| inviato il 08 Gennaio 2022 ore 10:55
@fileo No purtroppo le uso solo come termine di paragone, prima in salone trovavano posto oggi no, cmq ti ringrazio per i 40mq di salone ma è più probabile dimensionarlo a 25-30 mq in formato 2:3 Le indiana hanno un 043 scritto sul posteriore nient'altro per conformazione e misure le ho confrontate con le th o le attuali dj , oltre a tutto il resto IL che avesse una somiglianza, ma sono sicuramente molto vintage e non penso si trovi più nulla |
| inviato il 08 Gennaio 2022 ore 12:00
Nell'impianto in camera da letto ho le Indiana Line Tesi 260. Secondo me hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo. Non sono troppo ingombranti, magari nella libreria ci stanno. Hanno lo sbocco del condotto reflex sul davanti, quindio non soffrono troppo se sono vicine alla parete di fondo. Io ne sono soddisfatto. Ovviamente non possono competere con torri da pavimento dal volume e prezzo quadrupli o più, ma direi che se la cavano egregiamente un po' con tutti i generi. Si trovano a meno di 300 € la coppia. |
| inviato il 08 Gennaio 2022 ore 12:03
Con cosa le piloti le Tesi 260? |
| inviato il 08 Gennaio 2022 ore 13:18
Con un Indiana Line Puro 500. È un bell'amplificatore di fascia medio bassa, che vale più di quello che costava. Purtroppo lo hanno prodotto solo per pochi anni |
| inviato il 08 Gennaio 2022 ore 13:30
Ah ecco, introvabile ad oggi.. Abbiamo parlato poco degli ampli base per pilotare due passive, sviscerato molto le attive ma delle passive si è parlato pochino |
| inviato il 08 Gennaio 2022 ore 16:15
Sull'accoppiare amplificatore e diffusori si fanno spesso discorsi sballati. Anni fa ho fatto parte di un gruppo che aiutava Renato Giussani nello sviluppo dei suoi ultimi diffusori. Per chi non sapesse chi sia stato (è morto qualche anno fa), Giussani è stato il progettista di molti diffusori importanti italiani, tipo le Audiolab Delta 3 e tutte le ESB degli anni d'oro. Essendo un progettista di diffusori, era portato a concentrarsi su questo elemento, infatti per le prove dei suoi ultimi sistemi di altoparlanti, era solito usare un finale pro parecchio potente ma non di marca. Alle nostre perplessità, rispondeva che l'ampli era "adeguato" al compito che doveva assolvere, come lo stesso diceva per i cavi, dei diffusori, di sezione generosa ma assolutamente "normali". Aveva ragione lui, perché, tranne casi molto particolari, un amplificatore in grado di fornire la corrente necessaria e sufficientemente lineare nella risposta, può essere la soluzione adeguata senza svenarsi. Anni fa nel mio impianto usavo una coppia di ESB 100 LD (tre vie con woofer da 12") con un integrato Yamaha discretamente potente. Un amico mi portò in prova un finale pro economico (meno di 200 € tanto per capirci), da 200 W per canale. Quel finale non uscì più di casa, e li è rimasto fino ad oggi, in compenso misi in vendita l'integrato Yamaha. L'HiFi di oggi, diventata una nicchia per pochi fissati danarosi, è un campo minato, dove si rischia di spendere cifre spropositate, senza ottenere risultati. Con diffusori a radiazione diretta da 87-90 dB, in un ambiente medio o medio grande, se si vuole conservare una dinamica corretta evitando di far lavorare l'ampli al clipping, servono molte decine di watt se non centinaia, sempre che gli altoparlanti reggano queste potenze. Comunque hanno fatto più danni i piccoli ampli portati a lavorare in saturazione, che quelli in apparenza troppo potenti. Diciamo che se siamo prudenti e progressivi nel ruotare la manopola del volume, possiamo usare ampli in apparenza troppo potenti (con un minimo di buonsenso). |
| inviato il 08 Gennaio 2022 ore 16:22
