| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 14:29
“ Secondo me lollo è passato al forum di lomografia MrGreen „ Non ancora Semplicemente non posso rispondere alle discussioni che avete iniziato perchè non ho conoscenze a riguardo, mi prendo il mio tempo per leggere e carpire tutte le informazioni possibili. Per quanto riguarda l'acquisto mi sono messo in contatto con Domenico che mi ha lasciato il suo numero e prestissimo mi metterò in contatto per farmi guidare da lui in questa scelta magari dopo aver toccato con mano questi oggetti !! “ Perdonatemi se non mi leggo tutte le pagine già scritte. Ma il quesito posto è stato chiarito? Cosa intende per "VERA FOTORAFIA" l autore del thread? „ Forse sono stato azzardato a scrivere "vera fotografia" perchè sembra che intenda che il digitale non è vera fotografia e lunge da me affermare certe cose, semplicemente vorrei sviscerare questo mondo, per avvicinarmi un pò di più ai vecchi mostri sacri e al loro modo di scattare( Erwitt, Pellegrin, Mccullin solo per citarne alcuni). Non che questo debba per forza servirmi ma sento di voler provare senza pretesa alcuna. Per quanto riguarda alcuni consigli che ho letto sul digitale, credo di saper maneggiare per bene una macchina digitale in manuale, non ho nessun problema sulla tecnica fotografica.. Semplicemente vorrei espandere le mie conoscenze |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 14:29
Quindi va separata prima... Ero in dubbio se separarla prima o pian piano che si "spiralasse" ^_^ |
user175879 | inviato il 24 Gennaio 2020 ore 14:41
Sono contento che la analogica non è la vera fotografia, però sono convinto che le fotocamere digitali abbiano troppi meccanismi strani almeno per i miei gusti |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 15:05
“ Quindi va separata prima... Ero in dubbio se separarla prima o pian piano che si "spiralasse" „ io la separavo man mano che entrava, sennò ti ritrovi a dover srotolare tutto il rullino prima di inserirlo nella spirale. |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 16:04
@somaro Ecco hai più o meno descritto le fasi che provo... Aggiungici anche la fase di scatto, esposizioni creative, messe a fuoco a stima, il tappo l'avrò tolto ? (Telemetro) ... Capisci che gioia a vedere quella striscia ancora umida tra le mani |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 16:05
@skylab Ottimo quindi l'importante è togierla la carta |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 16:08
“ Quindi va separata prima... Ero in dubbio se separarla prima o pian piano che si "spiralasse" „ Io non la separo prima, strappo la carta fino a 20 cm dopo l'inizio della pellicola, con un cilindro (una penna va bene) raddrizzo il bordo d'entrata, poi eseguo la manovra di riempimento della spirale (tic-tac-tic-tac ) tendo il rullino ancora carico in mano e facendo srotolare solo la carta mentre la pellicola entra nella spirale. Le spirali in plastica devono essere asciutte, altrimenti bestemmi in cinese |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 16:22
“ Stampare a contatto il 6x6 è assurdo, troppo piccolo il formato per apprezzare le stampe ... tanto vale guardare le foto sullo schermo del telefono „ @Fileo - intendevo, per non sprecare tempo e carta (forse mi sono espresso male), stampare a contatto i provini, per avere un'idea dello scatto ed effetuare la scelta per un eventuale ingrandimento. Per chi è alle prime armi, può essere una strada iniziale per comprendere i tempi di stampa e fare pratica. |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 17:12
La carta non è fissata per tutta la lunghezza alla pellicola, quindi basta separarla dall'inizio e avvolgere soltanto la pellicola nella spirale, lasciando la carta libera. Non è necessario mettere le spirali nel forno, basta riporle fuori della tank, così non restano umide. Da questo punto di vista, le spirali Paterson sono le più bastarde, docilissime se asciutte, ma basta una minima traccia di umidità e si inchiodano subito. Usavo anche una tank Jobo, spirali simili ma senza palline, e si riusciva a far avanzare la pellicola anche con un po' di umidità, ma comunque non conviene mai, specie con il 6x6, più corto ma anche più largo, dove, se forzi a causa dell'umidità, rischi di piegare il negativo. |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 17:17
