le stampe. Intanto ho fatto le scansioni con la digitale. Qui, se volete dare un occhio, ci sono alcuni dei miei primi scatti in assoluto www.juzaphoto.com/me.php?pg=354588&l=it Impaziente di caricare di nuovo le macchine, ho un APX 400 ed un Ilford che mi aspettano, ma penso che una delle due la utilizzerò con un Fuji 200 a colori. |
| inviato il 24 Maggio 2024 ore 19:40
“ Qui, se volete dare un occhio, ci sono alcuni dei miei primi scatti in assoluto „ Che bravo, complimenti! Come primo sviluppo direi che non è andata niente male, no? Che obbiettivo il takumar 50mm 1,4, belli i ritratti. Vai avanti così, sei partito con una pellicola un po' ostica e già hai avuto buoni risultati (con la scansione, in camera oscura è da vedere :-) ) |
| inviato il 25 Maggio 2024 ore 18:56
Diciamo di sì, poteva andar molto peggio. Alla fine come primo risultato, considerando tutta la catena, è più che soddisfacente. Ho scelto di partire con la foma esclusivamente per una questione economica, se sbagliavo qualcosa ci rimettevo il giusto. Il Takumar 50 lo adoro, è stato subito amore in digitale e lo è ovviamente in accoppiata con la Spotmatic. Spero un giorno di poter raggiungere il tuo livello, avevo già visto tempo fa la tua galleria e ne ero rimasto piacevolmente colpito. |
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