| inviato il 20 Novembre 2016 ore 12:14
Quoto al 100% quanto scritto da @Ulisse Di Bartolomei e da @Openmind. Quando frotte di fotoamatori si rivolgono a formati minori (penso al m4/3) per ridurre pesi e ingombri, penso sia anacronistico realizzare obiettivi con barilotti in ottone come 30 anni fa. L'importante é che l'obiettivo assicuri, assieme ad indubbie qualita' ottiche, anche la necessaria resistenza meccanica per sopportare l'uso per cui é stato progettato. Nikon (e non solo) ha introdotto l'uso del policarbonato (o plasticaccia fetente, come qualcuno usa dire) gia' da alcuni anni ma non mi pare che si sia mai letto di obiettivi che ti si smontano in mano. |
user78019 | inviato il 20 Novembre 2016 ore 12:31
“ Il problema del 16-80 è soprattutto quello di pesare poco „ beh, questo non è un "problema", visto il successo delle mirrorless “ e di utilizzare parecchio policarbonato nella costruzione. Non siamo abituati ad associare qualità e prezzo elevato ad oggetti "troppo" leggeri, in ambito fotografico. „ Esatto, è questo il punto. Il problema del policarbonato (la "plasticaccia") è nella leggerezza e nella conseguente "sensazione" di scarsa qualità meccanica. Il problema delle ottiche recenti (tranne qualche esempio di ottiche a fuoco manuale), sta nella "durata". Per durata intendo costanza di prestazioni nel tempo. Parlo non solo di motori AF-S che fischiano (domanda: alla Nikon avranno risolto i problemi?), ma di tolleranze meccaniche che garantiscano l'allineamento delle lenti come previsto in fase di progetto. Quindi, da un lato c'è l'accuratezza della realizzazione (necessaria ad allineare la costruzione al progetto, minimizzando la cosiddetta variabilità tra esemplari), dall'altro c'è la costanza delle prestazioni nel tempo che possono scadere per via dell'usura degli organi interni preposti alla movimentazione delle lenti. Questo problema non si vede dall'esterno. Esternamente posso avere pure le corazze delle autoblindo, ma dentro? Che materiali anti-usura sono stati usati? Perché c'è lega metallica e lega metallica (come c'è "plastica" e "plastica"). A queste domande solo il tempo dà risposta. Una cosa però va detta:gli obiettivi con camme che allungano molto (come questo 16-80 e come altri zoomoni tipo l'80-400 o il 200-500) sono più propensi, nel tempo, ad andare incontro a problemi, oltre ad essere più suscettibili di danni da urto quando il barilotto è esteso. |
| inviato il 20 Novembre 2016 ore 13:55
I fattori in gioco purtroppo sono parecchi e difficili da conciliare. Se si fa una struttura totalmente in metallo, in peso si aggiungono quattro etti (per l'obiettivo in questione). Se si fa un sistema a movimentazioni interne, la struttura triplica di lunghezza e non si può ridurla nel trasporto. Se tutto in metallo, gli elicoidi muovono su grassi ed è difficile gestirne la funzionalità nei climi freddi e per la messa a fuoco, si è obbligati a quella interna e quindi a una struttura che contiene il tutto, quindi molto più grande. Peraltro per quanto riguarda il centraggio del treno ottico, non è più un tema. Ci si è rinunciato di già quando è nato l'autofocus! Mai visto obiettivi non a messa a fuoco interna, che non ballassero... La summa finale sta che se questo obiettivo fosse costruito con i criteri di robustezza analogici, peserebbe 800g e sarebbe lungo almeno 17 cm... potendo scegliere quale comprereste? |
user78019 | inviato il 20 Novembre 2016 ore 14:01
“ ... potendo scegliere quale comprereste? „ Per l'Afghanistan e la Siria quello lungo 17 cm. Per tutto il resto il 16-80 |
| inviato il 20 Novembre 2016 ore 14:04
Direi che hai perfettamente riassunto la questione. |
user23890 | inviato il 21 Novembre 2016 ore 22:16
