user170782 | inviato il 15 Marzo 2019 ore 16:36
Questa è molto forte anche presa singolarmente; come accennavo in precedenza, se quella dell'uomo che cammina la presenti in un progetto omogeneo insieme a questa, acquista un altro significato. Come il capitolo di un romanzo, magari meno riuscito di altri, ma funzionale al racconto generale. |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 16:39
E' certamente un condizionamento il titolo ma, qualche volta, un condizionamento ci vuole altrimenti diventa troppo vasto il campo delle interpretazioni possibili. Le foto di Filiberto, e sopratutto quelle indimenticabili come quella postata, sono state fonte di ispirazione per me anche se poi ho interpretato tutto a modo mio. Quella dello sfocato e delle ampie aperture non è un qualcosa di banale (a mio parere) e non serve solo a sfocare lo sfondo ma anche a staccare il soggetto dallo sfondo e dare una certa tridimensionalità. Questo è un discorso stilistico , e siamo d'accordo, ma non solo. A mio parere fa parte di quel modo di vedere la vita nella individualità di ognuno, in quella certa solitudine inevitabile di cui tutti sappiamo fin troppo bene. E' una questione di stile o una questione estetica se preferite, ma è così insistita da alcuni autori da costituire un vero e proprio modo di vedere le cose non solo in campo fotografico. Io aspetto sempre di vedere qualche altra foto che, prima o poi, Filiberto posterà di nuovo. Anche se non è proprio indispensabile, come ho già detto ci sono fior di musicisti che hanno suonato a lungo e vivono di musica anche dopo anni che non suonano più. "Vivono" nel senso di alimentare le proprie passioni e non nel senso di procacciarsi da mangiare. |
user39791 | inviato il 15 Marzo 2019 ore 17:17
Nella street in genere si usano diaframmi chiusi per avere tutto a fuoco. Usare ottiche luminose a tutta apertura è andare contro gli schemi classici. Credo che situazioni simili si possono trovare in tutti i generi fotografici. Andare contro queste convinzioni può essere divertente e anche creativo. Ma ci sono mille modi per esprimersi se si hanno delle cose da dire. Ad esempio questo è un autore superlativo sul quale si potrebbe discutere e imparare per infinite pagine. www.juzaphoto.com/me.php?p=48294&pg=allphotos&l=it |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 17:28
È molto bravo. Credo sia azzeccato trovare autori di cui parlare qui su Juza. |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 18:35
Sulla questione del titolo anch'io sono molto perplrsso e cauto. Dovrebbe condizionare il meno possibile la lettura della foto, guidando il lettore con molta discrezione. Molte foto riuscite non ne hanno bisogno. Molte foto 'deboli' non ne traggono giovamento. Purtroppo anch'io, nel mio piccolo, sono influenzato dall' uso comune di assegnare un titolo. Qualche volta può avere senso un titolo provocatorio: che spiazzi o che depisti volutamente la lettura sottraendola all' ovvietà, ma bisogna essere abili in operazioni del genere. |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 18:37
Anch'io seguo con interesse Francesco.merenda. |
user90373 | inviato il 15 Marzo 2019 ore 20:45
Il capitano Nemo. |
user39791 | inviato il 15 Marzo 2019 ore 21:15
Gran bella foto. Mi piace molto la simmetria del campanile con la silhouette della persona sulla scalinata. Il titolo lo lascio alla tua fantasia. |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 21:20
@ Mikyfug: 'Anonimo veneziano' , mi è venuto di getto ! la foto è bella, il titolo non la abbellisce, forse si allinea con quel quid di mistero che la caratterizza. |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 21:21
E' la scalinata di Santa Maria della Salute. Come genere siamo tra la street in senso stretto e il paesaggio urbano. Comunque è bella! Come titolo non mi viene in mente niente di intressante... |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 21:28
Filiberto: quella foto di HCB non ha bisogno di commenti, nè di titolo. Va solo ammirata, studiata e custodita. |
| inviato il 15 Marzo 2019 ore 21:47
Il titolo può venire in mente solo all'autore, spesso viene di getto, in maniera ovvia, non può essere altro che quello. Nessuno può dare un titolo alla foto di un altro. |
user39791 | inviato il 16 Marzo 2019 ore 10:26
Maurizio Galimberti utilizza la Polaroid scomponendo e ricomponendo l'immagine in mosaici per ricreare la stessa, reinterpretandola. Anche nei ritratti, molti dei quali hanno come protagonisti personaggi famosi (Johnny Depp, Lady Gaga, Robert De Niro, ecc.), riproduce con la scomposizione una tridimensionalità dell'immagine. www.google.com/search?q=Maurizio+Galimberti&safe=off&client=ms-android Una forma di fotografia molto creativa. |
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