| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 14:54
Come era prevedibile il mio precedente intervento è stato compreso da Paolo, che per questo ringrazio, sollevando per il resto le consuete obiezioni. L'interrogativo crop versus molti/duplicazione con o senza passaggio in apsc è ormai desueto in questo forum; ci ritorno per l'ultima volta. Tutto parte dal fatto che ho incominciato ad interessarmi al fotonaturalismo nel 1981, maestro il grande Vittorio Pigazzini, che mi risulta novantaseienne ancora in vita. Mi insegnò che la caccia fotografica (definizione assolutamente esatta per quanto osteggiata dai puristi) è CONFRONTO con il soggetto che non gradisce quasi mai di essere fotografato; di qui la necessità, che matura con l'esperienza, dell'avvicinamento. Si autoescludeva la foto a grande distanza per ovvi motivi legati ai tempi. Quando uso l'1 x 4 e scendo magari in apsc io NON faccio crop; utilizzo semplicemente un altro corpo fotografico, quando mi è indispensabile nel range oltre il quale non scatto, i 20 metri. Non è possibile confrontare le due diverse impostazioni per foto dai 70-80 che l'attuale tecnologia rende abbastanza agevoli; per me, sono millantato credito, l'approccio con l'animale non esiste. Conosco anche molti paracoetanei con gli 80 posizionati ben prima dell'orizzonte che hanno scoperto questo genere fotografico da un decennio o poco più; ovvio che il mio modo di fare non interessi. Potrei proseguire con i capanni, discutibili molti apprezzabili tanti altri, e con situazioni limite nelle quali ci si può effettivamente regolare nell'uno come nell'altro modo ma può bastare.
 il maestro |
| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 16:45
Francesco se parliamo di pubblicare la foto esattamente come scattata posso concordare sul fatto che non si sta effettuando una operazione di crop, nel senso che non si sta effettivamente modificando la dimensione del fotogramma scattato. In termini pratici però usare un formato apsc equivale ad usare una parte di un formato ff, così come il ff è una parte di un medio formato, pertanto si sta usando un crop, un ritaglio di un formato più grande di riferimento. Per capirsi se metto la macchina in apsc mode e stampo la foto senza ulteriori “ritagli” sto usando un formato apsc (che è cmq un ritaglio) ma senza alterare lo scatto. Se invece parto dallo scatto pieno e ritaglio a mia scelta sto effettivamente facendo un crop modificando lo scatto iniziale. Parliamo comunque di finezze interpretative, alla fine il ritaglio è una operazione assolutamente accettabile in ogni contesto, fatta anche con le pellicole (in stampa). |
| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 16:55
Sono comunque scelte personali, per me ad esempio è incomprensibile non scattare oltre i 20 metri. Mi trovi d'accordo invece sul fatto che non ha alcun senso scattare foto a un passeriforme a 100 mt. e croppare fino a riempire il fotogramma.. Ma è anche il motivo, sempre in riferimento al titolo del topic, per cui è impossibile consigliare tra 400 e 600.. |
| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 18:18
Io uso il 400 con apsc se in buona luce oppure uso il 400 su ff, dipende dalle volte e dalle occasioni. Ho tenuto il vecchio 400 2,8 perchè mi sono innamorata del 400 2,8 ma magari sono io che ho preso un abbaglio In origine era abbinato alla d500, ora lo uso spesso con la z6 soprattutto nelle occasioni di poca luce. Al di là di questo se mi avanzassero soldini comprerei anche un 600 sicuramente, per ora non posso e il 400 me lo faccio bastare Come zoomone invece ho tenuto il vecchio g2 tamron 150-600 aggiornandolo a ml, tanto gli zoom hanno tutti gli stessi pregi e difetti e le differenze tra loro sono risibili. Meglio investire in altro. |
| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 18:57
“ Sono comunque scelte personali, per me ad esempio è incomprensibile non scattare oltre i 20 metri. „ Non è tanto questione di non scattare ma di cosa si vuole ottenere (un ricordo o una foto). Nella mia esperienza i risultati soddisfacenti (foto, non ricordi) si raggiungono avvicinandosi molto al soggetto e oggettivamente i 20mt sono una buona proxy di un limite oltre il quale spesso si perde qualità. Sul tema focali.... giusto per tornare sul tema in oggetto... in certe situazioni a seconda dei soggetti servono sia i 600mm che gli 800mm. Il tema è capire quanto spesso ci si puo trovare tanto vicino da usare un 400mm puro. io al momento poche volte.... purtroppo. E questo non significa che se Canon facesse un 400mm 2.8 con 1.x4 incorporato non sarei un potenziale acquirente molto ingolosito! |
| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 19:07
Oltre i 20 metri tutte le ottiche son da buttare a meno che non si ha un cielo terso e limpido senza turbolenze atmosferiche .. provate a fare un safari e scattare oltre i 20 metri ...auguri manco l'ottica piu nitida la mondo ce la può fare |
| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 19:29
