| inviato il 15 Settembre 2015 ore 12:17
Ribadisco la domanda fatta in un altro topic..ma nessuno ha provato la stampa su tela con queste stampanti? |
| inviato il 15 Settembre 2015 ore 13:15
Io ho stampato su tela solo su 24 pollici, epson 7900 e preferisco una fineart in carta di cotone tipo harmann. Non so che aggiungere, su tela non riesco a farmela piacere, per supporto a muro senza cornici mi faccio mettere la stampa su dibond. Per me ottima soluzione anche per stampe con gloss optimizer. |
| inviato il 15 Settembre 2015 ore 14:07
@Makmatti Condivido il tuo discorso circa il fatto che tutti vogliono risparmiare con la stampa ma poi non si fanno problemi a cambiare continuamente reflex o prendere un obiettivi da migliaia di euro. Nel mio caso, scatto con una d5000, obiettivo samyang 85 f.14 e 35mm nikkkor f 1.8 Gli inchiostri di terze parti mi preoccupano non tanto per la fedeltà cromatica ma quanto per la durata delle stampe, soprattutto per la conon pro.100 che utilizza inchiostri dye e per questo mi sto informando bene su quale stampante prendere. Ad esempio per le epson ci sono i lyson che sono affidabili che però non serve le canon pixma pro. @ Stevia80 Non posseggo nessuna stampante quindi sulla manutenzione lascio la parola ai possessori.... ma dovresti dire quanto vuoi spendere e a cosa ti servirebbero le stampe. Comunque se vuoi il massimo della qualità sia a colori che in b/n dovresti orientarti sui modelli canon pro-1 o epson p600/800. |
| inviato il 15 Settembre 2015 ore 20:00
@althasius. Io capisco invece il discorso costi. Poi ti diro 1000 volte meglio un dye compatibile di un pigmentato.Non tanto per qualitá ma proprio per affidabilià, visto c'è il rischio di bloccare gli ugelli. |
| inviato il 01 Gennaio 2017 ore 3:21
Scusate se resuscito questo post, volevo soltanto chiedere se con l'acquisto della pixma pro 100s sono comprese le 8 cartucce colore oppure sono da comperare a parte, buon anno nuovo a tutti e grazie in anticipo per l'eventuale risposta. |
| inviato il 01 Gennaio 2017 ore 7:51
Buon anno, sono comprese. Anche se si abbassano parecchio per riempire i circuiti. |
| inviato il 01 Gennaio 2017 ore 13:20
ho anche io la Pro 100 da qualche anno: sono comprese e durano abbastanza. Ho posseduto e possiedo anche diverse Epson e devo dire che le Canon di prima installazione sembra che durino sensibilmente di più. Buon anno a tutti |
| inviato il 01 Gennaio 2017 ore 14:10
Grazie siete stati gentilissimi, buone feste a tutti. |
| inviato il 03 Gennaio 2017 ore 22:13
Ciao e buon anno a tutti. Stampo con una pro10 con LR e avrei una domanda. Avete riscontrato differenze nella scelta "nitidezza stampa" tra bassa, media e alta? Ci sono differenze di consumo di inchiostro? Io di solito setto sempre il valore "alta". Vi ringrazio Giuseppe |
| inviato il 25 Novembre 2019 ore 9:29
@ fabiopol: la stampa su indigo12000 a 7 colori effettuata con colori liquidi che aspetto presenta? ancora oggi le aree inchiostrate hanno un aspetto lucido o il problema è stato superato? Rispetto ad una stampa offset litografica tradizionale di buona qualità come giudichi quella Indigo? Grazie per una tua cortese risposta. |
| inviato il 25 Novembre 2019 ore 13:41
L'indigo va bene per lavori come libri e affini, insomma è un offset digitale. Ma se vogliamo stampe fotogafiche belle, bisogna usare altre tecnologie. |
| inviato il 27 Novembre 2019 ore 1:27
Esatto, l'indigo è pur sempre offset, la migliore offset digitale, però resta sempre una stampa commerciale, non una fotografia, c'è sempre il retino cosa che in una foto da plotter non c'e... Insomma, ottima stampa si, ma non fotografica. |
| inviato il 27 Novembre 2019 ore 10:18
Scusate ma voi perché chiamate offset la stampa della Indigo? Per me offset è una stampa litografica, cioè una stampa con presenza di una matrice. Per conto mio la Indigo è stampa xerografica non litografica e quindi non offset. O forse la chiamate offset perché è comunque presente un tamburo sul quale si deposita un inchiostro che poi viene trasferito su carta? A parte questa discussione nominalistica, Husky, non è esatto dire che il retino ci sia nella stampa "commerciale" mentre non ci sia in una stampa con plotter (ink-jet intendiamo). Basta prendere un lentino e guardare una stampa fotografica fatta ad ink-jet nelle zone più chiare e vedrete che il chiaroscuro viene ottenuto con dei puntini, tali puntini nelle stampanti piezoelettriche sono creati dalle microgocce spruzzate dalla testina ed hanno dimensione fissa o variabile, (in genere possono assumere max 4 dimensioni prefissate). La disposizione di queste gocce sottostà comunque ad un algoritmo che crea un retino di tipo error diffusion per passare da un tono continuo (nel caso di un file 16 bit ca.65000 tonalità di grigio) ad un mezzotono (bianco o nero cioè 0 o 1) che permette di rappresentare le diverse tonalità solo con due toni cioè con goccioline di dimensione uguale, nere su bianco (o del colore prefissato per la quadricromia o esacromia) che sono più vicine o lontane tra loro per dare l'impressione del chiaroscuro. Nella stampa offset tradizionale si son usati invece per molti anni retini fotomeccanici a lineatura fissa (a modulazione di ampiezza) cioè con punti che si dispongono geometricamente a distanza prefissata in un reticolo ad es. di 120 punti in un pollice lineare dove le dimensioni del punto creano l'impressione del chiaroscuro. Da alcuni decenni tuttavia anche in stampa offset si sono introdotti retini non a modulazione di ampiezza ma a modulazione di frequenza, retini stocastici con punti molto piccoli di dimensioni fisse che creano il chiaroscuro perché sono più o meno distanti o ravvicinati tra loro. Anche su Indigo si può stampare con retini a lineatura fissa oppure con retini stocastici. |
| inviato il 27 Novembre 2019 ore 10:54
seguo con interesse...... Andrea molti definiscono la indigo un offset digitale per il modo "ibrido" di trasferimento inchiostri... ma siamo come dici tu facendo una discussione nominalistica... Devo fare un libro tiratura limitatissima... qualità di stampa paragonabile all'offset tradizionale...... |
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