user86191 | inviato il 18 Ottobre 2018 ore 16:56
Ho scoperto un laboratorio fotografico che stampa in chimico con il Mini Lab, Speedy Foto a Milano, non so come digitalizza e la qualità di stampa, ma i prezzi che fa per un rùllino stampato in chimico e ottimo, sicuramente lo proverò |
| inviato il 18 Ottobre 2018 ore 17:30
Nel 1990 pubblicai un servizio di natura in 35mm sulla rivista Oasis. Mi restituirono le dia unte e inutilizzabili. Quando obiettai mi risposero che era il procedimento standard per la scansione a tamburo. E che comunque, visto che le immagini erano state pubblicate, avevano fatto il loro corso. Come dire, ora possono morire in pace. Da allora tutte le volte che sento nominare uno scanner a tamburo mi viene l'orticaria, e mi rifiuto. Spero abbiano superato questa procedura In ogni caso, fino al 6x7 preferisco fare da me. Oltre non mi interessa |
| inviato il 18 Ottobre 2018 ore 17:35
@Leone, no la procedura a olio è sempre la stessa, solo chi te le ha ridate unte è un lazzarone, vanno pulite con un liquido apposito subito dopo la scansione e lasciato evaporare... |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 7:02
Scusate se mi intrometto nel tema del post. ....e pensare che sono ritornato a scattare in analogico proprio per avere quella fantastica grana che rende magiche le foto. Per me la grana non è un difetto, anzi. La grana nella foto analogica è come il fruscío nel suono di un vinile. È magia. |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 10:26
Verissimo Massimo, e pure giustissimo se vai a ben vedere, qui però si parla della enfatizzazione eccessiva della grana indotta dalla scansione e non già della grana propria di ogni singola emulsione che, spesso, viene scelta proprio in funzione della grana che produce. Ah, quasi dimenticavo: benvenuto nel club dei nostalgici, fa sempre molto piacere conoscere un rinnovato utente chimico! |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 12:15
Sarebbe più preciso dire "...enfatizzazione eccessiva della grana i dotta dalla scansione con scanner di fascia amatoriale...". Del resto anche nel processo totalmente ottico ci sino strumenti che enfatizzano più la grana e altri meno: un ingranditore a condensatori enfatizza la grana più di un ingranditore a luce diffusa. |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 13:15
Oddio Diego ... va bene l'Hasselblad o Imacon che dir si voglia, ma non mi sembra che il Nikkor 5000 ED o il Minolta 5400 siano propriamente degli scanner amatoriali dai. Per la luce del l'ingranditore invece che dire: di certo se è diffusa enfatizza meno la grana ma altrettanto certamente se la luce passa attraverso un condensatore diviene anche più tagliente ragione per cui, alla fine, dipende dal tipo di foto che vai a stampare l'adozione dell'una o dell'altra tipologia di luce. |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 14:13
Sarà... ma io finora non ho visto prive di tuta questa realizzazione della grans con la scansione se ben fatta e senza applicare eccessivo sharpening (l'errore più comune). Comunque l'esempio dell'ingranditore era per dire che in ogni caso ogni strumenti ha le sue peculiarità sua come pregi che come difetti, e come non viene demonizzato l'ingranditore a condensatori (per il suo mettere in evidenza la grana) o quello a luce diffusa (per il suo produrre immagini più morbide), senza considerare la miriade di obiettivi diversi, più o meno nitidi e contrastati, non vedo perché debba essere demonizzato a prescindere lo scanner che è solo uno dei tanti modi di trattare e utilizzare l'immagine della pellicola. Poi non è che io voglia difendere a tutti i costi la scansione, tanto è vero che le mie foto b&n le faccio stampare dolo con l'imprenditore, ma sicuramente la scansione oggi è molto utile per mille motivi che ho spiegato molte volte. |
user120016 | inviato il 10 Novembre 2018 ore 14:25