Karmal se io dovessi scattare solo sotto i 20m potrei stare a casa nel 97% delle mie uscite…e ne faccio parecchie |
| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 19:50
Ma sotto i 20 metri cosa fotografate? State parlando di avifauna o di mammiferi? Di animali elusivi o meno? foto fatte in Italia, all'estero, in aree faunistiche, in libertà, in capanni dove gli animali vengono nutriti, carnai, ecc. Anche io vorrei appostarmi a 20 metri da un camoscio predato o morto sotto una valanga e fotografare aquile e lupi con il 70-200. Non sarò abbastanza bravo probabilmente, ma per mia esperienza i lupi mi sgamano anche a 150/200 metri e l'aquila manco si posa. |
| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 19:52
“ Non è tanto questione di non scattare ma di cosa si vuole ottenere (un ricordo o una foto). Nella mia esperienza i risultati soddisfacenti (foto, non ricordi) si raggiungono avvicinandosi molto al soggetto e oggettivamente i 20mt sono una buona proxy di un limite oltre il quale spesso si perde qualità. „ Ma tutto dipende da quanto si vuole riempire il fotogramma con il soggetto.. |
| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 20:04
Io continuo ad avere l'impressione che ci sia una diffusa percezione errata delle distanze…..ma molto diffusa. |
| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 20:16
Ad esempio a 20 metri credo che un cervo non ti stia nel fotogramma se usi un 600mm.. |
| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 20:50
Karmal se io dovessi scattare solo sotto i 20m potrei stare a casa nel 97% delle mie uscite…e ne faccio parecchie Mai provato dai 26 gradi in su ? Sto parlando di qi ottica .. se uno spende 14 k magari ha qualche pretesa altrimentiva bene anche un 200 600 da 1200 euro |
| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 20:52
Ma sotto i 20 metri cosa fotografate? State parlando di avifauna o di mammiferi? Dipende ..personalmente nei miei safari uso 600 mm per piccoli penuti 100 400 per mammiferi di media taglia e 70 200 per mammiferi di grossa taglia |
| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 21:32
Credo che Giovanni abbia nel frattempo scelto per 600/4 e 120-300/2.8. Keoniland ha riaperto il post e indicato di avere un 300/2.8. Affiancare un 600/4 usato, provare pesi ingombri e inquadrature a me sembrerebbe la scelta più logica. Si può valutare di sostituire entrambi con un 400/2.8 di ultima generazione a seguire. Quello che si trascura in queste proiezioni è che con l'uso cambia l'esperienza e può cambiare anche l'intento di sperimentare approcci e situazioni diverse. Val la pena andare per gradi e provare di persona più soluzioni, la compravendita dell'usato è poco onerosa rispetto a qualsiasi acquisto del nuovo. Personalmente ho scelto 400/2.8 dopo aver avuto, usati, 500/4 e 600/4. Ma è cambiato nel frattempo il modo di fotografare, di approcciare i soggetti, quello che è adatto oggi sarebbe stato inadatto quattro o cinque anni fa. Non capisco il discorso sulle distanze nei 20mt applicato al 600/4: se si può tenere sotto controllo la distanza e stare nei 20 metri, non è il mio caso, va bene un 300/2.8 duplicato, va bene un 400/2.8 moltiplicato, va bene anche uno zoom di ultima generazione. Se c'è luce. Se non c'è serve un 2.8. Un 600/4, a mio avviso, fa differenza percepibile nella qualità di immagine liscio/moltiplicato sul 400/2.8 moltiplicato/duplicato proprio a partire dai 30mt. in su, almeno questo è quel che ho constatato io….le foto che qui si dovrebbero fare con la polaroid a quanto leggo |
| inviato il 09 Gennaio 2025 ore 21:51
Allora, procedendo nell'ordine. Mac, io sono pieno di fisime e maniacalità fotografiche varie ; vero ovviamente quello che dici sul formato apsc nativo o indotto Col tempo però, diventato insofferente alla mia vecchia collezione di corpi macchina e lenti, ho scelto il corredo minimale con il quale fare tutto. Il limite dei 20 metri per me è quello degli ardeidi di maggiori dimensioni, con i piccoli passeriformi 5 sono troppi; rari i mammiferi nella mia gallery. Su cosa succede oltre il limite che grosso modo mi impongo Karmal è stato esaustivo. Ovviamente il mio intervento può richiamare una miriade di commenti diversi per cui torno all'interrogativo di Giovanni. Davanti al suo chiedersi scelgo come detto il 400 2.8. In maggio tornerò al nord con due miei compagni di merende per foto migliori di un paio di soggetti della grandezza di un piccione; uno può essere avvicinato abbastanza agevolmente, l'altro al contrario si propone di solito sui 12-13 metri ma anche meno. Meglio il 400 o il 600? dalla prima focale si può passare alla seconda, questo il vantaggio; il tutto a grossolana esemplificazione ovviamente. A Dionigi: tu fotografi alla Vincent Munier, un approccio che mi riprometto sempre di avvicinare senza farlo mai; nessun problema di metri per i tuoi bellissimi scatti . |
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