| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 10:43
I "pregiudizi" molto gravi ci sono anche in Italia. L'idea che una donna sia un pacco,senza testa e ne coda è molto diffuso la controprova oggettiva è questa.. 1)fino a qualche anno fà avevamo nel sistema penale ..il delitto di onore il marito uccideva il pacco...poi l'avvocato dell'assassino preparava le pratiche del delitto di onore....e subito a casa 2)fino a qualche anno fà conveniva far ammazzare la moglie in caso di divorzio 90% di probabilità di farla franca con l'obiettivo subito raggiunto contro un divorzio infinito.(opinione di un magistrato di mani pulite) 3)i femminicidi sono un tipico effetto di "pregiudizi" sulla donna |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 10:49
@Francesco: ho l' impressione che, anche se con termini diversi, concordiamo sul fatto di considerare evivere il tutto con una certa elasticità. Alla fine si torna al titolo: attenzione ai preconcetti , che esistono in noi e che vanno ' controllati' , senza demonizzarli. |
user177356 | inviato il 31 Gennaio 2020 ore 10:59
Però se continuate a confondere preconcetti e pregiudizi è inutile discutere. |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 11:02
il pregiudizio è una opinione "preconcetta" capace di fare assumere atteggiamenti ingiusti,nell'ambito del giudizio o dei rapporti sociali. |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 11:11
“ Però se continuate a confondere preconcetti e pregiudizi è inutile discutere. „ Ecco Real: la precisazione ci sta, ci mancherebbe. Ma è anche esattamente quel qualcosa che sposta il tiro dall'elefante alla pulce. Mi pare che sia espresso un concetto semplice, per il quale la differenza tra i due termini non sposti in alcun modo la valutazione di merito. Ma se per te è dirimente, hai ragione: discutere è effettivamente di scarsa utilità |
user177356 | inviato il 31 Gennaio 2020 ore 11:12
Il preconcetto può essere la base di un pregiudizio, ma non necessariamente. Ho scritto le definizioni in inglese (visto che siamo partiti da una frase di una fotografa americana) più in alto. Un preconcetto è semplicemente un'idea che ci formiamo prima di avere gli elementi di conoscenza e/o esperienza che la suffraghino. Un pregiudizio è un giudizio viziato da un'ingiustificata avversione a priori. Preconcetto è ritenere che i neri siano sessualmente più dotati dei bianchi, pregiudizio è che siano geneticamente inferiori ai bianchi. |
user177356 | inviato il 31 Gennaio 2020 ore 11:15
“ Ma è anche esattamente quel qualcosa che sposta il tiro dall'elefante alla pulce. „ Non direi, perché la Lange parlava di preconcetti e non di pregiudizi (la distinzione in inglese è anche più marcata che nella nostra lingua). Tra l'altro, se si fosse limitata a sostenere che un fotografo debba essere libero da pregiudizi, avrei sottoscritto l'affermazione senza pensarci un secondo. Sui preconcetti invece ho una posizione diversa, perché sono convinto che siano in parte utili, almeno temporaneamente. L'ho spiegato sopra, quindi non mi ripeto. |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 11:18
“ Preconcetto è ritenere che i neri siano sessualmente più dotati dei bianchi, pregiudizio è che siano geneticamente inferiori ai bianchi. „ Ok: ma permettimi di pensare che, ai fini del ragionamento di base, ovvero l'importanza dell'accostarsi alla fotografia senza troppi condizionamenti precostituiti, siano essi quello della dotazione o della presunta inferiorità (pur differenti nella natura), questa differenziazione non cambia il principio. Che era e resta molto semplice? Edit: ho letto dopo il secondo post. Benissimo. Abbiamo una percezione diversa delle cose. Amen |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 11:18
Senza volere entrare nella semantica, ma facendo una ricerca su un paio di dizionari dei sinonimi e contrari preconcetto e pregiudizio vengono citati come sinonimi. Credo sia a questo che si riferisce la fotografa in questione, rappresentare una realtà difficile senza avere pregiudizi verso quello che si andava a scattare, ma entrare in empatia con la situazione, ca× e trarne un reportage che davvero mostrasse come erano le cose |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 11:19
Matteo, in effetti anche a me pare ovvio. Ma evidentemente non sarà così... |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 11:32
il problema forse e' che oltre a sembrare ovvio, intesa cosi' appare anche estremamente banale. Insomma, dire che e' meglio non avere preconcetti ma mantenere una mentalita' aperta, mi pare che sia una affermazione che non meriti una discussione di 14 pagine. |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 11:39
In effetti è così, poi su può discutere di come farlo e con che approccio |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 11:55
@Enzillo: purtroppo io non ritengo di avere una mentalità così aperta, da essere immune da preconcetti fotografici. Se voglio fare una serie di scatti sulla riqualificazione del Porto Vecchio a Trieste, mi capiterà di scegliere qualche inquadratura che rientra nei cliché del genere urbanistico/industriale, anche senza volerlo ( il preconcetto, spesso, ci condiziona a livello occulto.) Ho fatto alcune serie sui Caffè storici della mia città e so che la lettura di Svevo e di Joyce mi ha condizionato a livello preconcettuale non poco, perché, a livello fotografico, si vede ciò chesi vuole vedere. Non credo sia più possibile una verginità di occhio fotografico. E con ciò non voglio dire che questo sia un male: mi limito a constatarlo. Quanto al fatto che ci vogliano 14 pagine per chiarire una banalità, pensa solo che ci vuole qualche decennio per imparare a stare al mondo, ed è già ora di andarsene! |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 12:04
c'è un po' di confusione, allora tutti noi abbiamo in testa dei cliché, ma un conto è quello che viene detto in apertura topic ossia affrontare una situazione di reportagistica senza partire da pregiudizi verso quello che si troverà e verso chi si dovrà fotografare, un conto è fare un discorso su un certo linguaggio visivo. E' praticamente impossibile scattare al di fuori dei nostri tempi senza considerare il nostro bagaglio culturale, si può essere più o meno originila, ma ci si rifarà sempre a un tempo specifico e a un luogo con i suoi "segni" a livello espressivo. Esserne al di fuori in gran parte dei casi può voler dire essere anacronistici, si possono precorrere i tempi o essere rimasti indietro, ma il risultato sarà quello |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 13:14
“ il problema forse e' che oltre a sembrare ovvio, intesa cosi' appare anche estremamente banale. „ “ In effetti è così, poi su può discutere di come farlo e con che approccio „ In effetti è banale. Poi dice bene Matteo, sul fatto che qualcosa dirne si può. Ma per un verso, volendo, credo riguardi ogni discussione, no? Aggiungo solo una cosa. Molte cose sono banali, e proprio per questo diventano abituali e non più sottoposte ad alcun vaglio. Magari, forse, chissà... anche tornarci sopra può proporre qualche prospettiva a cui non abbiamo pensato, o suggerire qualche idea che porti poi ad altro e nuovo. O suggerire spunti, magari a chi è agli inizi. Forse. |
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