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Mark Ruwedel







avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2021 ore 16:34

Beh sulla Bellezza sono proprio d'accordo con lui. Che da San Tommaso ci siano stati tanti cambiamenti è indubbio, ma non credo che l'uomo sia intimanente cambiato, quindi certi principi non sono necessariamente superati. Non tutti i cambiamenti sono progressi, si vede bene da 30 anni a questa parte... Ma è un altro discorso.

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2021 ore 17:17

Comunque secondo me FotografoAgnostico saresti dovuto partire dal sottotitolo e POI sviluppare la tua critica perché sono lì il succo e la radice del manifesto.

Te invece hai fatto il contrario.

Poi magari sto sbagliando io, ma la vedo così.

user225138
avatar
inviato il 30 Novembre 2021 ore 21:27

@Maltsev
Non conoscevo Robert Adams, non sapevo nulla di lui. Il suo testo è stato citato in questo thread, l'ho scaricato e l'ho letto.

La difesa dei valori tradizionali in estetica non giustifica affermazioni grossolane e prive di argomentazioni.

@Lollus
Credo tu sappia che l'estetica di Tommaso d'Aquino è parte integrante del suo approccio teologico. Se nel terzo millennio dobbiamo ancora trovare nell'atto creativo di un dio (qualunque sia) la ratio della bellezza, allora stiamo proprio messi male.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2021 ore 0:55

“ Il testo di Robert Adams è un manifesto artistico ?

Il saggio Beauty in Photograpy, che da il titolo al libro e dal quale ho tratto il passo che ho riportato sopra, è nato come lezione agli studenti del St.John's College di Santa Fe, e nella prefazione Adams ricorda di "essere stato un docente".


Lezioni di fotografia di Luigi Ghirri, che è forse il più imponente manifesto artistico nella fotografia italiana, è la trascrizione di una serie di lezioni sulla fotografia tenute all'Università del Progetto di Reggio Emilia.


Insomma, si è fermato a Tommaso d'Aquino. Nel frattempo abbiamo avuto oltre settecento anni di filosofia, arte, scienza, che il povero Adams si è evidentemente perso.


Il tuo reclamo nasce dal leggere Robert Adams con l'aspettativa di avere tra le mani un saggio di Roberta Valtorta (che è una magnifica studiosa della fotografia). Invece quello di Adams è un testo militante, e come scrive Moresco nel Vulcano, gli artisti tirano sempre e comunque l'acqua al mulino della propria poetica.
Peraltro quando lessi La bellezza in fotografia rimasi sbalordito perché l'idea di splendore mi apparteneva già da anni, non mi era arrivata da Tommaso d'Aquino né da William Carlos Williams, era nata da sé pensando a quel che è il valore di una persona nella sua individualità, diversità, era un periodo in cui pensavo molto a una frase del biologo Milton Diamond Nature loves variety. Unfortunately society hates it. Questa idea era finita in un testo stranissimo, composto per irruzioni, che avevo messo all'inizio di una fanzine, si può leggere qui:

www.juzaphoto.com/hr.php?t=4045201&r=58822&l=it

Insomma, per quanto ami la pittura astratta, l'informale, l'action painting, i linguaggi in cui sembra venire a mancare la forma e invece io la trovo ancora più profondamente, non ho alcun reclamo verso Robert Adams per quel testo intelligente, radicale che è La bellezza in fotografia. Però le cose vanno maneggiate con cura, serve attenzione, amore per accostarsi a un testo.

user225138
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inviato il 01 Dicembre 2021 ore 10:11

Il tuo reclamo nasce dal leggere Robert Adams con l'aspettativa di avere tra le mani un saggio

No, ma neanche uno sproloquio senza uno straccio di argomentazione e tutto giocato su termini indefiniti.

Un manifesto non deve solo enunciare principî, deve anche convincere della loro validità. Robert Adams si limita a enunciare un postulato ("la Bellezza per me è la Forma") e a trarne alcune conseguenze.

Alcune, non tutte. Anche tu sostieni che la forma sia presente un modo ancora più essenziale in gran parte dell'arte contemporanea. Ma Adams, invece di riconoscerlo con l'onestà intellettuale che - scusami - pretendo in chiunque sostenga una tesi, si trincera dietro ad un giudizio aprioristico.

Da ultimo, io mi accosto sempre con rispetto alla lettura di qualsiasi autore, ma esigo anche che l'autore mi rispetti. Qualsiasi posizione è lecita, ma deve essere coerente e adeguatamente argomentata. Altrimenti, come del caso di Adams, è solo una lamentazione.

A margine, ho letto in paio degli altri saggi raccolti nel libro e sono raccolte di tautologie o, di nuovo, espressione di punti di vista personali senza lo straccio di un'argomentazione.

