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ciao dopo aver letto tanto ecco il primo post per chiedere info e aiuto. Ho da poco comprato SILKYPIX Developer Studio Pro 10 Fuji, e settato secondo le vostre raccomandazioni. Faccio il taste (all categories) senza demosaicizzazione, sharpening e denoising, lo salvo, ma quando chiudo SILKYPIX e lo riapro scompare. Mi sapete dire come mai? e poi, come posso fare per farlo applicare come predefinito a tutti i raw?
Grazie mille L
user19933
inviato il 30 Gennaio 2021 ore 0:00
Ciao, ti manca solo 1 passaggio. Vai su SETTINGS > DEFAULT PARAMETERS SETTING Noterai che si apre una finestrella dove c'è scritto che l'attuale "taste" di partenza è il "DEFAULT" cioè quello dei programma. Li lo devi cambiare. Schiacci e ti si apre un menu a discesa dove trovi il tuo "taste" che hai già salvato. Lo imposti come nuovo "taste" di partenza e da li in poi ogni volta che apri un nuovo RAW automaticamente inizierai con quello. Attenzione che funziona solo per i RAW. Se apri TIFF, JPG, non è possibile settare un proprio "taste" di partenza, comunque lo si può caricare in un secondo momento anche per quel tipo di file.
Grazie mille Mi sta proprio piacendo questo software anche se c'è molto da studiare. Eppoi non ho trovato un manuale in PDF, ma solo quella web che hai linkato tu. Come consigliavi volevo chiudere il browser durante studio e prove L
user19933
inviato il 30 Gennaio 2021 ore 0:16
Si è un peccato che non ci sia un PDF da scaricare. Sarebbe comodo, perché i primi tempi serve. Comunque la funzione dei “tooltip" (le stringhe etichette) che compaiono quando sfiori i pulsanti e le icone nel programma se le premi ti mandano direttamente nella sezione del manuale on-line, a suo modo è una funzione comoda all'inizio, in seguito si può disattivarla.
Fatto, ho dovuto chiudere e riaprire Silkypix affinché avesse effetto. Nel taste ho anche inserito film simulation-camera setting, così apro il file come lo ho scattato. Poi al momento provo a seguire il flusso di lavoro suggerito nel manuale, cioè dall'alto a scendere. Voi avete un flusso di lavoro diverso?
Io ho ridotto tantissimo il n° dei taste predefiniti (si possono nascondere senza cancellarli), secondo me erano davvero troppi, e me ne sono realizzati 9, divisi tra standard paesaggio e ritratto.
Poi mi sono realizzato una scala di grigi per il BN, anche se quella basica di Silkypix secondo me è già ottima
user19933
inviato il 30 Gennaio 2021 ore 19:48
Mah, ogni foto è una storia a se, comunque in generale:
1) Prime tutte le correzioni che riguardano i difetti fisici della lente 2) Poi raddrizza, ritaglia, sistema prospettiva, imposta la foto 3) Strumento timbra/clona (se serve) per pulire
3) Bilanciamento bianco 4) Rappresentazione del colore 5) Esposizione 6) Aggiustamenti fini per l'esposizione (alte luci, dodge, ecc..) 7) Correzioni fini sul colore, eventuale aggiustamento del bianco 8) Contrasto / Bilanciamento / Gamma / Punto nero / Curve ecc... 9) Se servono a questo punto le correzioni locali con maschere 9) Eventuali effetti speciali globali (vignette, blur, filtri vari)
10) Demosaicizzazione 11) Nitidezza 12) Rumore
Questo se si vuole arrivare al JPG pronto stampa lavorando sempre in ambiente RAW con Silkypix.
Come sequenza di lavoro io seguo abbastanza quella del software, applico prima un taste e poi vado avanti, se devo ritagliare lo faccio subito, così mi porto dietro meno zavorra, spesso do anche la precedenza alle curve
Scusate l'ignoranza. Ma in cosa consiste in pratica in Silkypix la "Demosaicizzazione" ? (punto 10 del flusso di lavoro indicato da Ramon N.). Ho sempre pensato che per demosaicizzazione si intendesse un sinonimo di "sviluppo" in senso generale. Cioè tutte quelle attività che portano il file dal raw grezzo ad una immagine "utilizzabile" tipo jpeg. Nel flusso di lavoro indicato da Ramon N. invece si direbbe una singola attività paragonabile alle altre 11 elencate. Quale sarebbe in pratica ?
