| inviato il 29 Marzo 2023 ore 11:52
Detto bene, tutto l'indotto subirà una sorta di separazione, forse pure da tenere d'occhio il fattore costruttori, nel senso che forse i cambi corredo attuali non saranno più necessari, o magari ci saranno le fotocamere che opereranno in AI direttamente on camera senza bisogno di successiva post. Chi vivrà vedrà. |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 12:00
Dove dirà la sua ancora la fotografia? Con la diapositiva Angus. Qui al massimo possiamo disquisire sulla profondità delle ombre, ma per il resto c'è poco da discutere. |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 12:05
A chi chiederà cosa portare alla festa della cipolla che risponderemo? Ma l'AI Saro... mi pare ovvio. Gli suggeriremo di munirsi di una Intelligenza artificiale e di far fare tutto a essa. Più semplice di così... |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 12:05
No, perché ridurremmo tutto ad un mero "uso questo strumento perché son certo che non posso introdurre variabili esterne"....e troverei molto triste che tutti i passi avanti fatti negli anni finiscano dispersi nel vento.. Progetto e racconto son filtri già più che sufficienti, perché impongono di essere sinceri in primis con se stessi...pena produrre lavori scarsi.. |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 12:10
e troverei molto triste che tutti i passi avanti fatti negli anni finiscano dispersi nel vento.. Guarda Angus che sono proprio "tutti i passi avanti fatti negli anni" che ci (VI...) hanno condotti a questo punto. |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 12:22
Fino a non molto tempo fa la chiamavano: Democratizzazione della fotografia. Io l'ho sempre chiamata Rivoluzione Digitale. Lynn Schooler una volta (nella prefazione di Hoshino's Alaska) in cui parlava della fotografia di Michio Hoshino, ebbe a definirla Stregoneria Digitale. La realtà è che, comunque la si chiami, ha avuto l'effetto deleterio di scoperchiare il Vaso di Pandora. |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 12:47
Beh, certo che così è davvero impressionante: qui non si tratta di sovra/sottoesporre, ritagliare, saturare.... |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 14:09
Fra questi mille richiedenti quanti russi e cinesi ci sono? Ecco... bravi... vi siete risposti da soli! |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 14:20
Ci sono molte persone che hanno problemi a comprendere la realtà vera figuriamoci che razza di confusione riuscirà a creare nel loro neurone la realtà artificiale creata dalla AI. Provate a immaginare quale potrebbe essere il controllo che si riuscirebbe ad avere sulle masse. |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 16:32
Faranno anche i film porno finti? |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 16:35
Si, con le bambole gonfiabili di ultima generazione dotate di AI. |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 16:47
“ se l'arte è trasfigurazione di una realtà filtrata attraverso la sensibilità e la visione di un autore, allora per qualcuno ( Diebu?) la fotografia non potrà mai essere arte, ma solo pedissequa riproduzione. „ Credo di essere stato frainteso; io non intendo la fotografia come mera riproduzione (tipo "cartolina" tanto per fare un esempio legato al paesaggio). Infatti apprezzo molto le già citate immagini di Kenna, ad esempio; però, per come la vedo io, e per come cerco di fare le foto io, devono essere soddisfatti alcuni requisiti: - non vi devono essere aggiunte/eliminazioni in post-produzione; - se l'immagine è non strettamente rappresentativa della visione reale (tipo l'acqua del fiume mossa, l'effetto setoso dato dato dal movimento delle onde del mare, ecc., cose che faccio pure io), tale effetto deve essere creato dalla natura stessa (il movimento registrato dal lungo tempo di esposizione e non ricreato digitalmente). In tal caso è chiaro e noto a tutti che è un effetto ottico dato dal lungo tempo di esposizione quindi io non ci vedo nessun inganno o fraintendimento (ho detto "io", altri potrebbero pensarla diversamente, ma io sto parlando di come la penso io); - situazioni non esistenti in natura, come appunto ombre nero pece, non le gradisco; - se l'immagine rappresenta una scena vera, facilmente individuabile per situazione, luogo, ecc., come quella dell'orice ad esempio, deve anche essere verosimile; pertanto andare ad alterare colori-contrasti-ombre fino a rendere un paesaggio qualcosa che non è verosimile ma allo stesso tempo non è neanche un chiaro effetto pittorico (come una foto B&N con effetto mosso dell'acqua, tanto per fare un esempio) lo reputo solo una manipolazione volta ad ottenere un effetto wow e non lo gradisco proprio. Anche io ho fotografato nel deserto, giocando con ombre-luci-contrasti-grafismi, finanche ad arrivare ad ottenere foto quasi astratte, ma sempre il tutto "in camera" e con gli elementi forniti dalla natura (sole, vento, nebbia, ecc.) senza alterare il normale contrasto dato dalla pellicola (che a voler essere rigorosi è pure già molto più elevato rispetto a ciò che vediamo, soprattutto con la diapositiva), senza aggiungere o togliere niente da cioò che è presente nella scena inquadrata; quindi andare oltre (in PP o sottoesponendo molto) mi sembra proprio esagerato. Ma questa è la mia opinione, criticabile quanto volete ma è su questa base che faccio le mie foto e giudico quello quelle altrui. |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 17:18
"Eh si, impressionante davvero.... Ditemi, con questi strumenti, quale futuro diverso dal documentare/ raccontare può avere la fotografia?" Io invece mi chiedo proprio che futuro possa avere la fotografia come documentazione. In un mondo nel quale da casa potrò inventarmi un reportage, una guerra o qualunque altra storia, che valore avrà ancora l'immagine in generale, come prova del reale? |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 17:26
Ma questa è la mia opinione, criticabile quanto volete ma è su questa base che faccio le mie foto e giudico quello quelle altrui. Si Diego ma il punto è un altro: come le vedi le fotografie degli altri? Per esempio, e tornando a Brandenburg, la sua fotografia è stata immortalata su Kodachrome, e noi che l'abbiamo usata (e proiettata) ne sappiamo pregi e difetti, ma se tu quella fotografia la vedi stampata sul suo fascicolo del National Geographic Magazìne, per la cronaca l'unica stampa che fa fede, ne hai una impressione; se la vedi riprodotta in una stampa terza ne ricavi una diversa impressione; se la guardi a monitor l'hai uccisa perché è stata digitalizzata e quindi nulla c'entra con l'originale chimico; se poi la foto la vedi sul cellulare allora siamo andati per l'acqua dei piedi di porco! A questo punto facciamo in passo indietro e ci rendiamo conto che stiamo parlando di NULLA, semplicemente perché una diapositiva va vista proiettata e pure BENE... che è una operazione anche più difficile del riprenderla! |
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