Ho visto delle foto delle IL 043, credo risalgano ai primi anni della casa, tre vie bass reflex con woofer discretamente grande (25 cm ?). Indiana Line ha sempre prodotto buoni diffusori a prezzi bassi, se adesso molti gridano al miracolo è perché gran parte degli altri fabbricanti mette in commercio roba simile a prezzi molto più alti. Oltre alla gamma di moda oggi, bookshelf di piccole dimensioni e torri "snelle", IL ha in produzione un diffusore "vecchio stile" che ricorda le 043: tre vie bass reflex con woofer grande (DJ 310). Una cosa del genere, accoppiata con un finale pro economico, potrebbe risolvere il problema di molte persone che devono sonorizzare un ambiente discretamente grande senza svenarsi. @Daunio, ho ingrandito il tuo soggiorno, probabilmente ho confuso con un altro che parlava di ambiente da 40 mq. |
| inviato il 08 Gennaio 2022 ore 17:11
Finale pro economico tipo? |
| inviato il 08 Gennaio 2022 ore 17:38
tipo T amp Thomann, scegliendo tra i modelli in classe AB, se l'ambiente non è troppo grande bastano i più piccoli ché sono fanless, e quindi meno rumorosi. se l'ambiente è grande si suppone che il punto d'ascolto sia lontano e la ventola non si sentirà. |
| inviato il 08 Gennaio 2022 ore 17:52
oppure Behringer. io ho un ampli diverso, Phonic Max 860, apparecchio molto interessante, in classe H, praticamente una classe AB con doppio stadio, è di diversi anni fa, non credo sia più in produzione. |
user28666 | inviato il 08 Gennaio 2022 ore 19:15
Ed invece i technics anni 80 in doppia AA? |
| inviato il 08 Gennaio 2022 ore 19:29
Quella è un'altra cosa. Gli amplificatori "normali", quelli in classe AB, lavorano a potenze molto basse in classe A, poi commutano in classe AB. Un amplificatore in classe A pura, a parità di componenti scalda come una stufa per fornire una manciata di watt. La classe AB permette di avere i vantaggi della classe A a potenza molto bassa, commutando in B sui picchi dove serve molta più potenza. Negli anni '80 uscirono molti amplificatori denominati in maniera diversa tipo new class A. Erano nomi commerciali che non avevano a che fare con la vera classe A. Un amplificatore in classe H è di fatto un AB con due stadi, per esempio una coppia di transistor lavora sui livelli più bassi ed una seconda subentra quando aumenta la richiesta di potenza, è realizzata con un doppia alimentazione e permette di ridurre pesi e costi. Mi sembra che in passato una cosa del genere era stata sperimentata da NAD. Comunque sono amplificatori analogici, non digitali come i classe D, che qualche rognetta ce l'hanno. |
| inviato il 08 Gennaio 2022 ore 23:22
Visto che di audio non ne capisco nulla (anche di fotografia in effetti ?) e qui dentro vedo tanta conoscenza faccio la mia domanda da un milione di dollari. Ho appena cambiato tv, la vecchia l'avevo munita di due casse e un sub che usavo sul pc che hanno fatto il loro sporco lavoro. Ora però vorrei sentire meglio soprattutto film e videogiochi senza spendere una fortuna, diciamo massimo 500€, cosa consigliereste? Avevo visto questa a cui si potrebbero aggiungere in futuro due satelliti posteriori. LG SPD7Y Soundbar TV 380W 3.1.2 Canali Meridian con Subwoofer Wireless, Bluetooth, Tecnologia DTS:X, Dolby Atmos, Dolby Digital, Audio Alta Risoluzione, AI Sound Pro, Ingresso Ottico, USB - Nero https://www.amazon.it/dp/B09291QY4Z/ref=cm_sw_r_cp_api_glt_i_AH5NQFZH6 |
| inviato il 08 Gennaio 2022 ore 23:42
Con un budget di 500 euro max va benissimo |
| inviato il 09 Gennaio 2022 ore 10:22
Benissimo forse no. Mi sembra una normalissima soundbar con sub. Quando leggo 380 watt poi, mi viene un po' da ridere, anche ricorrendo ad una amplificazione in classe D, simili potenze sono impensabili per prodotti del genere, e comincio a dubitare di tutto il resto, davanti a questo dato mirabolante. Leggo che Totogno85 sul vecchio TV usava delle casse più un sub, di cosa si tratta? Forse potrebbe usarli anche sul nuovo televisore. Magari se il sub non è troppo racchio, potrebbe usarlo insieme ad una coppia di monitor amplificati, che rientrerebbero nel budget prefissato. Sono e resto contrario agli impianti HT economici, perché a fronte di qualche effetto tridimensionale usabile solo su certi film, offrono spesso una qualità dell'audio bassa. |
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