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Ma un fotografo cosa deve realmente sapere di tecnica fotografica che gli possa essere davvero utile?


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avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 9:39

"non sa illuminare non può essere un bravo fotografo"
Mah, chi fotografa paesaggi in realtà si prende l'illuminazione che trova, vogliamo dire che i fotografi di paesaggio non sono bravi fotografi? Vogliamo dire che i fotografi di paesaggio bravi sono quelli capaci di alterare l'illuminazione che hanno trovato (in camera oscura una volta oggi con software)? Vogliamo dire che i fotografi di paesaggio migliori sono quelli che sanno anche gestire le luci artificiali in studio o in ambiente?
Non saprei, non mi sembra onestamente.
Devo però anche dire che io ho sentito Luca Campigotto fare pubblica ammissione di nutrire invidia per i fotografi
capaci di "fare le luci" e, nel mio piccolo, anche io la penso così.
P.S. non mi addentro nella questione se Campigotto sia un bravo fotografo

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 9:53




Ero a una conferenza dove Luca Campigotto doveva parlare di un fotografo che lui aveva amato. Lui in realtà presentò due fotografi diversi il primo era Winston Link, se non ricordo male, un libro che raccoglieva le sue foto di treni a vapore illuminati con le luci che Link sapeva usare. Il secondo era un libro di Robert Adams, i suoi paesaggi neotopografici.
Alla fine della presentazione chiesi a Campigotto se era corretto riassumere la sua posizione nel seguente modo, "ammiro Link ed amo Robert Adams".
Campigotto rispose che la sua era di più che ammirazione per Link, era invidia.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 9:55

Tradizionalmente molti non sanno interpretare un grafico come questo:
**********************

Presente Valerio, io sono il primo! MrGreen

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 9:56





Some of Link's camera and lighting equipment on display at the O. Winston Link Museum in Roanoke, VA.

www.incredibleart.com/o-winston-link/

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 9:57

chi fotografa paesaggi in realtà si prende l'illuminazione che trova,


ed infatti un bravo fotografo aspetta, magari anni, di avere la luce corretta per quello scatto.

Io credo che La differenza tra un bravo paesaggista ed uno tirato giu' stia proprio nel fatto che un bravo paesaggista sa "vedere" la luce e quello scasso prende la luce che "trova".

Per fare un paragone velistico... i brocchi inseguono il vento, i campioni lo "vedono" e lo anticipano. E difatti vincono spesso.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 10:06

È così Salt, usa la luce che trova e, se non la trova buona, preferisce non usarla, nel senso che o non scatta o, se scatta, non usa lo scatto, cestina ciò che ha ottenuto.
Comunque sia non è lui a "fare le luci" ( in realtà alcuni di coloro che fotografano paesaggio in notturna spesso usano luci aggiunte, fanno light painting).

Sempre a proposito della luce nel paesaggio, sempre a quella conferenza, Campigotto, mostrando alcune foto dal libro di Robert Adams, le commentò facendo notare che, pur essendo state scattate prevalentemente nelle ore centrali della giornata, dunque con luce piuttosto dura ed insolita per chi fa passaggio, erano foto stupende.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 10:46

Io sono un grande estimatore dei "soli portatili", si può fare molto con un flash a batteria di quelli buoni. Anche a me è capitato di fare foto ai treni (molto da nerd) e di aggiungere un sole o una luna artificiale e a volte anche due, certo poi non sarò bravo come quel Link.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 11:23

ed infatti un bravo fotografo aspetta, magari anni, di avere la luce corretta per quello scatto.

Io credo che La differenza tra un bravo paesaggista ed uno tirato giu' stia proprio nel fatto che un bravo paesaggista sa "vedere" la luce e quello scasso prende la luce che "trova".
***********************

Come non essere d'accordo?

