| inviato il 13 Aprile 2018 ore 9:44
“ Vero, però Credo sia stato il primo italiano ad avere una foto al museo di New York. „ Si, molto interessante... "il bambino di Scanno". Certamente significativa la cosa ma non credo una foto singola abbia influenzato molto i fruitori della mostra. Manco era una foto di paesaggio Tra l'altro superficialmente si potrebbe pure addurre che Giacomelli fu influenzato da Bresson (!!!) che era passato a Scanno anni prima Cioè alla fine concordo con Roberto quando dice che Senigallia è Senigallia... |
| inviato il 13 Aprile 2018 ore 11:23
Io però parlavo dei suoi paesaggi agrari, che non sono certo bucolici e tramontosi, non del bambino di Scanno. Con quello sottolineavo unicamente che una certa carriera l'ha fatta, e prima di altri. Poi era marchigiano al 109% e quindi poco incline a mostrarsi. Ma tra gli italiani per me resta number one, anche da molto prima che mi trasferissi in zona (poi i gusti son gusti) |
| inviato il 13 Aprile 2018 ore 11:29
Diciamo che per quel poco che conosco mi piace. Ma mi aveva sempre dato l'idea che nella "mitizzazione" l'aspetto del personaggio contasse più dell'abilità come fotografo. In effetti il fatto che anche la critica straniera, ne riconosca in qualche modo il valore, fornisce un minimo di "oggettività" (sempre tra virgolette...) in più... |
| inviato il 13 Aprile 2018 ore 11:35
Piccolo aneddoto, Giacomelli scattava con la suo macchina fotografica tenuta insieme dallo scotch. Giusto per riprendere anche il discorso della rincorsa all'ultimo corredo alla moda. |
| inviato il 13 Aprile 2018 ore 11:43
Cioè per dire... restando in tema di paesaggio. Chi se lo fila il Il delta del Po di Donzelli? medium.com/lindice-totale/pietro-donzelli-non-unagiografia-b5ccd6735f1 “ Esistono le agiografie fotografiche: foto belle, esteticamente appaganti e tremendamente noiose . Esistono delle biografie fotografiche come quelle di Donzelli: storie di uomini raccontate con le loro parole, con i segni della loro terra e, alla fine, con più rispetto e verità. „ E anche da Wikipedia risulta che... “ Oggi, opere fotografiche di Donzelli sono esposte al Museo Folkwang di Essen, alla George Eastman House di Rochester e al Museo Guggenheim di New York. Continuò a lavorare fino alla sua morte avvenuta nel 1998 a Milano. „ Poi ok, Giacomelli è di sicuro più geniale e rivoluzionario e di fotografi "dimenticati" analoghi a Donzelli ce ne saranno a centinaia... |
| inviato il 13 Aprile 2018 ore 11:45
“ Ma mi aveva sempre dato l'idea che nella "mitizzazione" l'aspetto del personaggio contasse più dell'abilità come fotografo. „ il marchigiano: sempre talmente mimetico da dare l'impressione che se la tira. Lo incontravi al bar per senigallia con il suo toscano e ci potevi chiacchierare. Se ti serviva un poster tipografico da 10 "euro", lo trovavi in tipografia. Abbiamo usato una sua fotografia per un poster di convegno nazionale sul paesaggio agrario e il suo manager ci ha "spennato" “ Giacomelli scattava con la suo macchina fotografica tenuta insieme dallo scotch. „ A cui aveva tolto tutti gli pseudo-automatismi disponibili all'epoca perché gli davano fastidio, lo distraevano. Quello che mi impressiona delle sue foto è che non ci vedi mai la macchina fotografica, non so se sono riuscito a spiegarmi. Non riesco neppure a definirlo fotografo, per me è semplicemente un artista con una pellicola in mano (ma come detto io sono influenzato dal fatto che lo adoro) |
user12181 | inviato il 13 Aprile 2018 ore 21:53
“ Fotografie che trasudano sudore di chi l'ha fatto quel paesaggio. „ Giacomelli era di origini contadine, credo si sia sempre sentito contadino (ma innanzitutto artista). Ha fotografato anche la vita contadina delle sue parti. “ [...] e ci potevi chiacchierare. Se ti serviva un poster tipografico da 10 "euro", lo trovavi in tipografia. „ Si, ma non ci illudiamo, poi trinciava giudizi severi e molto sprezzanti (giustamente, anche se un po' troppo spietatamente per i miei gusti) se sentiva pronunciare idiozie dagli amatori di fotografia in visita... Basta leggere "La mia vita intera". Si ricordava bene anche a decenni di distanza degli idi.ti fotografici che incontrava o andavano da lui, sembrerebbe che li subisse suo malgrado. |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 4:32
