| inviato il 10 Settembre 2015 ore 0:01
“ Ti dirò, spesso le foto che piacciono all'autore non piacciono agli altri e viceversa, questo secondo me dipende, ovviamente dal fatto che non siamo tutti uguali ma anche dal momento in cui si trova l'osservatore. „ Gianni Berengo Gardin ha raccontato in un'intervista che questa foto: www.clubfotografia.com/wp-content/uploads/2013/02/7-gianni-berengo-gar gli pareva "sbagliata", ma poi l'hanno convinto del contrario. E ora è considerata da molti, me compreso, tra le sue migliori in assoluto. Altro esempio è questo scatto di Thomas Hoepker (non occorre che dica dove e quando): wevelostcontrol.files.wordpress.com/2011/10/thomas-hoepker-9-11.jpg In un servizio della serie dedicata ai fotografi della Magnum, trasmessa da Sky Arte, Hoepker ha dichiarato che non era soddisfatto della foto perché, secondo lui, i ragazzini che ridevano e scherzavano non davano conto della tragicità dell'evento e l'aveva messa da parte. Poi, tempo dopo, qualcuno (mi sembra un direttore di museo tedesco) lo ha persuaso che la foto era formidabile per il contrasto tra il menefreghismo dei ragazzi e quel che accadeva. Se ne parla in questo articolo del "Guardian": www.theguardian.com/commentisfree/2011/sep/02/911-photo-thomas-hoepker |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 0:11
@Roberto I tuoi esempi sono "perfettamente a fuoco" e aggiungono l'elemento che il tempo ha anch'esso una forte influenza sull' interpretazione delle cose |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 0:38
“ ...l'elemento che il tempo ha anch'esso una forte influenza sull' interpretazione delle cose „ Si, specie se entro al fattore tempo si interpone un evento particolarmente drammatico. Per restare in tema con la foto di Hoepker, se permettete, pongo come esempio una serie di mediocri diapositive che ho scattato nel settembre del 1989, per giunta digitalizzate col sistema barbarico di fotografare lo schermo su cui venivano proiettate. Si tratta delle prime undici di questa galleria: www.juzaphoto.com/me.php?pg=103352&l=it Sono le tipiche foto che faccio abitualmente, di documentazione riguardo a opere architettoniche e ambienti urbani che ritengo interessanti; ma indulgo anche nelle classiche foto-ricordo da turistazzo (e queste sono una cosa e l'altra). Tra l'altro quegli edifici mi interessavano più dal punto di vista tecnico e strutturale (che poi si sarebbe rivelato il loro punto debole) che della qualità architettonica, che mi è sempre parsa mediocre. Ma rimasi comunque impressionato dal tremendo impatto visivo e volumetrico che quei due mostri generavano e che tentai di rappresentare con scatti presi dal basso verso l'alto. Se non fosse successo quel che è successo senz'altro non le avrei digitalizzate per metterle nella galleria. Oltretutto di foto simili ce ne sono a decine di miloni; e non è un modo di dire, se si considera quanti visitatori si recavano a Liberty Island e al W.T.C. Sarebbero rimaste indisturbate nei loro caricatori, come quelle che ho fatto alla Tour Eiffel, all'Arc de Triomphe ecc. Ma dopo quello che è accaduto nel rivederle mi comunicano qualcosa e, nell'eventualità che possano comunicare qualcosa a qulcun'altro, ho pensato di metterle nella galleria. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 7:35
Matteo.. la discussione e'stata aperta per parlare di altro..!!Il gelato Magnum era una battuta,niente di personale! |
user62173 | inviato il 10 Settembre 2015 ore 7:59
Che ne dite di tornare alla discussione ? |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 8:49
@k4ri8u Per capire appieno questa foto, bisogna conoscere il percorso di Gursky e il suo approccio della fotografia. Come ho scritto prima. Altrimenti non si spiega, l'infinito dibattito che era nato riguardo al suo prezzo d'asta. E anche lì, occorre avere conoscere bene le dinamiche del mercato d'arte. E per inciso, mi piace un sacco, e dopo aver letto di Gursky, ancor di più. Ho ricercato. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 9:15
“ Per capire appieno questa foto, bisogna conoscere il percorso di Gursky e il suo approccio della fotografia. „ Si, è possibile. Non voglio negarlo. Ma qualcuno ha invece preso in considerazione la possibilità che talvolta si esageri? Che si carichi di significato eccessivo un'opera volendo a tutti i costi vedere "quello che c'è dietro" Ho detto, e lo ribadisco, che più conoscenze si hanno e meglio si interpretano le immagini, ma si dovrebbe avere anche l'onestà intellettuale di ammettere che certe volte una cag@ta è solo una cag@ta, mica per forza "merd@ d'artista" it.wikipedia.org/wiki/Merda_d'artista Con la presentazione di un oggetto quotidiano, ma caricato di nuovo significato l'opera rivela retaggi neodadaisti. L'artista inoltre elabora la poetica del Nouveau réalisme soffermandosi sulla figura dell'artista, tema centrale della ricerca di Manzoni. Con questa opera così provocatoria Piero Manzoni voleva svelare i meccanismi e le contraddizioni del sistema dell'arte contemporanea. Questa "protesta" continuò tramite le sue azioni, ad esempio quella di firmare modelle vive e nude o quella di dare uova sode con sopra le proprie impronte digitali. La scatoletta è diventata un vero e proprio manifesto della sua epoca, contrastando le assurdità artistiche in quanto qualsiasi prodotto veniva premiato e considerato arte non per il valore intrinseco, la capacità dell'artista o ciò che suscitava, ma solo dalla notorietà dell'artista. Quindi ok, valutiamo le immagini considerando il loro background e studiandone gli aspetti nascosti e la storia dell'autore, ma non lasciamo che sia la storia dell'autore a prevalere sul contenuto. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 9:48
