| inviato il 12 Luglio 2024 ore 1:40
Cito da Gainnj: “ Oggi ho visto un dorso x Hassemblat phase one, vecchio a pochi euro. Pazza idea se non che qualcuno l'aveva già avuta e la Kiev 88 non si adatta facilmente... „ Cos'è la Hassemblat? |
| inviato il 12 Luglio 2024 ore 7:58
È una Hasselblad liberamente interpretata dal telefonino |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 21:00
Le Kiev-88, 60 o le splendide Pentacon Six, sono adattissime all'uso di lavoro, cosa che posso testimoniare per esperienza personale. Poi, certi detrattori, specie della 6x6 di Dresda, fanno cenno a parti di cui nemmeno conoscono il funzionamento... Non c'è niente di peggio del pregiudizio. Luigi, il Vega ha perfettamente confermato le sue eccellenti qualità. Dei MIR, a mio gusto il 65 è quello che mi piace di più, pur essendo il 45 piuttosto notevole. Il Kaleinar è la risposta al Sonnar Jena 180/2,8 però con un suo carattere (paraluce!). Il 30mm. parere del tutto personale, meglio "Zodiak", che "Arsat"... Qualità delle ottiche sovietiche che spesso è sorprendente. |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 21:24
la foto della pg precedente è fatta proprio con il 65mm ... la ripropongo.
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| inviato il 22 Luglio 2024 ore 22:25
Il 65 nella seconda versione è diverso, con forma a cilindro, abbastanza pesante. Anche questo, rende davvero bene ed è compatto. |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 22:29
“ Il 65 nella seconda versione è diverso, con forma a cilindro ... „ Sarebbe il MIR 38B ... giusto ? |
| inviato il 22 Luglio 2024 ore 22:54
Si, certo, lui |
| inviato il 23 Luglio 2024 ore 8:41
La Kiev, era il modello 80, l'ho posseduta parecchi anni fa, per un breve periodo e rivenduta di corsa, perché tra l'altro ci dovevo anche fare dei servizi per lavoro, e stavo con la camicia gelata finché non vedevo i negativi. Una copia, economica e trasandata, dell'Hasselblad "sbagliata", cioè la 1000 F, che diede parecchie rogne nonostante la proverbiale accuratezza scandinava, figuriamoci che poteva accadere con la replica russa. Un connubio di meccanica disastrosa ed ottima qualità ottica, che faceva decisamente incacchiare. Macchine facili a guastarsi e difficile da riparare. Allora lavoravo in un negozio ed il nostro riparatore era uno dei pochi tecnici disposti a metterci le mani. Io fui ingolosito dall'opportunità di comprare un'Hasselblad con due magazzini ed un po' di accessori, al prezzo di mezzo magazzino. Si tratta di rischiare: finché funziona si gode dei risultati a costi irrisori, quando si rompe ... si piange. |
| inviato il 23 Luglio 2024 ore 9:53
il modello 80 (e la Salyut C) erano modelli decisamente più facili a guastarsi. La vecchia Salyut (non C) era costruita molto meglio e decisamente più affidabile* rispetto appunto alle Kiev 80/Salyut-C. * Divenne affidabile dopo che aggiornarono i primi modelli, eliminando l'auto-scatto e il tempo veloce (1/1500). Dalla 80 davvero c'è da stare alla larga ... ovviamente chi l'aveva oggi ne parla (giustamente) maluccio. La 88 è una via di mezzo tra l'affidabilità della Salyut e il mezzo disastro della 80/Salyut-C . |
| inviato il 23 Luglio 2024 ore 10:55
La Saliut senza autoscatto è un bell'apparecchio. La "parentesi" Kiev-80/Zenith-80 e Saliut-S fu un effettivo quasi-disastro, nel tentativo di un upgrade/rilancio della medioformato modulare sovietica. La Kiev-88, finalmente evoluta in una macchina affidabile, avendone migliorato la qualità della componentistica degli organi interni ed un montaggio più rigoroso ai controlli finali, ebbe come risultato un numero abbastanza notevole di apparecchi sì in grado di scattare e generalmente di fare foto, ma che in pratica a livelli più o meno gravi, non superarono i controlli qualitativi previsti dai protocolli OTK. Molto di questo materiale, finiva nelle mani di astuti personaggi che pagando mazzette interne, si accaparravano il materiale, da vendere poi in Occidente. A ciò aggiungiamo la "delicatezza e competenza" di chi metteva il materiale sulle bancarelle e dei curiosi che le smanettavano ed ecco che anche una Kiev non in perfetta forma, ma che avrebbe potuto fare del suo meglio, presto avrebbe dato forfait. La mia Kiev-88, comprata nel negozio dello Zavod Arsenal nel 1989 ed arrivatami imballata e sigillata col piombino, è ancora un signor apparecchio (ho giusto dovuto, anni dopo, reincollare i bordi di parte dei rivestimenti in similpelle), con un pentaprisma esposimetro precisissimo anche nelle diapositive. |
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