Fortunatamente non ho speso un centesimo per quel libro, ma mi pento del tempo che gli ho dedicato.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2021 ore 10:25

le cose vanno maneggiate con cura, serve attenzione, amore per accostarsi a un testo

giusto e comunque, anche se non lo si ama, si può prendere ciò che ci sembra giusto e condividiamo e ciò che ci sembra interessante ed utile.
FatografoAgnostico tu giustamente sostieni che nella critica d'arte non si può prescindere dall'intento dell'autore ma tu forse stai facendo lo stesso con il testo di Adams o, per lo meno, stai estrapolando una frase per criticarlo senza tenere conto che la frase prelude a qualcosa, sembrerebbe solo una premessa (che a me pare solo parzialmente errata, data la specifica) per il pensiero che segue che dovrebbe essere il pensiero originale, il clou del discorso.
Però lo ho letto un po' di tempo fa dovrei riprenderlo in mano

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2021 ore 10:38

anche in geometria i postulati non vengono dimostrati, sono assunti come verità.
Il manifesto del futurismo ha un andamento paragonabile alla Teologia more geometrico demonstrata?

user225138
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inviato il 01 Dicembre 2021 ore 10:40

@Andrea
Io il testo l'ho letto con attenzione più volte. Mi sono confrontato con testi di estetica, classici e contemporanei, di tutti i tipi. Prediligo l'approccio analitico, perché chiarirsi sul significato dei termini che si usano e argomentare in modo logicamente corretto è l'unico modo per intendersi davvero.

Adams si limita ad equiparare bellezza e forma (senza definire quest'ultima, se non con un vago richiamo all'armonia dell'universo, o meglio del Creato), ma poi si rifiuta di riconoscere la bellezza formale dell'arte contemporanea.

Mi va bene tutto, ma contraddirsi in questo modo vuol dire prendere in giro sé stessi e il lettore.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2021 ore 12:25

@FA secondo me hai delle aspettative fuori mira, l'arte non è scienza. Chi fa ricerca ha sempre un sacco di dubbi (diversamente dai pagliacci scienziatihhh da televisione); perché allora un artista, che scienza non fa, dovrebbe venir fuori con la logica inoppugnabile di un teorema dimostrato da secoli? Tanto più se sta parlando del proprio lavoro?
Tu rifiuti aprioristicamente il Creato, dai segni di scientismo ("il terzo millennio") e difendi dogmaticamente il tossico vomitatore di tele. Anche tu dunque ti allontani dalla logica, perché pretendere di più dagli altri?
Poi è solo uno scritto di un fotografo eh, non sono mica le note di Guglielmo Marconi.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2021 ore 14:07

Ecco, non ho letto testi di estetica e la filosofia per me è il vago ricordo del testo liceale e l'impressione maturata allora, come giovane studente dotato di Adorno Gregory Verra, di un ambito in cui si potesse sostenere più o meno tutto. Certo lo confesso, oggi di epistemologia e di estetica non so quasi nulla.
Comunque volevo solo ricordare il motivo iniziale per cui era stato tirato in ballo questo testo. Si discuteva sul fatto che nelle foto di Adams mancasse la bellezza o peggio che fossero scattate a caso e si contrapponeva Ansel a Robert. Questo era lo spunto iniziale ed avendo questo in premessa avevo cercato di confutare la mancanza di bellezza nelle due foto o, per lo meno, la mancanza di una ricerca della bellezza e di una ricerca formale e che scattasse a caso.
E che la contrapposizione tra i due Adams non sia del tutto appropriato anche se fotografano in modo diverso. Leggendo il testo di Adams si intende che , sotto sotto, fa sempre capolino il trascendentalismo. Ora, anche io sono tendenzialmente scientista e ateo, nondimeno prendo il buono di Robert Adams, e, soprattutto, della sua opera fotografica.



avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2021 ore 14:07

Ecco, non ho letto testi di estetica e la filosofia per me è il vago ricordo del testo liceale e l'impressione maturata allora, come giovane studente dotato di Adorno Gregory Verra, di un ambito in cui si potesse sostenere più o meno tutto. Certo lo confesso, oggi di epistemologia e di estetica non so quasi nulla.
Comunque volevo solo ricordare il motivo iniziale per cui era stato tirato in ballo questo testo. Si discuteva sul fatto che nelle foto di Adams mancasse la bellezza o peggio che fossero scattate a caso e si contrapponeva Ansel a Robert. Questo era lo spunto iniziale ed avendo questo in premessa avevo cercato di confutare la mancanza di bellezza nelle due foto o, per lo meno, la mancanza di una ricerca della bellezza e di una ricerca formale e che scattasse a caso.
E che la contrapposizione tra i due Adams non sia del tutto appropriato anche se fotografano in modo diverso. Leggendo il testo di Adams si intende che , sotto sotto, fa sempre capolino il trascendentalismo. Ora, anche io sono tendenzialmente scientista e ateo, nondimeno prendo il buono di Robert Adams, e, soprattutto, della sua opera fotografica.