Ma infatti, Diego son d'accordo con te. Demonizzare una certa tecnologia solo perché non è quella tradizionale è un po' talebano e fondamentalista. La scansione e la stampa ad ingranditore possono tranquillamente coesistere così come possono coesistere pellicola e sensore senza che per questo uno debba ritenersi meno puro di altri. Io sono un amante della pellicola (ormai lo sanno anche i sassi) e sviluppo e stampo in camera oscura i miei rulli/lastre. Ma se capita di scansionare il resto del rullino che non stampo o se capita qualche volta di usare una macchina digitale, non penso sia un reato |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 16:50
Intendiamoci Diego, io non sto certo demonizzando la scansione, del resto ci mancherebbe altro visto che a tutt'oggi è un passaggio obbligato se si vuole stampare una dia allo stesso modo in cui è inevitabile se, come nel mio caso, vuoi inserire delle foto nel tuo profilo pur non avendo una reflex digitale, quello di cui parlo insomma è solo ciò che ho constatato di persona e che, fosse dipeso dalle mie capacità di post produzione, nulle, non avrei mai risolto. In altre parole io, nelle mie scansioni, ho visto un notevole incremento della grana che ho potuto eliminare solo grazie all'intervento in post di un mio caro amico. |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 10:50
Ciao DIEGO , perdona l'ignoranza, ma cos'è lo "SharePoint"? Penso anche io che i MINOLTA 5400 e NIKON 8000 - 9000 non siano proprio amatoriali, anche se non sono gli IMACON certamente. Sono semplicemente il meglio che c'è (che c'era) prima di passare alla fascia "high end" rappresentata dagli stessi IMACON. La grana è una caratteristica della pellicola, però guardate le mie foto di esempio nelle prime pagine di questa discussione e non mi pare sia quella una grana "normale: con una HP5 che ha si un pò di grana, ma non certo così! Per inciso ho fatto delle prove anche con la FP4 e siamo grosso modo agli stessi risultati. E' la scansione stessa che enfatizza la grana. Ciao DOMENICO , la penso esattamente come Te! Dopo aver passato la mia gioventù in camera oscura non ci penso nemmeno di stampare (anche perchè verrei ucciso dalla moglie ), ma mi limito allo sviluppo. L'accoppiata pellicola - sensore (scanner) secondo il mio punto di vista dovrebbe essere il modo moderno di interpretare la fotografia analogica. Poi, certamente, ci sono i talebani che non appena sentono parlare di fotografia numerica (come la chiama sprezzantemente questi ultimi) ti scagliano un anatema, sostenendo a spada tratta la netta superiorità della pellicola sul sensore e l'obbligatorietà dell'intero processo analogico fino alla stampa. Superiorità che - invero - io personalmente non vedo più da diversi anni a parità di formato, anzi tutt'altro ... Venendo infine alla comparativa tra lo scanner a tamburo e quello piano, la differenza anche con la lastra da 4X5'' (che non è certo il formato 135) è semplicemente incredibile! Certo che 550 Kg. non sono pochi... Chi mi aiuta a portarlo in casa al 15° piano?   |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 16:20
“ Ciao DIEGO , perdona l'ignoranza, ma cos'è lo "SharePoint"? „ Avevo scritto "sharpening" ma il correttore automatico ci ha messo lo zampino Provvedo a correggere, grazie per avermelo fatto notare Per il resto non so che dirvi, in rete si trovano un mare di informazioni in proposito, ad esempio queste. Il problema è sempre l'attendibilità delle fonti. www.normankoren.com/Tutorials/MTF8.html www.photoscientia.co.uk/Grain.htm |
| inviato il 12 Novembre 2018 ore 14:06
Per chi fosse interessato c'è questo Webinar gratuito organizzato da Hasselblad: register.gotowebinar.com/register/4038307591827353601?source=mailchimp nel compilare il modulo di iscrizione bisogna mettere la nazione e quelle europee non sono disponibili, tuttavia credo che il problema sia facilmente aggirabile. |
| inviato il 14 Novembre 2018 ore 1:02
seguo |
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