| inviato il 07 Marzo 2018 ore 21:46
Si parla di Trioplan, ma non avevi preso un Triotar? Forse mi è scappato qualcosa. |
| inviato il 07 Marzo 2018 ore 21:48
Le prime due foto mi sembrano promettenti, non mi aspettavo quella nitidezza e quello sfuocato dal Tessar. Le foto con il Trioplan o Triotar, soprattutto l'ultima con Fufy, mostrano un po' di "flare" (può anche essere piacevole nel ritratto, in alcune circostanze). Peccato per i problemi meccanici del Tessar! |
user36220 | inviato il 07 Marzo 2018 ore 22:12
Hai ragione Stefano, ho corretto, grazie Grazie Apo. Il Tessar ha sorpreso anche me. Il Triotar è più morbido sulla distanza, alla minima mi sembra piuttosto buono, per essere degli anni '50. Ora vedo come va il Flektogon, che dovrebbe essere più recente di tutti. |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 7:10
Zuiko macro 50 f3.5, con tubo prolunga si passa da 1:2 a 1:1, io lo uso su m43 e mi trovò già un 1:1. Ha una bella resa anche per scatti normali, costa poco ed è molto nitido a tutte le aperture |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 8:03
La cosa più sorprendente è che obiettivi così vecchi sono ancora in grado di lavorare e lo fanno in maniera più che dignitosa. |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 8:12
Col digitale si riesce |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 9:03
Senz'altro, ma bisogna dire che i progettisti dell'epoca lavoravano bene anche senza avere i mezzi che ci sono oggi. |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 9:14
Se fate una ricerca sullo zuiko si trova una recensione e test su a7, per me è fenomenale |
user36220 | inviato il 08 Marzo 2018 ore 9:17
Il Flektogon arriva domani Ed ovviamente nel weekend è prevista acqua porca Comunque si, la cosa sorprendente è che ottiche progettate negli anni '50, su corpi da 42mp, non sfigurino affatto. Il Flektogon è quello più recente, quello che ho pagato di più, per cui da lui mi aspetto tanto, non vedo l'ora che arrivi |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 9:28
“ Senz'altro, ma bisogna dire che i progettisti dell'epoca lavoravano bene anche senza avere i mezzi che ci sono oggi. „ C'è da dire che un colosso dell'ottica come Zeiss, già negli anni '50-60 disponeva di computer. Scrive infatti Renato Guicciardi: sites.google.com/site/renatogucciardi/carl-zeiss/carl-zeiss-objektive/ "In Oberkochen, il Dr. Erhard Glatzel* (1925-2002) responsabile del dipartimento di matematica era la forza primaria nell'applicazione di questo nuovo strumento, riuscì a convincere il consiglio di Zeiss nei primi anni '60 ad investire quasi $ 3 milioni, del tempo ! per ottenere un computer IBM 7090** in sostituzione del vetusto Zuse Z22 del 1957. Divenne quindi possibile eseguire calcoli ottici per ogni lunghezza d'onda e variazione ottica, quasi in tempo reale. Il Dr. Glatzel ora poteva scegliere le migliori opzioni e quindi manualmente ottimizzarle ulteriormente con la sua grande esperienza. Glatzel nominò questo metodo 'ottimizzazione adattiva'". Stando a quanto leggo negli articoli di Marco Cavina, all'epoca anche la Nippon Kogaku (l'attuale Nikon corp) disponeva di qualcosa di simile. Ma c'è anche da dire che quei bestioni costosissimi, che occupavano interi piani di edifici, avevano una potenza di calcolo ridicola rispetto agli smartphone che abbiamo in tasca. Se poi si va indietro nel tempo, e si considerano le realizzazioni di Ludwig Jakob Bertele o di Max Berek per Zeiss e Leitz tra gli anni '20 e i '50, e che se le montiamo sulle attuali mirrorless con appositi adattatori sviluppano ancora una sorprendente risolvenza... qui non si scappa: i calcoli li facevano a mano, tuttalpiù con l'ausilio di qualche regolo calcolatore o di qualche calcolatrice meccanica. * Erhard Glatzel è il progettista, tra l'altro, del mitico Zeiss-Contax (c/y) Diastagon 28mm f/2 T* "Hollywood" www.marcocavina.com/articoli_fotografici/Glatzel-2-28/00_pag.htm phillipreeve.net/blog/review-zeiss-distagon-t-28mm-f2-0-aeg-cy/ ** L'IBM 7090 è stato il secondo computer interamente a transistor realizzato al mondo. Il primo fu l'Olivetti ELEA 9003, progettato a due passi dalla casa di Giuliano a Ivrea tra il 1957 e il '59 e prodotto in 110 esemplari negli anni successivi. Mi sembra anche che l'IBM 7090 (prodotto in circa 100 esemplari) si sia solo avvicinato, senza però mai raggiungerla, alla velocità di calcolo del concorrente italiano. |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 12:42
La potenza di calcolo di quei computer era quello che era, ma anche le macchine utilizzate per le lavorazioni non erano paragonabili a quelle disponibili adesso. |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 13:39
Senz'altro, prima che prendessero piede le macchine a controllo numerico, era fondamentale disporre di manodopera altamente qualificata, dotata di grande manualità. |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 14:00
Stavo cercando anch'io un ottica macro vintage per la mia xt 10 Cercavo un occasione , e avevo adocchiato il tamron 90 3.5 così come il canon 50 fd macro 3.5 , ma le rispettive aste sono state vinte da altri. Stavo però riflettendo sulla reale differenza di prestazioni che potrebbe avere una lente come questa rispetto ai tubi di estensione che già ho e che uso in abbinamento ai 2 zoomini fuji .. la loro leggerezza è un plus nell'uso a mano libera .. il fatto di avere attivo sia lo stabilizzatore , sia l'autofocus , anche. Normalmente imposto la xt 10 in manuale , premo il pulsante af-l per una grossolana messa a fuoco , giro la ghiera della messa a fuoco manuale che mi attiva immediatamente il magnifer , e scatto , in priorita di messa a fuoco. Le focali che uso di + sono 35 mm sull'xc 16-50 e 135-160 mm su il 50-230. Le rispettive distanze di lavoro con il 10 + 16 insieme sono intorno ai 5 cm con il 16-50 e 20 cm con il 50-230 . prendetele con le pinze queste distanze , è una valutazione molto spannometrica , giusto per dire che con il normale mi avvicino molto e con il tele mi avvicino meno. Se imposto 230 di focale riesco ad avere una distanza di lavoro maggiore , a spanne circa 50 cm, diciamo che è una distanza adatta ad immortalare un ape che si posa su un fiore senza che la vicinanza mi innervosisca particolarmente. Consigli ? Opinioni ? |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 14:51
Se le macro non sono una priorità puoi continuare benissimo così. A venti centimetri secondo me vai bene, a cinque sei troppo vicino. Per la maggior parte delle mie macro uso Nikon D600 + Sigma 105mm. Quando voglio farle con la Fuji mi trovo bene con il Micro Nikkor 55mm F3,5 di cui si è parlato anche qui. A breve mi è arriverà il tubo di prolunga originale per arrivare al rapporto di 1:1, ma si vive anche senza. |
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