toh' un post bello lungo sull'analogica!! io sono mesi che mi sto divertendo con le pellicole in camera oscura (35 mm, medio formato fino al mitico 8x10) sicuramente bisogna prima mettere giù per bene i vari step da seguire per avere un corretto processo di scatto-sviluppo-stampa. Partendo da una cosa: dalla fine (la stampa)... cioè per avere un bel risultato con una certa costanza, l'ideale sarebbe avere una catena rodata che dia un bel risultato in stampa (un bel negativo esposto e sviluppato lo si valuta dalla stampa finale). Questo perchè la carta ha una latitudine molto inferiore rispetto al negativo e quindi errori in fase di scatto (sovra o sotto esposizione eccessivi) o di sviluppo (sovra o sotto sviluppo), produrranno negativi troppo contrastati o troppo poco per i quali non si riuscirà poi a regolare correttamente i gradi di contrasto sulla carta... quindi ideale sarebbe innanzitutto avere una catena materiale fissa (stesso ingranditore, stesso obiettivo ingranditore, stessa carta di stampa, stesse chimiche sia per lo sviluppo negativo che per la stampa). Per esempio un buon inizio (per quello che sto vedendo io), potrebbe essere: 1. scegliere 1 max 2 pellicole Bn (io scelto Fuji Acros 100 e Kodak tmax 400.. ovviamente le più costose sul mercato ) 2. scegliere uno sviluppo standard come per esempio il Kodak d76 che ha svariati pregi (tra i quali l'elevata durata se conservato stock in bottiglie chiuse) e la grana abbastanza fine 3. le chimiche di stop e fissaggio diciamo che influenzano meno rispetto allo sviluppo, ma consiglio anche qui di sceglierne una e stop 4. scegliere una carta che prenderemo come riferimento (esempio molto bella la ilford MG Perla, una via di mezzo tra il satinata e il lucida) Politenata.... Agli inizi meglio Politenata e non Baritata per una pura questione di risparmio di tempo e di acqua 5. come per i negativi, anche per le carte occorre scegliere delle chimiche e attenersi tendenzialmente a quelle.. io per ora uso un Ilford PQ Developer standard a questo punto, una volta stabilita la catena cerchiamo di non variarla ma di sfruttarla.. Ideale sarebbe fare dei rullini di prova per capire bene la sensitometrica ma diventa lungo da spiegare (e a dire il vero non ne sarei nemmeno in grado, c'è però un forum dove ne parlano molto bene grazie ad un utente, Silverprint, di Bologna Aka Andrea Calabresi) La stampa a contatto dei provini in realtà andrebbe SEMPRE fatta e SEMPRE fatta di tipo tecnico, cioè con un'esposizione che vada a generare su una parte non esposta del negativo (esempio tra un fotogramma e l'altro) un nero appena meno nero del nero totale sulla carta... il provino in tal modo permette di individuare subito i fotogrammi correttamente esposti e lavorabili in stampa. Più si semplificano e si strutturano i componenti e i passaggi in camera oscura, meglio è. Ovviamente una camera oscura costa, richiede spazio e soprattutto molto molto molto tempo e pazienza... ma dà enormi soddisfazioni e fa comprendere meglio certi meccanismi. E poi volete mettere la soddisfazione di vedere una stampa a contatto di un negativo 8x10 fatto con banco ottico con basculaggio verticale di un ritratto dove si crea una sfocatura "obliqua" che con le più moderne reflex sarebbe impossibile fare? Luca |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 17:33
Più che altro richiede tempo (e voglia...). |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 17:45
Premetto.. non ho letto tutto... Io stampo e sviluppo in analogico. Con 100€ circa fai un corredo del tipo Canon ftb_ql 50 1.8, 28 2.8... Oppure con poco + minolta col suo mitico 28/105... O anche yashica fx3 2000... Fujica st605 col fantastico 50 1.4... Hai solo l'imbarazzo... Poi avenso sony le lenti "vetuste" e non puoi montarle con adattatore.. Se vuoi sviluppare a casa sono 100€ di atrezzatura.. Se vuoi stampare analogico altri 200 circa.. Ma nell'analogico hai le spese del materiale di consumo molto + alto.. Con l'analogico hai un approccio diverso.. |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 17:46
Beserk io al d76 ho preferito xtol.. il bellini però non il kodak |
user90373 | inviato il 24 Gennaio 2020 ore 17:59
E per finire al top,
 Il signor Mancuso si ricorderà. |
| inviato il 24 Gennaio 2020 ore 18:05
Le usa e getta Kodak con 2 pellicole da 24 Kodacolor, le vendevano qui a due passi oltreconfine a 5€ (nel 2015). |
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