| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 20:30
Concordo con Maurizio. Serve un inversione di tendenza decisa e rapida. Serve imparare ad accontentarsi, a riciclare e riutilizzare ciò che acquistiamo, prediligere l'usato al nuovo e la riparazione rispetto ad ulteriori acquisti. Siamo dei grandi consumatori, vogliamo sempre di più e impieghiamo troppo tempo ad inventarci qualcosa di nuovo piuttosto che valorizzare ciò che già si ha. Questa corsa sfrenata all'avere ha un impatto sulla natura catastrofico, ognuno è giusto che faccia la sua parte, seppur minima, nel limitare questo disastro. |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 20:55
“ Serve un inversione di tendenza decisa e rapida. Serve imparare ad accontentarsi, a riciclare e riutilizzare ciò che acquistiamo, prediligere l'usato al nuovo e la riparazione rispetto ad ulteriori acquisti. Siamo dei grandi consumatori, vogliamo sempre di più e impieghiamo troppo tempo ad inventarci qualcosa di nuovo piuttosto che valorizzare ciò che già si ha. Questa corsa sfrenata all'avere ha un impatto sulla natura catastrofico, ognuno è giusto che faccia la sua parte, seppur minima, nel limitare questo disastro. „ Tutto bello ma "umanamente" non realizzabile, a meno che non si metta in atto una decimazione decisa e concreta, se non consumi chi produce crepa, ora come ora sei "obbligato" a buttare vestiti, generi alimentari, apparecchi elettronici, auto, sei obbligato a credere alle idiozie delle auto elettriche ( visto che per fare l'energia per muoverle ne fai di casino in giro ) |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 22:17
“ Quando si fermerà del tutto la corrente del golfo inizierà la prossima glaciazione e in Italia il clima sarà quello finlandese. In Europa e Nordamerica ghiacciai, come in sudafrica e in sudamerica. Solo le zone equatoriali e tropicali saranno abitabili dall'umanità. „ E' una teoria Claudio o vi sono solide ricerche scientifiche per questa considerazione |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 22:31
La natura riusciva ad adattarsi significa che una specie arborea, che ha poche possibilità di muoversi , scompare a causa del clima , ma chi se ne nutre avrà il tempo di migrare o trovare altre forme di sostentamento , magari evolvere il sistema digestivo per adattarlo a nuovi cibi , in un secolo tutto ciò è impossibile . Ricordiamoci che se rapportiamo l'esistenza della vita ad un periodo comparabile con 24 ore , l'uomo è comparso alle 23,59 e qualche secondo .Mi sa che alle 0,001 non ci sarà più |
user12181 | inviato il 14 Dicembre 2022 ore 23:10
“ La natura riusciva ad adattarsi significa che una specie arborea, che ha poche possibilità di muoversi , scompare a causa del clima „ Ho appena assistito a una bella videoconferenza di Federico Mangili su alcuni endemismi del silicio nelle Alpi centrali per la FAB, Flora Alpina Bergamasca (non ho capito come mi sono collegato, io stavo inserendo la segnalazione di un Trifolium aureum nel database di FAB, è comparsa la notifica sul telefono, ho cliccato e stava iniziando la conferenza in diretta, boh, magie bergamasche...). Si è dilungato soprattutto sull'Androsace brevis, che sta indagando cresta per cresta fra l'alto Lario e le Alpi Orobie occidentali (vive solo in quelle zone, sulle creste e le cime dove sembra preferire la temperatura costante che gli garantiscono le cornici di neve belle spesse). Beh, nel suo areale la poverina è arrivata ai 2600 m del Legnone, ma non ha più spazio per salire, nella zona non ci sono cime più alte. Una speranza le resta in Val Masino, dove è presente in una stazione piccolissima nel settore retico (beh non l'unica, la prima in Val Codera è stata scoperta da Cristiano Magni che a distanza di tredici anni è poi ritornato a farsi i 2000 m di dislivello per fotografare i peli e avere assoluta certezza della determinazione) ma con alcuni grandi pulvini in ottima salute, tra l'altro eccezionalmente non in cresta, ma su un piattone montonato poco sopra il rifugio Gianetti, solo lì può sperare di salire almeno fino ai 3200-3300 di Cengalo e Badile per sfuggire al riscaldamento globale. Ma magari decide di emigrare e si sposta a est verso i 4000. Ma come si sposta? Forse qualche ONG volenterosa... Il problema è che ha una capacità di germinazione bassa (8 plantulae su 150 o più semi messi a dimora in un vaso interrato da Mangili su una cresta orobica) e ha pochi impollinatori. |
| inviato il 14 Dicembre 2022 ore 23:56
Ad un cambiamento più lento potrebbe adattarsi e tollerare temperature più calde , e con quelle potrebbero arrivare altri impollinatori più numerosi , un pericolo potrebbe rivelarsi una opportunità , la migrazione dei vegetali avviene di solito con il vento , con gli uccelli ed i mammiferi che se ne nutrono e poi trasportano i semi depositandoli con le feci , quindi ben concimati , c'è un albero in amazzonia che cammina , sviluppa molte radici che dipartono dal tronco ad un paio di metri di altezza in tutte le direzioni , poi lascia seccare quelle dalla parte opposta a dove vuole andare e sviluppa nuove radici nella direzione che vuol prendere , di solito dove c'è acqua verso il fiume , purtroppo non ricordo il nome . La conoscenza della natura è infinita , ti meraviglia sempre , specie quando credi di sapere già molto e scopri che non sai una s.ga Questo mi dà fiducia , il nostro autolesionismo potrà danneggiare sicuramente noi e molte altre specie che hanno avuto la sfortuna di vivere nello stesso spot temporale , ma la natura continuerà la sua strada dimenticando presto questo esperimento fallimentare . |
| inviato il 15 Dicembre 2022 ore 7:45
Notevole intervento Maurizio, concordo su tutto. Non conoscevo questa specie arborea che cammina. |
user12181 | inviato il 17 Dicembre 2022 ore 22:38
Eccolo che è tornato nell'orto di mia moglie..., non pare che abbia trovato nulla di suo gradimento, non è andato fino in fondo, ci sarebbero ancora solo dei cavoletti di Bruxelles piccolini ma molto buoni. E anche dei cavoli, che non raccoglie nessuno in verità. Un anno fa avevo avuto qualche problema a decifrare le cacche, concludendo che erano di cervo, questa volta nessun dubbio. Dovrei mettere una fototrappola o anche mettermi ad osservare a luce spenta dalla finestra. www.nikonclub.it/forum/uploads/ori/202212/5492d4dae5f6cc8391942798d1f4 |
| inviato il 23 Dicembre 2022 ore 8:44
Mi hai fatto ridere di gusto Murmunto. Però è falso. Pensa solo alle corse dei camosci in primavera, si divertono più di noi. O a quelle dei cavalli di stalla o dei cani di appartamento appena liberi. Sono ancora più frustrati. Brutta cosa la cattività. Se hai davvero un tasso però una foto trappola potresti pure metterla Auguri |
| inviato il 23 Dicembre 2022 ore 10:28
Assolutamento vero, gli animali selvatici giocano eccome!!! Visto più di una volta uccelli fare acrobazie per il solo gusto di farle, o lanciare cibo dall'alto per recuperarlo al volo prima che arrivasse a terra. |
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