“ molto sprezzanti „ Mmmh...detta così, la definizione sembra dipingerlo con un carattere che invece non corrisponde al suo reale. Magari dalle idee ben precise e delineate, ma mai sprezzante. Era un uomo molto dolce. Comunque sono proprio uno di quegli idi@ti ( ) che avendo avuto la fortuna di conoscerlo, lo andavo a trovare con piacere nella sua tipografia/bazar. Anche se ritengo che lui non mi ritenesse tale o mi annoverasse tra essi, dal momento che mi omaggiò di qualche sua fotografia firmata, e in seguito mi onorò anche con una sua prefazione di un mio libro fotografico (che io sappia cosa più unica che rara). Vista l'occasione, lo riporto solo come aneddoto, non certo per darmi delle arie. - @ Mtdbo, quella mitica Kobell che usava un giorno tirò definitivamente le cuoia, e da allora mi disse che continuò a fotografare con una non precisata fotocamera che qualcuno gli prestava. Ah...Nel caso volessi un copia del sopracitato volume, risulta ancora disponibile. Prezzi modici. Anche se detto in forma di battuta, è tutto vero (non che te lo voglia appioppare ). Concludo la parentesi giacomelliana, ricordando ai meno conoscitori di questo autore che lui, insieme a Fontana, sono gli Italiani più conosciuti e collezionati, ospitati nelle gallerie e musei dei vari continenti del pianeta. (in fatto di notorietà ho solo sorvolato su Toscani-Benetton per ovvi motivi) |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 8:57
Ci aggiungerei anche Ghirri. Che tra tutti e' quello che ha quotazioni piu' alte |
user12181 | inviato il 14 Aprile 2018 ore 8:57
“ Mmmh...detta così, la definizione sembra dipingerlo con un carattere che invece non corrisponde al suo reale. Magari dalle idee ben precise e delineate, ma mai sprezzante. Era un uomo molto dolce. „ Sicuramente hai ragione, osservo però che una cosa non esclude l'altra, anzi proprio il carattere dolce e gentile impedisce di dire in faccia alle persone ciò che realmente si pensa di loro, e ciò non significa certo essere falsi. |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 9:31
Mi immagino un fotoamatore chiedere consigli a Giacomelli se preferire il 4/3 o una full frame Nikon, o forse Canon. O su quanti megapixel. Un "me te levi dai coioni" era il minimo |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 11:40
“ dal momento che mi omaggiò di qualche sua fotografia firmata „ Viste le cifre che giravano al Mia per sue piccole stampe mica un omaggio da niente Una gran fortuna aver avuto la possibilità di conoscerlo e fequentarlo è fra gli autori che amo di più. |
| inviato il 16 Aprile 2018 ore 3:28
Indubbiamente un vero onore e fonte di arricchimento la sua frequentazione, in quanto nel panorama fotografico è stata figura davvero particolare e anticonformista. Un vero artista più che fotografo. Quanto alle sue quotazioni sono rimasto a quelle di vari anni fa, dove nel mercato internazionale i suoi 30x40 viaggiavano a 10 mila $. Attualmente non so gli aggiornamenti, e magari se ne sai e ne riportassi... sarei curioso. Quelle omaggiatemi purtroppo sono "solo" delle misere 13x18... anche se applicando il noto detto equino mi sono rassegnato... che a stampe donate non si guarda al formato. |
| inviato il 16 Aprile 2018 ore 7:29
Le quotazioni di un artista/fotografo non dipendono solo dalla misura ma da tantissimi fattori. Soggetto, stato di conservazione, tiratura, provenienza etc etc In asta ne ho viste andare via anche a meno di 1000 euro Ovvio che le foto di scanno, coeva, tenute bene, con garanzia di provenienza hanno prezzi alti |
| inviato il 16 Aprile 2018 ore 8:48
Al Mia ho visto delle stampe piccole dei suoi famosi pretini, ad occhio dei 18 x 24 a 12.500 credo fossero in serie numerata ma non c'era scritto Comunque averne di regalate direttamente da lui non ha prezzo a livello personale. “ Le quotazioni di un artista/fotografo non dipendono solo dalla misura ma da tantissimi fattori. „ Certamente. |
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