Bhe è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio...diceva uno famoso... Cmq...domanda importantissima... Come focheggia a mano? Credo che possa essere un fattore determinante...il movimento é fluido e compatto, o troppo lasco come ad esempio ottiche kit? Grazie... |
| inviato il 23 Novembre 2016 ore 11:44
“ Quando frotte di fotoamatori si rivolgono a formati minori (penso al m4/3) per ridurre pesi e ingombri, penso sia anacronistico realizzare obiettivi con barilotti in ottone come 30 anni fa. L'importante é che l'obiettivo assicuri, assieme ad indubbie qualita' ottiche, anche la necessaria resistenza meccanica per sopportare l'uso per cui é stato progettato. Nikon (e non solo) ha introdotto l'uso del policarbonato (o plasticaccia fetente, come qualcuno usa dire) gia' da alcuni anni ma non mi pare che si sia mai letto di obiettivi che ti si smontano in mano. „ Le frotte di fotoamatori fanno fotografie anche loro e molte volte meglio dei professionisti ,e concordo con te che i materiali usati anche plastici oggi hanno raggiunto livelli di affidabilità che a volte supera il metallo. Lavoro nella meccanica e ne vedo di ogni. Io possiedo il 16/80 e come a detto qualcuno se dovessi fare un reportage in Siria lo lascerei a casa e cercherei un 17/55 ,ma visto che in siria mai ci andrò  rimango della mia idea un po caro ma fa perfettamente il suo lavoro e la veratilità e fantastica e la qualità e un po caro!! Statemi bene |
user23890 | inviato il 24 Novembre 2016 ore 21:52
Ragazzi ripeto la domanda...come si focheggia a mano? E' preciso nei movimenti...o ballerino come le ottiche economiche? Una volta messo a fuoco si sposta? E' importantissimo....Grazie |
| inviato il 24 Novembre 2016 ore 23:22
Io focheggio benissimo per me è molto preciso |
user78019 | inviato il 25 Novembre 2016 ore 8:01
“ Ragazzi ripeto la domanda...come si focheggia a mano? E' preciso nei movimenti...o ballerino come le ottiche economiche? „ Non è ballerino, ma non è ottica da focheggiare a mano, soprattutto per soggetti distanti: pochissimi gradi di rotazione della ghiera e si passa dall'infinito a 1,5 m, mentre per passare da 1,5 m a 0,35 m (la minima distanza) la situazione migliora, con quasi 90° di rotazione. |
| inviato il 25 Novembre 2016 ore 9:09
Non capisco cosa vuol dire non è in ottica da focheggiare a mano Io faccio doppie esposizioni e la seconda la sfuoco sempre a mano e va bene |
user78019 | inviato il 25 Novembre 2016 ore 19:22
Ah beh certo per la sfocheggiatura manuale va benissimo Quando ci incontriamo ti faccio usare uno di miei Zeiss ... |
| inviato il 25 Novembre 2016 ore 19:30
Se lo prova.....capisce cosa vuol dire una messa a fuoco manuale. |
| inviato il 25 Novembre 2016 ore 19:30
Va bene per messa a fuoco grossolana o per mettere fuori fuoco di un tot. Non va bene per mettere a fuoco a mano come si deve, troppa poca escursione, feedback inesistente, nessuno stop ad infinito, probabilmente un minimo di gioco. Prova un ottica a fuoco manuale e capirai subito cosa intendiamo |
| inviato il 25 Novembre 2016 ore 20:07
“ Se lo prova.....capisce cosa vuol dire una messa a fuoco manuale. „ Sai forse dopo 35 anni che fotografo sò cosa vuol dire messa a fuoco manuale ,e forse ho usato molte piu ottiche io in manuale che voi,ma a parte questo piccolo paricolare,non mi interessa provare i tuoi zaiss...io uso i miei. Prendete un ottica senza autofocus e mettete a fuoco in manuale quando volete,io uso l'autofocus perchè mi e comodo poi se non funziona perchè c'e poco contrasto metto a fuoco in manuale e penso di essere ancora capace anche con un schifosissimo 16/80 di plastica e costosissimo che però a me piace. Statemi bene |
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