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 11:33

Sempre a proposito della luce nel paesaggio, sempre a quella conferenza, Campigotto, mostrando alcune foto dal libro di Robert Adams, le commentò facendo notare che, pur essendo state scattate prevalentemente nelle ore centrali della giornata, dunque con luce piuttosto dura ed insolita per chi fa passaggio, erano foto stupende.
*************************

Questa non l'ho capita Andrea, perdonami.
Nel senso che se fotografi a mezzogiorno, casomai d'Estate, e casomai ti trovi anche a latitudini medio basse l'illuminazione non è solo dura, è peggio che pessima Eeeek!!!
Riuscire a tirar qualcosa non di stupendo, ma anche solo di passabile, è una impresa improba Triste

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 11:36

Per intenderci io, in condizioni del genere, un fotogramma di Velvia non lo spreco di certo.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 11:40

non dimentichiamo che , oggi, con le fotocamere moderne le luci le "fai" anche nel paesaggio.

Bracketing da 10 fotogrammi, post tirate..polarizzazioni e cosi' via.. non e' proprio un punta e scatta..

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 12:27

E beh ma non è la stessa cosa quando metti tu le luci, non c'è proprio paragone. Ovvio che per un oggetto troppo grande e lontano non serviranno a nulla, per il resto coi tuoi piccoli soli diventi il regista, e se provi ti stupirai di quante cose puoi fare con 200 o 400 WS portatili (mai capito perché non li chiamino Joule). Stare lì ore e giorni ad aspettare la luce, poi smanettare per ore al computer, sai che palle? Tante volte basta un colpetto ben piazzato, senza stare a fare chissà che. Poi lo giri un po' e riprovi. Se vuoi esagerare guarda i lavori di Joe McNally, tanti altri fanno come lui ma lui ti spiega, a pagamento, come fa.

avatarjunior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 12:35

In linea teorica, per amore della discussione si può dire che può anche essere così, a volte.

Quindi vieni nel mio discorso: tutto può essere, dipende solo da chi ne fruisce. Ovvero: se tizio X suona delle note a caso (o con cognizione, ma non importa, dato che hai detto che non conta il “voler dire qualcosa” ma solo il “dire qualcosa”) che però, anche solo per pura coincidenza, a me dicono qualcosa, allora stiamo parlando di musica. Stesso si applica per la fotografia: tizio X in vacanza fa la foto del ponte romano del mio paese, senza pensare ma solo come ricordo. Io la vedo e a me dice tantissime cose. Quindi è fotografia e non solo pixel colorati. (Qui potremmo aprire una parentesi su come alcune foto “dicano qualcosa” solo per il fatto di essere vecchie mentre al momento magari non dicevano nulla)
E aggiungo: l'artista è il primo fruitore di quello che “crea” (in realtà non crea nulla, ma modifica le cose per dargli un senso), quindi qualsiasi cosa dica “qualcosa” a lui/lei/loro è già arte di per sé.
Questo è quello che penso io, ovviamente, e che sembra la conclusione logica di quello che pensi tu…

avatarjunior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 12:47

se provi ti stupirai di quante cose puoi fare con 200 o 400 WS portatili


Verissimo, sto infatti convincendo il mio Comune a fornirmi finalmente di punti luce portatili per le mie riprese video (comunque anche per le foto vale ugualmente). Una luce stabile sul soggetto, che posizioni dove più ti serve, ti semplifica la vita. Passare ore su Premiere, oltre che per i montaggi, pure per risolvere (sempre che sia possibile), problemi di corretta esposizione per una luce non sufficiente, è defatigante.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2023 ore 15:19

GKorg... va bene tutto ma siamo seri: chiunque prenda in mano uno strumento musicale sa che prima di poterlo usare con successo davanti a un pubblico ci vorranno alcuni anni di studio... e quando si sale su un palco si sa che non si dovranno fare note a caso sperando che a qualcuno dicano qualcosa, ma si dovrà fare un discorso musicale strutturato e significativo. Significativo non solo razionalmente ma anche emotivamente, altrimenti la papera non galleggerà mai.
Quando si fanno delle foto e le si vogliono proporre alla visione altrui è la stessa cosa: è possibile che si facciano alcune foto interessanti per puro kulo, ma in genere dietro la fotocamera ci deve essere un cervello all'opera, e specialmente se parliamo non di scatti singoli (per i quali la botta di kulo può essere più frequente) ma di sequenze di immagini dotate di un senso.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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