Ma siamo proprio sicuri che si possa realmente conoscere un'autore e quello che era il suo stato d'animo nel momento in cui ha realizzato un'opera fino al punto di analizzare il suo comportamento. O magari lo sterotipiamo dietro uno standard che nulla a che vedere con quello che è tipico dell' essere umano e della sua esperienza sociale e culturale. Non nego che ognuno ha uno o più stili, che la sua esperienza, la sua epoca, gli eventi a cui ha partecipato costituiscono il suo bagaglio però non sarei neanche tanto sicuro che a parità di tutto in un'ipotetico rivissuto lui stesso realizzi la stessa opera |
user67843 | inviato il 10 Settembre 2015 ore 9:56
“ Per capire appieno questa foto, bisogna conoscere il percorso di Gursky e il suo approccio della fotografia. „ Matteo, possibile che avendo maggiori conoscenze si possa capire meglio la foto... cappunto cap.i.r.l.a. In qualsiasi caso potrebbe anche venire Gursky in persona a farmi una presentazione della sua foto che questo non me la farà apprezzare maggiormente. Personalmente faccio fatica a considerarla arte! Se devo leggermi non so che cosa per capire UNA fotografia... boh... allora preferisco leggermi un fumetto di Milo Manara. Leggo anche uno o piu libri per capire l'artista... ma non per poter apprezzare una singola opera! Serve legger libri per apprezzare il Davide? O la cappella sistina? Io amo queste cose Weird |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 10:30
Paragone difficile questo, però, perché la. Nostra cultura si basa sul considerare opera d'arte quel tipo di opera stessa, quindi è insita in un qualche. Modo nel. Nostro. Retaggio culturale. Credo eh! (scusate per la punteggiatura) |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 10:34
“ Serve legger libri per apprezzare il Davide? O la cappella sistina? „ Il fatto è che, essendo l'arte moderna in gran parte "concettuale", se non si conosce appunto il "concetto" alla base dell'opera questa appare vuota o insignificante (poi, non è detto che una volta compreso il concetto l'opera i questione debba piacere). Con Michelangelo, così come con i suoi contemporanei, si percepisce immediatamente il virtuosismo dell'artista: a nessuno scappa la fatidica frase "avrei potuto farlo anch'io". Poi ovvio che, se si vuole andare oltre a questa impressione immediata, si deve studiare la civiltà dei Rinascimento italiano. P.S. La frase "avrei potuto farla anch'io" è particolarmente congrua in presenza della "Merda d'Artista" del Manzoni. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 10:39
“ Serve legger libri per apprezzare il Davide? O la cappella sistina? „ Per apprezzarle non necessariamente serve uno studio approfondito, per esempio un bel pasaggio o una bella scultura, il davide, ti possono immediatamente impressionare. Ma quella prima impressione lettura nonostante sia estremamente vera e valida è e rimane una lettura personale, una certa conoscenza ci può permettere di avere oltre a un idea personale anche una visione più profonda di un opera o se non altro di coglierne aspetti diversi. Per esempio di recente sono stato al museo Correr a vedere una mostra sulla nuova oggettività, arte durante la repubblica di Weimar. Nel percorso della mostra c'erano anche dei paesaggi che a me davano una sensazione di tranquillità e pace ma anche di nostalgia, questi quadri erano inoltre in apparente contrasto con la violenza insita in molte delle altre opere. Se non fossi andato oltre quella prima impressione che i paesaggi avevano suscitato e non avessi cercato di approfondire quell'argomento non avrei scoperto cosa c'era dietro e non avrei potuto rivedere le stesse opere vedendo qualcosa in più o semplicemente qualcosa che prima non vedevo. Per intenderci ecco cosa viene scritto su quei paesaggi “ Per Schrimpf l'adozione di uno stile classicista risponde a una ricerca di pacatezza, armonia e sospensione del tempo negli anni turbolenti della Repubblica di Weimar. Diverso è il caso di alcuni suoi contemporanei, come Heinrich Maria Davringhausen e Carlo Mense, che adottano un linguaggio classicista per intensificare il senso di disagio psicologico che pervade le loro opere. „ Penso che entrambi gli sguardi siano importanti sia quello disincantato sia quello più consapevole e che avvalersi solo di uno sia privarsi o rifiutare l'accesso a un esperienza conoscitiva. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 10:39
E'la foto piu'pagata del secolo..(3 milioni d'euro!)Ha valore solo per chi frequenta gallerie..e sa che quella cac..ops volevo dire fotografia aumentera'solo di valore del tempo. |
| inviato il 10 Settembre 2015 ore 10:41
“ Ho detto, e lo ribadisco, che più conoscenze si hanno e meglio si interpretano le immagini, ma si dovrebbe avere anche l'onestà intellettuale di ammettere che certe volte una cag@ta è solo una cag@ta, mica per forza "merd@ d'artista" „ E' vero, però giudicare se un opera non vale nulla ed è solo frutto di speculazione o meno, anche lì, bisogna avere degli strumenti adeguati. Tacciare Gursky per un racconta frottole, non me la sentirei, ed è per questo che mi fido di chi ne sa più di me. Ci possono essere vari casi, però altrimenti si mette in discussione l'intera società. Riporto l'esempio, se avete un problema di salute, preferite andare da il medico di famiglia o dal primario di una clinica specializzata? Ecco, e pensare che il medico ha studiato per essere dove è. A volte la discussione verte invece se ascoltare il primario o il pizzaiolo sotto casa. (stima per i pizzaioli, eh!). Ci sono rari casi di speculazioni? Si, verissimo, ma sono molto meno frequenti di quanto si pensi. |
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