user225138
avatar
inviato il 01 Dicembre 2021 ore 14:37

@Lollus
Un artista ha tutto il diritto di proporre la propria teoria, che come sappiamo vuol dire "concatenazione" di pensieri, necessariamente coerenti tra di loro. Altrimenti sono parole in libertà. Basta leggere Kandinsky per rendersi conto di come un artista possa anche esprimere una teoria (dell'arte, ovviamente) coerente e stimolante.

Ripeto, a scanso di equivoci:
1. Sostenere che la bellezza coincida con la forma non ha alcun valore se non definisco cosa intenda per forma. Oppure, nei migliore dei casi è una tautologia, anch'essa del tutto inutile.
2. Sostenere che la forma sia presente solo nelle opere classiche e non nell'arte contemporanea è in tutta evidenza una baggianata, a meno che con il termine forma si intenda qualcosa di molto specifico (ad esempio, l'ordine estetico che alcuni vedono nella natura, che mi pare essere l'approccio di Adams), ma allora bisogna prima chiarirsi su questo.

Insomma, io non contesto le tesi di Adams di per sé, ma la loro esposizione del tutto carente.

@Andrea
Mi dispiace che il tuo rapporto con la filosofia sia così limitato, ovviamente la colpa è di chi te l'ha insegnata ed in generale del sistema scolastico italiano, che non insegna filosofia ma storia della filosofia.

Un ultimo commento: a me l'opera di Adams complessivamente piace, e alcune le trovo anche belle. Mi dispiace che il background culturale dell'autore sia invece così ristretto e traballante.

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2021 ore 15:21

Un artista ha tutto il diritto di proporre la propria teoria, che come sappiamo vuol dire "concatenazione" di pensieri, necessariamente coerenti tra di loro. Altrimenti sono parole in libertà.


Il testo di Robert Adams, letto come una teoria, non può che essere insoddisfacente perché non è una teoria.

user225138
avatar
inviato il 04 Dicembre 2021 ore 15:20

E allora cosa sarebbe?

avatarsenior
inviato il 05 Dicembre 2021 ore 6:15

@Andrea per merito (colpa?) tua mi ero procurato "Why People photograph" del '94 e "Beauty in Photography" del '96 di Robert Adams. Adams ha pubblicato decine di libri. BA in Inglese nel '59, PhD in Letteratura Inglese nel '65. Dunque sei anni di approfondimento (da Wiki).
Non posso affermare di capire facilmente quello che scrive. Dipende dal fatto che ho fatto lo Scientifico. I 45 esami che ho superato di chimica non mi sono di molto aiuto. Però uno è stato "Filosofia della Scienza" col gruppo Geymonat della Statale. E al Liceo ho avuto un prof di lettere fieramente anticrociano per quanto riguardava la critica letteraria.
Quindi Adams per gli standard nord-americani va contato fra gli intellettuali.

Prendiamo Olivotto. Fisico che non ha mai fatto ricerca, la sua passione era la musica. Nel 2007 incontra Margulis che nel tempo lo addita come un suo discepolo di punta.
Olivotto consiglia tutta una serie di libri in uno YT di un'ora e mezza. Li avevo toccati praticamente tutti, tranne Roland Barthes: "Camera chiara", al di sopra della mia cultura. Barthes l'ho capito meno di Adams...

Una notazione. Adams, Sontag, Barthes parlano di fotografia in generale, anteriore al digitale.
Per capire il digitale bisogna avere usato le Trasformate di Fourier (le maneggio dal 1976). Usate, non lette su un manuale di analisi.
Ascoltiamo in MP3. Vediamo foto in JPG. Dietro ci sta tecnicamente la parte reale della Trasformata Discreta di Fourier (quella in cos, FDFT).

La differenza con la discussione di questo 3d è che quando SPIEGO la fotografia digitale quello che posto è virtualmente incontrovertibile, a meno di qualcosa che non ho capito (ma allora non lo posto).

Prima di rileggere "On Photography" della Sontag sto leggendo la sua intervista a "Rolling Stone". Mi illudo di capire la Sontag.
Al Libraccio ho trovato "New Deal Photography, USA 1935-1943", il solito volumetto TASCHEN pesante. In tre lingue: spagnolo, italiano, portoghese, l'italiano tradotto splendidamente. Consigliabile anche perché a basso costo.



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