| inviato il 29 Maggio 2024 ore 17:35
Esatto Paolo, è la proiezione di diapositive che mette in evidenza differenze che sul digitale si vanno a perdere, non si vedono più. In quanti investono su un buon monitor? Ma sono convinto che anche il migliore dei monitor sia ben distante da una buona proiezione. I colori soprattutto. Oggi ha poco senso parlare di obiettivi separandoli dal corpo macchina dove andranno innestati, a causa dei molteplici interventi digitali di correzione, manipolazione, eccetera, oramai inglobati a partire dal file RAW fino al software di conversione e fotoritocco con i suoi profili colore. Alla fine quello che si vede a monitor rischia di essere molto diverso da quello che effettivamente aveva visto l'obiettivo utilizzato. Ma in fondo, è ormai importante? Adesso poi si fanno obiettivi con distorsioni e vignettatura inaccettabili solo fino a pochi anni fa, tanto viene tutto corretto automaticamente. E forse è giusto così? |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 22:05
... è giusto così fino a che ci saranno "consumatori" convinti di spendere i proprii quattrini per "quel" tipo di prodotti! Personalmente, IMHO, secondo me, ... avrei l'impressione di comprare un orologino digitale da pochi euro (pagandolo però come un Patek Philippe!!!), pensando che, quello che conta in fondo, è conoscere "l'ora giusta"! Ed il "digitalino" è sicuramente più preciso del Patek! Personalmente, IMHO, secondo me, ... ecc.! GL |
| inviato il 29 Maggio 2024 ore 22:09
Ecco perchè mi garbano le cinesate! Viltrox: Patek Philippe al prezzo di un "digitalino". Parlo dei modelli x fujifilm f 1.4 13 mm, 33 mm, 56 mm e 85 mm f 1.8 (il 23 mm invece non mi è piaciuto molto). |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 6:10
Ma in fondo, è ormai importante? Adesso poi si fanno obiettivi con distorsioni e vignettatura inaccettabili solo fino a pochi anni fa, tanto viene tutto corretto automaticamente. E forse è giusto così? ********** ********** Non lo so se tutto questo è importante caro Franco, personalmente sono legato a una visione forse un poco romantica della fotografia e in quel solco, tracciato ornai da anni, continuo a muovermi anche perché, ripeto, il tutto è finalizzato alla proiezione... certo se dovessi stampare è probabile che la vedrei in diversamente. Per quello che riguarda le correzioni automatiche degli obiettivi invece posso assicurarti che lo trovo un escamotage assolutamente inaccettabile, anche perché non mi sembra che i grandi risparmi che tutte le case realizzano in questo modo si riverberino poi sul prezzo che chiedono ai clienti... anzi direi il contrario, visto che i prezzi continuano la corsa al rialzo. |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 6:19
Ecco perchè mi garbano le cinesate! Viltrox: Patek Philippe al prezzo di un "digitalino". ********** ********** Qui torniamo a quello che ho detto tante di quelle volte che ormai sono da considerare alla stregua di una Cassandra: nel campo dell'ottica fotografica non ci sono più novità, e relativi brevetti, da quarant'anni, se non cinquanta... ora come ora quello che è strano non è che ci siano le cinesate con un alto rapporto Q/P... è offensivo che le grandi case continuino indefesse con la politica dello spennamento del pollo! |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 11:56
Che i prezzi siano saliti in modo folle, credo sia davanti agli occhi di tutti. Che la qualità degli obiettivi sia migliorata poco, se non globalmente peggiorata, lo percepisce solo chi va ad indagare la cosa con artifici vari (ad esempio, coprire i contatti elettrici con un nastro isolante) o con strumenti adeguati. Ricordo una vecchia discussione al riguardo, sul fatto che oltre una certa soglia di luminosità il sensore digitale non leggerebbe bene l'aumento di luce e il tutto verrebbe poi sistemato elettronicamente (oggi insieme alla distorsione, alla vignettature e alle aberrazioni