| inviato il 10 Dicembre 2019 ore 0:24
“ ma tu hai capito cosa e' il Mes? „ Non è questo il punto: potrebbero anche parlare della riforma sulla legge delle patatine fritte; il punto è l'aberrazione di firmare senza nemmeno sapere cosa si firma. |
user111807 | inviato il 10 Dicembre 2019 ore 4:12
Molto interessante TheRealB , ne ho letto alcuni spezzoni e mi sono memorizzato il link da leggere con calma quando avrò più tempo. Comunque da quello che mi pare di capire l'autore non fa altro che confermare il pensiero di molti che in un mondo in generale difficoltà noi lo siamo ancora di più degli altri. Negli ultimi trent'anni o forse anche un po' prima l'Italia tra una crisi e l'altra non é mai riuscita a recuperare il terreno perso prima che sopraggiungesse periodicamente la successiva. |
user177356 | inviato il 10 Dicembre 2019 ore 7:43
Siamo in difficoltà perché le nostre imprese continuano a pensare di essere ancora negli anni '70, e perché la politica è incapace di immaginare un modello di sviluppo economico diverso. Stiamo ancora a difendere l'Ilva e l'Alitalia, per dire, buttando risorse pubbliche che andrebbero investite altrove. |
| inviato il 10 Dicembre 2019 ore 7:56
“ Stiamo ancora a difendere l'Ilva e l'Alitalia „ in realta' non stiamo difendendo Ilva e Alitalia.. che comunque per politica nazionale SAREBBERO DA DIFENDERE. Stiamo dicendo di difenderle, mentre invece stiamo difendendo i PRIVILEGI di una parte dei miracolati che ne hanno determinato la crisi. |
| inviato il 10 Dicembre 2019 ore 8:36
@TheRealB Vedo che abbiamo opinioni simili sulle cause. Quelle che riassumevo con "25 anni di avanzo primario". E, quindi? Che si fa? L'articolo, sebbene di un tedesco, implicitamente lo fa capire. Se è chiara l'origine del male, altrettanto dovrebbe esserlo la cura. Eliminare la causa. |
| inviato il 10 Dicembre 2019 ore 9:30
“ L'articolo, sebbene di un tedesc „ --->Servaas Storm is a Dutch economist |
user111807 | inviato il 10 Dicembre 2019 ore 10:04
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| inviato il 10 Dicembre 2019 ore 10:17
“ Servaas Storm is a Dutch economist „ Hai ragione, lapsus. Ma non toglie nulla alla considerazione. Intendevo di area influenza tedesca in seno a EU. Germania e Olanda condividono/hanno condiviso, come paesi, l'orientamento politico-economico generale di austerità da imporre. Cioè, quello di cui l'economista vede i pericoli. Obiezioni, invece, nel merito? |
| inviato il 10 Dicembre 2019 ore 11:06
sto leggiucchiando |
| inviato il 10 Dicembre 2019 ore 12:16
- Austerità fiscale e il contenimento dei salari - Mancanza di competitività tecnologica e tasso di cambio sfavorevole - Crescente concorrenza dei paesi a basso salario - le aziende italiane soffrono di una mancanza di forza tecnologica; la specializzazione in attività tecnologiche medio-basse blocca il Paese in una posizione quasi permanente di debolezza strutturale - La quota delle esportazioni italiane nelle importazioni mondiali è diminuita dal 4,5% nel 1999 al 2,9% nel 2016. - Le imprese italiane hanno difficoltà a far fronte alla concorrenza dei paesi a basso salario: sono generalmente troppo piccole per esercitare un potere sui prezzi, troppo dipendenti dai mercati esteri perché il mercato interno è in depressione. Aggiungerei l'evasione fiscale da primato, i finanziamenti pubblici a fondo perduto mafiosi, le pensioni a 40 anni, ecc.. Tutto vero e risaputo dall'anno domini 2008. Anche l'avanzo primario pluridecennale, basta non considerare gli interessi sul debitone... Come se ne esce? Facendo altro debito per finanziare lo sviluppo tecnologico e rinnovare le infrastrutture e aumentare lo stipendio agli statalisti. Il coma itagliano è irreversibile. Allego qualche pensierino che riassume un decennio di letture economiche alternative. Cercare di spiegare la storia economica d'Italia agli stranieri é complicato. 