| inviato il 07 Settembre 2022 ore 18:21
ho capito ... è un caso patologico. |
| inviato il 07 Settembre 2022 ore 19:17
Si vabbe' ma pure tutta sta' diatriba fra IE e sensibilità effettiva è anche un pochino pretestuosa eh... Quando Kodak era il maggiore produttore al mondo, quindi non ora che di fatto è fallita, la sensibilità effettiva usava specificarla solo sulle emulsioni professionali, e per quel che ne so nemmeno su tutte. Personalmente l'ho trovata solo su due pellicole: le lastre 4x5 e 5x7 di Ektachrome 64 e 50 T che utilizzava per lavoro mio zio Antonio, e un paio di rullini (o forse tre, non ricordo con esattezza) di Ektachrome Slide Duplicating e che peraltro ho usato solo in una occasione. NON è MAI CAPITATO di trovate un lE non corrispondente alla sensibilità nominale, e in ogni caso Kodak specificava che le loro tolleranze ammettevano uno scostamento massimo di 1/3 di stop - un DIN - rispetto alla sensibilità che dichiaravano. Quindi queste favole circa sensibiltà due o quattro volte superiori o inferiori al valore dichiarato sono da ritenersi destituite di ogni fondamento. Almeno per quella che è la mia esperienza sia chiaro. |
| inviato il 08 Settembre 2022 ore 8:29
“ NON è MAI CAPITATO di trovate un lE non corrispondente alla sensibilità nominale, „ non si parlava di sensibilità nominale o meno, ma piuttosto del perché sui dati pellicola lo stesso produttore usa a volte diciture diverse. |
| inviato il 08 Settembre 2022 ore 9:59
Lo so Tykos, infatti non rispondevo a tale quesito ma a uno precedente. Venendo a questo invece la risposta credo sia semplice: siamo sicuri che che colui il quale "costruisce" la pellicola sia lo stesso che poi la firma? In altre parole sulla scatolina di cartone c'è scritto ILFORD, o KODAK o chi-vuoi-tu... ma chi ti garantisce che quella pellicola sia stata effettivamente prodotta e inscatolata in una fabbrica appartenente a chi poi c'ha messo il nome? |
| inviato il 08 Settembre 2022 ore 10:02
Potrebbero essere due entità ben diverse... anzi quasi certamente lo sono |
| inviato il 08 Settembre 2022 ore 10:23
prodotta dipende, ad esempio fuji si fa fare la acros ii in uk, per non parlare del gran giro di rietichettatura del bianco nero o di certo colore. inscatolata tecnicamente pure, cioè a quanto sapevo kodak da' fuori la bobinatura dei rulli (almeno in parte) e questo pare sia il più grande problema per le forniture, oggi come oggi. venduta è diverso ancora, tipo la produzione la fa eastman e la vendita alaris. Oppure la produzione la fa kentmere, l'etichetta è rollei o agfa o kentmere, la vendita maco o lupus o kentmere, eccetera. Però chiunque disegna una scatola o un datasheet ci mette i dati che gli fornisce il produttore o quelli che si fa in casa. |
| inviato il 08 Settembre 2022 ore 10:43
le formule sono ovviamente proprietà del brand che si affidano (alcuni) a service esterni per la stesura dell'emulsione (NON ce ne sono più di 3 o 4 al mondo !!!) e probabilmente altre lavorazioni. |
| inviato il 08 Settembre 2022 ore 10:45
“ ...ad esempio fuji si fa fare la acros ii in uk... „ pare che in UK (Ilford) facciano solo la stesa dell'emulsione (o addirittura solo il taglio/confezionamento) ma l'emulsione dovrebbe ancora essere prodotta da Fuji (e ci mancherebbe che svelino la ricetta ). |
| inviato il 08 Settembre 2022 ore 11:30
sì, avevo accorciato la filiera ma il senso era quello. Di gente in grado di stendere emulsioni mi sa che ci siano: - colore: kodak, fuji (?), orwo/inoviscoat, adox (dice che le color mission nuove se le farà tutte in casa, boh) - bn: kodak, fuji (?), foma, ilford/kentmere, orwo/inoviscoat, adox, qualche russo (forse ?), shanghai, agfa, bergger, ferrania, altri? |
| inviato il 08 Settembre 2022 ore 11:36
Berger le pellicole credo se le faccia stendere da altri (da sola credo faccia le carte). Fuji scuramente lo fa/lo può fare ma sta dedicando la maggiore capacità produttiva possibile alle Instax. |
| inviato il 08 Settembre 2022 ore 11:55
Su bergger mi sono fidato di questo grafico imgur.com/uJ5p6ZI , che però dice solo chi c'è in piedi e non chi fa cosa. In effetti il sito su cui l'ho trovato chiarisce che la fa inoviscoat e harman la impacchetta. Su fuji ho messo il ? perchè onestamente non si capisce nulla di quello che vogliono fare da grandi, se stiano continuando a stendere (tipo la c200 che sembra sia kodak gold e basta), se stiano impacchettando vecchi rulli in freezer, boh. Ogni tanto un comunicato di tre righe con cui sospendono qualcosa, mai nessun'altra dichiarazione, chi lo sa. Speriamo bene, ma non li so decifrare. |
| inviato il 08 Settembre 2022 ore 12:07
“ ...se stiano impacchettando vecchi rulli in freezer... „ questo sicuramente è vero, ma è normale che sia così (è così per tutti i produttori) poiché le emulsioni, una volta stese sul supporto, prima di essere tagliate e commercializzate devono "giungere a maturazione" (per così dire), quindi il taglio-confezionamento-commercializzazione avviene di solito dopo un po' di tempo; nel caso delle pellicole professionali questo avviene in prossimità del periodo migliore (ed è per questo che hanno scadenza breve) mentre per le pellicole amatoriali il taglio-confezionamento-commercializzazione avviene prima ed è per questo che hanno scadenza più lunghe. Le stese delle emulsioni sono sempre state fatte in batch, ovviamente con il tempo e la diminuzione dell'utilizzo delle pellicole i tempi tra una stesa e l'altra si sono dilatati, ma non è che una emulsione stesa sul supporto possa essere conservata per lustri, poiché anche a temperature basse subentra il problema dei raggi cosmici che influiscono sulla pellicola (a meno di non conservarle in miniere di sale sotterranee ); quindi la leggenda metropolitana che afferma che le pellicole attualmente tagliate e commercializzate siano state stese 10, 15 o 20 anni fa è appunto una leggenda metropolitana. |
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