| inviato il 29 Marzo 2015 ore 13:49
Ciao con la 7d ti consiglio la modalità m con auto iso... Imposti diaframma è tempo di sicurezza, ed agli iso ci pensa lei. Io la uso sempre così col 400 f 5.6 canon e mi trovo bene. Ciao! |
| inviato il 29 Marzo 2015 ore 13:53
oggi provo come dici tu, grazie ancora, ciao |
| inviato il 29 Marzo 2015 ore 14:16
“ Ciao con la 7d ti consiglio la modalità m con auto iso... Imposti diaframma è tempo di sicurezza, ed agli iso ci pensa lei. Io la uso sempre così col 400 f 5.6 canon e mi trovo bene. „ Idem col Tamron 150-600 per il gipeto. Uso la stessa modalità per fauna grossa e statica che fotografo intorno a casa col 200/2.8, ma devo fare attenzione al tempo/ISO, altrimenti rischio di fotografare un soggetto statico a 1/2000s con 100 ISO e diaframma f/2.8  |
| inviato il 29 Marzo 2015 ore 22:20
Bellissimo posto mattina sole e gran vento pomeriggio grigio e piovigginava.. la Volpe c era stamattina presto .anche fin troppo confidente mancava poco che saliva in macchina ..poi ci ha seguiti per un po e gira alta l aquila ..parecchi camosci e stambecchi . parecchia gente in giro ..al rifugio La lanterna sono tornati i vecchi proprietari ottima l accoglienza e il cibo ..grazie dei consigli ..le foto appena posso .. |
| inviato il 30 Marzo 2015 ore 14:47
Ci sono stato ieri mattina, sole fin troppo forte, molto vento, sono stato giusto un paio d'ore intorno al rifugio Muzio, il tempo di riempire le schede con foto di volpe e stambecchi, la reale è passata altissima |
| inviato il 30 Marzo 2015 ore 15:46
Stambecchi e volpe al rifugio Muzio, più su non sono salito perchè ci vanno le ciaspole e io avevo moglie e bambino piccolo al seguito |
| inviato il 30 Marzo 2015 ore 19:10
@Alebrio, ti conviene accordarti con qualcuno di noi che andiamo spesso, è più facile capire dove si trova. Io l'ho già scritto non so più se qui o in un altro topic simile. Comunque cerca "Sentiero Videsott". Giorgio B. |
| inviato il 30 Marzo 2015 ore 19:56
ciao Alebrio mi fa piacere leggere le tue parole. Condividere queste esperienze è una delle attività più "redditizie" e utili che abbia scoperto su Juza. Troppi, purtroppo, si tengono le loro esperienze...a me piace che altri sappiano che è possibile rivivere le mie...inoltre ad andare per gipeti siamo veramente pochi perchè sovente ci si fa un mazzo così per riuscire a raggiungerli, e quindi il numero si restringe. A volte si potrebbe dire "per fortuna"...ma, fortunatamente, i disturbatori non sono molti e, inoltre, parlando liberamente con tutti, si può (ipoteticamente parlando...) "educare" chi non è esperto abbastanza o chi lo è ""troppo""...a buon intenditor poche parole!!! Adesso vado a far cena, ma dopo, se non mi addormento e se vi fa piacere, vi racconto la mia storia su come mi sono avvicinato ai gipeti. Così capirete il perchè del mio forte interesse. ciao |
| inviato il 30 Marzo 2015 ore 22:14
Si Giobol ieri fatto sentiero Videsott solo con ciaspole ma solo un pezzo c erano 2 belle scariche di neve vicino al sentiero non mi sono fidato andare oltre , ci voglio ritornare appena posso. |
| inviato il 30 Marzo 2015 ore 22:31
ne approfitto: Sulla strada la situazione com è? Ciaspole anche li? Il mio ginocchio il sentiero per ora non lo consente... Due passi sulla strada magari si! Grazie ciao! |
| inviato il 30 Marzo 2015 ore 22:48
Rui arrivi dopo l impianto da sci dove c e la casa in legno sulla curva, poi è bloccata dalla neve poi salire anche senza ciaspole fino alla seconda sbarra che è sommersa dalla neve ..da li è consigliato usarle |
| inviato il 30 Marzo 2015 ore 22:52
@Marcoplano, racconta. Le esperienze altrui hanno sempre degli spunti interessanti. |
| inviato il 30 Marzo 2015 ore 23:01
Grazie Ghido per le info, se salgo sicuro non vado oltre la seconda sbarra per adesso Ps anche io aspetto il racconto di marco :-) |
| inviato il 30 Marzo 2015 ore 23:01
ebbene, la mia passione per i gipeti è cominciata nel lontano 2008 a febbraio, nel giorno in cui è venuto a mancare mio padre. Lui collaborava già da tempo con il Parco Alpi Marittime nel progetto reintroduzione come osservatore. Io non sapevo nemmeno come fosse fatto un gipeto, non l'avevo mai visto e neppure mi interessava tanto andarlo a cercare, tutto preso dal parapendio com'ero in quel tempo...Poi, la sera del 14 febbraio, lui non risponde più al telefono. Partono un giro di telefonate e vengo a sapere che la sua macchina è nel parcheggio di Ussolo, valle Maira. Allertiamo carabinieri e soccorso alpino, io parto come un missile e, quando arrivo la, trovo un membro del soccorso che mi dice che c'è già qualcuno che lo sta cercando e che sono in contatto radio. Poco dopo chiamano dicendo che l'hanno trovato ma che il suo cane non li lascia avvicinare. Saliamo anche noi e io tengo a bada il cane mentre loro constatano il decesso...mi avvicino al suo corpo e lo trovo con la sua alpha 100 in mano, ancora accesa. Dopo tutto il trambusto del recupero e delle trafile legali, mi ritrovo con la reflex in mano e, appena arrivato a casa, scarico le foto. Gli scatti risalgono tutti a quel giorno e partono dalle 8 del mattino fino all'una del pomeriggio. Cinghiali, caprioli, cervi, volpe, aquile, gracchi e...gipeti...l'ultimo scatto è su punta Coulour (acceglio) e si intravede un puntino...probabilmente l'ultimo gipeto che ha visto...poi un'ictus lo ha spento...nei giorni a seguire mia moglie contatta il parco e chiede se fosse possibile dare il nome di mio padre a uno dei prossimi gipeti che saranno liberati e loro, molto gentilmente, acconsentono. Nasce così il gipeto Nonno Bob, nomignolo con cui mia figlia di 3 anni chiamava mio padre, a cui era molto legata e a alla quale avevamo detto, per non farle soffrire troppo la mancanza, che lui si era trasformato in un gipeto. Per poterlo vedere bastava che andasse a cercarlo nei cieli della valle...e così cominciò questa magnifica avventura, nutrita da tutto lo staff del parco, dagli amici carissimi di mio padre, quali Giorgio e Michelangelo, e da tutto un insieme di circostanze favorevoli che han fatto si che la mia piccola famigliola stia quasi tutti i week end con il naso all'insù nella speranza di vederlo arrivare...ad oggi sembra quasi sparito...se non fosse che, grazie ad una delle foto di Luca Casale di qualche anno fa, l'ho potuto identificare...e di questo lo ringrazio moltissimo...almeno sappiamo che fino a quel giorno esisteva ancora!! ecco qua la mia storia, che vi spiega il mio attaccamento e la mia dedizione a questo magnifico, potente, perfido...avvoltoio. Adesso tocca avoi raccontare come vi siete lasciati "catturare" da questo essere!!! |
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