1945-1965: una generazione che aveva conosciuto la guerra e la fame trasforma un paese agricolo, ignorante, povero e devastato in una potenza economica mondiale. 1965-1990: una generazione cresciuta nella crescita economica continua decide di prostituirsi alla classe politica per avere tranquillità economica senza diver lavorare. 1990-2019: una generazione cresciuta in un paese in declino, che pensa di poter vivere con i soldi dei nonni e dei genitori e che al di fuori della famiglia trova solo tasse, divieti e burocrazia pensa di poter tornare ai fasti dei genitori parassiti replicandone le politiche. Ad un certo punto l'illusione dovrà dissiparsi, e dovremo ricominciare dalla fame. Nel frattempo il mondo sarà nel XXI e nel XXII secolo, mentre noi vagheremo nella seconda metà del XX, ma senza speranza per il futuro. |
| inviato il 10 Dicembre 2019 ore 12:39
“ Ad un certo punto l'illusione dovrà dissiparsi, e dovremo ricominciare dalla fame. Nel frattempo il mondo sarà nel XXI e nel XXII secolo, mentre noi vagheremo nella seconda metà del XX, ma senza speranza per il futuro. „ Apocalittico. Mi dispiace, ma io sono più portato a un pragmatismo ottimista. “ Facendo altro debito per finanziare lo sviluppo tecnologico e rinnovare le infrastrutture e aumentare lo stipendio agli statalisti. „ Esatto. A parte la chiusa polemica sugli "statalisti", immagino dipendenti pubblici, "statali". Cioè, una politica economica anticiclica. Che, però, si può affrontare solo in un diverso assetto politico-economico, da riconquistare. Da tutte le crisi si esce così. Un riferimento interessante sulla storia di molte crisi del passato. Io l'ho trovato illuminante. www.bridgewater.com/big-debt-crises/Principles-For-Navigating-Big-Debt |
| inviato il 10 Dicembre 2019 ore 13:12
Catodico.. non so.. Questa e' la narrazione comune.. che alla fine recita stizzita con azzento tetesko.."avete vissuto al di sopra delle vostre possibilita'". La realta' presa da un punto di vista piu internazionale, mi sembra diversa. Insomma.. non li avete sentiti i dieci minuti di applausi della Scala?. Significano nulla per voi?... Ha ragione il mio amico che dice :" gli applausi riflettono il fatto che persone che possono spendere 2500 euro per un biglietto e piu' di 10mila euro per un vestito adatto alla serata, sono stracontenti dello status quo". Punto. |
| inviato il 10 Dicembre 2019 ore 13:20
voglio dire.. se prendiamo per buona la narrazione che indica come il 20% della popolazione consumi l 80% delle risorse e la incrociamo col fatto che ogni anno consumiamo le risorse di due pianeti. Allora il fatto di portare ogni cinese ad avere una casa ed una sanita' pubblica comporta una riduzione del benessere di quel 20% in scala 1-5. Cioe' ogni miglioramento del tenore di vita cinese impatta con un fattore moltiplicato per cinque sul nostro tenore di vita. Difficile pensare di uscirne indenni quando il secondo esercito del mondo dice " fate voi che il nostro stile di vita NON e' negoziabile". Aggiungerei.. qualcuno si ricorda del fatto che i Tedeschi son economisti cosi' bravi che negli ultimi cento anni han gia fatto default DUE volte?... E son sull'orlo del terzo burrone? Siete ancora disposti a farvi bacchettare? |
user177356 | inviato il 10 Dicembre 2019 ore 13:46
Mi trovo purtroppo d'accordo con Catodico. Trovo sconfortante soprattutto l'idea che gli Italiani siano un popolo ingegnoso e attivo, e che sia invece la sua classe dirigente (politici, imprenditori, sindacalisti) a trascinarlo in basso. L'ennesima conferma della nostra incapacità a riconoscere i propri limiti ed errori. |
| inviato il 10 Dicembre 2019 ore 13:51
Siamo troppo individualisti. Facciamo fatica a fare gruppo per portare avanti un progetto condiviso. Non abbiamo coordinazione e comunque la rifiutiamo. Genio e sregolatezza. Esempi: Leonardo Michelangelo Ecc. |
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