| inviato il 14 Gennaio 2015 ore 16:33
Il 100 macro... ce l'ho anche io...sigh ho deciso di non prenderlo in Nuova Zelanda e in alcune occasioni ne ho sentito la mancanza. La borsa di Mary Poppins sarebbe l'unica soluzione |
| inviato il 14 Gennaio 2015 ore 16:37
eheheh vedete come ognuno ha delle preferenze.. però in ambito wide ci ritroviamo tutti :D |
| inviato il 14 Gennaio 2015 ore 16:42
Visto l'andamento e il tono degli ultimi messaggi sul topic mi chiedo se non sarebbe stato meglio indirizzare l'argomento su altri binari. Invece di dire mi piace o no il grandangolo nei paesaggi piuttosto che viene o non viene usato non sarebbe meglio parlare di questi obiettivi collocandoli storicamente nella fotografia di paesaggio o dire come possono servire per veicolare un messaggio attraverso un'immagine o parlare anche delle nostre esperienze personali con essi. Sarebbe un topic indubbiamente più difficile da sviluppare ma anche molto più interessante e stimolante |
| inviato il 14 Gennaio 2015 ore 17:12
“ La borsa di Mary Poppins sarebbe l'unica soluzione „ Esatto!!! |
| inviato il 14 Gennaio 2015 ore 17:17
Torto marcio, Rolltom. Se tutti facessero come dici tu non ci sarebbe più lo straccio di una rissa verbale. Tutti amici, tutti cordiali, tutti composti...Mi dici come scarichiamo lo stress di questa vitaccia agra? |
| inviato il 14 Gennaio 2015 ore 17:20
“ Mi dici come scarichiamo lo stress di questa vitaccia agra? „ Fight Club?! |
| inviato il 14 Gennaio 2015 ore 17:29
@Caterina "Niente battute, richiesta di ban..." Per evitare le brutture del mondo, vale più conoscerle per scansarle o ignorarle? Volgarizzando: non dirmi che non hai mai fatto zapping in vita tua, altrimenti unisco un po' di sofferente disprezzo alla sanissima e moralmente casta invidia che provo per la tua bravura. Il troppo stroppia, anche per chi fa dei campi di lavanda come i tuoi!! |
| inviato il 14 Gennaio 2015 ore 17:32
Rolltom, l'unica differenza tra certi post e i fight club sono i lividi... E a proposito di violenza, non si sa quale raggiunga i picchi massimi di intensità, quella fisica o quella psicologica. Se si legge qualche passo della relativa storia, si scopre con sorpresa che forse gli agonisti più accaniti, cattivi e acrimoniosi sono stati...gli scacchisti!! |
| inviato il 14 Gennaio 2015 ore 17:35
Abbiamo fatto un golpe!! Ci siamo impossessati della discussione e, dopo le preferenze, le disquisizioni tecniche, i battibecchi muso a muso e le accuse reciproche, siamo riusciti a buttarla sullo sfottò e sull'ironia. Tutti i salmi finiscono in gloria!! |
| inviato il 14 Gennaio 2015 ore 17:56
Per me certa roba vi fa male...
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| inviato il 14 Gennaio 2015 ore 18:01
La uso solo a scopo terapeutico :-P |
user12181 | inviato il 14 Gennaio 2015 ore 18:05
Non c'è dubbio che in montagna bisogna andarci cauti con le focali troppo corte. Per dare un senso al primo piano si rischia di pompare in modo ridicolo il primo sasso e la prima pozza a portata di mano, mentre la montagna viene ridotta a collinetta. E' però anche vero che la focale corta può essere indispensabile quando una pozza amatissima pretende si faccia ogni sforzo per dare almeno una pallida idea del suo umile splendore. E' il caso, ad esempio, della celebre (beh, insomma...) pozza sul crap prima dei Rugiai (chi la conosce sa di cosa parlo, gli altri possono dare uno sguardo al sito Rifugi di Lombardia, Malghera o ai Luoghi del cuore FAI). A proposito di 100 macro, è un obiettivo di cui non posso fare più a meno, va bene per tutto: dalla Pinguicula leptoceras Rchb. al gruppo del Bernina, al ghiaccio di questo inverno malato. Il 70-200 2.8 rimane sempre più spesso a casa. Mi sto quasi convincendo che si possa fare a meno degli zoom anche in montagna. |
| inviato il 14 Gennaio 2015 ore 18:26
Bah, Pisolomau, il grande equivoco che imprigiona sempre più gente è che per essere "strani" ci si debba aiutare con piante e fiori...c'è un trucco molto più inoffensivo ed efficace: provare a ribaltare le gerarchie della comunicazione, prendendo sul ridere le cose serie e sul serio quelle da ridere. I giullari ci hanno costruito su una cultura e un'arte che hanno percorso un millennio di storia, preservando il sentimento di libertà dalle più disparate forme di omologazione e coercizione. Non che ci si voglia commisurare con cotanti monumenti della cultura, ma cercare ogni tanto di seguirne l'esempio... |
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