cromatiche) per far apparire come ci sia realmente uno stop di differenza passando, ad esempio, da f/2 a f/1.4, quando al sensore digitale tutto questo non risulterebbe (non registrando adeguatamente la maggior quantità di luce). Se fosse vero questo, io spero di no, i recenti e costosi obiettivi Sigma, Canon, Nikon con diaframma f/1.2 sarebbero una grande presa per i fondelli, perché mentre su pellicola, dove si vedrebbe effettivamente la maggiore luminosità, questi obiettivi non possono essere utilizzati, nel digitale al contrario quella luminosità in più non cambierebbe sostanzialmente nulla, perché tutta quella luce il sensore non la vedrebbe proprio! A tutto questo discorso ci credo poco, mi sembrerebbe assurdo. Ma non ho gli strumenti per controbattere. |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 20:22
La fotografia è sempre più una rappresentaIone teatrale di se stessa. Andrà molto oltre le famigerate tre dimensioni. |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 23:05
“ nel campo dell'ottica fotografica non ci sono più novità „ Dai suvvia, direi tutto il lato grandangolare che prima non esisteva mentre oggi ci si è spinti parecchio verso il lato Wide ( in alcuni casi anche troppo) |
user207727 | inviato il 30 Maggio 2024 ore 23:10
Gli obiettivi sono tutti tridimensionali anche i pancake piu piatti, poi ci sono addirittura quelli che si allungano e variano la loro terza dimensione |
| inviato il 31 Maggio 2024 ore 6:12
Dai suvvia, direi tutto il lato grandangolare che prima non esisteva mentre oggi ci si è spinti parecchio verso il lato Wide ( in alcuni casi anche troppo) ********** ********** Capirai. Si è passati da un 11-24 costoso e corretto otticamente a un 10-20 ancora più costoso e corretto, un poco meglio devo dire, via software... un bel vantaggio non c'è che dire. |
| inviato il 31 Maggio 2024 ore 7:01
"...far apparire come ci sia realmente uno stop di differenza passando, ad esempio, da f/2 a f/1.4, quando al sensore digitale tutto questo non risulterebbe" Se monto un obbiettivo manuale, luminoso e senza contatti, aprendo il diaframma la differenza c'è senza che la macchina abbia idea di quale sia il diaframma. |
| inviato il 31 Maggio 2024 ore 7:51
“ Capirai. Si è passati da un 11-24 costoso e corretto otticamente a un 10-20 ancora più costoso e corretto, un poco meglio devo dire, via software... un bel vantaggio non c'è che dire. „ EH no...siamo ancora scesi...ormai siamo sotto i 10 |
| inviato il 31 Maggio 2024 ore 8:26
Paolo ti farò arrabbiare un poco ma forse no. Certo che la tridimensionalità dell'obiettivo ESISTE. Il concetto è questo qua. www.instagram.com/reel/C5DkPyOJGNP/?igsh=MWM3dml1cGhtaTlqYg== www.instagram.com/reel/C4YVPO_RQSu/?igsh=cXVjczBkcWdhNGFx 'Esiste' la percezione visiva della tridimensionalità di una immagine, che alcune condizioni determinano anche sul piano bidimensionale. Alcune lenti hanno 'difetti' e 'pregi' ottici che acuiscono questa percezione. Non sono così diversi logicamente da occhiali tridimensionali. E stirando un po' il concetto potrebbero essere considerati 'tridimensionali'. Un buon esempio è lo zeiss 28/2. Vignettatura, curvatura di campo, e microcontrasto guidano l'occhio nella lettura di luci e ombre e 'piano' a fuoco favorendo la percezione di profondità. Se accettiamo che ogni elemento del reale è percepito soggettivamente, ha basi reali anche la tridimensionalità degli obiettivi |
| inviato il 31 Maggio 2024 ore 8:37
Secondo me questi esempi avvallano il fatto che composizione e luci/ombre hanno molta più importanza dell'obiettivo. Altrimenti dovremmo dedurre che gli obiettivi usati per i video (molto probabilmente quelli dei cellulari) restituiscano un effetto 3D fenomenale. Il punto non è se esiste questo effetto, cioè se il nostro cervello può essere "ingannato", ma da cosa dipende l'effetto che, secondo me, effettivamente esiste. |
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