Silkypix ti permette di intervenire anche su quella
user19933
inviato il 31 Gennaio 2021 ore 21:31
In Silkypix hai la possibilità di decidere tu con quanta profondità di dettaglio demosaicizzare il tuo file grezzo (il RAW) e quando farlo. Il programma in base al tuo file (a che iso hai scattato ecc...) ti mette un livello automatico secondo lui opportuno ma tu lo puoi cambiare perché il programma NON può sapere che tipo di elaborazione hai in mente di fare.
Io l'ho messa per ultima (appena un attimo primo della nitidezza e del rumore) perché:
1) facendo così durante tutto il processo di lavorazione il computer (anche vecchio, o poco potente) viaggia molto più veloce 2) facendo così mi trovo meglio a gestire tutta la parte del colore e del contrasto tonale, perché vedo tutto in maniera più "morbida" 3) i tre parametri che gestiscono la "croccantezza" a quel punto li bilancio tutti a editing quasi terminato: demosaico, nitidezza, e via il rumore.
Lo puoi anche fare prima comunque, non c'è problema. Diciamo ad esempio che puoi entrare in Silkypix, demosaicizzare in automatico il tuo RAW, fare giusto un paio di regolazioni di base (esposizione e contrasto, ad esempio) e poi esportare subito in TIFF 16 bit per andarti a sviluppare la tua foto con altri software.
Ma io ho dato un flusso di lavoro diciamo "completo” per arrivare al JPG/TIFF finito, che non ha quasi bisogno di altri programmi, se non per esigenze artistico/creative/pittoriche. E a questo punto la demosaicizzazione diventa solo un "parametro" tra gli altri da gestire, visto che non esci mai dall'ambiente RAW durante la post-produzione.
In pratica, se fai qualche esperimento, noterai che così facendo vuoi la nitidezza vuoi la pulizia del rumore le puoi gestire molto più accuratamente perché hai a disposizione anche la variabile della demosaicizzazione su cui poter giocare. E tutto questo ovviamente in maniera non distruttiva e senza creare artefatti da eccessi di microcontrasto, molto comuni quando usi ad esempio i vari Topaz et similia.
Questa cosa, secondo me, aiuta anche a limitare e limare l'effetto "francobollo" stampato (quella sensazione un po' irreale nello stacco dei piani) che si vede in tante foto. L'approccio del programma è molto stile-analogico, un po' contrario filosoficamente alle "maschere di contrasto"... e quindi ti lascia le mani libere sulla profondità di demosaicizzazione così hai un'arma in più per cercare il giusto punto d'equilibrio tra nitido e pulito, senza eccessi digitali.
Mi sono imbattuto in questo tutorial su youtube, purtroppo è in inglese ma si capisce
user19933
inviato il 31 Gennaio 2021 ore 22:04
Si sul suo canale ci sono diversi video che parlano di Silkypix. Spiega bene, anche se parla troppo veloce. Ma non ha ancora fatto vedere in dettaglio il meglio, cioè il pannello delle correzioni locali, che a mio avviso è meraviglioso, perché da lì hai un controllo sul colore e altri parametri (ma soprattutto il colore) molto più preciso che nella "ruota". Mentre nella "ruota" modifichi grossolanamente i colori di tutta la foto, creandoti anche "taste" parziali da richiamare alla bisogna, con il modulo delle correzioni locali, una volta che hai dato ad esempio una pennellata su un volto, poi scegli con il contagocce il colore che vuoi modificare all'interno della tua selezione, tramite "range" scegli quali zone tonali affini includere, con il tastino vedi maschera colore spegni tutta l'immagine e vedi solo le aree del colore che hai selezionato e a quel punto fai le variazioni che vuoi in locale. Variazioni anche infinitesimali, estremamente precise. Insomma, il programma è fatto bene, va ben oltre la semplice demosaicizzazione anche se chiaramente non avendo i metodi di fusione per certi usi risulterà sempre limitato. Ma fa già tanto così.
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